Mi sa che Marchionne è un VERAMENTE un GALLO !!!!
Disse: "Questa è una soap opera"
PEGGIO !!! Secondo me è una tragedia e se le trattative dovessero sfumare, a pagare sarebbero i più deboli, cioè i dipendenti.
Chi potrebbe salvare Capra e Cavoli ????? Se avessero un po' di umiltà, credo che il nostro Sergio, sia ancora disponibile ...... basterebbe un colpetto di telefono.
GUARDATE cosa gira in rete da alcune ore a questa parte:
12/7/2009 (8:19) - IL RISIKO DELL'AUTO
Slitta la vendita di Opel a Magna
Il Qatar mette sul piatto 7 miliardi
per Porsche. E Volkswagen offre
quattro miliardi
ALESSANDRO ALVIANI
BERLINO
Nuova battuta d?arresto per la ?telenovela? Opel. Il governo tedesco non crede che le trattative per la vendita del costruttore di Rüsselsheim da parte di General Motors possano essere chiuse entro il 15 luglio, come auspicato dal fornitore austro-canadese Magna. «Le probabilità che venga firmato un contratto la prossima settimana sono molto basse», ha rivelato una fonte del ministero federale dell?Economia al quotidiano Bild. I dettagli da chiarire sono molti, ha aggiunto la fonte. Parallelamente Magna ha rinviato a sorpresa la riunione del proprio consiglio di sorveglianza fissata per il 14 luglio e da cui era atteso l?ok all?accordo con Gm. L?incontro è stato spostato a data da destinarsi, scrive il settimanale Automobilwoche.
Una mossa che riaccende i dubbi su un possibile fallimento delle trattative tra Gm e il consorzio formato da Magna e dalla banca russa Sberbank. I toni restano accesi. Prima il numero uno di Sberbank, German Gref, ha sparato a zero sul gruppo di Detroit, definendo «molto faticosi» i colloqui e minacciando di far saltare l?intesa. Ora è Magna a dar sfogo al proprio malumore: i vertici di Gm affrontano le trattative in modo presuntuoso e mettono a dura prova la pazienza dei loro interlocutori, scrive Automobilwoche. Il fronte pro-Magna tenta di smorzare il dibattito sulla riapertura delle trattative. «Può succedere che sul finale la chiusura venga rinviata di 2-3 giorni», ma «non è nulla di preoccupante», ha spiegato al Tagesspiegel am Sonntag il responsabile del consiglio di fabbrica di Opel, Klaus Franz. Restano alcuni punti da chiarire, ha continuato Franz, ma «non ci sono alternative».
Parole, queste, lanciate in direzione di quei settori della Cdu (il partito del cancelliere Angela Merkel) che nei giorni scorsi hanno chiesto di riavviare i colloqui anche con gli altri interessati, a partire da Baic. Nella sua offerta per rilevare Opel la società cinese chiede garanzie pubbliche per 2,64 miliardi, quasi due miliardi in meno rispetto a Magna. I Länder con stabilimenti Opel, però, frenano. Dopo il no di Assia e Turingia è arrivato lo stop di Renania-Palatinato: Baic è troppo piccola per riuscire ad acquisire la società tedesca, ha chiarito il governatore regionale Kurt Beck. A tenere banco non è solo la partita sul nuovo proprietario di Opel, bensì anche quella su Porsche. L?emirato del Qatar, con cui la società è in trattative da settimane per ridare ossigeno ai propri conti, avrebbe offerto 7 miliardi di euro per entrare nel capitale di Porsche.
D?un tratto il costruttore di auto di lusso vedrebbe così quasi azzerati i nove miliardi di debiti accumulati per scalare Volkswagen, di cui controlla oggi il 51%. In particolare, rivela l?Associated Press, il Qatar rileverebbe una quota tra il 20 e il 25% della holding di Porsche (che riunisce il 100% del marchio di Stoccarda e la quota del 51% in Vw) e acquisirebbe le opzioni su un ulteriore 20% di azioni Vw in mano a Porsche. Al tempo stesso Volkswagen avrebbe migliorato la propria offerta per acquisire il 49,9% di Porsche, già respinta dal costruttore. Vw ha messo sul piatto una somma superiore a 4 miliardi contro i 3-4 miliardi offerti finora, scrive il settimanale Der Spiegel. I due modelli - quello firmato Qatar e quello targato Vw - saranno discussi in una riunione straordinaria del consiglio di sorveglianza di Porsche convocata il 23 luglio. Con Opel alla ricerca di un nuovo proprietario e Porsche di un nuovo investitore, l?appello ai costruttori tedeschi a concentrarsi di più sulle innovazioni tecnologiche lanciato ieri da Angela Merkel rischia di cadere nel vuoto.
Disse: "Questa è una soap opera"
PEGGIO !!! Secondo me è una tragedia e se le trattative dovessero sfumare, a pagare sarebbero i più deboli, cioè i dipendenti.
Chi potrebbe salvare Capra e Cavoli ????? Se avessero un po' di umiltà, credo che il nostro Sergio, sia ancora disponibile ...... basterebbe un colpetto di telefono.
GUARDATE cosa gira in rete da alcune ore a questa parte:
12/7/2009 (8:19) - IL RISIKO DELL'AUTO
Slitta la vendita di Opel a Magna
Il Qatar mette sul piatto 7 miliardi
per Porsche. E Volkswagen offre
quattro miliardi
ALESSANDRO ALVIANI
BERLINO
Nuova battuta d?arresto per la ?telenovela? Opel. Il governo tedesco non crede che le trattative per la vendita del costruttore di Rüsselsheim da parte di General Motors possano essere chiuse entro il 15 luglio, come auspicato dal fornitore austro-canadese Magna. «Le probabilità che venga firmato un contratto la prossima settimana sono molto basse», ha rivelato una fonte del ministero federale dell?Economia al quotidiano Bild. I dettagli da chiarire sono molti, ha aggiunto la fonte. Parallelamente Magna ha rinviato a sorpresa la riunione del proprio consiglio di sorveglianza fissata per il 14 luglio e da cui era atteso l?ok all?accordo con Gm. L?incontro è stato spostato a data da destinarsi, scrive il settimanale Automobilwoche.
Una mossa che riaccende i dubbi su un possibile fallimento delle trattative tra Gm e il consorzio formato da Magna e dalla banca russa Sberbank. I toni restano accesi. Prima il numero uno di Sberbank, German Gref, ha sparato a zero sul gruppo di Detroit, definendo «molto faticosi» i colloqui e minacciando di far saltare l?intesa. Ora è Magna a dar sfogo al proprio malumore: i vertici di Gm affrontano le trattative in modo presuntuoso e mettono a dura prova la pazienza dei loro interlocutori, scrive Automobilwoche. Il fronte pro-Magna tenta di smorzare il dibattito sulla riapertura delle trattative. «Può succedere che sul finale la chiusura venga rinviata di 2-3 giorni», ma «non è nulla di preoccupante», ha spiegato al Tagesspiegel am Sonntag il responsabile del consiglio di fabbrica di Opel, Klaus Franz. Restano alcuni punti da chiarire, ha continuato Franz, ma «non ci sono alternative».
Parole, queste, lanciate in direzione di quei settori della Cdu (il partito del cancelliere Angela Merkel) che nei giorni scorsi hanno chiesto di riavviare i colloqui anche con gli altri interessati, a partire da Baic. Nella sua offerta per rilevare Opel la società cinese chiede garanzie pubbliche per 2,64 miliardi, quasi due miliardi in meno rispetto a Magna. I Länder con stabilimenti Opel, però, frenano. Dopo il no di Assia e Turingia è arrivato lo stop di Renania-Palatinato: Baic è troppo piccola per riuscire ad acquisire la società tedesca, ha chiarito il governatore regionale Kurt Beck. A tenere banco non è solo la partita sul nuovo proprietario di Opel, bensì anche quella su Porsche. L?emirato del Qatar, con cui la società è in trattative da settimane per ridare ossigeno ai propri conti, avrebbe offerto 7 miliardi di euro per entrare nel capitale di Porsche.
D?un tratto il costruttore di auto di lusso vedrebbe così quasi azzerati i nove miliardi di debiti accumulati per scalare Volkswagen, di cui controlla oggi il 51%. In particolare, rivela l?Associated Press, il Qatar rileverebbe una quota tra il 20 e il 25% della holding di Porsche (che riunisce il 100% del marchio di Stoccarda e la quota del 51% in Vw) e acquisirebbe le opzioni su un ulteriore 20% di azioni Vw in mano a Porsche. Al tempo stesso Volkswagen avrebbe migliorato la propria offerta per acquisire il 49,9% di Porsche, già respinta dal costruttore. Vw ha messo sul piatto una somma superiore a 4 miliardi contro i 3-4 miliardi offerti finora, scrive il settimanale Der Spiegel. I due modelli - quello firmato Qatar e quello targato Vw - saranno discussi in una riunione straordinaria del consiglio di sorveglianza di Porsche convocata il 23 luglio. Con Opel alla ricerca di un nuovo proprietario e Porsche di un nuovo investitore, l?appello ai costruttori tedeschi a concentrarsi di più sulle innovazioni tecnologiche lanciato ieri da Angela Merkel rischia di cadere nel vuoto.