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una volta co 50.000 lire in tasca eri un signore...oggi co 50 euro

marimasse ha scritto:
Pik39 ha scritto:
...cambio svantaggioso euro/lira effettuato al momento dell'adesione alla nuova moneta...
Io non credo che quel cambio fosse "svantaggioso", per lo meno in termini di oggettivi effetti sulla quotidianità.

Mi riferivo al cambio della lira in rapporto alle altre monete europee che ha avuto un impatto sulla bilancia commerciale.

marimasse ha scritto:
Esso, infatti, venne applicato a tutto: prezzi di vendita delle merci ma anche stipendi, depositi bancari, ecc..

Non vedo come si sarebbe potuto applicare in modo differenziato.

marimasse ha scritto:
Qui il discorso cambia, perché si parla non più degli effetti tecnici ma di quelli psicologici e del loro più o meno nobile sfruttamento.
Senza dubbio, l'equazione &#8364;=mille lire o quasi in molti casi c'è stata, però sarebbe troppo facile e comodo considerare noi consumatori come vittime immacolate delle avidità altrui o della... mamma cattiva che non ci ha imposto la maglia di lana lasciandoci così, poveretti, in balia dell'inverno.

In effetti, subito dopo l'introduzione dell'euro molte pizzerie cominciarono a chiedere disinvoltamente 7&#8364; per la pizza che prima costava 8-9mila lire; analogo fenomeno presso molti ristoranti.
Però quei locali non si ritrovarono deserti, ma continuarono ad essere frequentati da miriadi di persone che, più o meno brontolando e bofonchiando, ordinavano e poi pagavano. Con il tempo i brontolamenti si sono diradati; in altre parole, la supposta è stata somministrata senza particolari problemi. Nessuna legge obbligava ad andare in pizzeria.
Fai il furbo, mi chiedi troppi soldi per una cosa? Io non brontolo, non bofonchio; non la compro più fino a che non ti darai una calmata, specie se si tratta di una cosa di cui possono benissimo fare a meno.

Non bastasse, ho notato sempre più che, mentre da un lato tanti protestano sostenendo che i prezzi sono aumentati a dismisura, che l'euro è stato truffaldinamente equiparato alle mille lire ecc.ecc., dall'altro lato sempre più comuni sono affermazioni secondo cui, ad esempio, 15Oeuro di multa sarebbero "pochi", così come 200euro per un tagliando, per il quale invece 300-400 sarebbero "normali" e così via.
Per non parlare di tutti coloro che definiscono "pochi" 100&#8364; per un paio di scarpe, 30&#8364; al mese per qualche canale tv e così via. Concetti che oltre tutto si trasmettono come saette alle menti di bambini e adolescenti, i quali non hanno alcun ricordo che permetta loro di fare confronti.

Sarò fuori di testa, ma secondo me 200-300 euro per un normale tagliando sono tantissimi, altro che. Mezzo milione di lire sono una barca di quattrini. Se uno li definisce "pochi" allora vuol dire che è pieno di soldi guadagnati senza fatica alcuna oppure che lui per primo condivide e promuove l'equiparazione dell'euro alle mille lire.

Su questa parte siamo perfettamente d'accordo. Molti, ed io in primis, ragionano sempre in "lire" perchè l'abitudine è dura da morire.
 
Pik39 ha scritto:
...Molti, ed io in primis, ragionano sempre in "lire" perché l'abitudine è dura da morire.
In questo caso direi che si tratta di un'abitudine estremamente salutare, purché intesa e vissuta non come nostalgia ma come semplice eppure efficacissimo strumento con cui non perdere ci vista il valore del denaro e, soprattutto, del lavoro necessario per procurarselo onestamente.

Un'abitudine che purtroppo, come dicevo, è assente dalle menti di molti adulti (i più "evoluti"?) e non può esistere in quelle delle persone più giovani, con le prevedibili e poco entusiasmanti conseguenze sia per loro stessi, destinati prima o poi a trovarsi alla resa dei conti, che per la comunità che costituiranno.

Non a caso il delizioso clima economico/sociale che da un po' stiamo vivendo e che, con ogni probabilità e buona pace delle varie propagande, è lungi dall'aver superato la sua fase più scura, deriva in larghissima misura proprio dalla crescente non capacità o non volontà di dare il giusto valore alle cose e di accettare con realismo la necessità e l'importanza di condurre la propria esistenza commisurando il proverbiale passo alla propria effettiva gamba.
 
marimasse ha scritto:
Pik39 ha scritto:
...Molti, ed io in primis, ragionano sempre in "lire" perché l'abitudine è dura da morire.
In questo caso direi che si tratta di un'abitudine estremamente salutare, purché intesa e vissuta non come nostalgia ma come semplice eppure efficacissimo strumento con cui non perdere ci vista il valore del denaro e, soprattutto, del lavoro necessario per procurarselo onestamente.

Un'abitudine che purtroppo, come dicevo, è assente dalle menti di molti adulti (i più "evoluti"?) e non può esistere in quelle delle persone più giovani, con le prevedibili e poco entusiasmanti conseguenze sia per loro stessi, destinati prima o poi a trovarsi alla resa dei conti, che per la comunità che costituiranno.

Non a caso il delizioso clima economico/sociale che da un po' stiamo vivendo e che, con ogni probabilità e buona pace delle varie propagande, è lungi dall'aver superato la sua fase più scura, deriva in larghissima misura proprio dalla crescente non capacità o non volontà di dare il giusto valore alle cose e di accettare con realismo la necessità e l'importanza di condurre la propria esistenza commisurando il proverbiale passo alla propria effettiva gamba.

se penso che ho pagato una opel astra 42.597.940 lire mi fumano i maròni.
una volta con 150.000 lire facevi il tagliando , ora 260 euri 503.430 lire
e la faccend ami dà da pensare.....se guadagnavo 3.000.000 e facevo il sciurett come mai con 1550 euro oggi son un pezzente?
 
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