<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Sistemi operativi | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Sistemi operativi

maxmonter ha scritto:
A mio parere Win7 e Mac OSX 10-6 si equivalgono in generale, uno ha dei plus che lo qualificano per alcune attività, l'altro ne ha altri ...
Appunto. Stesso discorso vale per Linux.

...Forse cominciare a vedere le cose senza voler sempre generare contrapposizioni migliorerebbe la vita di tutti.
Beh, dipende.
Se uno proprio nelle contrapposizioni trova il sale della sua vita...
 
asds ha scritto:
99octane ha scritto:
Ho usato tutti e tre i sistemi operativi (7 e' solo Vista rebranded) e molti altri ancora.
A voler sintetizzare, Windows e' molto versatile e aperto, ma paga questa versatilita' con scarsa affidabilita' e un'ambiente poco user friendly
Linux e' ancora piu' versatile e aperto, ma per sfruttarlo bisogna essere degli informatici esperti, ed e' DAVVERO poco user friendly a livello amministrativo, anche se molto e' stato fatto per migliorarlo a livello utente.
Dall'altro lato della medaglia, e' stabile ed e' gratuito, che non e' poco.
Leopard e' un sistema eccezionale quanto a semplicita' d'uso ed ergonomia dell'interfaccia e dell'intero sistema. Se vuoi qualcosa che, tirato fuori dalla scatola, va alla perfezione, e si integra alla perfezione e senza alcuna sbavatura con ogni sua periferica e accessorio, in modo immediato e assolutamente trasparente per l'utente, il Mac e' l'unica scelta. Di contro, per garantire tale perfetta interoperabilita' e' un sistema molto chiuso. Anche se va detto che se vuoi puoi installare 7 emulato che va piu' veloce che nativo. Unico neo: non sempre i videogiochi vanno, a causa della stratificazione software e di un'impossibilita' di accesso diretto all'hardware.

Ancora piu' sinteticamente, da un punto di vista strettamente INFORMATICO, tutti e tre i sistemi FANNO CAGARE.
L'ultimo sistema operativo STABILE e' stato RSX su PDP11. Chi sa, capisce, gli altri non possono nemmeno immaginare.
Basti dire: 15 anni di funzionamento ININTERROTTO senza MAI un reboot. ;)

Se e' per questo anche con solaris 8 su sparc abbiamo superato i due lustri senza reboot. Siamo stati forzati allo shutdown per un fail dei condizionatori (e conseguente innalzamento della temperatura della computer room)

ma non sempre la stabilita delle macchine o dei SO porta bene, almeno a vedere che fine ha fatto SUN....

Ci sarebbe anche da dire che quei SO erano progettati ad uso di esperti e facevano pochi lavori e ben prevedibili. Prova tu a dare in mano un sistema a riga di comando alla segretaria di un commercialista e vediamo se riesce a scrivere una lettera.....
 
Io son sempre stato con windows, però ora, con VMWARE ho virtualizzato Mandriva2010, Mandrake, OpenSUSE10.0,Ubuntu 9.10 e Kubuntu, voglio un po' vedere come vanno, anche se sono solamente virtualizzati.

Per ora li ho solo installati, a parte Ubuntu che lo sto provando un po' di più degli altri.

Quel che mi ha stupito è che in fase di virtualizzazione il mio vecchio AMD sempron ci ha messo si e no 15 minuti a installare ciascun sistema operativo e li carica tutti e 5 in poco più di un minuto. E volendo posso farne andare anche 2 insieme. Per provare a modo il SO dovrei installarlo, lo so, però anche così, per soddisfare le mie curiosità, va più che bene.

Tra qualche mese vi dirò se, [VIRTUALIZZAZIONE MODE ON] ci sono delle sostanziali differenze.

Una cosa è certa, virtualizzando non diventi cretino con scheda audio, scheda video, chiavetta internet wireless... 8) host bridge e buona notte. Interessante anche la funzionalità di VMWARE di mappare le chiavette o gli hard disk esterni usb in modo da farli utilizzare col sistema operativo virtualizzato.
 
Credo che la tecnologia della virtualizzazione sia una delle innovazioni più consistenti ed interessanti che l'informatica abbia partorito.
Fino a un paio di anni fa, dovendo utilizzare Linux per alcune attività, ero costretto ad installarlo in configurazione dual-boot, riservandogli apposito hard disk (o partizione) e riavviando la macchina ogni qualvolta dovevo passare da un SO all'altro, con conseguente impossibilità, ad esempio, di trasferire velocemente un file da un ambiente all'altro. Volendo avere entrambi i SO in funzione contemporaneamente dovevo addirittura predisporre due computer distinti, con relativi monitor e tastiere e mouse.

Da quando ho "scoperto" la virtualizzazione tutto ciò è svanito e posso avere, su un singolo PC, due o tre o più SO in funzione (RAM permettendo) in altrettante finestre, addirittura simulando configurazioni di rete e così via.
Discorso analogo ho sentito da parte di programmatori che, dovendo sviluppare e collaudare i loro programmi in ambienti diversi, avevano bisogno di più computer mentre oggi possono sfruttare un singolo computer.
Per non parlare dei benefici nell'amministrazione delle reti e delle novità che arriveranno a mano a mano che i processori stessi integreranno funzioni specificamente predisposte.

Mi chiedo solo come mai ancora non si siano sentite o lette vivaci proteste in merito ai danni economici e soprattutto ai posti di lavoro che a causa della virtualizzazione andranno persi (servono meno computer e quindi si venderanno meno computer, si venderà meno energia, ci saranno meno riparazioni da fare...).
 
marimasse ha scritto:
Credo che la tecnologia della virtualizzazione sia una delle innovazioni più consistenti ed interessanti che l'informatica abbia partorito.
Fino a un paio di anni fa, dovendo utilizzare Linux per alcune attività, ero costretto ad installarlo in configurazione dual-boot, riservandogli apposito hard disk (o partizione) e riavviando la macchina ogni qualvolta dovevo passare da un SO all'altro, con conseguente impossibilità, ad esempio, di trasferire velocemente un file da un ambiente all'altro. Volendo avere entrambi i SO in funzione contemporaneamente dovevo addirittura predisporre due computer distinti, con relativi monitor e tastiere e mouse.

Da quando ho "scoperto" la virtualizzazione tutto ciò è svanito e posso avere, su un singolo PC, due o tre o più SO in funzione (RAM permettendo) in altrettante finestre, addirittura simulando configurazioni di rete e così via.
Discorso analogo ho sentito da parte di programmatori che, dovendo sviluppare e collaudare i loro programmi in ambienti diversi, avevano bisogno di più computer mentre oggi possono sfruttare un singolo computer.
Per non parlare dei benefici nell'amministrazione delle reti e delle novità che arriveranno a mano a mano che i processori stessi integreranno funzioni specificamente predisposte.

Mi chiedo solo come mai ancora non si siano sentite o lette vivaci proteste in merito ai danni economici e soprattutto ai posti di lavoro che a causa della virtualizzazione andranno persi (servono meno computer e quindi si venderanno meno computer, si venderà meno energia, ci saranno meno riparazioni da fare...).
Non siamo in tanti a saper accendere un pc, figurati poi in quanti sanno virtualizzare...
E cmq se vuoi fargli fare della legna al sistema virtuale devi avere un processore che spinge e un sacco di ram, quindi alla fine la gente compra e il mercato gira.
A me piacerebbe fare video editing con ubuntu virtualizzato,ma con che coraggio ci provo? Ho la cpu al 100% impegnata nella virtualizzazione, cosa mi rimane? Mi servirebbe almeno almeno un dual core, meglio se quad. Per ora mi accontento di fare qualche prova qua e la, oppure lo installo su un hd tradizionale.

Per ora ho tirato ste somme: con sistemi microsoft bisogna usare VirtualPC, per sistemi linux si deve usare VMWARE. Se si incrociano ste due cose qua non ci si salta fuori neanche a piangere :?

Ho pure reinstallato win95 :lol: mamma mia, mi ero scordato che bisognava fare il boot da floppy, fargli riconoscere il disco rigido, fare fdisk, attivare la partizione per dischi grandi e bla bla bla, sembra passato un secolo...adesso cacci dentro il cd e fa tutto lui :D
 
GheddoStella ha scritto:
...devi avere un processore che spinge e un sacco di ram...
Beh, io ho un Pentium 4 3.06GHz, a cuore singolo, con 1GB di RAM.
Per la virtualizzazione uso VirtualBox ed ho impostato 7 macchine virtuali, tra cui quella, su cui ho installato Win7, che sto usando adesso per accedere al forum.
Sulle altre ho un paio di distribuzioni Linux (che adopero saltuariamente) e alcuni sistemi XP con applicativi di tipo diverso, che ho preferito non installare sul sistema principale per mantenerlo il più leggero possibile.

La limitazione più grande che osservo non è nella potenza del processore ma nella poca ram che posso assegnare alle macchine virtuali, che peraltro funzionano discretamente (seppure non alla velocità della luce) anche con i ridotti quantitativi che ho assegnato loro. Questa macchina Win7, ad esempio, "dispone" di 480MB di memoria e non manifesta alcun problema, pur non essendo ovviamente veloce come potrebbe. Purtroppo non posso espandere la ram e quindi per averne di più "dovrò" (ecco il sacrificio, la costrizione, le cause di forza maggiore) cambiare computer, forse proprio in questi giorni.

A quel punto, però, con 4 o più GB di RAM, installerò un sistema operativo a 64bit con pochissime applicazioni e poi varie macchine virtuali, ciascuna dedicata a scopi specifici: accesso ad internet, applicazioni da ufficio, applicazioni grafiche e così via.
 
a_gricolo ha scritto:
Io mi chiedo a quanti utenti serva DAVVERO la virtualizzazione.....
Bisogna dire che se allargassimo il campo della domanda, domandandoci in generale quante e quali delle cose che compriamo ci servano davvero, ci ritroveremmo con ben poco in mano. O no?

Quindi, fermo restando che stiamo parlando di qualcosa che certamente non è indispensabile, io trovo che per un utente professionale di computer si tratti di una tecnologia estremamente interessante e capace di migliorare assai l'efficienza. Penso però che anche per gli altri utenti essa possa rivelarsi concretamente utile. Basta pensare, ad esempio, a due aspetti che possono essere apprezzati e sfruttati anche senza particolari conoscenze: la possibilità di memorizzare lo stato di una macchina virtuale e poi richiamarlo (una specie di "annulla" globale, con cui ripristinare le funzionalità dopo che il sistema operativo si è imbizzarrito, ad es. a seguito di una installazione mal riuscita) e la possibilità di avere un maggiore livello di protezione negli accessi alla rete, grazie all'impiego di una macchina virtuale da adibire a quello scopo (se piglio un virus, esso non infetta la macchina "vera" ma quella virtuale, che io posso riportare facilmente allo stato antecedente l'infezione).
 
marimasse ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
Io mi chiedo a quanti utenti serva DAVVERO la virtualizzazione.....
Bisogna dire che se allargassimo il campo della domanda, domandandoci in generale quante e quali delle cose che compriamo ci servano davvero, ci ritroveremmo con ben poco in mano. O no?

Quindi, fermo restando che stiamo parlando di qualcosa che certamente non è indispensabile, io trovo che per un utente professionale di computer si tratti di una tecnologia estremamente interessante e capace di migliorare assai l'efficienza. Penso però che anche per gli altri utenti essa possa rivelarsi concretamente utile. Basta pensare, ad esempio, a due aspetti che possono essere apprezzati e sfruttati anche senza particolari conoscenze: la possibilità di memorizzare lo stato di una macchina virtuale e poi richiamarlo (una specie di "annulla" globale, con cui ripristinare le funzionalità dopo che il sistema operativo si è imbizzarrito, ad es. a seguito di una installazione mal riuscita) e la possibilità di avere un maggiore livello di protezione negli accessi alla rete, grazie all'impiego di una macchina virtuale da adibire a quello scopo (se piglio un virus, esso non infetta la macchina "vera" ma quella virtuale, che io posso riportare facilmente allo stato antecedente l'infezione).

Ora non vorrei imbarcarmi in una discussione filosofica sulle "necessità" reali o indotte della nostra esistenza, ma osservo che stai parlando di utenza PROFESSIONALE. In questo caso sono assolutamente d'accordo sull'utilità della tecnologia di virtualizzazione, ma ammetterai che non è esattamente l'utenza tipo di un computer di oggi.....
 
Aggiornamento: ho installato Seven anche sul "muletto", che è tutt'altro che una scheggia (messo insieme con pezzi avanzati ormai 4-5 anni fa, Athlon XP 1800+, 512 MB di Ram, HDD da 40 GB, scheda video-lan on board SiS....). Un pc del genere con Vista manco si sarebbe acceso, con seven cammina come con XP. Con l'unico problema che non sono ancora riuscito ad abilitare Aero, anche se a detta del sistema, la scheda lo supporta. Però va detto che anche con Ubuntu gli effetti Compiz non sono supportati.....
 
Devo dire che l'informatizzazione di massa ha portato a un calo MOSTRUOSO del prezzo dell'informatica. La qualita' specifica e' piu' bassa, ma la "quantita' di qualita'" (mi si passi il termine) globalmente disponibile e' molto maggiore.
Certo, in Italia, un paese col piu' alto tasso di analfabetismo informatico d'Europa dopo la Grecia, lascia molto il tempo che trova.
Figuratevi che a un sondaggio di Telecom, il 40% delle famiglie italiane ha risposto che INTERNET E' INUTILE e serve solo per il porno.
Altro che digital divide...
Quanto al dare alla segretaria un sistema a riga di comando, il tuo errore sta nel ragionare in termini di COMPRENSIONE di utilizzo.
Io ho lavorato in due realta' che avevano proprio sistemi AS-400 e UNIX a riga di comando e le segretarie se la cavavano benone, e hanno avuto difficolta' a passare a sistemi a finestre.
L'errore di fondo e' nel pensare che queste persone debbano essere ISTRUITE all'uso del sistema (naturalmente hai ragione: e' impossibile) quando invece possono al massimo essere AMMAESTRATE.
E' triste, ma e' l'unico modo. Non puoi cercare di far ragionare sui concetti di logica seguiti dal sistema qualcuno che non capisce nemmeno cosa sia il concetto di "AND" e "OR". Lo ammaestri come si ammaestra il cane. Professionalmente, una vera soddisfazione... :( :rolleyes:
 
a_gricolo ha scritto:
...stai parlando di utenza PROFESSIONALE...
Non solo.
A livello professionale la virtualizzazione è indubbiamente molto più sfruttabile e sfruttata, ma secondo me anche un utente non professionale può trarne beneficio senza bisogno di essere poi così esperto.
Non credo che imparare a creare qualche macchina virtuale sia più difficile rispetto ad imparare ad usare certi applicativi o certi giochi.
In fin dei conti, chiunque sappia installare un sistema operativo dispone già di tutto il sapere necessario. O no?
 
Back
Alto