<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Villeneuve - Pironi | Il Forum di Quattroruote

Villeneuve - Pironi

Segnalo questo docufilm che viene trasmesso in questi giorni su Sky Documentaries....

https://sport.sky.it/formula-1/2022/12/25/f1-villeneuve-pironi-documentario-tv-streaming-su-sky

Ho appena finito di vederlo e devo dire che racconta bene la storia e le vicissitudini di/tra questi due campioni.

Ieri l'ho beccato iniziato, e non l'ho visto fino al termine perchè era molto tardi. L'ho registrato e lo vedrò per intero.
Mi sembra fatto molto bene, soprattutto perchè viene lasciata la parola ai parenti strettissimi e a chi li conosceva bene.

Io ho sempre fatto il tifo per Gilles Villeneuve, mi è sempre piaciuto il suo modo di guidare, di andare sempre al limite e anche il suo modo di porsi fuori dalle piste. Su Imola, dove corsero come noto soltanto i "legalisti", per me Pironi aveva torto. Il cartello "slow" esposto verso fine gara significava mantenere le posizioni (ed era giusto così). Lui disubbedì e superò Gilles praticamente all'ultimo giro. Pironi si giustificò dicendo che slow non significa divieto di sorpasso, ma la sua giustificazione non reggeva, perchè loro sapevano bene cosa voleva dire.
Come noto entrambi morirono tragicamente.

Sempre su Imola mi ha stupito un po' la dichiarazione di Prost: "Decidemmo di comune accordo che all'inizio avremmo dato spettacolo superandoci a vicenda (presumo Ferrari e Renault). Poi avremmo fatto la nostra gara." Peccato che le Renault si ritirarono entrambe molto presto............
 
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ne avevo parlato lunedì qui .. per pigrizia non avevo aperto un topic
https://forum.quattroruote.it/threads/stagione-2022-analisi-finale.142969/page-5#post-2864545
:oops:

Faccio ammenda e lo trasloco di seguito:

ieri sera su Documentary, hanno passato - credo in prima TV - il documentario "Villeneuve - Pironi".
Ho approfittato della TV libera visto che le donne sono KO in zona notte.

Diciamo che la data per trasmetterlo non mi sembra la più indicata per una storia così drammatica.
Riletta così a distanza d'anni e rimessa insieme, caspita, sembra la trama di un film.

Non è il migliore dei documentari che abbia visto ... tanto brodo allungato con inutili nastri d'asfalto che scorre ...

La narrazione però è fatta bene con le voci dei protagonisti [rimasti]
Mogli, figli, meccanici, la mitica Brenda Vernon, Forghieri e ... Marco Piccinini.

Quest'ultimo impressiona vederlo ... decisamente obeso ....
Fa ancor più effetto ricordando le vignette che all'epoca lo ritraevano in clergimen.

Fra le cose che avevo rimosso o mai saputo: Pironi si sposò le settimane precedenti il famigerato GP di Imola.
Gilles, come gli altri piloti, non fu invitato e scoprì la cosa proprio nel weekend romagnolo - La cosa lo offese e disturbò, visto che lo considerava uno dei suoi migliori amici. Ancor di più sapere che Piccinini era il suo testimone di nozze.

Ciò che invece proprio non sapevo è che Gilles Pironi, figlio postumo di Didier e gemello di Didier, lavora nel team MB come ingegnere ed in qualche occasione è salito anche sul podio a fianco di Hamilton.

Per rientrare in topic invece, la storia è la dimostrazione di come si possa facilmente mandare in vacca una situazione ottimale: dando priorità al business piuttosto che alla pista.

Per essere chiari, personaggi come Gilles Villeneuve, Kimi (prima ante pausa rallistica) o Vettel sono figure troppo "normali", troppo fuori dal glamur (le imperdibili camice a quadrettoni di Gilles...) per sponsor che iniziavano ad essere raffinati.

Infatti Gilles era sponsorizzato da Birra (Labatt) e Lambrusco (Giacobazzi) perfetto target dei suoi tifosi.
gbortolo, Lunedì alle 17:23
 
Sempre su Imola mi ha stupito un po' la dichiarazione di Prost: "Decidemmo di comune accordo che all'inizio avremmo dato spettacolo superandoci a vicenda (presumo Ferrari e Renault). Poi avremmo fatto la nostra gara." Peccato che le Renault si ritirarono entrambe molto presto............
In verità io questa storia la sapevo.
Ciò che non sapevo era che l'idea era proprio di congelare la gara dopo un certo numero di giri.
Questo insieme alla regola interna Ferrari (con due Ferrari al comando si mantengono le posizioni*) fa capire quanto il francese forzò la mano, in realtà favorito da un lungo del canadese alla Piratella.
Immagino che quell'errore legittimò in Didier il fatto di essersi guadagnato la prima piazza.
Non per il canadese che si era visto, rallentando come da ordine, raggiungere dal compagno e probabilmente innervosito sbagliò.

Come sbagliò due settimane dopo, privo della serenità necessaria.
 
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Marco Piccinini.

Quest'ultimo impressiona vederlo ... decisamente obeso ....
Fa ancor più effetto ricordando le vignette che all'epoca lo ritraevano in clergimen.

Si, veramente invecchiato e soprattutto molto ingrassato Marco Piccinini. Solo la voce è rimasta uguale......
 
Comunque in attesa della Dakar, poi del Rally di Montecarlo e poi della presentazione delle monoposto F.1 2023, è bello vedere qualche trasmissione, e/o documentario e/o filmato dedicati alla F.1, o comunque allo sport automobilistico.
 
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A me sono piacute tanto le parole di Jody Schekter su Gilles.

Molti retroscena non li conoscevo, dopotutto erano i primi anni da "senziente" che mi avvicinavo alla F1.... sono del '68....
Per me, Gilles un mito al pari di Senna, i due piloti che più porto nel cuore, figli di una F1 d'antan, ma forse grazie anche ad una F1 più umana, pericolosa, goliardica..... sono riusciti ad emergere e diventare tali..... cose oggi inimmaginabili.

A me il docufilm è piaciuto al pari di quello di Capelli e la Mouton..... ad avercene di documentari così per noi appassionati.
 
C’è anche quello su Lauda, sempre di Sky, ogni tanto lo mandano in replica.

I miei idoli, in ordine di “apparizione”, sono stati Clark, Bandini, Amon, Patrese, Lauda, G. Villeneuve, Raikkonen. Oggi Leclerc.
Senna e Schumacher mi piacevano, ma non stravedevo per loro, pur ammirandoli molto come piloti.
 
C’è anche quello su Lauda, sempre di Sky, ogni tanto lo mandano in replica.

I miei idoli, in ordine di “apparizione”, sono stati Clark, Bandini, Amon, Patrese, Lauda, G. Villeneuve, Raikkonen. Oggi Leclerc.
Senna e Schumacher mi piacevano, ma non stravedevo per loro, pur ammirandoli molto come piloti.

Lauda lo cerco....
Sui beniamini non mi spingo così in là, son giovincello :emoji_wink:, certo mi è piaciuto molto anche il docufilm su McLaren.....dimenticavo anche quello molto bello..... ma non avvendo vissuto il pathos di quei tempi, ho difficoltà ad avere un personaggio cenrtale tra i piloti del passato.
Per carità, anche l'ultimo "pilotino" merita la mia ammirazione.
 
Sui beniamini non mi spingo così in là, son giovincello :emoji_wink:

Beh certo, io ho iniziato da quelli che ho visto correre in televisione, e Cark, dei grandi, per me è stato il primo. Era incredibile come andasse forte pur con una guida pulita. E poi era il binomio Lotus-Clark, con TP Chapman, che era da leggenda per molti, me compreso.

Mi piaceva anche Graham Hill, "Re" di Monaco, dove vinse 5 volte (poi battuto da Senna con 6 successi). Inoltre è l'unico che abbia fatto il "triplete": 500 Miglia di Indianapolis, 24 Ore di Le Mans e campionato del mondo di Formula 1. Poi tentato senza successo da Alonso e da altri.
 
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Beh certo, io ho iniziato da quelli che ho visto correre in televisione, e Cark, dei grandi, per me è stato il primo. Era incredibile come andasse forte pur con una guida pulita. E poi era il binomio Lotus-Clark, con TP Chapman, che era da leggenda per molti, me compreso. Mi piaceva anche Graham Hill, "Re" di Monaco, dove vinse 5 volte. Inoltre è l'unico che abbia fatto il "triplete": 500 Miglia di Indianapolis, la 24 Ore di Le Mans e il campionato del mondo di Formula 1. Poi tentato senza successo da Alonso e da altri.

Ecco, vedi cosa mi sono perso a nascere dopo?
Dai filmati che vedo o da quello che leggo in giro, dovevano essere dei bei tempi per l'automobilismo, un fiorire di innovazioni e sperimentazioni in un ambito umano e romantico legato a doppio filo più al fascino della velocità che a quello dei soldi.
Bei tempi.
 
Ecco, vedi cosa mi sono perso a nascere dopo?
Dai filmati che vedo o da quello che leggo in giro, dovevano essere dei bei tempi per l'automobilismo, un fiorire di innovazioni e sperimentazioni in un ambito umano e romantico legato a doppio filo più al fascino della velocità che a quello dei soldi.
Bei tempi.

Quando morì Jim Clark avevo 14 anni (tu stavi nascendo...), quindi me lo ricordo bene e fu una notizia terribile, lui e la sua Lotus erano i miei miti di allora. Sono stato sempre più portato a tifare per il pilota piuttosto che per la macchina. Se con la Ferrari correvano piloti che non mi piacevano (o comunque ne preferivo altri) avevo e ho solo simpatia per l'eventuale vittoria, ma non passione/tifo. Poi la morte di Bandini (1967) e Scarfiotti (1968, come Clark) fu davvero un duro colpo.

Quando arrivarono in Ferrari Amon e Ickx parteggiai per Amon, che andava fortissimo anche con i prototipi, con i quali vinse diverse gare, come Le Mans e Daytona.
Poi quando arrivò Lauda fu "amore a prima vista". Per me era un pilota straordinario, un fuoriclasse assoluto. Preciso, meticoloso, tecnico. Non lasciava nulla al caso. Faceva "il tempo" e scendeva dalla macchina. "Impossibile fare meglio" diceva. E infatti poi nessuno lo batteva.........un mito. Comprai subito il suo libro "Io e la corsa", letto tutto d'un fiato. Mi fu utile quando a mia volta iniziai a correre. E poi mi piaceva il suo modo di parlare in italiano con accento austriaco.
 
vanno invertiti: Lauda debutta su BRM nel 73 al fianco del "Rega", al secolo Clay Regazzoni [su di lui avevo visto un bellissimo documentario sulla RSI], mentre Patrese nel 1977 su Shadow a Montecarlo.

Ho citato prima Patrese perchè l'ho seguito fin dalla sua vittoria del campionato del mondo di Karting intorno al 1971-72. Poi F.Italia, F.3-F.2 (F.2 pochissimo perchè passò presto in F.1) Ha esattamente la mia età.
 
, in realtà favorito da un lungo del canadese alla Piratella.
Immagino che quell'errore legittimò in Didier il fatto di essersi guadagnato la prima piazza.

Dopo quel sorpasso, causato da un suo errore, Gilles si riprese il primo posto, poi lo perse di nuovo e poi lo riconquistò nuovamente. A metà dell’ultimo giro Didier lo superò sfruttandone la scia, e vinse.

Gilles dopo la gara incrociò il primo meccanico di Didier e gli disse: “Hai un pilota di m……”.
Questo racconta proprio il meccanico nel documentario.

E Stewart: “Non dimenticherò mai quanto era arrabbiato. Era furente”.

La vedova di Villeneuve: “Marco (Piccinini) era il suo testimone di nozze. Didier sapeva che non sarebbe stato punito.”
 
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