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Targhe "all'italiana"

Volevo discutere di un argomento (e mi interesserebbe anche l'opinione del direttore) che suscita spesso scarso interesse ma che è, a modo suo, uno specchio della classica superficialità italica: le targhe.
Il tutto è nato qualche giorno fa da un parente francese in visita da noi, che mi faceva notare quante auto ci siano in giro con la targa senza l'adesivo provinciale e l'anno di immatricolazione, con la risultante di vedere una marea di targhe con un'inutile banda blu e tondino giallo; lo stesso simpatico parente, da buon francese, ribadiva che in francia con le nuove targhe (copiate da noi, tra l'altro) al posto del cerchio con l'anno di immatricolazione c'è lo stemma regionale e al posto della provincia il numero di dipartimento, facoltativi... ma non esiste di vedere un'auto senza (e, aggiungo io, essendo le targhe francesi ordinabili dal ferramenta se uno non volesse gli adesivi gliela stamperebbero senza alcuna banda vuota).
Le targhe attuali sono state introdotte nel '99 dopo alcune pressioni relative alla soppressione delle sigle provinciali pochi anni prima, giustificate come "targhe europee" (ma la Germania ha ancora le sigle locali in piena vista..). Fino a metà anni 2000 il 90% delle auto in circolazione aveva tutti gli adesivi -anno e provincia- a posto (lo si nota anche facendo caso alle vetture piu' vecchie tra il '99 e il 2004), negli ultimi anni invece è rarissimo trovare una vettura personalizzata, basta sfogliare i vari Quattroruote (auto in prova nei primi 2000 e adesso). La risultante è un'antiestetica è inutile banda blu con tondino giallo che sfoggiamo anche all'estero. Lo so che l'italia ha ben altri problemi a cui pensare che le targhe, ma di certo la superficialità con cui ci si occupa anche di piccole cose come questa è lo specchio di atteggiamenti simili in altri campi. Provo a trovare vari motivi per il quale gli adesivi sulle targhe sono decaduti:
1)Gli adesivi sono difatti disponibili (e con difficoltà) solo nelle concessionarie e nelle agenzie di pratiche auto, non vengono forniti praticamente mai se non si richiedono, quindi molte persone che magari li avrebbero anche installati non ci fanno caso e si ritrovano la targa nuda
2)Come da prassi italica non ci sono multe per minime violazioni della targa...e non parlo solo degli adesivi ufficiali ma di chi mette al loro posto lo stemma della squadra del cuore o le iniziali del nome: provate a vedere se all'estero succede...
3)Molti non vogliono gli adesivi provinciali per svariate ragioni; eppure sono gli stessi che all'epoca delle vecchie targhe giravano con province remote per aver preso l'auto usata; mi viene un po' da ridere quando si dice "per paura di rappresaglie sportive" e robe simili poichè, se ci fate caso nelle auto in parcheggio, la provenienza si evince spessissimo dal portatarga, quello si' che nel 90% dei casi presenta nome concessionaria, città e provincia (ma allora perchè non mettere anche l'adesivo, se nel portatarga capisco da dove vieni?!)
4)L'anno di immatricolazione è l'errore piu' grossolano che sia stato fatto; ricordo che in origine avrebbe dovuto avere l'anno giallo per la prima immatricolazione, e anni riportati in bianco per ogni revisione...idea caduta in disuso (non è facile staccare quagli adesivi) che di fatto ha favorito la non apposizione degli adesivi (perchè devo fare vedere quanti anni ha la macchina?). I francesi al suo posto mettono lo stemma regionale, di per sè una bella idea.
Con questo non sono per niente un fautore dell'obbligo dell'adesivo provinciale, ma una revisione del formato targhe per me è necessario: se non si vogliono le sigle provinciali, almeno si abolisca quella banda blu inutile (riportando il logico spazio tra le cifre e le ultime due lettere)!
(L'ideale sarebbe togliere alla zecca di stato l'esclusività di stampa, ma riconosco che sarebbe un passo troppo ampio per i fragili equilibri burocratici nostrani)
Cosa ne pensate?
 
La targa serve esclusivamente all'individuazione univoca del veicolo e bisognerebbe puntare più alla riconoscibilità che all'originalità: questo non vuol dire che una targa debba essere "brutta" (ce la immaginiamo, ad esempio, una targa con lo sfondo fucsia o con il margine dentellato come quello di un francobollo?) ma più semplice è meglio è.

Il confronto con le targhe francesi è interessante: sulla banda laterale destra oltre al numero del dipartimento mettono lo stemma regionale ma è una ridondanza (se conoscono il dipartimento possono risalire alla regione). E se lo stemma avesse già uno sfondo blu risultando poco visibile che senso avrebbe? E il rischio determinato da coloro che ad andature anche sostenute si avvicinano pericolosamente per soddisfare la propria curiosità? In Francia, poi, non ci sono sentimenti di rivalità alimentati dalla tifoseria calcistica (qui ci sono stati dei morti negli scontri fuori dagli stadi) e non posso che ricordare la mia apprensione nei confronti di un parente che quando il Napoli andava in trasferta per giocare con l'Atalanta doveva imboscare la macchina (il portatarga può essere rimosso facilmente): i francesi si sentono un unico popolo, pur nella diversità che inevitabilmente distingue i corsi dai bretoni.

Mi sorprende leggere: "essendo le targhe francesi ordinabili dal ferramenta..." Le targhe dovrebbero risultare conformi a severi standard per le caratteristiche costruttive, fotometriche, cromatiche e di resistenza alla corrosione oltre ad avere accorgimenti antifalsificazione che ne rendano complicata la realizzazione a chi non sia autorizzato (e, conseguentemente, controllato).

Per me la banda blu a destra della targa è inutile, se serve a uniformarci agli standard comunitari ce la teniamo...
 
Ultima modifica:
È ai bresciani in Trentino tagliavano le gomme se sorpresi ad andare a funghi,meglio prevenire togliendo segni distintivi che curare.
 
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