<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Studentessa sorda chiede il riconoscimento della lingua dei segni all'università | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Studentessa sorda chiede il riconoscimento della lingua dei segni all'università

Io non vorrei essere malizioso ma secondo me l'intento era fare notizia e probabilmente come ha scritto Suby01 se la studentessa avesse scritto una lettera formale nessuno ne avrebbe parlato,sarebbe stata la forma più corretta per mettersi in contatto con il Presidente del Consiglio ma non avrebbe avuto alcuna risonanza.
Invece in questo modo se ne parla.
 
Io non vorrei essere malizioso ma secondo me l'intento era fare notizia e probabilmente come ha scritto Suby01 se la studentessa avesse scritto una lettera formale nessuno ne avrebbe parlato,sarebbe stata la forma più corretta per mettersi in contatto con il Presidente del Consiglio ma non avrebbe avuto alcuna risonanza.
Invece in questo modo se ne parla.
Sarebbe finita come tutte quelle che iniziano per Illustrissimo Presidente... Nel cestino
 
Molto probabile.
Poi magari finisce nel cestino lo stesso anche se inizia con "Ciao Conte",però nel frattempo qualcuno l'ha notata e ci ha scritto un articolo.
 
Ho letto in giro per la rete che il riconoscimento del linguaggio dei segni,in tutti gli ambiti , è fermo in un ramo del parlamento da anni , a parte quindi la forma della lettera credo che sia una questione per cui si deve arrivare in tempi brevi ad una conclusione del iter parlamentare
 
Secondo me il riconoscimento della lingua dei segni non è una cosa semplice.
In questo caso si parla di Università e della possibilità da parte di uno studente di sostenere un esame utilizzando la lingua dei segni.
Ma questo significa che anche dall'altra parte della cattedra ci dovrebbe essere una persona che "parla" fluentemente la lingua dei segni.
Quindi un interprete perchè è difficile aspettarsi che i professori o i loro assistenti possano impararla.
E questa cosa avrebbe un costo e comporterebbe delle difficoltà logistiche,se 3 studenti sordi dovessero sostenere nello stesso giorno un esame e ci fosse un solo interprete disponibile?
Senza contare poi il rischio che degli errori di traduzione diano luogo a delle contestazioni.
Idem per le lezioni,ogni spiegazione da parte del professore dovrebbe essere accompagnata da una traduzione simultanea nel caso in cui nella classe ci fossero studenti sordi.

Per me è molto più comodo sostenere in forma scritta gli esami,dopo tutto la scrittura è il modo più semplice con cui una persona sorda può comunicare con chiunque.
 
Secondo me il riconoscimento della lingua dei segni non è una cosa semplice.
In questo caso si parla di Università e della possibilità da parte di uno studente di sostenere un esame utilizzando la lingua dei segni.
Ma questo significa che anche dall'altra parte della cattedra ci dovrebbe essere una persona che "parla" fluentemente la lingua dei segni.
Quindi un interprete perchè è difficile aspettarsi che i professori o i loro assistenti possano impararla.
E questa cosa avrebbe un costo e comporterebbe delle difficoltà logistiche,se 3 studenti sordi dovessero sostenere nello stesso giorno un esame e ci fosse un solo interprete disponibile?
Senza contare poi il rischio che degli errori di traduzione diano luogo a delle contestazioni.
Idem per le lezioni,ogni spiegazione da parte del professore dovrebbe essere accompagnata da una traduzione simultanea nel caso in cui nella classe ci fossero studenti sordi.

Per me è molto più comodo sostenere in forma scritta gli esami,dopo tutto la scrittura è il modo più semplice con cui una persona sorda può comunicare con chiunque.

Sicuramente è una questione come dici tu che non è facilmente risolvibile, però in queste questioni quando devi riconoscere un qualcosa a livello nazionale lo devi riconoscere in tutti gli ambiti, perché la non possibilità di fare un corso universitario con il linguaggio dei segni nasce dal fatto che questo non è riconosciuto un linguaggio a livello legislativo
 
Però non è che adesso gli studi universitari siano preclusi a chi non riesce a parlare,certo ci sono delle difficoltà.
Più che altro per seguire le lezioni immagino,però il riconoscimento della lingua dei segni non mi sembra una soluzione applicabile.
 
Ovviamente nessuno pensa che i docenti universitari debbano conoscere la lis (a proposito, si dice “lingua dei segni” e non “linguaggio dei segni”, per la stessa ragione per cui si dice “lingua italiana” e non “linguaggio italiano”). Si tratta, piuttosto, di riconoscere da un lato la lis e dall’altro di assicurarne l’insegnamento a scuola e la possibilità di usufruire, ove necessario, di un interprete formato e titolato (ospedali, tribunale etc). All’università gli studenti sordi segnanti non hanno certo bisogno di un docente che utilizzi la lis, sarebbe assurdo, ma di un interprete che traduca simultaneamente durante la lezione e che possa far da tramite in occasione di colloqui o esami orali. Naturalmente esistono anche altri strumenti utili alla causa quali in particolare la sottotitolazione
 
ll’università gli studenti sordi segnanti non hanno certo bisogno di un docente che utilizzi la lis, sarebbe assurdo, ma di un interprete che traduca simultaneamente durante la lezione e che possa far da tramite in occasione di colloqui o esami orali.

Più facile a dirsi che a farsi.
Anche perchè un esame universitario non ha un orario fisso,un interprete dovrebbe essere presente tutto il giorno sperando che non serva in due posti diversi contemporaneamente.
Secondo me è impossibile garantire un servizio simile.
E per quanto riguarda gli esami io ho visto molte più persone che si trovavano in difficoltà con gli orali piuttosto che con gli scritti.
Fare lo stesso esame in forma scritta secondo me garantisce un leggero vantaggio,c'è meno tensione e si ha più tempo per riflettere e scegliere le parole giuste.
 
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