Il MAIDS e' uno studio serio condotto da 5 nazioni europee: Francia, Spagna, Olanda, Italia e Germania sulle cause di incidenti per veicoli a motore a due ruote.
Lo studio e' condotto da universita' ed enti statali (per l'Italia dall'Universita' di Pavia), non da organizzazioni con palesi conflitti d'interesse, come l'ANIA in Italia e simili lobby in altre nazioni, che hanno in passato prodotto studi analoghi di attendibilita' assai dubbia (quando non palesemente volti a sponsorizzare legislazioni vantaggiose per i gruppi in questione, come gia' accaduto negli Stati Uniti).
Vengono prese in considerazione numerosissime variabili (piu' di 2000 per ogni incidente) ma, soprattutto, il campione di incidenti e' messo a confronto con un campione analogo di "casi di studio" NON incidentati di paragonabile entita', che permette di stabilire quanto ogni variabile effettivamente influisce sugli eventi.
Le conclusioni che si possono trarre dallo studio sono molteplici, presentate sia nello studio in se', sia nei documenti derivati. Sia lo studio che i documenti derivati sono tutti scaricabili dal sito registrandosi con la sola e-mail che non viene divulgata, ma serve solo ad informare sui futuri aggiornamenti dello studio.
Sorprendentemente, una delle considerazioni piu' eclatanti e' che lo studio dimostra che l'eccesso di velocita' ha un'incidenza bassissima sul totale degli incidenti, e si concentra invece sulla "velocita' inusuale", ossia non solo "piu' veloce", ma anche "piu lenta" del flusso dei veicoli.
Risulta invece, come gia' ampiamente dimostrato anche da altri studi sull'incidentalita' in generale, che la prima e piu' importante causa di incidente e' la distrazione (principalmente da parte di conducenti di autoveicoli), seguita immediatamente da insufficienti capacita' di guida, intese sia come tecnica che come giudizio, sia da parte del conducente del motoveicolo, sia da parte dei conducenti di autoveicoli.
Ecco il link.
C'e' anche un documento di paragone tra lo studio in questione e un analogo studio britannico leggermente diverso e con basi statistiche meno rigorose.
Non scoraggiatevi di fronte alle formule matematiche: sono li' per trasparenza, per spiegare esattamente come sono state raggiunte le conclusioni dello studio: a differenza di quanto fanno i venditori di fumo della propaganda nostrana qui si hanno fatti ed elaborazioni precise e mostrate a tutti, in modo che chiunque possa trarre le sue conclusioni senza essere "imbeccato".
http://www.maids-study.eu/
Lo studio e' condotto da universita' ed enti statali (per l'Italia dall'Universita' di Pavia), non da organizzazioni con palesi conflitti d'interesse, come l'ANIA in Italia e simili lobby in altre nazioni, che hanno in passato prodotto studi analoghi di attendibilita' assai dubbia (quando non palesemente volti a sponsorizzare legislazioni vantaggiose per i gruppi in questione, come gia' accaduto negli Stati Uniti).
Vengono prese in considerazione numerosissime variabili (piu' di 2000 per ogni incidente) ma, soprattutto, il campione di incidenti e' messo a confronto con un campione analogo di "casi di studio" NON incidentati di paragonabile entita', che permette di stabilire quanto ogni variabile effettivamente influisce sugli eventi.
Le conclusioni che si possono trarre dallo studio sono molteplici, presentate sia nello studio in se', sia nei documenti derivati. Sia lo studio che i documenti derivati sono tutti scaricabili dal sito registrandosi con la sola e-mail che non viene divulgata, ma serve solo ad informare sui futuri aggiornamenti dello studio.
Sorprendentemente, una delle considerazioni piu' eclatanti e' che lo studio dimostra che l'eccesso di velocita' ha un'incidenza bassissima sul totale degli incidenti, e si concentra invece sulla "velocita' inusuale", ossia non solo "piu' veloce", ma anche "piu lenta" del flusso dei veicoli.
Risulta invece, come gia' ampiamente dimostrato anche da altri studi sull'incidentalita' in generale, che la prima e piu' importante causa di incidente e' la distrazione (principalmente da parte di conducenti di autoveicoli), seguita immediatamente da insufficienti capacita' di guida, intese sia come tecnica che come giudizio, sia da parte del conducente del motoveicolo, sia da parte dei conducenti di autoveicoli.
Ecco il link.
C'e' anche un documento di paragone tra lo studio in questione e un analogo studio britannico leggermente diverso e con basi statistiche meno rigorose.
Non scoraggiatevi di fronte alle formule matematiche: sono li' per trasparenza, per spiegare esattamente come sono state raggiunte le conclusioni dello studio: a differenza di quanto fanno i venditori di fumo della propaganda nostrana qui si hanno fatti ed elaborazioni precise e mostrate a tutti, in modo che chiunque possa trarre le sue conclusioni senza essere "imbeccato".
http://www.maids-study.eu/