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tutti mi dicono il contrario ma.....

Ma quando la mattina prendo l'auto ho notato che se accendo il motore e attendo massimo tre minuti d'orologio affinche' si spenga la spia azzurra il motore mi da' l'impressione di essere ok per qualsialsi regime al contrario di quanto ho fatto sino ad ora cioè di partire con la luce azzurra accesa con una guida molto lenta.
Cosa mi consigliate?con il motore acceso da fermo per tre minuti posso andare incontro a problemi?ho una jazz ultima versione 1,4. grazie
 
Ciao, thebestcar. La spia azzurra è una segnalazione specifica che indica che la temperatura del motore si trova al di sotto della soglia minima alla quale il medesimo possa essere utilizzato congruamente. Questa frase, la più sintetica che sia riuscito a mettere insieme, presenta un?apertura ad ampio articolato di considerazioni.
Intanto, va considerato che tre minuti di riscaldamento non sono, in generale, sufficienti a garantire che il motore sia in condizioni di reggere a qualsiasi richiesta in termini di potenza erogata e regime di rotazione, nonché di come lo stesso possa attuare tali richieste in relazione alla velocità di variazione del regime di rotazione (rapporti corti e notevole carico, o rapporti lunghi e carico analogo in proporzione).
Tant?è che ritengo che lo spegnimento della spia non sia regolato da un timer ma, più propriamente, da un termometro; d?inverno, il periodo di accensione sarà usualmente più lungo, mentre d?estate sarà più breve, tanto per fare un esempio.
C?è poi da considerare la tipologia del motore; un ciclo Otto richiede meno tempo per entrare in temperatura a causa del maggior poter calorifico della benzina rispetto al gasolio che comporta una temperatura di combustione maggiore e per il fatto che a parità di potenza erogata, stanti i notevolmente minori rendimenti, richieda, mediamente, una maggiore quantità di carburante rispetto al combustibile necessario al diesel. Questo relativo surplus di alimentazione, pur non traducendosi interamente in lavoro meccanico, si converte comunque in calore che si irradia nei componenti limitrofi alle camere di scoppio determinandone un riscaldamento più rapido. Inoltre un ciclo Otto, meno sollecitato di un ciclo Diesel, richiede un dimensionamento più contenuto di diversi componenti, numerosi, e quindi le masse da scaldare sono inferiori quantitativamente. Il tempo necessario sotto questo aspetto, a parità di ogni altra condizione, è pertanto più breve.
Ormai da tempo pressoché qualsiasi motore ad uso commerciale ed alta diffusione è in grado di consentire una marcia regolare fin dai primissimi istanti di accensione; indugiare fermi attendendo che si riscaldi il motore non è più necessario; già anni fa era sufficiente ?tirare l?aria? (arricchire la carburazione parzializzando opportunamente le sezioni di passaggio del comburente) per ottenere un funzionamento corretto. Tanto più se si pensa che anche attendendo lo spegnimento della spia ciò non significa che poi si possa utilizzare il motore richiedendo immediatamente un tenore di erogazione prossimo al limite. Questo, a ben vedere, vale in ugual modo anche nel caso in cui la strumentazione sia equipaggiata con un ben più idoneo termometro ad indicazione continua, sia esso analogico che digitale; si potrebbe, infatti, correlare lo spegnimento della spia azzurra con il raggiungimento di un valore della temperatura del liquido di raffreddamento grossomodo collocabile in ambito di sicurezza, quindi circa 50°C. E quando il motore non è ben caldo, non si può presupporre di poterlo spremere a fondo, ma di poterlo usare per muoversi con una normale disinvoltura per non arrecare intralcio al traffico. Restare fermi fa scaldare meno il motore (la potenza erogata al minimo è sicuramente inferiore a quella adottata anche in caso di marcia lenta e cittadina), pressoché per niente la trasmissione, crea un presupposto di inquinamento localizzato e si disperde del prezioso carburante che potrebbe essere sfruttato almeno in larga parte per compiere quantomeno una piccola porzione del percorso prefissato all?atto dell?uso della vettura.
Quindi, puoi tranquillamente utilizzare la vettura, con calma, pacatezza, utilizzando i giusti rapporti ed il giusto carico sull?acceleratore, fin da subito; giusto 5, 6 secondi dopo aver messo in moto, più per ambientarsi che non una reale esigenza meccanica.
Diverso sarebbe il caso in cui ci si trovasse a dover richiamare potenza e regimi di rotazione superiori a quelli ascrivibili a circa 2/3 di quello di potenza massima, come per ripartenze in forte pendenza, o il superamento di rampe di parcheggio particolarmente ripide, ecc. In questo caso, si potrebbe indugiare un poco di più nel tenere acceso il motore da fermi, se non è possibile spostarsi neppure di qualche decina di metri prima di trovarsi nelle condizioni suddette, tenendo comunque presente che ?caldo? non deve essere solo il motore ma anche tutta la meccanica costituente la trasmissione e la componentistica funzionale accessoria, ovvero una situazione che, a ben vedere, sovente non si verifica stabilmente ed efficacemente nemmeno quando la ?vecchia? lancetta abbia raggiunto un?indicazione prossima ai 90°c (e la spia azzurra si sia spenta da tempo?..)
 
Credo che con i motori attuali non ci sia bisogno di scaldare il motore da fermo: Con la mia Jazz 1,2 al mattino anche quando fa molto freddo parto subito andando però piano. :D
 

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