Sera a tutti. Tornato ieri sera dal mio weekend allungato, sono passato per una zona sotto controllo tutor e, complice il meteo, indeciso fra fortissimi scrosci di pioggia e improvvise schiarite, mi ha sollevato la domanda di cui sopra.
Partendo dal presupposto che - almeno a buon senso - ho fatto il pravo pampino per tutto il viaggio, piazzando il cruise a 140, mi è appunto capitato di entrare sotto la zona di supervisione di questo tutor, in un momento in cui effettivamente pioveva. E quindi i tabelloni avvertivano che il limite in questo caso si abbassa a 110kmh. Tutto bellissimo senonchè, procedendo, incontro diverse schiarite durante le quali - magari per una decina buona di minuti - non piove affatto e l'asfalto si presenta quasi asciutto. E allora atroce dubbio: non piove = aumento la velocità a 130kmh, oppure il sistema è prevedibilmente stupido e mi castiga?
Domanda: chi decide quando, se, dove sta piovendo e quando se e dove ha smesso di piovere ? E quando il tutor viene messo in [modalità pioggia = ON], ciò vale convenzionalmente su tutto il tratto coperto, anche se magari metà di esso sta al sole?
Occhio che la domanda non è oziosa come potrebbe sembrare: ci sono ben 20kmh di differenza fra un limite e l'altro: si potrebbe percorrere sotto il sole quasi tutto il tratto relativo ad un impianto, convinti di essere in regola a 130kmh, ed incappare invece nel multone finale perchè qualcuno ha lasciato il sistema in "modalità pioggia" per mezz'ora di troppo, a propria discrezione, perchè sui primi 3 km della tratta ancora pioveva, o addirittura in malafede, per pescare qualche pesce di più: vai poi a dimostrare, a distanza di un mese, che in quel tratto in realtà non pioveva, o è piovuto solo per 5,4 km su 35 complessivi.
E questo non mi pare elemento da poco: mi pare che ormai quasi tutti gli altri elementi oggettivi di una qualsiasi contravvenzione vengano messi in discussione ogni giorno da ogni giudice di pace: e quanto dura l'arancione del semaforo, e chi ha certificato l'autovelox, e per quanto è valida la certificazione, e chi ha provveduto alla taratura periodica, e per quanto vale la taratura.... tutto giustissimo.
Ma allora è ammissibile che sul fatto obbiettivo che stia o meno piovendo, durante tutta la distanza percorsa durante il mio rilevamento - perchè si tratta di una media su tutto il percorso - non ci sia un doveroso riscontro oggettivo e verificabile a posteriori ?
E se io percorro 15km su 35 al sole, come e per quanto incidono quei 15km sulla media attribuitami da porta a porta e, soprattutto, come fa la Polstrada a rilevarlo dinamicamente, visto che si tratta di una situazione dinamica?
Ciao
Partendo dal presupposto che - almeno a buon senso - ho fatto il pravo pampino per tutto il viaggio, piazzando il cruise a 140, mi è appunto capitato di entrare sotto la zona di supervisione di questo tutor, in un momento in cui effettivamente pioveva. E quindi i tabelloni avvertivano che il limite in questo caso si abbassa a 110kmh. Tutto bellissimo senonchè, procedendo, incontro diverse schiarite durante le quali - magari per una decina buona di minuti - non piove affatto e l'asfalto si presenta quasi asciutto. E allora atroce dubbio: non piove = aumento la velocità a 130kmh, oppure il sistema è prevedibilmente stupido e mi castiga?
Domanda: chi decide quando, se, dove sta piovendo e quando se e dove ha smesso di piovere ? E quando il tutor viene messo in [modalità pioggia = ON], ciò vale convenzionalmente su tutto il tratto coperto, anche se magari metà di esso sta al sole?
Occhio che la domanda non è oziosa come potrebbe sembrare: ci sono ben 20kmh di differenza fra un limite e l'altro: si potrebbe percorrere sotto il sole quasi tutto il tratto relativo ad un impianto, convinti di essere in regola a 130kmh, ed incappare invece nel multone finale perchè qualcuno ha lasciato il sistema in "modalità pioggia" per mezz'ora di troppo, a propria discrezione, perchè sui primi 3 km della tratta ancora pioveva, o addirittura in malafede, per pescare qualche pesce di più: vai poi a dimostrare, a distanza di un mese, che in quel tratto in realtà non pioveva, o è piovuto solo per 5,4 km su 35 complessivi.
E questo non mi pare elemento da poco: mi pare che ormai quasi tutti gli altri elementi oggettivi di una qualsiasi contravvenzione vengano messi in discussione ogni giorno da ogni giudice di pace: e quanto dura l'arancione del semaforo, e chi ha certificato l'autovelox, e per quanto è valida la certificazione, e chi ha provveduto alla taratura periodica, e per quanto vale la taratura.... tutto giustissimo.
Ma allora è ammissibile che sul fatto obbiettivo che stia o meno piovendo, durante tutta la distanza percorsa durante il mio rilevamento - perchè si tratta di una media su tutto il percorso - non ci sia un doveroso riscontro oggettivo e verificabile a posteriori ?
E se io percorro 15km su 35 al sole, come e per quanto incidono quei 15km sulla media attribuitami da porta a porta e, soprattutto, come fa la Polstrada a rilevarlo dinamicamente, visto che si tratta di una situazione dinamica?
Ciao