Purtroppo di questi tempi cercare di sensibilizzare qualcuno,che non vuol dire per forza rimproverarlo ma anche solo fargli notare educatamente un errore,può essere pericoloso oltre che inutile.
Credo che dipenda da tanti fattori.
Innanzitutto un'inciviltà molto diffusa per via della quale molte persone se ne fregano altamente delle regole e del prossimo.
Poi una superficialità altrettanto diffusa in nome della quale tante persone si rifiutano categoricamente di cambiare le proprie abitudini anche quando viene fatto notare loro che potrebbero rispettare di più gli altri senza alcuna fatica.
E infine,tornando in topic,c'è questo malcontento diffuso che spinge molte persone a odiare il prossimo anche quando non ha fatto nulla per danneggiarle.
Poi io sarei curioso di sapere se questo malcontento è motivato oppure no.
Come diceva Arizona uno scontento non è per forza una persona che si trova in serie difficoltà economiche o familiari.
Ma in certi casi a me è capitato di sentire frasi razziste o peggio da parte di persone che almeno viste da fuori mi sembravano serene.
Mi viene in mente un ex cliente che non aveva problemi economici (quindi non penso che fosse animato da un senso di rivalsa nei confronti di chi sta meglio),aveva una famiglia apparentemente normale (lui e la moglie in pensione e i figli grandi che avevano studiato e lavoravano),non era nemmeno interessato alla politica.
Eppure aveva il dente avvelenato contro gli stranieri,ma anche contro gli italiani a dire la verità.
Era un fan della Svizzera dove andava sempre in vacanza e che ammirava per le regole ferree.
Più di una volta ho avuto la tentazione di chiedergli come mai non si era trasferito (senza alcuna polemica da nazionalista offeso per il paragone).
Ma ho lasciato stare perchè era un cliente.
Tra me e me ho sempre pensato che forse poteva spaventarlo l'idea di diventare lo straniero guardato male dai civilissimi autoctoni.
Credo che dipenda da tanti fattori.
Innanzitutto un'inciviltà molto diffusa per via della quale molte persone se ne fregano altamente delle regole e del prossimo.
Poi una superficialità altrettanto diffusa in nome della quale tante persone si rifiutano categoricamente di cambiare le proprie abitudini anche quando viene fatto notare loro che potrebbero rispettare di più gli altri senza alcuna fatica.
E infine,tornando in topic,c'è questo malcontento diffuso che spinge molte persone a odiare il prossimo anche quando non ha fatto nulla per danneggiarle.
Poi io sarei curioso di sapere se questo malcontento è motivato oppure no.
Come diceva Arizona uno scontento non è per forza una persona che si trova in serie difficoltà economiche o familiari.
Ma in certi casi a me è capitato di sentire frasi razziste o peggio da parte di persone che almeno viste da fuori mi sembravano serene.
Mi viene in mente un ex cliente che non aveva problemi economici (quindi non penso che fosse animato da un senso di rivalsa nei confronti di chi sta meglio),aveva una famiglia apparentemente normale (lui e la moglie in pensione e i figli grandi che avevano studiato e lavoravano),non era nemmeno interessato alla politica.
Eppure aveva il dente avvelenato contro gli stranieri,ma anche contro gli italiani a dire la verità.
Era un fan della Svizzera dove andava sempre in vacanza e che ammirava per le regole ferree.
Più di una volta ho avuto la tentazione di chiedergli come mai non si era trasferito (senza alcuna polemica da nazionalista offeso per il paragone).
Ma ho lasciato stare perchè era un cliente.
Tra me e me ho sempre pensato che forse poteva spaventarlo l'idea di diventare lo straniero guardato male dai civilissimi autoctoni.