Iran: attentato in moschea, è una strage
A Chahbahar, città portuale nel sud-est non lontano dal confine con il Pakistan. Rivendica il gruppo Jundallah
Fedeli sciiti alla cerimonia dell'Ashura (Reuters)Sono almeno 39 i morti, tra i quali donne e bambini, in un attentato compiuto in una moschea a Chahbahar, città portuale nel sud-est dell'Iran non lontano dal confine con il Pakistan. Lo riferisce l'agenzia di stampa ufficiale Irna, che parla anche di una cinquantina di feriti. L'attentato è stato realizzato da almeno due kamikaze, che si sono fatti saltare in aria tra la folla nel corso delle celebrazioni religiose della Tassua, la vigilia della festività sciita dell'Ashura che ricorda il martirio dell'imam Hussein. Il primo attentatore ha fatto detonare la bomba che indossava all'esterno della moschea, mentre il secondo si è fatto esplodere all'interno. Secondo alcune testimonianze, i servizi di emergenza erano in stato di allerta a causa di alcune non meglio identificate minacce giunte nei giorni scorsi.
JUNDALLAH - L'attentato è stato poi rivendicato dal gruppo terroristico Jundallah (Soldati di Dio), che appartiene alla minoranza sunnita della zona. Nello scorso luglio due kamikaze si erano fatti saltare nella stessa provincia del Sistan-Baluchestan, causando almeno 28 vittime. Jundallah aveva rivendicato l'azione come vendetta per l'esecuzione del proprio leader, Abdulmalik Righi, avvenuta il mese prima. Secondo l'Iran, Jundallah ha le proprie basi in Pakistan e riceve aiuti dall'Occidente. Gli Stati Uniti hanno negato ogni tipo di legame con il gruppo e in novembre il dipartimento di Stato ha incluso Jundallah nella lista delle organizzazioni terroristiche. Nell'ottobre 2009, l'attentato più sanguinoso condotto da Jundallah prese di mira le Guardie rivoluzionarie nella città di confine di Pishin: ci furono 42 morti, tra le quali quindici miliziani che stavano incontrando capi tribali sia sciiti che sunniti della zona.
Redazione online
15 dicembre 2010