FurettoS
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lancista1986 ha scritto:Furetto, secondo te (o anche secondo gli altri) non ti pare di vedere nella situazione cinese e indiana delle analogie con la storia italiana degli anni 50/60 che portò poi alla crisi energetica e petrolifera del 1973??
Personalmente si, ci vedo più di un elemento comune ovvero: la voglia di riscatto e di mobilità indipendente ma anche vissuta come un lusso, la necessità di soddisfare un maggiore fabbisogno sia di vetture in sè ma anche di componentistica quindi la necessità di mettere su un indotto capace di reggere la maggiore domanda, la necessità di costruire infrastutture adeguate a reggere la maggior mole di traffico..
Ci scommetti che tra 20anni ci sarà un'altra crisi (questa volta temo definitiva) proprio a causa di quei Paesi cosiddetti emergenti che inizieranno a consumare quanto noi o anche di più vista la maggiore densità di popolazione?? Daltronde il picco di Hubbert nel '73 non sbagliò identificando nell'inizio degli anni '70 il picco di estrazione petrolifera degli USA.
Ni.
Sotto un aspetto puramente esemplificativo, magari come assonanze/analogie, posso accostare i due periodi ma il periodo 50/60 è figlio di un dopoguerra devastante che aveva portato gran parte dell' Europa e non solo a riapartire quasi da zero.
La Cina non parte da zero ma è, suo malgrado, vittima di un vortico sviluppo che è in continua ascesa. Sotto la rivoluzione economica in Cina si nasconde in realtà l'insaziabile avidità umana e credo che ben presto al di là della situazione puramente economica e dindustriale si presenterà un serio problema sociale.
Il punto cardine della Cina è che si hanno, a fronte di ingenti ricavi da parte dei produttori, costi, di produzione compresi, molto bassi ma ciò deriva da un meccanismo generale che lo stampo comunista aveva improntato.
Incrinare il meccanismo di equilibrio può avere gravi ripercussioni. Nel momento in cui elevi degli "eletti" alle classi medio/alte ma porti, nel contempo, il contesto econominco-sociale, fuori dai margini sostenibili dalle classi inferiori per tutta una serie di fattori (costo della vita, stipendi, sostenibilità, ecc.) rischi lo scontro tra classi.
La legge della richiesta e dell'offerta legata al prezzo è molto chiara se la richiesta aumenta vorticosamente il prezzo sale quindi è impossibile pensare che la Cina mantenga un livello proletario di così basso livello all'infinito, con le buone o con le cattive se il costo della vita si adeguerà allo sviluppo del Paese il giochino del "Made in Cina" senza misura verrà rivisto, cosa che in parte sta già accadendo.