<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Una civic/accord 2008 può essere migliore di una 2006?? | Il Forum di Quattroruote

Una civic/accord 2008 può essere migliore di una 2006??

Nel corso del tempo possono anche apportere migliorie al motore? O sono tutte uguali? Questa è una curiosità che ho sempre avuto.
 
Come è intuibile, è molto difficile descrivere la situazione. Si può, a ben vedere, parlare di variazioni in generale, non sempre di migliorie.
Di solito, i primi esemplari di una nuova serie di prodotti, non necessariamente vetture, soffrono di qualche difetto, dovuto a qualche aspetto che è sfuggito in sede progettuale, produttiva o nel controllo finale della qualità. Recentemente succede molto spesso, data l?enorme complessità dell?articolato dei comparti, meccanici ed elettronici, che costituiscono una qualsiasi vettura che deve essere realizzato sotto l?egida, formidabile ed invincibile, del contenimento dei costi. E? questo, infatti, il primo imperativo che sta alla base di qualsiasi intento produttivo.
Nella produzione successiva, talvolta, ma non sempre, vengono prese delle contromisure, andando a correggere i problemi più evidenti o che possono coinvolgere aspetti legati alla sicurezza di uso.
I difetti, per così dire ?minori?, vengono affrontati solo se ritenuto conveniente in ottica imprenditoriale, ovvero se si ritiene che il ripristino in garanzia sia troppo oneroso rispetto al comunque costoso intervento correttivo sulla catena produttiva, oppure in relazione a parametri di ritorno d?immagine.
Già se viene ravvisata la possibilità che un difetto possa manifestarsi, con incidenza statistica rilevante sul numero totale di episodi, dopo il termine del periodo contrattuale di garanzia, l?attenzione rivolta sarà molto meno accesa e resa efficace solo dai costruttori per i quali la politica di buona iniziativa e trasparenza sia importante.
Altra situazione è quella che vede il cambiamento degli intestatari delle forniture di componenti. Talvolta, in dipendenza di una specifica locazione produttiva, che può anche variare nel corso del ciclo produttivo di un determinato modello, si può essere costretti a ricorrere, per un qualsiasi motivo di convenienza, ad altro fornitore; cosicché, pur con la produzione del modello già avviata da tempo, si può ragionevolmente incorrere in qualche inconveniente, proprio come se si fosse all?inizio del processo. Non solo, ma se dopo un certo tempo si valuti come rilevante la spesa profusa per la realizzazione di un determinato comparto, fatte le debite ? si spera ? valutazioni in merito all?affidabilità del medesimo, il costruttore si volge al ricondizionamento in modo che si riduca il costo produttivo. Una stoffa per i rivestimenti di buona qualità, che non si rovina mai ma costa troppo, o che comunque possa costare un po? meno; il costruttore risparmia qualcosa, l?utente si ritrova con una stoffa che dura un po? meno; una frizione molto buona, che dura 200mila km, può essere sostituita da una che ne duri circa un terzo e che costi sensibilmente meno, sempre al costruttore. Anche perché 60-70 mila km sono spesso sufficienti ad uscire dal periodo di garanzia, senza contare che si tratta di materiale d?usura e quindi l?applicazione della garanzia è soggetta a ben più di qualche incertezza. Una valvola EGR, fornita dal produttore X con il costo Y, che non si è mai rotta, viene sostituita da una valvola EGR fatta dal produttore Z ad un costo Y/2, anche se si rompe o da problemi più spesso; e così via, per tutti i componenti, nell?ambito del processo di ?affinamento?, denominato, in maniera del tutto impropria, ?ottimizzazione produttiva?.
La meccanica è, ovviamente, soggetta agli stessi, identici, intenti, tant?è che, ad esempio, sugli ultimi i-ctdi si hanno alcune differenze rispetto ai primi; le bielle spezzate invece che conformate in due pezzi distinti, una riconfigurazione del comparto di lubrificazione, collettore di scarico costituito in altro materiale, diversa valvola EGR, per la trasmissione una differente frizione ed altri piccoli particolari, alcuni volti effettivamente a conseguire una miglioria, altri a contenere i costi produttivi.
 
meipso ha scritto:
le bielle spezzate invece che conformate in due pezzi distinti, una riconfigurazione del comparto di lubrificazione, collettore di scarico costituito in altro materiale, diversa valvola EGR, per la trasmissione una differente frizione ed altri piccoli particolari, alcuni volti effettivamente a conseguire una miglioria, altri a contenere i costi produttivi.

Meipso puoi approfondire la questione?
E' meglio quindi un I-CTDI del 2008 (che ho io) anzichè uno del 2006 specie in virtù dei nuovi diesel a basso tenore di zolfo?
Che comprotano ad esempio le bielle spezzate invece che conformate in due pezzi distinti?
 
Con la progressiva diffusione dei diesel a basso tenore di zolfo, si può presupporre che i fornitori di pompe ad alta pressione ed iniettori si siano orientati verso la conformazione di componenti maggiormente compatibili con questo tipo di combustibili. Quindi, si può ragionevolmente arguire che, via via che si è proceduto al rinnovo delle forniture per la realizzazione dei propulsori, questi siano stati affiancati da dispositivi maggiormente atti all?uso dei medesimi.
Tuttavia, come ho evidenziato poco sopra e credo in maniera piuttosto chiara, non sempre le variazioni, i cambiamenti vengono per portare una miglioria; sovente, vi è un intento volto al risparmio.
Ad esempio, con la nuova localizzazione produttiva di i-ctdi che, mi sembra di ricordare, sia avvenuta dal maggio del 2006, e che vede il motore prodotto in Inghilterra, il costruttore ha ritenuto opportuno, per convenienza o per necessità, approvvigionarsi presso altri fornitori per alcuni componenti.
E? successivamente a questa data, infatti, che si è potuto assistere ad un aumento significativo dei casi di avaria alla valvola EGR e, non da poco, delle bronzine, che si sono dimostrate fallaci nei confronti dell?utilizzo di oli lubrificanti di elevata fluidità. Tale circostanza risulta essere stata corretta nel periodo più recente di produzione.
La caratteristica di i-ctdi sotto il profilo produttivo ed imprenditoriale è quella di essere un motore piuttosto costoso da produrre e si capisce bene che il costruttore si sia orientato verso espedienti che potessero limitare questi costi, evidentemente non sempre con successo.
Passando alla conformazione delle bielle e considerando come esse sono disegnate per assolvere la loro importantissima funzione, si pensi alla testa, ovvero la parte che si accoppia con l?albero motore (qui, occorre operare un distinguo: per alcuni, la ?testa? di biella è quella in cui trova alloggio lo spinotto del pistone e quindi si vincola il medesimo, per altri tale parte è quella che si accoppia con l?albero; quella opposta, di conseguenza, viene chiamata ?piede?); tale parte deve essere necessariamente scomponibile in modo da potersi montare sulle manovelle dell?albero poste tra i relativi mantelli. Per essere scomponibile, deve essere divisa in due parti che sono tenute unite da apposita bullonatura; ci sono due modi, essenzialmente, per ottenere questa divisione. Quella tradizionale, ovvero semplicemente conformando un semi-anello che completi la testa di biella ed ottenuto a parte, lasciando la parte intera della fusione a se stante, oppure conformando la fusione nel suo insieme, con la testa completa, e poi, con un apposito procedimento, ?spezzarla? in modo da creare i due pezzi descritti. Come è facile intuire, la spezzatura crea una frattura tra le due parti che è contraddistinta da una superficie fortemente irregolare ma assolutamente complementare. Ciò ne rende il successivo riaccostamento estremamente più guidato, più preciso, sempre che il processo di fratturazione sia correttamente eseguito.
Tempo fa, questo procedimento veniva adottato solo per motori di elevata potenza ed elevati regimi di rotazione in quanto recava un migliore accoppiamento non solo fra le parti suddette ma anche tra l?intradosso della cavità della testa di biella e le manovelle d?albero, invero i cuscinetti, sovente di tipologia a rullo, in tal punto implementati. Si trattava di un processo costoso in quanto richiedeva il ricorso a fortissime sollecitazioni taglianti impresse in modo impulsivo e trasmesse al componente con macchinari di elevata precisione. Via via che il processo si è affinato, se ne è potuto contenere il costo, finché in taluni casi risulta più conveniente rispetto alla conformazione tradizionale della divisione nativa in due pezzi. Tale situazione, peraltro, va a conformare una superficie più facile da gestire sotto il profilo del contenimento degli attriti, scaricando il gravame, sia costruttivo che funzionale dei cuscinetti sopra menzionati. Ed è pertanto presupponibile un maggior risparmio costruttivo complessivo.
Va da sé che l?altra configurazione, se correttamente eseguita, non è meno efficace, anche se può costare di più e richiedere l?accoppiamento con cuscinetti di altra fattura che potrebbero essere più onerosi sotto il profilo dell'approvvigionamento.
 
Ciao Meipso. I tuoi interventi sono sempre un esempio di sapienza e saggezza meticolosamente calibrate. Leggendo il tuo interessante post ho appreso un'altra notizia a me nuova e molto interessante. Si tratta del sito produttivo del motore i-CtDi che è ubicato, dal 2006, anch'esso in Inghilterra come la produzione di diversi modelli di auto Honda. La notizia è per me davvero nuova e mi ha lasciato basito. Ero sempre stato convinto che i siti europei erano destinati all'assemblaggio di alcune autovetture e che tutti i propulsori venissero prodotti in Giappone, imballati e spediti oltreoceano per l'installazione. In particolare il motore i-CtDi sapevo essere prodotto, insieme al neo arrivato 2.2 Diesel i-Dtec inGiappone e precisamente nello stabilimento di Tokio. Questo per me era di sacrosanta importanza al fine di una scelta futura, ma ora mi sono venuti mille dubbi. Ecco infatti che spieghi che dall'inizio della produzione in Inghilterra si sono verificate rotture della valvola EGR e, cosa ancor più grave, di motori che le bronzine andate.
Ti sarei veramente grato se potessi darmi delucidazioni certe sulle attuali e future ubicazioni delle produzioni delle motorizzazioni diesel Honda (i-Ctdi e i-Dtec) e se sei a conoscenza di altri tipi di problematiche di questi motori. Grazie mille.
 
SLX0W/30 ha scritto:
Ciao Meipso. I tuoi interventi sono sempre un esempio di sapienza e saggezza meticolosamente calibrate. Leggendo il tuo interessante post ho appreso un'altra notizia a me nuova e molto interessante. Si tratta del sito produttivo del motore i-CtDi che è ubicato, dal 2006, anch'esso in Inghilterra come la produzione di diversi modelli di auto Honda. La notizia è per me davvero nuova e mi ha lasciato basito. Ero sempre stato convinto che i siti europei erano destinati all'assemblaggio di alcune autovetture e che tutti i propulsori venissero prodotti in Giappone, imballati e spediti oltreoceano per l'installazione. In particolare il motore i-CtDi sapevo essere prodotto, insieme al neo arrivato 2.2 Diesel i-Dtec inGiappone e precisamente nello stabilimento di Tokio. Questo per me era di sacrosanta importanza al fine di una scelta futura, ma ora mi sono venuti mille dubbi. Ecco infatti che spieghi che dall'inizio della produzione in Inghilterra si sono verificate rotture della valvola EGR e, cosa ancor più grave, di motori che le bronzine andate.
Ti sarei veramente grato se potessi darmi delucidazioni certe sulle attuali e future ubicazioni delle produzioni delle motorizzazioni diesel Honda (i-Ctdi e i-Dtec) e se sei a conoscenza di altri tipi di problematiche di questi motori. Grazie mille.

Credo che sia da evidenziare la differenza tra "produzione" ed "assemblaggio".
Le parti peculiari dei motori sono, in effetti, prodotte in giappone, ma l'assemblaggio successivo e l'approvvigionamento di alcuni componenti avviene in england e subisce le vicissitudini tipiche di altre forniture. Gli episodi citati sono stati evidenziati nel periodo immediatamente successivo all'inzio dell'assemblaggio in UK, per i moivi sommariamente descritti sopra. La valvola EGR è stata poi sotituita con altro componente, modificato, al momento in cui si sia manifestato il guasto. Anche per le bronzine sono stati presi provvedimenti. C'è, poi, da considerare che gli esemplari di i-ctdi su cui si è potuto constatare una maggiore incidenza di collasso delle bronzine sono stati quelli destinati ad equipaggiare Cr-V, ma non perché siano differenti, bensì perché la situazione di carico, il gravame in generale, è assai maggiore nell'ambito della trazione di un veicolo più grosso e pesante rispetto ad uno più leggero, quale, ad esempio, Civic ma anche Accord. Anche l'utilizzo di lubrificante eccessivamente fluido e, non di meno, insistere ad usarlo anche a chilometraggi sicuramente molto più ampi di quelli normalmente attribuibili al primissimo periodo di assestamento, è stato una rilevantissima concausa del manifestarsi degli inconvenienti citati.
Un altro inconveniente tipico è la crettatura del collettore di scarico che sopraggiunge ad elevate percorrenze qualora il componente sia del tipo costituto in lamiera. Da circa la metà del 2006 in poi, è stato adottato un nuovo collettore in ghisa (ma la differenza non è tutta qui) che scongiura tale frangente.
I "migliori" i-ctdi sono quelli prodotti tra il febbraio del 2004 (dopo la sostituzione del turbocompressore dei primissimi esemplari che era tendenzialmente cagionevole) e l'aprile del 2006 e destinati ad equipaggiare Accord (hanno una EGR gestita in maniera differente); collettore di scarico a parte, che viene comunque sostituito in garanzia senza limiti di tempo e percorrenza.
Per i-dtec, dispongo di informazioni minori; tuttavia, dopo un primo periodo produttivo in cui si sono ravvisate incertezze piuttosto evidenti, dal settembre/ottobre del 2009 in poi certe "spigolature" sono state sicuramente ricondizionate con interventi mirati.
 

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