<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Toyota Mirai | Page 10 | Il Forum di Quattroruote

Toyota Mirai

Toyota Mirai
Germania, prima consegna per la fuel cell.

Nikolaus W. Schües vive ad Amburgo e da 27 anni promuove l'idrogeno attraverso un'associazione fondata ad hoc. Insomma, è un eco-lobbista: e infatti, da ieri Schües è anche il primo cliente tedesco della Toyota Mirai, la fuel cell che secondo la Casa giapponese anticipa la nascita di una "società sostenibile" e fondata sul carburante green.

La cerimonia. La vettura è stata consegnata ieri da Masahisa Nagata, responsabile Ricerca e Sviluppo di Toyota Motor Europe. Per Schües, presidente della "Hamburg Hydrogen Society", la Mirai è praticamente il coronamento di una carriera. "Quando la vettura è stata presentata ? spiega il sostenitore dell'idrogeno ? non ci ho pensato due volte: questa è l'auto del futuro". Ad Amburgo, la fuel cell potrà essere rifornita in quattro stazioni, mentre una quinta dovrebbe essere aperta nel primo trimestre del 2016.

I Paesi. In Germania, terzo mercato europeo scelto da Toyota dopo il Regno Unito e la Danimarca, la Mirai è proposta a 66 mila euro più Iva, con la possibilità di alcune soluzioni in leasing. Oltre al Giappone, la fuel cell è commercializzata anche in California, dove la Casa ha già consegnato 22 esemplari. Entro il 2020, la Toyota prevede di raggiungere 30 mila vendite a livello globale, mentre la strategia a lungo termine (2050) è quella di dire addio ai motori alimentati a carburanti fossili.

Le caratteristiche. La Mirai sfrutta il Toyota Fuel Cell System (TFCS, sviluppato su celle a combustibile e tecnologia ibrida), ha 155 CV ed è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 10 secondi, emettendo solo vapore acqueo. L'autonomia dichiarata è di 300 miglia, pari a 480 km., mentre la durata del rifornimento varia dai tre ai cinque minuti.

http://tinyurl.com/o9a2qux
 
Toyota Mirai
La fuel cell raccontata dall'Ad Andrea Carlucci - VIDEO.

In occasione del primo contatto ?milanese? con la Toyota Mirai, abbiamo avuto a bordo con noi Andrea Carlucci, amministratore delegato di Toyota Motor Italia.

La visione del futuro. Grande appassionato d?auto, ci ha raccontato la visione della Casa nipponica sull?idrogeno e di come questo "carburante" verde, di cui non esiste una catena di distribuzione, possa diventare una risorsa efficace verso l?auto a impatto zero. È solo una questione di tempo, ma la Casa giapponese corre sempre un po? in avanti?

http://tinyurl.com/pypertc
 
riguardo il fuel cell a idrogeno in genere:

Nonostante il punto debole dell'infrastruttura di rifornimento, le vetture a idrogeno sono destinate a crescere. Non sarà un improvviso boom, ma l'accelerazione ci sarà, in particolare dal 2020. È ciò che emerge da una recente ricerca di Navigant Research sui veicoli fuel cell, entrati in una nuova fase con il debutto della Toyota Mirai.

La crescita. I grafici degli analisti includono sia le vetture che i bus a idrogeno. Consultandoli, si scopre che l'accelerazione è prevista dal 2020-2021 in poi, anno in cui la tecnologia fuel cell supererà le 50 mila unità a livello globale. Da lì, il decollo dovrebbe consolidarsi: nel 2022 sono previste quasi 100 mila immatricolazioni, nel 2023 150 mila e nel 2024 circa 230 mila. Naturalmente, le stazioni sono considerate l'elemento chiave assieme ai costi, i quali dovranno essere "competitivi" con quelli di elettriche e ibride.

I ritardi delle stazioni. Al momento, la questione dell'infrastruttura resta critica. In Giappone, California, Regno Unito, Danimarca e Germania Toyota ha già lanciato la Mirai (con l'obiettivo di raggiungere le 30 mila immatricolazioni entro il 2020), mentre l'anno prossimo toccherà all'Honda Clarity Fuel Cell. Entrambe le Case hanno fatto corposi investimenti in partnership con gli operatori energetici, ma a quanto pare le cose non stanno procedendo alla velocità attesa. In California sono previste 43 stazioni (alcune già in costruzione), eppure il bilancio attuale vede solo quattro impianti pienamente sfruttabili. Altri otto sono aperti, ma solo a scopo dimostrativo. Anche in Giappone, il mese di ottobre si è chiuso con 81 aperture: dovevano essere 100 entro marzo. La waiting list della Mirai dimostra che l'interesse della clientela c'è, eccome: adesso serve il carburante. D.C.

http://tinyurl.com/on67o98
 
Toyota Mirai provata su strada.

Comoda, di qualità, ma sopratutto ecologica. Abbiamo messo alla prova l'auto ad idrogeno di casa Toyota.

Il futuro è da oggi un po' più vicino nel mondo delle quattro ruote, se allunghi la mano lo puoi toccare, è li ad un passo da noi. E se di futuro si parla, la nuova frontiera mostra il suo lato più ecologico e lo fa con il volto di Toyota, il costruttore giapponese che dopo aver avuto il merito di mostrare al mondo la tecnologia ibrida su volumi industriali, svela a tutti il volto più raffinato dell'auto ecologica, quella alimentata a idrogeno. La Toyota Mirai è l'ultima frontiera della mobilità sostenibile, il suo segreto un serbatoio a idrogeno, una fuell-cell e un motore elettrico, il risultato? Meno di 50? e soli 4 minuti per un pieno di idrogeno con pressione a 700 bar il tutto per coprire una distanza di circa 500km.

Ecco quì in un sol colpo superati i limiti di rifornimento e di autonomia tipici delle auto elettriche. Infatti la Mirai è stato recentemente identificata come l'auto a zero emissioni con il più elevata autonomia al mondo, mentre l'americana Epa ha certificato i suoi 502 km di autonomia, con un consumo equivalente di 3,5 litri per 100km.

L'idrogeno come un vettore pulito di energia, stipabile in spazi piccoli e con un'alta carica energetica per unità di volume, ma da maneggiare con cura e attenzione. Non è un caso infatti che le normative in merito siano ancora in via di definizione e che per ora persista in italia uno strano limite sulla pressione massima degli impianti di rifornimento di soli 350 bar che a brevissimo verranno innalzati a 700 bar come nel resto d'Europa.

Il costo della vettura per ora è di circa 80.000?, ma questo non stupisce ne crea preoccupazioni considerando il numero ancora ridottissimo di esemplari prodotti e la tecnologia totalmente nuova da industrializzare. Anche il costo di un pieno che è di circa 50? è per ora costo destinato a scendere in caso di produzioni industriali, nella speranza che non subisca in futuro tassazioni altissime come avviene già nel caso della benzina.
Già, perché mentre le ibride sono ormai una realtà tangibile e in forte ascesa a breve e medio termine, più a lungo termine la tecnologia si sposterà probabilmente verso il full electric con l'unica reale alternativa in chiave ecologica fornita dalla alimentazione a idrogeno.

L'elettrico, pur attingendo come fonte ad un sistema socio-economico ancora inquinante, ha - quasi - azzerato il concetto di emissioni e inquinamento locale, ma ad oggi, ha ancora come tallone d'Achille aspetti come l'autonomia e i tempi di ricarica. C'è poi una terza via, ed è quella di Mirai che, non a caso in giapponese significa proprio Futuro. Si tratta di una nuova frontiera che Toyota ha iniziato a sviluppare sin dai primi anni duemila, e che ora è una realtà fondata sull'idrogeno. La Mirai verrà prodotta per i primi due anni in circa 100 esemplari con un peso ci 1,850Kg, una potenza di 155Cv e una velocità di 178km/h.

Toyota Mirai: Com'è:
COMFORT
8
Partiamo dal presupposto che stiamo parlando di una macchina vera e propria, considerando anche la commercializzazione avviata in Giappone, Stati Uniti ed Europa. Dai laboratori alle strade di tutti i giorni. Per l'Italia dovremo ancora attendere, visto che la normativa prevede per ora che l'idrogeno venga erogato e immagazzinato a una pressione 350 bar e non a 700, ma su questo aspetto proprio Toyota Italia si sta facendo portavoce presso il legislatore della nuova esigenza che a breve verrà aggiornata.
Inoltre, al momento, esiste solamente una stazione di servizio nel Belpaese, con impianto a 700 bar ed è situata in Trentino Alto Adige nei pressi di Bolzano. Mentre un impianto a 350 bar è presente ai lati della autostrada Roma Fiumicino e nuovi impianti sono già pronti e solo da attivare verso il sud Italia. Ciò non distoglie dalla sensazione di come si possa salire a bordo di un'auto che rivoluziona gli schemi a cui finora siamo stati abituati. In realtà, a vederla da fuori, l'aspetto ed il design sono sì futuribili, ma oramai allineati ad uno stile particolare, a tratti giapponese, che fondono funzionalità con filosofia. La linea sembra ispirata a quella di una goccia d'acqua, e non potrebbe essere altrimenti.

La Mirai però, necessita di ossigeno, ecco quindi le due grandi prese d'aria poste ai lati della sezione frontale, che servono a convogliare quanta più aria possibile. L'ossigeno catturato infatti, si combina all'interno delle pile chimiche di bordo con l'idrogeno presente nelle due bombole. Eccola quindi la produzione di energia elettrica.

Il risultato? Produzione di vapore acqueo, puro e semplice. Uno 'scarto' di circa 11-12 litri ogni 100 km. Non si può fare a meno di parlare del design trascurando questi elementi. La stessa linea laterale, riprende quel motivo a goccia lungo le fiancate. Come per molte vetture dotate di motorizzazione elettrica, la zona posteriore risulta essere rastremata, secca, netta, quasi tagliata. Le linee non sono fluide, ma quasi spigolose, per ottimizzare al meglio l'aerodinamica del veicolo. Il tutto impreziosito dalla fanaleria a Led.

A vedere il sottoscocca, questi si presenta piatto, con solo un piccolo ugello posteriore da cui fuoriesce l'acqua prodotto. Insomma, sembra di trovarsi di fronte ad una vettura da film di fantascienza degli anni 2000. E' un pò un peccato che l'abitacolo non mantenga altrettanto le promesse. Intendiamoci, ci troviamo di fronte ad una strumentazione posta su una plancia a sfioramento. Molto bello e funzionale anche qui, ma forse l'aspettativa era altra.

La strumentazione è ben leggibile, ma comunque ci troviamo di fronte ad un ambiente presente e non futuristico, tanto che molti tasti e pulsanti, cosi come il selettore, sono già ben presenti su altri modelli della casa. Però, non si può fare a meno di sottolineare l'ergonomia, la pulizia stilistica, e la sua razionalità nella disposizione dei comandi. I sedili sono avvolgenti il giusto, comodi e ricaldabili sia per chi siede davanti sia per i passeggeri dietro.

Per la vita a bordo, sotto il bracciolo ecco il sistema di ricarica ad induzione per il cellulare. Inoltre, e qui il futuro abbraccia il presente, il sistema di climatizzazione a sfioramento è un qualcosa di sfizioso. Nota di merito per i rivestimenti della plancia, con materiali soffici e di qualità. Lo spazio a bordo è veramente molto buono, sia davanti che dietro. Solamente le persone di una certa stazza troveranno qualche problema nel ruolo di passeggero. Peccato per il bagagliaio, con i suoi 361 litri, ma d'altro canto, la natura stessa di quest'auto ne limita la capienza per via delle celle.

MOTORE
9.5
La Toyota Mirai sfrutta il sistema proprietario chiamato Fuel Cell System (TFCS). Questi abbina la tecnologia delle celle a combustibile alla tecnologia ibrida e include un nuovo pacco celle, un convertitore e serbatoi ad idrogeno ad alta pressione prodotti dalla stessa casa madre. E' un sistema che quindi si basa su un pacco celle combustibile, un convertitore e serbatoi di idrogeno.
Il primo assicura una potenza massima di 114 Kw, ovvero 155 cavalli. La produzione dell'energia elettrica avviene attraverso l'adozione di canali di flusso a maglia fine, in grado di assicurare una produzione dell'elettricità omogenea sulla superficie delle celle, con dimensioni compatte ed un elevato livello prestazionale, oltre ad una densità di potenza pari a 3,1 kw/l. La quantità di acqua sulle membrane elettrolitiche delle celle ha un impatto basilare sulla produzione dell'energia elettrica: il controllo del volume riesce tramite un sistema interno che regola la circolazione dell'acqua rilasciata in seguito alla produzione di elettricità. Tale sistema consente al pacco celle di offrire una buona efficienza nonostante l'assenza dell'umidificatore, presente nei precedenti modelli a idrogeno progettati da Toyota.

Ecco quindi il convertitore di potenza che incrementa la tensione generata dal pacco celle fino a 650 volt. Infine analizziamo i serbatoi. Questi sono realizzati in tre strati con plastica rinforzata con fibra di carbonio. La conservazione dell'idrogeno stesso avviene tramite una pressione di 70 MPa, megapascal, pressapoco circa 700 Bar. L?elettricità che viene prodotta, in parte viene poi utilizzata dalla stessa unità motrice, dall'altro lato viene assorbita anche dai vari sistemi di bordo. C'è da considerare inoltre come questa possa essere sfruttata per ricaricare una seconda batteria in grado di fornire energia negli scatti da fermo.

Un sistema che abbiamo già visto all'interno delle vetture ibride tradizionali, con questa seconda batteria che recupera energia durante la fase di decelerazione del mezzo, andando a sfruttare l'energia cinetica del veicolo stesso.

Chiaro è che la sicurezza è stata messa al primo posto. I due serbatoi di idrogeno infatti - anche per poter abbassare il baricentro della vettura - sono posti sotto le due poltrone posteriori. Con una capacità complessiva di circa 5 chilogrammi, queste garantiscono circa 500 km di autonomia. In caso di perdita di idrogeno, vi sono sensori che possono smaltire nel più breve tempo possibile la fuoriuscita del gas.

Toyota Mirai: come va:
SU STRADA
8
Mettiamo in moto quest'esemplare a disposizione. Silenzio la parola d'ordine. Già, perchè questa Toyota Mirai è estremamente silenziosa sia alle basse che alle medie andature. Solamente a velocità da autostrada il rotolamento si fa più evidente. Già, ma stiamo parlando di una soglia acustica simile a quelle di una vettura premium a benzina. Colpisce il brio, lo spunto iniziale. Già, perchè questa è una vettura che offre numeri paragonabili tranquillamente a quelli di una vettura termica: 154 cavalli, 177 km/h di velocità massima sono gli estremi, ma è da sottolineare la progressione di quest'auto. Il tutto nel massimo della silenziosità e del comfort.
Così, una volta inserito il selettore - al posto del cambio ovviamente - in "Drive", e partiti, non possiamo fare a meno di notare i due indicatori che forniscono lo stato della carica della batteria e la quantità di idrogeno presente ancora nel serbatoio. La guida, per essere efficace al punto giusto, è e deve essere quella di una vettura elettrica. Nessuna accelerazione importante, nessuno strappo nemmeno in frenata, dove è consigliabile un piede leggero ma costante, continuo, in modo da sfruttare al massimo il freno motore e la conseguente energia cinetica prodotta da ripartire. Storie che abbiamo già sentito e che, con ogni probabilità, veicoleranno sempre più i mezzi del futuro prossimo. L'assetto morbido consente una guida fluida, comfortevole, ma al contempo non permette prestazioni da vettura sportiva.

E non potrebbe essere altrimenti, considerando come la Mirai abbia una massa di circa 1850 kg. E' vero, il baricentro abbassato permette di entrare in curva piuttosto decisi, ma quando si 'esagera' un poco, si sente la mole dell'auto, che mostra un deciso rollio. Disquisizioni invero. Già perchè la Mirai vince per il suo silenzio a bordo, per la sua qualità degli interni, seppur un poco anonimi, vince per la sua natura silenziosa ma al contempo fluida, scattante - anche di più quando si cambia in 'power' con il selettore per effettuare un sorpasso - ma sopratutto pulita. Già, perchè mentre noi guidiamo, dietro fuoriesce vapore acqueo. Consumi? 1,3 kg/100 km, accettabile come dato, rispetto a quanto dichiarato da quello medio omologato di 0,76 kg100 km.La Toyota Mirai guarda fortemente al futuro.

Un futuro che deve vivere di due elementi fondamentali. Il mezzo, e tutto l'apparato in grado di sostenerlo. In Italia non è ancora possibile, per via di una regolamentazione miope che prevede che l'idrogeno venga erogato a 350 atmosfere e non a 700 come richiede questa Toyota Mirai. Un peccato perchè Giappone, Stati Uniti ed Europa stanno cominciando a muoversi fattivamente, anche tramite delle proposte di leasing che la casa nipponica sta perpetrando: in Germania la Mirai ha un costo di circa 80.000 euro, mentre in California - ad esempio - si può acquistare con un acconto di 3500 dollari, più rate da circa 1000 dollari al mese con un contratto di 4 anni di comodato e la successiva restituzione del mezzo.

Piace
- Comfort: silenziosa e comoda
- Ecologica: è una vettura che produce vapore acqueo
- Efficacia: ha potenze da vettura termica e autonomia elevata
- Qualità costruttiva
Non piace
- Il bagagliaio è di dimensioni piccole
- Gli interni, seppur curati, mancano un poco di personalità
VOTO FINALE
8.5

http://tinyurl.com/p22rk2n (segue con scheda tecnica)
 
Per quanto riguarda la tassazione non si scappa, qualsiasi tecnologia prevalga verrà tassata ne più ne meno di quello che lo stato intasca oggi per il carburante ovvero circa 25 miliardi di euro. Se si pensa che lo stato ne possa perdere una parte, dato che le accisa sulla corrente per ora sono molto meno, si sbaglia di grosso.
Stesso discorso per il bollo, altri 6 miliardi, e l'IVA ricavata dalle riparazioni.
Beh l'auto in Italia sia direttamente che indirettamente frutta allo stato ben circa 75 miliardi.
Quindi tra le 2 tecnologie alla lunga la spunterà l'idrogeno.
 
NEWS
Da Napoli arriva un piano per un futuro a idrogeno
31 dicembre 2015.

Alla conferenza europea sulle fuel cell è stato presentato un progetto per avviare la cosiddetta ?mobilità H2? nel nostro paese.

UN PIANO NAZIONALE - La mobilità a idrogeno è auspicabile per l'ambiente e per l'economia. È quanto emerso agli ?Stati generali dell'idrogeno? di Napoli dello scorso 15-18 dicembre nell'ambito dell'European Fuel Cell Conference ?Piero Lunghi?. Un evento internazionale organizzato dal Distretto alta tecnologia energia e ambiente Atena Scarl e promosso da Enea, Università Parthenope di Napoli e Università degli Studi di Perugia e conclusosi con la consegna al Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti della bozza del Piano nazionale per lo sviluppo della mobilità sostenibile ad impatto zero basata sull?idrogeno.

SFIDA ALLA GERMANIA - Il progetto si concentra soprattutto nello sviluppo delle infrastrutture, oggi quasi inesistenti in Italia se si escludono poche sperimentazioni tecnologiche e il distributore di Bolzano (qui per saperne di più) che rifornisce una piccola flotta di veicoli fuel cell (nella foto la Toyota Mirai già in consegna in alcuni paesi). Una ?rete? inconsistente per favorire la diffusione dei veicoli fuel cell e che rischia di penalizzare l'Italia nell'economia H2 nei confronti dei paesi più evoluti. In Germania, ad esempio, sono già presenti 50 stazioni, destinate a raddoppiare entro il 2017 e ad arrivare a 1.000 per il 2030. Anno, quest'ultimo, nel quale nel Regno Unito sono previste 1.010 erogatori rispetto agli attuali dieci.

95 STAZIONI NEL 2025 - La strategia prevista dal Piano italiano ha come primo obiettivo la creazione di una ridotta rete entro il 2020 destinata al rifornimento di autobus per il trasporto urbano e di piccole flotte di auto. Tra cinque anni ci dovrebbero essere 3 impianti per autobus con potenziale di erogazione di 500 kg, sufficienti per il ?pieno? di 19 bus al giorno, e 7 distributori per auto capaci di erogare 100 kg al giorno di idrogeno per alimentare fino a 170 fuel cell. La rete per autobus andrebbe potenziata nei cinque anni successivi fino ad arrivare a 12 impianti affiancati da altri 13 con capacità di rifornimento triplicata e in grado di soddisfare la domanda di 58 bus. Per le auto la ramificazione di erogatori arriverebbe nel 2025 a 70 stazioni, della quali 36 da 100 kg e 34 da 500 kg capaci di rifornire fino 886 vetture al giorno. Nelle previsioni a lungo termine la rete crescerebbe rapidamente dopo il 2030 giungendo ad avere circa 3.000 punti di rifornimento nel 2040 e 8.000 nel 2050.

2020: PIÙ DI MILLE FUEL CELL - Con lo sviluppo della rete è previsto pure la crescita del parco circolante dei veicoli fuel cell. Le vendite di autobus H2 dovrebbero essere di 50 unità nel 2020 e salire a 385 nel 2025 formando una flotta totale di circa 1.050 unità a metà del prossimo decennio. Più ottimistiche appaiono le stime per le auto che dovrebbero partire da 1.150 consegne nel 2020 per giungere a 16.100 cinque anni più tardi. Una crescita che porterebbe a vedere circolare lungo la Penisola 37.600 modelli fuel cell nel 2025.

FINANZIATA DALL'EUROPA - Il Piano nazionale dell'idrogeno elaborato include pure progetti per l'ottimizzazione della produzione di idrogeno per ridurre le emissioni di CO2 generate per la creazione del vettore energetico. In particolare, si punta a impianti di tre tipi: reforming del gas naturale e del biogas, elettrolisi dell'acqua con energia proveniente da fonti rinnovabili e altre strutture innovative come la gassificazione di biomasse, alghe o batteri. Oltre al trasporto stradale, la produzione di idrogeno sarebbe destinata ad alimentare veicoli industriali (muletti, macchine spazzatrici, ecc.), navi, treni e tram. Quanto alle risorse per lo sviluppo dell'infrastruttura, l'imperativo è sfruttare i finanziamenti europei previsti dalla direttiva 2014/94/UE. Una norma che impone la consegna a Bruxelles entro il 18 novembre 2016 di un piano strategico sui carburanti alternativi. Un'occasione, secondo i relatori degli Stati generali dell'idrogeno, da non perdere per non rimanere al margine di un possibile futuro industriale benefico per l'economia e la salute dei cittadini.

http://tinyurl.com/gptskjs
 
Toyota "libera" i brevetti per l'idrogeno.

Pochi ne hanno parlato. Noi lo abbiamo fatto con Fabio Capano, capo della comunicazione di Toyota Europe.

La notizia è stata data al CES di Las Vegas dell'anno scorso, ma merita di essere ripresa: Toyota consentirà l'uso di migliaia di suoi brevetti relativi all'auto a idrogeno. Sì, oltre vent'anni di ricerca - che è iniziata nel 1992, prima della commercializzazione della prima Prius - e miliardi di yen di investimenti, messi a disposizione di tutti. Follia? No, come dimostra il caso Tesla, che ha dato accesso a molte sue tecnologie per l'auto elettrica, la strategia è chiara: se l'offerta di una determinata tecnologia aumenta, allora i costi della stessa diminuiscono e la domanda cresce. Insomma, nonostante l'iniziativa di Tesla abbia avuto un'eco infinite volte superiore (come sempre, uno sbadiglio o un sorriso di Elon Musk, Tim Cook o Larry Padge quando si parla di auto si trasforma in un titolone), anche Toyota è fermamente convinta delle proprie idee; il perché ce lo spiega Fabio Capano, direttore di Toyota Product Communications Europe, con cui abbiamo fatto quattro chiacchiere in occasione del lancio della RAV4 restyling.

OmniAuto.it: Nel giro di quanti anni Toyota crede che le automobili a idrogeno come la Mirai possano diventare remunerative?

Fabio Capano: "Posso dirlo senza timore di passare per eccessivamente entusiasta: Toyota è un'azienda che crede in un futuro migliore. Soprattutto, Toyota è convinta di poter giocare un ruolo primario nel miglioramento del nostro pianeta. Del resto, i fatti parlano chiaro: noi è da vent'anni che vendiamo automobili ibride e tutti gli altri Costruttori ci stanno lentamente seguendo. La stessa dinamica siamo convinti che si ripeterà anche sull'idrogeno".

OmniAuto.it: Sarà, ma la Prius vive di vita propria da sempre. In altre parole non ha mai avuto bisogno degli incentivi statali (che pure ci sono stati e in alcuni Paesi ci sono ancora) per poter essere venduta, grazie a un prezzo di poco superiore rispetto ad automobili di pari potenza e dimensioni.

Fabio Capano: "E' vero, ma come dicevo prima Toyota crede in un futuro migliore. E' vero, ci sono fattori che non possiamo controllare, ma siamo convinti che le condizioni per una maggiore diffusione dell'idrogeno si creeranno da sole.

OmniAuto.it: In che senso?

Fabio Capano: "Se ci si pensa un attimo, è chiaro come la società dovrà prima o poi convertirsi all'idrogeno. Certo, ci vorrà del tempo, probabilmente parecchio, ma i vantaggi sono grandissimi e numerosi: si può produrre energia elettrica nei luoghi in cui è necessaria ? nel caso delle auto, a bordo ? grazie a un vettore liquido immagazzinabile e trasportabile. Il tutto, a emissioni zero e senza il problema delle batterie, pesanti e da smaltire. Non solo: quando per esempio di notte l'assorbimento energetico è inferiore (la maggior parte delle attività umane è ferma) l?idrogeno permette di sfruttare l?energia prodotta in eccesso utilizzandola per ricavare dall?idrolisi dell?acqua idrogeno da stoccare. Il tutto, a emissioni nocive pari a zero.
Nel dettaglio, i brevetti "liberati" da Toyota sono 5.680. 1.970 di questi riguardano le celle a combustibile, 290 i serbatoi ad alta pressione, 3.350 i software di gestione del sistema e 70 la produzione e il trasporto dell'idrogeno.

http://tinyurl.com/jdxqnme
 
Toyota Mirai, idrogeno tra sogno e realtà.

L?auto a emissioni zero è realtà, con la Toyota Mirai a idrogeno già in produzione e venduta in Giappone, Usa (1900 ordini) e pure Europa con circa un centinaio di esemplari all?anno che saranno assorbiti da alcuni paesi già attrezzati per questo ?strano? carburante (Germania, Danimarca, Belgio, Inghilterra). In Italia non è prevista la vendita vista l?assoluta mancanza di stazioni per il rifornimento. Certo, lo ?zero? assoluto si ottiene soltanto se l?H2 è prodotto sfruttando fonti rinnovabili (eolico e solare in testa), ma vedere una berlina di quasi 4,90 metri di lunghezza produrre come scarto unicamente acqua, è stimolante. Tanto più che per il pieno (5 kg totali, stoccati a 700 bar di pressione in speciali contenitori in fibra di carbonio rinforzati con fibra di vetro) servono appena tre minuti circa, attraverso una procedura molto simile a quella per il Gpl (in Germania la colonnina lavora in ?self-service?, addirittura).

Tutto bello, dunque? Ma sì. Tanto più che a bordo il confort è notevole e la guida, tutto sommato, regala più coinvolgimento di quanto ci si aspetti. I 155 cv (e ben 355 Nm di coppia) del motore elettrico ? alimentato da una pila chimica che converte idrogeno e ossigeno in corrente elettrica e acqua di scarto ? spingono i 1850 kg dell?auto con vivacità (0-100 km/h in 9?6), le sospensioni sono vellutate nell?assorbimento ma permettono una tenuta confortevole, con buona agilità almeno a bassa andatura. Poi c?è un cambio L?auto a emissioni zero è realtà, con la Toyota Mirai a idrogeno già in produzione e venduta in Giappone, Usa (1900 ordini) e pure Europa con circa un centinaio di esemplari all?anno che saranno assorbiti da alcuni paesi già attrezzati per questo ?strano? carburante (Germania, Danimarca, Belgio, Inghilterra). In Italia non è prevista la vendita vista l?assoluta mancanza di stazioni per il rifornimento. Certo, lo ?zero? assoluto si ottiene soltanto se l?H2 è prodotto sfruttando fonti rinnovabili (eolico e solare in testa), ma vedere una berlina di quasi 4,90 metri di lunghezza produrre come scarto unicamente acqua, è stimolante. Tanto più che per il pieno (5 kg totali, stoccati a 700 bar di pressione in speciali contenitori in fibra di carbonio rinforzati con fibra di vetro) servono appena tre minuti circa, attraverso una procedura molto simile a quella per il Gpl (in Germania la colonnina lavora in ?self-service?, addirittura).

Tutto bello, dunque? Ma sì. Tanto più che a bordo il confort è notevole e la guida, tutto sommato, regala più coinvolgimento di quanto ci si aspetti. I 155 cv (e ben 355 Nm di coppia) del motore elettrico ? alimentato da una pila chimica che converte idrogeno e ossigeno in corrente elettrica e acqua di scarto ? spingono i 1850 kg dell?auto con vivacità (0-100 km/h in 9?6), le sospensioni sono vellutate nell?assorbimento ma permettono una tenuta confortevole, con buona agilità almeno a bassa andatura. Poi c?è un cambio L?auto a emissioni zero è realtà, con la Toyota Mirai a idrogeno già in produzione e venduta in Giappone, Usa (1900 ordini) e pure Europa con circa un centinaio di esemplari all?anno che saranno assorbiti da alcuni paesi già attrezzati per questo ?strano? carburante (Germania, Danimarca, Belgio, Inghilterra). In Italia non è prevista la vendita vista l?assoluta mancanza di stazioni per il rifornimento. Certo, lo ?zero? assoluto si ottiene soltanto se l?H2 è prodotto sfruttando fonti rinnovabili (eolico e solare in testa), ma vedere una berlina di quasi 4,90 metri di lunghezza produrre come scarto unicamente acqua, è stimolante. Tanto più che per il pieno (5 kg totali, stoccati a 700 bar di pressione in speciali contenitori in fibra di carbonio rinforzati con fibra di vetro) servono appena tre minuti circa, attraverso una procedura molto simile a quella per il Gpl (in Germania la colonnina lavora in ?self-service?, addirittura).

Tutto bello, dunque? Ma sì. Tanto più che a bordo il confort è notevole e la guida, tutto sommato, regala più coinvolgimento di quanto ci si aspetti. I 155 cv (e ben 355 Nm di coppia) del motore elettrico ? alimentato da una pila chimica che converte idrogeno e ossigeno in corrente elettrica e acqua di scarto ? spingono i 1850 kg dell?auto con vivacità (0-100 km/h in 9?6), le sospensioni sono vellutate nell?assorbimento ma permettono una tenuta confortevole, con buona agilità almeno a bassa andatura. Poi c?è un cambio automatico monomarcia più diretto e piacevole del CVT impiegato sulla Prius; il silenzio a bordo è di notevole rilievo a tutte le andature. Compresa quella massima (178 km orari dichiarati).

TECNICAMENTE, la struttura della Mirai ? nome che in giapponese significa ?futuro? ? assomiglia piuttosto da vicino a quella delle ibride Toyota. Anteriormente è posizionato il motore elettrico (trazione anteriore), a centro vettura si trovano il pacco batteria e il pacco celle a idrogeno, verso il retrotreno sono ubicati i due serbatoi di questo particolare gas. L?intero impianto offre la massima semplicità e sicurezza di utilizzo. Come si genera corrente dell?idrogeno? Nella cella combustibile l?elettricità viene generata da idrogeno e ossigeno (aria) che vengono fatti passare ? ciascuno con carica elettrica opposta ? per una membrana elettrolitica; i due componenti si legano chimicamente liberando energia elettrica e, in qualità di scarto di lavorazione, semplice acqua: per questo le emissioni CO2 risultano azzerate.

L?IDROGENO incolore, inodore e atossico,non assorbe radiazioni infrarossi e quindi non ha alcun impatto sul riscaldamento globale. L?energia ottenuta serve ad alimentare sia la propulsione diretta sia il pacco batteria di bordo, che in questo modo immagazzina la corrente in eccesso e fornisce al contempo il ?plus? di corrente che serve sotto carico pieno, come ad esempio in accelerazione o nella marcia in salita. Quanto all?acqua di scarto, per evitare di bagnare la strada percorsa {con un pieno si raccolgono circa 7 litri), un piccolo serbatoio specifico raccoglie il liquido fino a quando non si decide di liberarsene: per questa operazione basta premere un apposito tasto sulla plancia. Dentro, l?accoglienza di bordo è limitata a quattro adulti e il vano di carico accoglie giusto 361 litri, pochi in relazione alle dimensioni del veicolo da pieno segmento D; ma si tratta di privazioni accettabili nell?ottica di impiego di quest?auto per certi versi rivoluzionaria. Quanto alla strumentazione di bordo, tutto è semplice ed intuitivo, superato il minimo smarrimento iniziale dettato dall?arredo ?futuristico?.

Quel che più conta è che la Mirai non ha le costrizioni dell?elettrico: si ?ricarica? in cinque minuti scarsi tutto compreso, ed offre un?autonomia dichiarata di 550 km (attorno ai 400 km secondo il computer di bordo durante il test). I costi di esercizio non sono propriamente contenutissimi ? un kg di idrogeno alla pompa costa in Germania 9,5 euro, con consumo medio dichiarato di 0,76 kg/100 km e rilevato alla guida pari a 1,2 kg/100 km), ma? volente mettere, l?automobile pienamente ecosostenibile senza sacrifici logistici?

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Toyota Mirai: consegne sospese in California?
Toyota Usa chiede alle concessionarie uno stop momentaneo alle consegne. Motivo: in California non ci sono abbastanza stazioni di idrogeno.

Già con una solida esperienza nel settore dell'ibrido, Toyota è uno dei Gruppi che ora credono anche nell'alimentazione a celle di combustibile: le "Fcev" sono vetture senza batteria, nelle quali le fuel cell convertono l'idrogeno liquido in energia elettrica. Il risultato è che le emissioni sono costituite esclusivamente da vapore acqueo e calore. Niente di più "green".

Il colosso giapponese ha investito grandi somme di denaro per lo sviluppo di Mirai, la prima Toyota alimentata a celle di combustibile presentata nel 2015 ed entrata sul mercato, in Europa, nella seconda metà del 2015 (inizialmente soltanto in Germania, Gran Bretagna, Danimarca e Belgio, ma al momento non in Italia a causa del fatto che nel nostro Paese al momento i distributori di idrogeno si contano sulle dita di una mano).

In questi giorni, tuttavia, le vendite di Toyota Mirai oltreoceano rischiano di subire uno stop inatteso. Secondo una indiscrezione riportata dal sito Web InsideEvs, la consegna di Mirai, finora limitata alla California (il "Golden State" è l'unico negli Usa a poter garantire stazioni di rifornimento di idrogeno), viene fermata. Una sosta temporanea, si affrettano a indicare i vertici nord americani di Toyota; tuttavia, è curioso conoscerne la causa: non ci sono abbastanza distributori.

In poche parole: le concessionarie (in California sono otto i punti vendita Toyota che vendono la nuova Mirai) dovrebbero conservare le unità di Toyota Mirai "in archivio" fino a quando sul territorio non ci sia una maggiore disponibilità di stazioni di rifornimento.

Jim Lentz, amministratore delegato di Toyota Motor Nord America, ha spiegato ai taccuini di WardsAuto, a margine dell'Automotive News World Congress 2016 che si è tenuto in questi giorni a Detroit, che la decisione di fermare le consegne di Toyota Mirai negli Usa non costituisce uno stop alle vendite. Le otto concessionarie Toyota californiane che vendono Mirai - quattro sono situate a nord dello Stato, altrettante a sud - erano state scelte, a suo tempo, in virtù della rispettiva vicinanza a stazioni di rifornimento di idrogeno già in funzione o che sarebbero state aperte al più presto.

Tuttavia, lo sviluppo dei distributori di idrogeno si sta rivelando più lento di quanto Toyota abbia preventivato durante la fase di messa in vendita della nuova Mirai: nei mesi scorsi, i "piani alti" della filiale Usa di Toyota contavano sul fatto che entro la fine del 2015 i distributori di idrogeno in California sarebbero stati una cinquantina circa; ma da parte dell'amministrazione statale, come da parte di soggetti privati, non è arrivato alcun impegno concreto per raggiungere questo traguardo in maniera concreta. Anche se molte sono in fase di progettazione o di attuazione, le stazioni di rifornimento di idrogeno operative presenti in California sono, al momento, poche per garantire un'adeguata copertura.

Ci sono, va detto, in California, delle stazioni di rifornimento "mobili" (interessano sei delle otto concessionarie che vendono Mirai), realizzate per conto della stessa Toyota; si tratta, secondo i vertici Usa del colosso giapponese, di misure temporanee, che si conta possano essere eliminate entro la fine della prossima estate. D'altro canto, i piani di consegna per Toyota Mirai negli Usa preventivano un migliaio di unità nel 2016 e circa 3.000 a fine 2017 (nel 2015, le Mirai consegnate negli Stati Uniti sono state 34 a ottobre, 23 a novembre e 15 a dicembre). Da parte del Governo della California, è pronto uno stanziamento pari a 200 milioni di dollari per l'espansione della rete dei distributori di idrogeno entro il 2019.

http://tinyurl.com/zfc5e4h
 
Toyota Mirai
Olanda, due fuel cell per il governo.

Dopo lo sbarco nei mercati europei del Regno Unito, della Danimarca e della Germania, la Mirai spunta anche in Olanda: ieri, Toyota ha infatti consegnato due esemplari della fuel cell al governo de L'Aia, attualmente alla presidenza del Consiglio dell'Unione.

Le partnership crescono. Le vetture, avanguardia di quella che il colosso di Nagoya chiama la "società dell'idrogeno", sono state donate al ministero delle Infrastrutture e dell'Ambiente da Masahisa Nagata, responsabile Ricerca e Sviluppo di Toyota Motor Europe. "Siamo convinti che per raggiungere l'obiettivo ci sia bisogno di molti partner", ha detto il manager, ricordando la strategia ad ampio raggio (inclusa la condivisione dei brevetti sull'idrogeno) intrapresa dalla Casa. In Olanda, il governo darà sicuramente una mano con l'espansione del network di rifornimento, annunciata da poco.

Il futuro. Oltre all'Europa, la Mirai è commercializzata in Giappone e in California. Entro il 2020, la Toyota prevede di raggiungere 30 mila vendite a livello globale, mentre l'obiettivo per il 2050 è di dire addio ai motori alimentati a carburanti fossili. La vettura sfrutta il sistema a celle di combustibile TFCS (Toyota Fuel Cell System), ha 155 CV ed è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 10 secondi. L'autonomia dichiarata è di 300 miglia, pari a 480 km, mentre la durata del rifornimento va dai tre ai cinque minuti. D.C.

http://tinyurl.com/hahxvrf
 
Toyota Mirai è la World Green Car of the Year 2016.

Il mondo dell?idrogeno non ha ancora raggiunto la ?fama? e la diffusione delle elettriche a batteria e la causa principale, oltre ad un esiguo numero di modelli disponibili, è da ricercarsi nell?assenza di una rete di ricarica sufficientemente estesa. Se è infatti vero che le auto Fuel Cell offrono un?autonomia di gran lunga migliore alle EV e sono in grado di tener testa alle termiche, va considerato che l?assenza di stazioni di rifornimento rappresenta un impedimento non da poco.

I produttori coinvolti nel settore stanno cercando di spingere su questa tecnologia e il premio World Green Car of the Year per Toyota Mirai è un ulteriore passo verso la diffusione delle vetture ad idrogeno. Mirai ha vinto in questo segmento grazie al voto di una giuria di 73 giornalisti del settore, battendo altre otto vetture ?green? tra cui la sorella Toyota Prius recentemente rinnovata e finita comunque sul podio.

Toyota Mirai è disponibile in Europa da settembre 2015 ma la sua commercializzazione non è ancora così diffusa: chi vive nel Vecchio Continente, infatti, può acquistarla in un numero limitato di Paesi. Ad oggi la lista include Regno Unito, Germania e Danimarca mentre a breve l?auto sbarcherà in Belgio, Olanda, Norvegia e Svezia, lasciando fuori l?Italia da questa nuova fase. Nel resto del mondo, invece, Mirai è disponibile in Giappone e in USA.

Caratteristica distintiva dell?auto è ovviamente il suo power train elettrico alimentato ad idrogeno, in grado di emettere quindi solamente vapore acqueo dopo il processo di generazione dell?energia necessaria al movimento. Grazie ai suoi 155 cavalli, Mirai accelera da 0 a 100 in 9.6 secondi, raggiunge i 178 chilometri orari di velocità massima, percorre 483 km con un pieno e si rifornisce in 3 minuti.

Speriamo presto di poter vedere la vettura in Italia, Paese dove Toyota ha avviato un dialogo con le istituzioni per superare le limitazioni normative che impediscono la commercializzazione della vettura.

http://tinyurl.com/h2zroba
 
Toyota Mirai
Germania, la fuel cell percorre 100 mila km in 107 giorni.

Una maratona di 100 mila km in 107 giorni: è il test di durata cui è stata sottoposta la Toyota Mirai, impegnata sulle strade attorno ad Amburgo nel corso dei mesi invernali. Una prova impegnativa per la fuel cell, terminata senza guasti meccanici o problemi alla pila a combustibile.

Il test. Come riporta oggi Toyota, il test è iniziato il 21 settembre e si è concluso il 10 febbraio: durante questo periodo, la Mirai è stata guidata per 16 ore al giorno, con temperature fino a 20 gradi sottozero. Per raggiungere i 100 mila km, i serbatoi di idrogeno sono stati riforniti 400 volte con più di 1.000 kg di carburante, un'operazione che non ha mai richiesto più di tre minuti. Il set di gomme è stato cambiato due volte, mentre le pastiglie dei freni anteriori hanno richiesto una sostituzione. "L'affidabilità della fuel cell è stata del 100%", è il commento della KJH Tech Services, partner della Toyota nella gestione del test.

Il lancio in Svezia e Norvegia. I risultati della prova invernale sono di buon auspicio per la commercializzazione della Mirai in Svezia e in Norvegia, prevista nel corso dell'estate. A Oslo e dintorni la fuel cell dovrà vedersela con una concorrenza elettrica molto agguerrita, spinta dagli stessi incentivi e già ampiamente diffusa: Toyota, tuttavia, conta sulla rapida diffusione delle stazioni di idrogeno, oggi solo cinque ma pronte a diventare venti entro quattro anni. Situazione simile in Svezia: l'idrogeno è già reperibile a Stoccolma, Göteborg e Malmö, ma nel corso del 2016 sono previste altre due aperture.

I piani della Toyota. Attualmente, la Mirai è commercializzata in Giappone, Stati Uniti (California), Regno Unito, Germania, Danimarca e Belgio. La prossima "tappa" sarà l'Olanda, prevista per la fine del 2016. La Toyota prevede di vendere 3 mila fuel cell entro il 2017, per arrivare a 30 mila immatricolazioni entro il 2020. D.C.

http://tinyurl.com/gvgqyq9
 
Quattroruote Electric Tour
L'astronauta Guidoni e il direttore sulla MIRAI - VIDEO.

La prima tappa del Quattroruote Electric Tour ha la trasparenza dell'acqua: è quella prodotta dalla Toyota Mirai che ha portato il direttore Gian Luca Pellegrini e l'astronauta Umberto Guidoni dal piazzale IKEA di Bari al punto vendita di Chieti, percorrendo 300 km solo con l'idrogeno.

Un carburante "spaziale". La Casa giapponese sta investendo molto sull'idrogeno, con cui Guidoni ha già avuto a che fare nel corso di due missioni nello spazio: l?astronauta ci ha infatti raccontato che la tecnologia delle celle a combustibile veniva impiegata già negli anni '60, ancor prima delle missioni Apollo, e che grazie a essa l'uomo è riuscito ad arrivare sulla Luna.

Solo acqua calda. Le fuel cell sono allo stesso tempo semplici e molto complesse: un serbatoio di idrogeno compresso a 700 bar alimenta uno stack che produce all'istante l'energia elettrica, poi inviata al motore. L?unica emissione di un?auto a idrogeno è l'acqua calda.

La strada verso il futuro. Secondo Guidoni, l?idrogeno sarà un asset importante per la mobilità, anche se gli investimenti per la realizzazione delle infrastrutture saranno ingenti. E se è vero che la parola Mirai in giapponese significa ?futuro?, questa nuova Toyota è un primo passo verso ciò che ci aspetta domani.

http://tinyurl.com/h5599zu
 
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