<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un paese di poveracci | Page 137 | Il Forum di Quattroruote

Un paese di poveracci

Ovviamente io vedo la parte impiegatizia ovvero quella che spazia dall'ufficio tecnico alla parte logistica.
non saprei allora, perché il lavoro d'ufficio di media non è "la miniera".
A sto punto o fate i nonni e scappano o c'è un problema nella selezione.

Molti anni fa ricordo che il mio capo non riusciva a trovare un tecnico che mi affiancasse. Però l'azienda era piccola, lui stravagante e quelli bravi non venivano da noi.
Il dubbio è che peschiate gente che ha raggiunto un diploma solo perché doveva prenderlo.

EDIT: in più oggi al diploma si fermano quasi solo quelli che ho detto.
 
Imho oggi c'è una visione un po' distorta di quello che è possibile fare e quello che invece è alla portata di pochi.
Quelli più in gamba certamente,quelli più fortunati o quelli che semplicemente hanno una famiglia alle spalle che ringraziando il cielo li può sostenere negli studi magari fino verso i 30 anni e tenerli in casa per i primi anni in cui pur essendo dottori ricevono una paga da inserviente.
E spesso la si butta o sulle pretese o sulla presunta poca voglia di fare dei giovani.
Ogni tanto invece c'è qualche persona intelligente e onesta coi capelli grigi che fa il paragone tra com'erano le cose ai suoi tempi e come sono per i suoi figli e si dispiace per loro.
Poi che oggi ci sia qualche pretesa in più sarà anche vero ma io di trentenni che si sono già sistemati (intendo un lavoro stabile,casa comprata e famiglia in arrivo) ne conosco pochini e non penso che dipenda dai vizi che c'erano anche 30 anni fa solo erano diversi.
Vai a chiedere un mutuo con un contratto semestrale che non sai se verrà rinnovato,sai le risate...

30 anni ancora all'università?
Doppio dottorato o più probabilmente fannulloni?
Vedo comunque più frequente questo caso rispetto a chi fa tre lavori e che tu citi.
Bighellonano campati dai genitori, facendo serate e vacanze, dando 2-3 esami all'anno, poi a 30 anni con la laurea e senza esperienza, pretendono di sistemarsi e comprare casa col primo lavoro.
 
Imho queste sono motivazioni più che concrete per "assolvere" gli imprenditori dall'accusa di non voler crescere e accontentarsi di avere un'azienda medio piccola.
Conoscevo (non c'è più ormai) il titolare di una grande officina/carrozzeria che aveva 10 dipendenti e mi diceva che quando arrivava l'ora dei contributi non dormiva per 3 giorni.
Ne conosco tanti poi che si sono ridimensionati.
Magari avevano 3 o 4 dipendenti e con gli anni hanno preferito ridurre il proprio giro d'affari (o si è ridotto e si sono adeguati ad esso) e arrangiarsi da soli.
Quando sento le sparate contro l'imprenditoria incapace di crescere mi chiedo sempre se arrivino da qualcuno che a sua volta si è messo in proprio e ha fatto crescere l'economia oppure da qualcuno che ha inseguito il tanto agognato posto fisso senza mai mettersi in gioco rischiando di tasca propria.

Non mi piacciono i tatuaggi, se cambio idea me lo scrivo sulla schiena :emoji_smile:
Mi permetto di aggiungere a questi che hai citato, gli imprenditori "magnamagna", cioè quelli arricchiti in maniera poco trasparente che sparano a zero su quelli in difficoltà dicendo "eh ma non sapete lavorare" :emoji_sweat_smile:
 
Non sempre.
Conosco ragazzi che lavorano 12 ore al giorno a 5 euro l'ora mentre i loro genitori non l'avrebbero mai fatto.
Non tutti. Io a novembre '72 al mattino andavo in terza media e al pomeriggio andavo a lavorare presso INA Assicurazione, ci lavorava mio padre, ero all'archivio e prendevo 500 lire per 4 ore. Avete in tasca 2500 lire al sabato sera mi sentivo ricco. Cinema e pizza. Dopo gli esami di terza media mi hanno preso tutto il giorno a 1000 lire. A libri mi hanno messo a febbraio '77 due anni e mezzo dopo dalla data che potevano mettermi. Stipendio 260.000 lire.
 
Non tutti. Io a novembre '72 al mattino andavo in terza media e al pomeriggio andavo a lavorare presso INA Assicurazione, ci lavorava mio padre, ero all'archivio e prendevo 500 lire per 4 ore. Avete in tasca 2500 lire al sabato sera mi sentivo ricco. Cinema e pizza. Dopo gli esami di terza media mi hanno preso tutto il giorno a 1000 lire. A libri mi hanno messo a febbraio '77 due anni e mezzo dopo dalla data che potevano mettermi. Stipendio 260.000 lire.

Lavorare in famiglia spesso a livello economico non è un buon affare. Io ho all'attivo circa 8 anni di "lavoro" per i miei (4 part-time e 4 full-time). Ho messo le virgolette perché non ho mai percepito alcun compenso. Una volta quando facevo solo il part-time ho chiesto a mio padre 5 euro e mi ha domandato a cosa mi servivano...
 
30 anni ancora all'università?
Doppio dottorato o più probabilmente fannulloni?
Vedo comunque più frequente questo caso rispetto a chi fa tre lavori e che tu citi.
Bighellonano campati dai genitori, facendo serate e vacanze, dando 2-3 esami all'anno, poi a 30 anni con la laurea e senza esperienza, pretendono di sistemarsi e comprare casa col primo lavoro.

Io non sarei così drastico.
I fuori corso c'erano già quando sono state fondate le prime università e ci possono essere tante ragioni per metterci più tempo.
Ovviamente quando si parla di questo tema salta sempre fuori qualcuno che ha finito il percorso di studi in anticipo di un anno lavorando 8 ore al giorno e facendone 4 di volontariato.
Buon per lui.
Io quando ero al quarto anno ho smesso di frequentare perché sia mio padre che mio fratello hanno avuto dei problemi di salute piuttosto seri contemporaneamente.
In un mese ho fatto 23 notti in ospedale.
E almeno per me preparare un esame sugli appunti delle lezioni era molto più facile rispetto a prepararlo da non frequentante usando solo i libri e le dispense.
Poi c'è anche chi ci marcia però anche in questo caso ho sentito genitori rimproverare aspramenete i figli dicendo che loro avrebbero tanto voluto studiare ma non gli era stato concesso.
In certi casi, non tutti ovviamente, erano balle.
 
Io non sarei così drastico.
I fuori corso c'erano già quando sono state fondate le prime università e ci possono essere tante ragioni per metterci più tempo.
Ovviamente quando si parla di questo tema salta sempre fuori qualcuno che ha finito il percorso di studi in anticipo di un anno lavorando 8 ore al giorno e facendone 4 di volontariato.
Buon per lui.
Io quando ero al quarto anno ho smesso di frequentare perché sia mio padre che mio fratello hanno avuto dei problemi di salute piuttosto seri contemporaneamente.
In un mese ho fatto 23 notti in ospedale.
E almeno per me preparare un esame sugli appunti delle lezioni era molto più facile rispetto a prepararlo da non frequentante usando solo i libri e le dispense.
Poi c'è anche chi ci marcia però anche in questo caso ho sentito genitori rimproverare aspramenete i figli dicendo che loro avrebbero tanto voluto studiare ma non gli era stato concesso.
In certi casi, non tutti ovviamente, erano balle.
Assolutamente ci sono casi e casi.
Gli stessi studenti lavoratori, è normale ci mettano più tempo, figurarsi per motivi ancora più importanti.
Ma ne ho conosciuto moltissimi che semplicemente non la prendevano sul serio.
 
Assolutamente ci sono casi e casi.
Gli stessi studenti lavoratori, è normale ci mettano più tempo, figurarsi per motivi ancora più importanti.
Ma ne ho conosciuto moltissimi che semplicemente non la prendevano sul serio.
mah, sono proprio anche approcci.
Poi è vero che se fai una università privata ti conviene sicuramente finirla nei tempi, alle statali anche se arrivi 4 anni dopo al traguardo va bene uguale. Forse è anche un modo per rimandare il momento della verità:
"mò devo fare il mio lavoro e invece non mi prendono più nemmeno a fare quello 'da universitario' che facevo prima".
 
Mi permetto di aggiungere a questi che hai citato, gli imprenditori "magnamagna", cioè quelli arricchiti in maniera poco trasparente che sparano a zero su quelli in difficoltà dicendo "eh ma non sapete lavorare" :emoji_sweat_smile:
Ah beh ovvio, basta lavorare "fuori dalle regole" e la concorrenza in regola la si spazza via.
Dopotutto spesso anche l'utente la preferisce. Quello onesto è "ladro" mentre dall'altro si spende meno.
 
Lavorare in famiglia spesso a livello economico non è un buon affare. Io ho all'attivo circa 8 anni di "lavoro" per i miei (4 part-time e 4 full-time). Ho messo le virgolette perché non ho mai percepito alcun compenso. Una volta quando facevo solo il part-time ho chiesto a mio padre 5 euro e mi ha domandato a cosa mi servivano...

Non lavoravo in famiglia. Mio padre era dipendente come me. Un giorno è arrivato a casa e mi ha detto: "Ivan cercano qualcuno che sistemi l'archivio, vuoi venire tu,?" Come detto era novembre '72 e da lì sono andato in pensione a settembre 2019.
 
30 anni ancora all'università?
Dipende dai corsi di laurea, doc, postdoc, master, specializzazioni, etc 30 sono il minimo sindacale per avere un medico specialista, ma, tante professioni adesso richiedono analoghi percorsi. È l'evoluzione scientifica che porta ad aggiungere nuove conoscenze alle vecchie. E la moltiplicazione di approfondimenti comporta una iperspecializzazione all'interno delle professioni. Ormai anche la laurea magistrale o specialistica tendono ad essere insufficienti, per tacer di quella breve. Spesso poco considerata. Servono sempre più anni e soldi e fatica...
 
Bighellonano campati dai genitori, facendo serate e vacanze, dando 2-3 esami all'anno,
Di bighelloni è pieno il mondo, anche tra i lavoratori di ogni sorta e grado. Vedi i bighelloni, perché non vedi quelli che sgobbano in biblioteca, in laboratorio, in aula studio, a casa, etc... se non sono indiscreto tu che università hai frequentato e per quanti anni?
 
Di bighelloni è pieno il mondo, anche tra i lavoratori di ogni sorta e grado. Vedi i bighelloni, perché non vedi quelli che sgobbano in biblioteca, in laboratorio, in aula studio, a casa, etc... se non sono indiscreto tu che università hai frequentato e per quanti anni?
Ingegneria e ci ho messo un anno in più, ma non lavoravo.
Comunque qualche messaggio sopra, avevo escluso dottorati, specializzazioni, master ecc.
Dico soltanto che se servono 5 anni e ne impieghi più di 10, poi non puoi prendertela con nessuno.

È ovvio poi che ci siano i fannulloni ovunque, anche a lavoro, nello sport, ecc.
 
Sul confronto tra genitori e figli io mi ricordo una scena di un film (era un film per ragazzi quindi dubito che qualcuno lo riconoscerà) in cui il figlio porta a casa la pagella.
Il padre (un caratterista napoletano simpaticissimo che ha fatto tantissime commedie) la legge con un'aria truce.
2
2
3
e così via.
Al quarto voto si mette a inseguire il figlio con intenzioni decisamente poco pacifiche dicendogli "Vergognati,io alla tua età se avessi portato a casa una pagella così mi sarei sepolto sottoterra".
Allora il figlio rivela che quella è davvero la pagella del padre recuperata da un baule in soffitta.
Poi tira fuori la sua vera pagella e il padre legge
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e la prende con soddisfazione.
Paragonata alla sua...:emoji_grin:
 
Non lavoravo in famiglia. Mio padre era dipendente come me. Un giorno è arrivato a casa e mi ha detto: "Ivan cercano qualcuno che sistemi l'archivio, vuoi venire tu,?" Come detto era novembre '72 e da lì sono andato in pensione a settembre 2019.

Oggi dubito che i ragazzi che iniziano a lavorare a 30 anni potranno andare in pensione con meno anni di lavoro.
Se la pensione esisterà ancora.
Il problema peggiore imho è che ci sono un sacco di persone che non sono più giovani e hanno iniziato a lavorare appena finiti gli studi ma sempre come cococo e mai come dipendenti quindi di fatto ai fini pensionistici è come se non avessero mai lavorato un solo giorno.
Anche mio padre ha iniziato molto preso a lavorare però è andato anche presto in pensione (o meglio ha iniziato presto a percepirla pur continuando a lavorare).
Onestamente quello che oggi viene rinfacciato come un enorme sacrificio (e certamente lo è stato) cioè iniziare molto presto a lavorare si rivela un grosso vantaggio in certi casi perchè si arriva alla pensione prima di avere 70 anni.
Quelli che si trovano nella situazione migliore secondo me sono quelli che riescono a iniziare a lavorare subito dopo il diploma o al massimo dopo dei corsi brevi,diciamo tra i 20 e i 25 anni.
Chi studia più a lungo inizia già con forte ritardo e magari si ritrova a 40 anni nella stessa situazione di chi ne ha 32 ma ha iniziato a lavorare prima.
 
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