...mi dispiace molto, una volta a Padova c'era la filiale per tuttto il nordest dell'alfa romeo.
Oggi abbiamo la concessionaria Silva ove sono stato accolto da una specie di venditore, con camicia fuori dai pantaloni, aspetto un po' trasandato, non conoscente dell'elementare saluto che si dà al prossimo (che potrebbe essere un acquirente e difendere il suo posto di lavoro).
Inoltre con aria di superficialità mi ha negato la possibilità di una prova ( e l'auto era appena rientrata senza che nessuno aspettasse (c'erano pochissime persone), dicendomi che la prova è riservata a chi acquista l'auto.
"Ma una volta era il contrario" mi sono permesso di dire, " è giusto prima provare e poi comprare" e la risposta è stata che la colpa è dell'alfa (!!!)
Ovviamente non gli ho creduto.
Devo però dirvi, in tutta sincerità, che io ho in progetto di comprare la giulietta, non sostituendo la mia 147 che passerebbe alla moglie.
Però dopo questa delusione, ho cominciato a vedere i possibili difetti dell'auto e a possibili alternative.
Sono un alfista incallito, ma mi chiedo dove siamo finiti, se è così vero che la colpa della caduta del nostro marchio è dovuta alla stirpe italiana in toto, non capace di difendere il prorprio interesse.
Il Sig. Marchionne che sembra tanto attento, valuta chi manipola questi prodotti, come ci si comporta davanti al cliente, nella fase piu' cruciale che può in un attimo bruciare sforzi costruttivi, pubblicità etc?
Negli altri marchi, quelli tedeschi in primis, vieni accolto facendoti sentire "importante", presentandosi in giacca e cravatta e magari dopo un bel lavaggio del cervello sugli aspetti positivi del marchio e del prodotto che si vende.
E per finire. lo stesso concessionario valuta chi è e come si presenta il venditore in una sede che ha dei costi passivi non indifferenti?
Sono molto deluso, so che ci saranno altre concessionarie viciniori ma da italiano mi sento tradito.
Peccato.
Oggi abbiamo la concessionaria Silva ove sono stato accolto da una specie di venditore, con camicia fuori dai pantaloni, aspetto un po' trasandato, non conoscente dell'elementare saluto che si dà al prossimo (che potrebbe essere un acquirente e difendere il suo posto di lavoro).
Inoltre con aria di superficialità mi ha negato la possibilità di una prova ( e l'auto era appena rientrata senza che nessuno aspettasse (c'erano pochissime persone), dicendomi che la prova è riservata a chi acquista l'auto.
"Ma una volta era il contrario" mi sono permesso di dire, " è giusto prima provare e poi comprare" e la risposta è stata che la colpa è dell'alfa (!!!)
Ovviamente non gli ho creduto.
Devo però dirvi, in tutta sincerità, che io ho in progetto di comprare la giulietta, non sostituendo la mia 147 che passerebbe alla moglie.
Però dopo questa delusione, ho cominciato a vedere i possibili difetti dell'auto e a possibili alternative.
Sono un alfista incallito, ma mi chiedo dove siamo finiti, se è così vero che la colpa della caduta del nostro marchio è dovuta alla stirpe italiana in toto, non capace di difendere il prorprio interesse.
Il Sig. Marchionne che sembra tanto attento, valuta chi manipola questi prodotti, come ci si comporta davanti al cliente, nella fase piu' cruciale che può in un attimo bruciare sforzi costruttivi, pubblicità etc?
Negli altri marchi, quelli tedeschi in primis, vieni accolto facendoti sentire "importante", presentandosi in giacca e cravatta e magari dopo un bel lavaggio del cervello sugli aspetti positivi del marchio e del prodotto che si vende.
E per finire. lo stesso concessionario valuta chi è e come si presenta il venditore in una sede che ha dei costi passivi non indifferenti?
Sono molto deluso, so che ci saranno altre concessionarie viciniori ma da italiano mi sento tradito.
Peccato.