SOROS: CONTROLLO SU TV IN ITALIA NON E' DEMOCRATICO
di Daniel Flynn
Un istituto a favore della democrazia, fondato dal finanziere miliardario George Soros, ha depositato un documento presso la Corte Europea dei Diritti Umani nel quale si sostiene che il controllo del premier sulla tv italiana non è democratico.
Un istituto a favore della democrazia, fondato dal finanziere miliardario George Soros, ha depositato oggi un documento presso la Corte Europea dei Diritti Umani nel quale si sostiene che il controllo del premier Silvio Berlusconi sulla tv italiana non è democratico.
La Open Society Justice Initiative ha fatto sapere di essere intervenuta nella lunga querelle legale intentata dalla tv Centro Europa 7, che ha dichiarato che i governi in carica dopo il 1999 le hanno sequestrato le frequenze che pure le erano state assegnate.
Europa 7 sostiene che le sue frequenze siano state illegalmente assegnate a Rete 4, canale del gruppo Mediaset, che inizialmente non aveva la concessione ma che ha visto le sue licenze provvisorie formalizzate proprio dal governo Berlusconi.
Non è stato possibile raggiungere un portavoce di Mediaset per un commento. La società di proprietà della famiglia Berlusconi, in passato, aveva sostenuto che Europa 7, fondata dall'uomo d'affari Francesco Di Stefano, non avesse in realtà diritto alle frequenze.
"Questo caso sottolinea il fallimento dei governi italiani nel risolvere il problema del conflitto di interessi e della concentrazione nel controllo della tv", ha detto James A. Goldston di Open Society Justice Initiative.
"La situazione italiana è inaccettabile per la democrazia e noi chiediamo alla Corte Europea di sostenere i principi del pluralismo dei media", ha fatto sapere in un comunicato Goldston. La corte potrebbe prendere delle decisioni su questa questione nei prossimi mesi, ha detto Goldston a Reuters.
Open Society Justice Initative, parte della fondazione di Soros Open Society Justice, che promuove i valori della democrazia, ha fatto sapere di aver offerto la sua opinione nel caso Europa 7 come parte terza, agendo nel pubblico interesse.
http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=886258
di Daniel Flynn
Un istituto a favore della democrazia, fondato dal finanziere miliardario George Soros, ha depositato un documento presso la Corte Europea dei Diritti Umani nel quale si sostiene che il controllo del premier sulla tv italiana non è democratico.
Un istituto a favore della democrazia, fondato dal finanziere miliardario George Soros, ha depositato oggi un documento presso la Corte Europea dei Diritti Umani nel quale si sostiene che il controllo del premier Silvio Berlusconi sulla tv italiana non è democratico.
La Open Society Justice Initiative ha fatto sapere di essere intervenuta nella lunga querelle legale intentata dalla tv Centro Europa 7, che ha dichiarato che i governi in carica dopo il 1999 le hanno sequestrato le frequenze che pure le erano state assegnate.
Europa 7 sostiene che le sue frequenze siano state illegalmente assegnate a Rete 4, canale del gruppo Mediaset, che inizialmente non aveva la concessione ma che ha visto le sue licenze provvisorie formalizzate proprio dal governo Berlusconi.
Non è stato possibile raggiungere un portavoce di Mediaset per un commento. La società di proprietà della famiglia Berlusconi, in passato, aveva sostenuto che Europa 7, fondata dall'uomo d'affari Francesco Di Stefano, non avesse in realtà diritto alle frequenze.
"Questo caso sottolinea il fallimento dei governi italiani nel risolvere il problema del conflitto di interessi e della concentrazione nel controllo della tv", ha detto James A. Goldston di Open Society Justice Initiative.
"La situazione italiana è inaccettabile per la democrazia e noi chiediamo alla Corte Europea di sostenere i principi del pluralismo dei media", ha fatto sapere in un comunicato Goldston. La corte potrebbe prendere delle decisioni su questa questione nei prossimi mesi, ha detto Goldston a Reuters.
Open Society Justice Initative, parte della fondazione di Soros Open Society Justice, che promuove i valori della democrazia, ha fatto sapere di aver offerto la sua opinione nel caso Europa 7 come parte terza, agendo nel pubblico interesse.
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