Se ti può essere utile, ti racconto della mia esperienza come venditore, non di Audi, ma comunque di età vicino alla tua, dato che l'ho fatto dai 21 ai 26 anni, prima di decidere di cambiare lavoro.
Premetto che da quando l'ho fatto io, o comunque da quando ho cercato io lavoro come venditore, di anni ne sono passati (15, fai un po' te...), e che nel frattempo di cose, all'interno del lavoro, ne sono cambiate tantissime, per cui ci sta che quello che ti dico non sia necessariamente vero o corretto, però è sempre un consiglio del quale tenere conto.
Anzitutto, da 15 anni ad oggi, di concessionarie ce ne sono tantissime meno, per cui hai meno "chance" di una volta; nella mia città, ai miei tempi, Fiat aveva tre concessionarie, una quarta aveva chiuso da pochissimo, Lancia mi pare non ne avesse (la vendevano le tre Fiat), Alfa Romeo ne aveva una esclusiva, BMW, Renault e Citroen facevano addirittura doppietta, come doppietta facevano Audi e VW, altri marchi avevano una concessionaria sola con più sedi. Oggi, di Fiat ne sono rimaste due, una delle due ha dovuto prendere pure Alfa per la sparizione dell'Alfa originale (che per un periodo ha dovuto addirittura essere aperta da Fiat stessa come Motor Village, dato che, si vede, non trovavano accordo con nessuno), ed è l'unica marca ad avere più di un concessionario; la Renault aveva sede propria ed oggi è gestita da una concessionaria originaria di fuori, stessa cosa accaduta alla Mercedes, il gruppo VW gestisce tutto in prima persona con un unico marchio e, recentemente, ha chiuso la seconda sede di Seat e Skoda (mantenendola solo per VW) mentre invece, molti concessionari, chiamiamoli così, esclusivisti, hanno ridotto il numero di saloni. Questo significa che, anche le ditte grosse, cercheranno di ridurre personale.
Personalmente, io per cercare lavoro ho fatto come te, girando concessionarie e lasciando curriculum specificando che cercavo lavoro come venditore, chiedendo di poterlo consegnare al responsabile; magari 15 anni fa era più semplice metterlo direttamente nelle mani del titolare, oggi, invece, penso che con gruppi che gestiscono una mezza dozzina di marchi (penso per esempio alle concessionarie Fiat della mia città rimaste in piedi...il primo, fedele nei secoli alle sole Fiat e Lancia, oggi ha pure Alfa, ovviamente Abarth e Jeep, ma anche Opel e Nissan, e fino a poco fa aveva Chevrolet, che ora credo non ci sia più; il secondo, che oltre a Fiat e Lancia ha sempre avuto Peugeot e, in passato, Mitsubishi ed il gruppo Chrysler quando stava per conto proprio, oggi ha anche Citroen), il titolare sia quasi un'entità metafisica astratta, per cui....
Detto questo, oltre al giro dei curriculum, guarda pure su internet, magari qualche concessionario recluta anche così, e soprattutto, credo ti abbia detto been Baron89, non focalizzarti su Audi o un marchio in particolare ma gira tutto, anche perché, ricorda, il venditore bravo vende pure le Great Wall, dove ti porto questo marchio ad esempio per dirtene uno non molto "di grido", e soprattutto, il venditore bravo, vederebbe bene qualsiasi cosa, non solo auto, ma pure aspirapolveri o, magari, frigoriferi agli esquimesi.
In particolare, riguardo ai marchi premium, ci sta benissimo che sia fortemente difficile trovare da lavorarci: un venditore giovane deve "farsi le ossa", e perché ciò accada, si deve anche "sbagliare"; il problema nasce dove, dovendo vendere una Q7, ti si presenta il cliente che restituisce la sua X5 M50d usata di due/tre anni: se sbagli a valutarla, sono dolori, e dolori grossi...ora, vero è che i contratti, solitamente sono "salvo approvazione", per cui magari non è un danno irreparabile, ma magari perdi la vendita, dove la persona in questione, compra la Q7 nella città vicina, magari anche spendendo 100 Euro in più, ma per la soddisfazione di non prenderla dove prima gli hanno fatto un prezzo, e poi sono tornati indietro. Ovvio che questo può capitare anche quando vendi la 500L ritirando una Punto 1.2 di 5 anni, ma le cifre in gioco sono ben diverse, e soprattutto, ci sta che l'acquirente della 500L, che compra l'auto ogni 10 anni e ti rende indietro la Punto di 5 anni solo perché gli è nato il secondo figlio e la Punto gli va stretta, sia meno "volpone" del manager che cambia il SUV ogni due anni, trattando l'acquisto come un affare dal quale ricavare il meglio. E, fidati, una persona del genere un venditore alle prime armi se lo mangia come vuole, un titolare lo sa bene e quindi sceglie gente più navigata.
Detto questo, parliamo del lavoro in sé, che è un altro argomento che vorrei affrontare con te, visto che sei a fare questa scelta, e che è un argomento non banale. Da quanto leggo, sei una persona con esperienza nella vendita (anche se di case), quindi presumo che saprai come funziona in questi casi, ma meglio andare a specificare. Le cose sono due, di solito: i venditori o vengono assunti dalle concessionarie, con regolare busta paga, con uno stipendio fisso ed una parte variabile in base alle vendite, oppure vengono invitati a prendersi una partita IVA, come nel caso in cui mi trovavo io, e fare gli "agenti di commercio", dove tu comunque stai in genere in concessionaria ad aspettare il cliente, ma non hai un fisso, non hai malattia, ferie, tredicesima e quattordicesima (che nel commercio c'è), hai una percentuale sulle vendite, decisamente più alta che nel caso precedente, e poi ti devi pagare per conto tuo IVA, IRPEF ed ENASARCO nel caso dell'agenzia di commercio (che, per avere, devi essere in possesso di alcuni requisiti, o, alternativamente, come nel mio caso, farti un corso alla Camera di Commercio e sostenere un esame abilitante). Oltre a questo, il secondo caso ha anche un altro lato: vero è che ti permette qualche, chiamiamola così, "libertà fiscale", ma proprio per questo, è anche molto più nell'occhio del ciclone. Ad un mio collega, anni fa, capitò appunto che fu sorteggiato per i cosiddetti "studi di settore": in pratica lo Stato fa i suoi calcoli e decide che tu, agente di commercio nel ramo della vendita autoveicoli, secondo le proprie medie dovresti aver guadagnato, mettiamo, 10 Euro in un anno. Controllano il tuo modello unico (che presumo dovrai far compilare ad un commercialista, il quale ti costa altri soldi...) e vedono che ne hai dichiarati 6. Vengono da te e ti chiedono perché hai guadagnato 6 Euro invece di 10, ed in quel caso dovrai essere convincentissimo, molto di più che per vendere un'auto, cosa di per sé piuttosto difficile, perché se loro dicono che devi guadagnare 10, quello dev'essere. Se non li convinci, paghi la differenza, pur se tu hai effettivamente guadagnato 6, o almeno questo successe al collega.
Ovviamente, poi, una volta che sei in ballo, devi ballare, in altre parole, devi vendere, vendere, vendere. Questo, sia nel caso tu sia a partita IVA, quindi la cosa è ovvia, poiché se non vendi non guadagni, e quanto più vendi, quanto più guadagni,, sia nel caso in cui tu sia assunto a busta paga, perché un titolare non ti paga uno stipendio, per quanto basso possa essere, se non produci, e visto che oggi licenziare è estremamente più facile che qualche tempo fa, magari il titolare ti perdona un mese "no", ti perdona un secondo mese "no", al terzo, ti mette alla porta con tanti ringraziamenti ed avanti il prossimo. Questo stato di cose, fa anche sì che spesso i rapporti coi colleghi siano, per così dire "non ottimali", guerre a chi "scrive di più", clienti fregati, contratti tirati per i capelli e magari approvati inspiegabilmente dal capovendite/dal titolare, ed anche questa è una cosa che devi valutare. Personalmente, avevo imparato a non stare, per così dire, "ingastrito" più di una serata, anche perché sennò non ci vivi, e tutto questo in un ambiente, dove lavoravo io, nel quale il titolare era un pezzo di pane, col Capovendite avevo un rapporto ottimo e coi colleghi, generalmente, anche. Alcuni titolari, invece, dicono tranquillamente "la guerra è guerra" e si fregano le mani.
Infine, e meno male visto quanto ho scritto, considera altri tre aspetti fondamentali:
1) le competenze: per quanto su Quattroruote spesso si legga il contrario, se sai spiegare ad un cliente come funziona l'ESP è un bene, ma se non lo sai e vendi più macchine di quello che lo sa, è meglio, quindi non credere necessariamente di essere più bravo di un altro solo perché "ne capisci";
2) i soldi: è un lavoro che vive di alti e bassi. Gli alti, alle volte, fanno girare la testa, i bassi, specie in momenti di crisi, fanno piangere. È vero che stipendio e lavoro sicuro oggi sono una chimera, ma è anche vero che se le cose vanno male, la macchina non è il primo dei problemi;
3) IL TEMPO, motivo principale per il quale a suo tempo smisi. Nel primo anno da venditore, la mia marca fece DUE porte-aperte in un anno, per la presentazione di due modelli nuovi, e già lavoravamo regolarmente tutti i sabati, salvo i mesi estivi nei quali si lavorava solo il sabato mattina. L'ultimo anno si facevano DUE porte aperte ogni mese, per la presentazione ora dell'aria fritta, ora dell'uovo di colombo, salvandosi solo per luglio ed agosto (e considera che a giugno, ai porte aperte, entravano gli unici due str.... che non erano andati al mare il fine settimana...). Questo significa farsi anche 21 giorni di lavoro consecutivi, perché nessun titolare ti negherà mai di usufruire del giorno libero, anzi, se sei a partita IVA, ti dirà anche di prendertene un paio. Se però il tal giorno che sei a casa si presenta quello con cui avevi parlato per un affare grosso, col libretto degli assegni in mano, vuol dire che la provvigione la prende il tuo collega che "scrive", e proprio se va bene, forse, fate "a mezzo". Se invece dovessi essere a stipendio, visto che più di tot ore non puoi farle, ovviamente ti proporranno di recuperare le ore, mai e poi mai di pagarti straordinario...peccato però che quelle ore non te le faranno recuperare mai, perché servi in concessionaria! Detto questo, quindi, considera che è un lavoro che ti prende veramente tantissimo, e devi essere disposto ad accettarlo, altrimenti non è il tuo lavoro ideale.
Che dire...penso di essere stato abbastanza esauriente, e soprattutto di averti sottolineato tutte le problematiche, visto che, solitamente, facendo una scelta del genere di solito si pensa solo guidati dalla passione per le auto, cosa che anche io avevo ed ho, ma che spesso ti offusca le caratteristiche meno positive...però se hai bisogno chiedi pure!