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VIETATO FUMARE

PanDemonio ha scritto:
sbedus ha scritto:
Preciso. (non sapevo fossi Toscano), altri simili sono dalla parte opposta L.no Ferrucci e L.no del tempio, strade tipo via Forlanini, solo che per la mia sono un pò alti, non ricordo bene quello in via Forlanini, ma io per non sbagliare li faccio a 30Km/h tutti quanti cosi non sbaglio :D
Stasera ho cambiato itinerario. Sono passato dalla zona di piazza Puccini e ho trovato altri due o tre attraversamenti rialzati "Forlanini style" (evidentemente qui è il modello che va per la maggiore...). Andavo di fretta e non c'erano pedoni: la lancetta del tachimetro della Logan è sempre stata sopra i 60 e praticamente non li ho quasi sentiti...

P.S. io ho un Transalp, quindi non te lo dico neanche :D
Col transalp non sentiresti nulla neanche venendo giù per le scale di un condominio... :D :D :D
Anche quando uso la golf di mia moglie non me ne accorgo neanche, d'istinto mi viene da frenare ma poi mi rendo conto che non serve.
 
PanDemonio ha scritto:
...nessun problema ad attraversarli fino a 50 Km/h indicati (talvolta anche 60)...
Evidentemente vivi e circoli in una zona molto diversa dalla mia, per lo meno in quanto a strade. Se io provo ad affrontare perpendicolarmente un dosso artificiale o un attraversamento rialzato alla esatta velocità prescritta dai cartelli (50 o 30 che sia) mi sorbisco il sonoro colpo degli ammortizzatori che vanno dritti a fine corsa, con tutte le conseguenze del caso anche in termini di buona cura del veicolo. Sia con la mia auto (berlina) che con il piccolo ma robusto suv di mia moglie. L'unico modo per superare tali ostacoli senza colpi o vistosi sobbalzi è frenare (o mollare l'acceleratore duecento metri prima) e innestare la terza o la seconda, ovvero quasi fermarsi.

...Bastava continuare a leggere: "inferiore a quanto raccomandato dal cartello che lo preannuncia", ossia MENO di 50...
Ho letto e riletto. "Meno di 50" non è un dato oggettivo, può essere 45, 40, 20, 10.

...più calzante sarebbe stato raffrontare il dissuasore con i binari di un passaggio a livello non custodito: sono lì indipendentemente dalla presenza del treno e costringono a rallentare (loro sì) in maniera drastica...
A parte qualche passaggio a livello antico o scassato, per me è vero l'esatto contrario. Nella maggior parte dei casi posso affrontare i binari alla velocità prescritta avvertendo un effetto nemmeno lontanamente paragonabile a quello che otterrei facendo la stessa cosa con i dossi e i marciapiedi in mezzo alla strada.

... lo puoi superare a velocità più o meno costante ... quasi come se esso non ci fosse...
Vorrei proprio vederti a fare ciò sui passaggi rialzati (specie i più recentemente costruiti) che incontro io sulle strade su cui devo muovermi. L'unica ragione logica che posso avere per considerare veritiero ciò che affermi (e non ho motivo di pensare il contrario, perché vorrebbe dire che ti diverti a raccontare frottole) è, come dicevo, che dalle tue parti le cose stiano molto diversamente che dalle mie. Buon per te, però forse non dovresti dare per scontato che chi racconta storie diverse debba essere automaticamente un bugiardo o chissà che.

... uno gli costruisce le infrastrutture per circolare con maggiore sicurezza e loro che fanno? Le usano OCCASIONALMENTE!...
Questa pseudo-ironia, in qualche modo legata a quanto ho scritto appena sopra, mi sembra alquanto fuori luogo.
Mi pare del tutto ovvio che il pedone usi le strisce occasionalmente. Non mi pare ovvio né sensato né giusto pretendere che i veicoli rallentino vistosamente anche in tutte le numerosissime occasioni in cui il pedone non c'è.

...una cosa è contestare una ciofeca di rotonda o un attraversamento rialzato simile ad un plinto anticarro, ben altro è contestare a prescindere l'installazione e l'utilizzo di OGNI rotonda o attraversamento con dissuasore...

Il problema è che, per lo meno dalle mie parti, le rotonde "ciofeca" e gli attravesamenti/plinto non rappresentano casi isolati e rari, ma la stragrande maggioranza dei casi, specie se si parla delle installazioni degli ultimi due anni. Se leggi bene ciò che ho scritto, non ci trovi alcuna contestazione "a prescindere"; io non contesto rotonde, semafori, strisce pedonali, cantieri stradali ecc. sempre e comunque, sarei insulso se lo facessi. Io contesto, energicamente, le cose fatte senza senso della misura, con approccio da caccia alle streghe, esagerazione, propaganda, isteria, interessi diversi e molto meno nobili di quelli dichiarati ai quattro venti.

...non sei tu quello che poco fa vociferava di danni al veicolo, distruzione di merci e traumi alla schiena dei poveri trasportati?...
Non mi pare proprio di aver parlato di distruzione di merci e traumi alla schiena. Sbaglierò, ma sono convinto che se ti costringessi a guardarmi mentre con la tua auto vado avanti ed indietro alla velocità prescritta sui dossi e passaggi rialzati di cui parlo io, non resisteresti a lungo prima di farmi smettere. Per quanto riguarda le merci o le attrezzature, stesso identico discorso: basterebbe caricare sulla tua auto, prima dell'esperimento, un computer o qualche altro tuo oggetto di discreto valore e media delicatezza.
In merito alla schiena non ho parlato di traumi o fratture da dosso; anche se ti piace dipingermi come tale, non sono un esaltato. Fatto sta che quando viaggio con mia cugina, che purtroppo a causa di una brutta caduta ha qualche problema di schiena, se non affronto gli aggeggi a passo d'uomo (seconda marcia, 10km/h circa) le provoco dei dolori, nonostante lei faccia una vita normalissima, pur non potendo coltivare ambizioni di atletica o motocross.

... farti riflettere sul fatto che la strada NON è proprietà esclusiva dei conducenti di veicoli, ma risorsa CONDIVISA che impone limiti e rinunce a tutti gli utenti che a vario titolo ne usufruiscono, ed evidentemente non ci è riuscita...
Ringrazio per la premura e anche per il cortese giudizio, ma sono talmente presuntuoso da ritenere di non aver bisogno di riflettere per capire le ovvietà. Nessuno ama limiti e rinunce, così come nessuno ama, ad esempio, essere giudicato e castigato, fin dai banchi della scuola. Si può però provare rispetto nei confronti dei limiti e delle rinunce, così come della severità di maestri e professori, quando si constata che le limitazioni, le rinunce e le severità sono giuste, oggettivamente motivate, sensate, coerenti, razionali. I professori di cui ho i migliori ricordi non sono quelli che mi hanno lasciato fare i miei comodi ma nemmeno quelli che mi hanno imposto obblighi o divieti e castighi isterici, esagerati, sommari, iniqui. Ricordo ancora oggi con gratitudine e rispetto chi è stato esigente, anche molto, senza essere infido, incoerente o irrazionale.
Ben vengano quindi, sulla strada come altrove, limiti e rinunce quando hanno oggettivamente senso. Fermarmi ad un semaforo affinché possa passare qualcuno che altrimenti avrebbe dovuto aspettare chissà quanto mi sta benissimo; pur essendo per me, ovviamente, un intralcio, lo accetto volentieri, anche perché io domani potrei essere al posto suo. Fermarmi ad un semaforo di fronte ad un incrocio totalmente deserto (oppure fare un gimcana attorno ad una rotatoria insulsa oppure scalare seconda di fronte ad un passaggio pedonale in totale assenza di pedoni) non è una limitazione che giovi a qualcuno ma una totale assurdità, dalla quale nessuno trae alcun vantaggio.
 
marimasse ha scritto:
L'unico modo per superare tali ostacoli senza colpi o vistosi sobbalzi è frenare (o mollare l'acceleratore duecento metri prima) e innestare la terza o la seconda, ovvero quasi fermarsi.
Quindi per te mettere la terza - in città - vuol dire essere quasi fermo. Questo spiega un sacco di cose...

Il resto del tuo post non sto a commentarlo. In primo luogo perché siamo abbondantemente OT da abbastanza tempo, e in seconda battuta perché mi sono convinto che quello che cerchi non è il confronto, ma l'assenso incondizionato alle tue manie persecutorie, ed io non ho voglia di sprecare altro tempo in una discussione sterile che sta derivando verso lo scambio di insulti.

Grazie, e buon proseguimento.
 
PanDemonio ha scritto:
...Quindi per te mettere la terza - in città - vuol dire essere quasi fermo...
Se ti diverte estrapolare dai miei messaggi le mezze frasi che, prese da sole e non nel contesto, possono farmi apparire come un esaltato o un imbe.cille fai pure; in tal caso però non stai commentando o criticando il mio pensiero, ma quello di un individuo che non esiste o che comunque non sono io.
Io viaggio da 25anni con auto diesel, con le quali in terza marcia si può benissimo andare a 20 all'ora, velocità alla quale la definizione di "quasi fermo" non mi sembra poi così assurda. Inoltre, non ho detto che in terza non si avvertano scossoni; ho detto che per non subire scossoni assai pesanti bisogna almeno mettere la terza. Ho anche scritto che questo vale per i dossi e i... plinti che io incontro sulle strade che percorro e ho anche detto senza alcuna ironia, facendo riferimento alle fotografie che hai pubblicato, che evidentemente in quelle che percorri tu la situazione è diversa. A quanto pare, però, questi... particolari ti sono totalmente sfuggiti.

...Il resto del tuo post non sto a commentarlo...
Appunto.

...discussione sterile che sta derivando verso lo scambio di insulti...
Non solo non mi risulta di averti insultato nemmeno di striscio (e se per caso l'ho oggettivamente fatto, anche se non saprei proprio come o dove, me ne scuso), ma direi anzi di averti sempre risposto non aumentando ma caso mai smorzando i toni da te più o meno velatamente suggeriti.

Se poi ti riesce così difficile contemplare l'ipotesi che io possa dire qualcosa di sensato e veritiero, preferendo dipingermi come un individuo malato e meschino, che non solo è affetto da manie persecutorie ma addirittura pretende da chiunque l'assenso incondizionato a qualsivoglia sua azione o affermazione, benissimo. In fin dei conti nulla di male fai, ma, come dicevo, a quel punto dialoghi (si fa per dire) non più con me ma con una tua personale fantasia.

La storia del OT mi lascia del tutto indifferente. Un forum, fino a prova contraria, è un luogo virtuale in cui la gente si incontra per dialogare liberamente, nei limiti (più o meno rispettati) dell'educazione e del rispetto reciproco. Mai ho capito cosa ci dovrebbe essere di male o di sbagliato nel fatto che una discussione, partendo da un certo argomento, si sposti poi gradualmente e spontaneamente su altri. A quanto mi risulta questo è proprio il modo naturale in cui si svolge la maggior parte delle discussioni nel mondo reale, tra amici, colleghi, familiari e così via.
Non vedo perché si dovrebbe castigare chi, al bar sport, dopo aver intavolato una discussione sulle ragioni e i torti dell'arbitro alla tal partita si ritrova a parlare magari di motori o di cinema.
 
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