<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Sindacati a Fiat : non vogliamo gli incentivi auto | Il Forum di Quattroruote

Sindacati a Fiat : non vogliamo gli incentivi auto

02/08/2010

Fiat, lo stop dei sindacati
"Non ci sarà un contratto per l'auto"


Un nuovo contratto per il settore dell'auto non è tra gli obiettivi dei sindacati di categoria. Qualche giorno fa, era arrivato l'invito di Federmeccanica ad aprire subito un tavolo tra le parti 1. Oggi dai diretti interessati arriva un primo distinguo. Disponibilità a parlare, ma nell'ambito del contratto nazionale già esistente. "Il nostro compito non è quello di fare un contratto per l'auto. Dobbiamo soltanto rendere più flessibile il contratto nazionale adattandolo alle specificità dei diversi settori merceologici a partire dall'auto". La precisazione arriva dal segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, che conferma che il confronto con Federmeccanica partirà a settembre, mentre per ora ci sono colloqui telefonici per fissare il calendario degli incontri. "Il nostro obiettivo", spiega Farina", "è provare a dare risposte, nell'ambito del contratto nazionale, alle esigenze specifiche del settore auto. E' quello che abbiamo già fatto per la siderurgia". Qualche giorno fa la Fiom era stata molto critica sull'eventualità di "uscire dal contratto nazionale", sottolineando la pericolosità di questa soluzione.

Nessun incontro in settimana. Sulla stessa linea della Fim anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Non è previsto un incontro a breve con la Federmeccanica. Affronteremo la questione senza particolari emergenze e tensioni, con i tempi necessari". Disponibilità, insomma, ma senza fretta. La discussione si dovrebbe aprire nei primi giorni di settembre.

"L'importante", ha aggiunto Palombella, "è arrivare in autunno a definire quelle deroghe che consentano l'applicazione dell'accordo di Pomigliano". Un accordo non sottoscritto dalla Fiom che, nelle intenzioni della Uilm, dovrebbe essere applicato anche allo stabilimento di Termini Imerese. "Nei prossimi giorni proporremo a Fiat di realizzare lo stesso accordo di Pomigliano per Termini, in cambio della sua permanenza su quel territorio". Il segretario generale lo ha spiegato in una lettera inviata a tutti i segretari territoriali e alle Rsu della sua organizzazione prima della pausa estiva.

"Con l'accordo di Pomigliano", si legge nella lettera, "abbiamo garantito 700 milioni di investimenti di euro sulla già segnata realtà campana e circa 20 miliardi sui restanti stabilimenti Fiat, e salvati complessivamente circa 15 mila posti di lavoro in Campania, in cambio di una garanzia a produrre, entro il 2014, circa 270 mila nuove Panda. L'unico vero rammarico, ma su questo continueremo a batterci", prosegue Palombella, "riguarda le sorti dello stabilimento di Termini Imerese" dove "2.500 lavoratori rischiano il loro futuro occupazionale".

Preoccupazione per il calo delle immatricolazioni. Su tutto aleggiano i dati del settore, anticipati ieri da Federauto 2. La flessione del 26% nelle vendite di luglio non induce certo all'ottimismo. "Dobbiamo cercare di mettere a riparo questo importante settore- commenta Palombella - Il mercato presenta ancora grandi incognite. Siamo ben lontani da una ripresa stabile e dobbiamo fare in modo che qualsiasi segnale positivo venga colto dalla Fiat per concorrere con altri Paesi come la Germania che si stanno organizzando". Quanto al governo, per il leader delle tute blu della Uil "deve rientrare a pieno titolo nella discussione sul settore auto perchè è stato latitante e ci sono stati ritardi". Senza nuovi incentivi perché "portano a un sistema drogato".

No a nuovi incentivi. Una posizione condivisa dalla Fiom. Per Enzo Masini, segretario nazionale auto dei metalmeccanici della Cgil, "ora bisogna investire in innovazione e ricerca, facendo scelte industriali precise. I primi mesi dell'anno sono stati falsati dalla coda della rottamazione. Era evidente che poi ci sarebbe stato un crollo delle vendite ed era prevedibile che la Fiat non avendo modelli innovativi avrebbe pagato un prezzo maggiore dei concorrenti". Anche i metalmeccanici della Cgil bocciano l'ipotesi di nuovi incentivi. "Occorrerebbe fare quello che fin dall'anno scorso avevamo richiesto, cioè una scelta da parte della politica in termini di industria, assumendo il tema dell'innovazione e mobilità ecocompatibile come scelta prioritaria del Paese".
 
Yd.rss2025 ha scritto:
02/08/2010

Fiat, lo stop dei sindacati
"Non ci sarà un contratto per l'auto"


Un nuovo contratto per il settore dell'auto non è tra gli obiettivi dei sindacati di categoria. Qualche giorno fa, era arrivato l'invito di Federmeccanica ad aprire subito un tavolo tra le parti 1. Oggi dai diretti interessati arriva un primo distinguo. Disponibilità a parlare, ma nell'ambito del contratto nazionale già esistente. "Il nostro compito non è quello di fare un contratto per l'auto. Dobbiamo soltanto rendere più flessibile il contratto nazionale adattandolo alle specificità dei diversi settori merceologici a partire dall'auto". La precisazione arriva dal segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, che conferma che il confronto con Federmeccanica partirà a settembre, mentre per ora ci sono colloqui telefonici per fissare il calendario degli incontri. "Il nostro obiettivo", spiega Farina", "è provare a dare risposte, nell'ambito del contratto nazionale, alle esigenze specifiche del settore auto. E' quello che abbiamo già fatto per la siderurgia". Qualche giorno fa la Fiom era stata molto critica sull'eventualità di "uscire dal contratto nazionale", sottolineando la pericolosità di questa soluzione.

Nessun incontro in settimana. Sulla stessa linea della Fim anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Non è previsto un incontro a breve con la Federmeccanica. Affronteremo la questione senza particolari emergenze e tensioni, con i tempi necessari". Disponibilità, insomma, ma senza fretta. La discussione si dovrebbe aprire nei primi giorni di settembre.

"L'importante", ha aggiunto Palombella, "è arrivare in autunno a definire quelle deroghe che consentano l'applicazione dell'accordo di Pomigliano". Un accordo non sottoscritto dalla Fiom che, nelle intenzioni della Uilm, dovrebbe essere applicato anche allo stabilimento di Termini Imerese. "Nei prossimi giorni proporremo a Fiat di realizzare lo stesso accordo di Pomigliano per Termini, in cambio della sua permanenza su quel territorio". Il segretario generale lo ha spiegato in una lettera inviata a tutti i segretari territoriali e alle Rsu della sua organizzazione prima della pausa estiva.

"Con l'accordo di Pomigliano", si legge nella lettera, "abbiamo garantito 700 milioni di investimenti di euro sulla già segnata realtà campana e circa 20 miliardi sui restanti stabilimenti Fiat, e salvati complessivamente circa 15 mila posti di lavoro in Campania, in cambio di una garanzia a produrre, entro il 2014, circa 270 mila nuove Panda. L'unico vero rammarico, ma su questo continueremo a batterci", prosegue Palombella, "riguarda le sorti dello stabilimento di Termini Imerese" dove "2.500 lavoratori rischiano il loro futuro occupazionale".

Preoccupazione per il calo delle immatricolazioni. Su tutto aleggiano i dati del settore, anticipati ieri da Federauto 2. La flessione del 26% nelle vendite di luglio non induce certo all'ottimismo. "Dobbiamo cercare di mettere a riparo questo importante settore- commenta Palombella - Il mercato presenta ancora grandi incognite. Siamo ben lontani da una ripresa stabile e dobbiamo fare in modo che qualsiasi segnale positivo venga colto dalla Fiat per concorrere con altri Paesi come la Germania che si stanno organizzando". Quanto al governo, per il leader delle tute blu della Uil "deve rientrare a pieno titolo nella discussione sul settore auto perchè è stato latitante e ci sono stati ritardi". Senza nuovi incentivi perché "portano a un sistema drogato".

No a nuovi incentivi. Una posizione condivisa dalla Fiom. Per Enzo Masini, segretario nazionale auto dei metalmeccanici della Cgil, "ora bisogna investire in innovazione e ricerca, facendo scelte industriali precise. I primi mesi dell'anno sono stati falsati dalla coda della rottamazione. Era evidente che poi ci sarebbe stato un crollo delle vendite ed era prevedibile che la Fiat non avendo modelli innovativi avrebbe pagato un prezzo maggiore dei concorrenti". Anche i metalmeccanici della Cgil bocciano l'ipotesi di nuovi incentivi. "Occorrerebbe fare quello che fin dall'anno scorso avevamo richiesto, cioè una scelta da parte della politica in termini di industria, assumendo il tema dell'innovazione e mobilità ecocompatibile come scelta prioritaria del Paese".

Pur rispettando le idee di tutti, ma con molto realismo, mi permetto di dire: cosa investiamo in ricerca, innovazione, sviluppo, ecc... se prima non produciamo, sbaragliamo un po' di concorrenza allo scopo di aumentare il fatturato che comprimendo un po' i costi genererà più profitti operativi che, appunto, potranno essere investiti in ricerca, sviluppo e innovazione. Sembra un circolo vizioso, ma sono le elementari leggi dell'economia di mercato.
 
MultiJet150 ha scritto:
Yd.rss2025 ha scritto:
02/08/2010

Fiat, lo stop dei sindacati
"Non ci sarà un contratto per l'auto"


Un nuovo contratto per il settore dell'auto non è tra gli obiettivi dei sindacati di categoria. Qualche giorno fa, era arrivato l'invito di Federmeccanica ad aprire subito un tavolo tra le parti 1. Oggi dai diretti interessati arriva un primo distinguo. Disponibilità a parlare, ma nell'ambito del contratto nazionale già esistente. "Il nostro compito non è quello di fare un contratto per l'auto. Dobbiamo soltanto rendere più flessibile il contratto nazionale adattandolo alle specificità dei diversi settori merceologici a partire dall'auto". La precisazione arriva dal segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, che conferma che il confronto con Federmeccanica partirà a settembre, mentre per ora ci sono colloqui telefonici per fissare il calendario degli incontri. "Il nostro obiettivo", spiega Farina", "è provare a dare risposte, nell'ambito del contratto nazionale, alle esigenze specifiche del settore auto. E' quello che abbiamo già fatto per la siderurgia". Qualche giorno fa la Fiom era stata molto critica sull'eventualità di "uscire dal contratto nazionale", sottolineando la pericolosità di questa soluzione.

Nessun incontro in settimana. Sulla stessa linea della Fim anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Non è previsto un incontro a breve con la Federmeccanica. Affronteremo la questione senza particolari emergenze e tensioni, con i tempi necessari". Disponibilità, insomma, ma senza fretta. La discussione si dovrebbe aprire nei primi giorni di settembre.

"L'importante", ha aggiunto Palombella, "è arrivare in autunno a definire quelle deroghe che consentano l'applicazione dell'accordo di Pomigliano". Un accordo non sottoscritto dalla Fiom che, nelle intenzioni della Uilm, dovrebbe essere applicato anche allo stabilimento di Termini Imerese. "Nei prossimi giorni proporremo a Fiat di realizzare lo stesso accordo di Pomigliano per Termini, in cambio della sua permanenza su quel territorio". Il segretario generale lo ha spiegato in una lettera inviata a tutti i segretari territoriali e alle Rsu della sua organizzazione prima della pausa estiva.

"Con l'accordo di Pomigliano", si legge nella lettera, "abbiamo garantito 700 milioni di investimenti di euro sulla già segnata realtà campana e circa 20 miliardi sui restanti stabilimenti Fiat, e salvati complessivamente circa 15 mila posti di lavoro in Campania, in cambio di una garanzia a produrre, entro il 2014, circa 270 mila nuove Panda. L'unico vero rammarico, ma su questo continueremo a batterci", prosegue Palombella, "riguarda le sorti dello stabilimento di Termini Imerese" dove "2.500 lavoratori rischiano il loro futuro occupazionale".

Preoccupazione per il calo delle immatricolazioni. Su tutto aleggiano i dati del settore, anticipati ieri da Federauto 2. La flessione del 26% nelle vendite di luglio non induce certo all'ottimismo. "Dobbiamo cercare di mettere a riparo questo importante settore- commenta Palombella - Il mercato presenta ancora grandi incognite. Siamo ben lontani da una ripresa stabile e dobbiamo fare in modo che qualsiasi segnale positivo venga colto dalla Fiat per concorrere con altri Paesi come la Germania che si stanno organizzando". Quanto al governo, per il leader delle tute blu della Uil "deve rientrare a pieno titolo nella discussione sul settore auto perchè è stato latitante e ci sono stati ritardi". Senza nuovi incentivi perché "portano a un sistema drogato".

No a nuovi incentivi. Una posizione condivisa dalla Fiom. Per Enzo Masini, segretario nazionale auto dei metalmeccanici della Cgil, "ora bisogna investire in innovazione e ricerca, facendo scelte industriali precise. I primi mesi dell'anno sono stati falsati dalla coda della rottamazione. Era evidente che poi ci sarebbe stato un crollo delle vendite ed era prevedibile che la Fiat non avendo modelli innovativi avrebbe pagato un prezzo maggiore dei concorrenti". Anche i metalmeccanici della Cgil bocciano l'ipotesi di nuovi incentivi. "Occorrerebbe fare quello che fin dall'anno scorso avevamo richiesto, cioè una scelta da parte della politica in termini di industria, assumendo il tema dell'innovazione e mobilità ecocompatibile come scelta prioritaria del Paese".

Pur rispettando le idee di tutti, ma con molto realismo, mi permetto di dire: cosa investiamo in ricerca, innovazione, sviluppo, ecc... se prima non produciamo, sbaragliamo un po' di concorrenza allo scopo di aumentare il fatturato che comprimendo un po' i costi genererà più profitti operativi che, appunto, potranno essere investiti in ricerca, sviluppo e innovazione. Sembra un circolo vizioso, ma sono le elementari leggi dell'economia di mercato.

il rispetto delle regole invece e' la prima elementare regola della democrazia
 
MultiJet150 ha scritto:
Yd.rss2025 ha scritto:
02/08/2010

Fiat, lo stop dei sindacati
"Non ci sarà un contratto per l'auto"


Un nuovo contratto per il settore dell'auto non è tra gli obiettivi dei sindacati di categoria. Qualche giorno fa, era arrivato l'invito di Federmeccanica ad aprire subito un tavolo tra le parti 1. Oggi dai diretti interessati arriva un primo distinguo. Disponibilità a parlare, ma nell'ambito del contratto nazionale già esistente. "Il nostro compito non è quello di fare un contratto per l'auto. Dobbiamo soltanto rendere più flessibile il contratto nazionale adattandolo alle specificità dei diversi settori merceologici a partire dall'auto". La precisazione arriva dal segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, che conferma che il confronto con Federmeccanica partirà a settembre, mentre per ora ci sono colloqui telefonici per fissare il calendario degli incontri. "Il nostro obiettivo", spiega Farina", "è provare a dare risposte, nell'ambito del contratto nazionale, alle esigenze specifiche del settore auto. E' quello che abbiamo già fatto per la siderurgia". Qualche giorno fa la Fiom era stata molto critica sull'eventualità di "uscire dal contratto nazionale", sottolineando la pericolosità di questa soluzione.

Nessun incontro in settimana. Sulla stessa linea della Fim anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Non è previsto un incontro a breve con la Federmeccanica. Affronteremo la questione senza particolari emergenze e tensioni, con i tempi necessari". Disponibilità, insomma, ma senza fretta. La discussione si dovrebbe aprire nei primi giorni di settembre.

"L'importante", ha aggiunto Palombella, "è arrivare in autunno a definire quelle deroghe che consentano l'applicazione dell'accordo di Pomigliano". Un accordo non sottoscritto dalla Fiom che, nelle intenzioni della Uilm, dovrebbe essere applicato anche allo stabilimento di Termini Imerese. "Nei prossimi giorni proporremo a Fiat di realizzare lo stesso accordo di Pomigliano per Termini, in cambio della sua permanenza su quel territorio". Il segretario generale lo ha spiegato in una lettera inviata a tutti i segretari territoriali e alle Rsu della sua organizzazione prima della pausa estiva.

"Con l'accordo di Pomigliano", si legge nella lettera, "abbiamo garantito 700 milioni di investimenti di euro sulla già segnata realtà campana e circa 20 miliardi sui restanti stabilimenti Fiat, e salvati complessivamente circa 15 mila posti di lavoro in Campania, in cambio di una garanzia a produrre, entro il 2014, circa 270 mila nuove Panda. L'unico vero rammarico, ma su questo continueremo a batterci", prosegue Palombella, "riguarda le sorti dello stabilimento di Termini Imerese" dove "2.500 lavoratori rischiano il loro futuro occupazionale".

Preoccupazione per il calo delle immatricolazioni. Su tutto aleggiano i dati del settore, anticipati ieri da Federauto 2. La flessione del 26% nelle vendite di luglio non induce certo all'ottimismo. "Dobbiamo cercare di mettere a riparo questo importante settore- commenta Palombella - Il mercato presenta ancora grandi incognite. Siamo ben lontani da una ripresa stabile e dobbiamo fare in modo che qualsiasi segnale positivo venga colto dalla Fiat per concorrere con altri Paesi come la Germania che si stanno organizzando". Quanto al governo, per il leader delle tute blu della Uil "deve rientrare a pieno titolo nella discussione sul settore auto perchè è stato latitante e ci sono stati ritardi". Senza nuovi incentivi perché "portano a un sistema drogato".

No a nuovi incentivi. Una posizione condivisa dalla Fiom. Per Enzo Masini, segretario nazionale auto dei metalmeccanici della Cgil, "ora bisogna investire in innovazione e ricerca, facendo scelte industriali precise. I primi mesi dell'anno sono stati falsati dalla coda della rottamazione. Era evidente che poi ci sarebbe stato un crollo delle vendite ed era prevedibile che la Fiat non avendo modelli innovativi avrebbe pagato un prezzo maggiore dei concorrenti". Anche i metalmeccanici della Cgil bocciano l'ipotesi di nuovi incentivi. "Occorrerebbe fare quello che fin dall'anno scorso avevamo richiesto, cioè una scelta da parte della politica in termini di industria, assumendo il tema dell'innovazione e mobilità ecocompatibile come scelta prioritaria del Paese".

Pur rispettando le idee di tutti, ma con molto realismo, mi permetto di dire: cosa investiamo in ricerca, innovazione, sviluppo, ecc... se prima non produciamo, sbaragliamo un po' di concorrenza allo scopo di aumentare il fatturato che comprimendo un po' i costi genererà più profitti operativi che, appunto, potranno essere investiti in ricerca, sviluppo e innovazione. Sembra un circolo vizioso, ma sono le elementari leggi dell'economia di mercato.
Se non investi in ricerca la vedo dura.........
Se investi stai sul mercato, altrimenti ti riduci a fare prodotti di bassa gamma fino a quando te lo puoi permettere, poi salti........
E' l'esatto contrario di quel che dici tu.
In Italia sono anni che non si investe come si dovrebbe ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
 
MultiJet150 ha scritto:
Yd.rss2025 ha scritto:
02/08/2010

Fiat, lo stop dei sindacati
"Non ci sarà un contratto per l'auto"


Un nuovo contratto per il settore dell'auto non è tra gli obiettivi dei sindacati di categoria. Qualche giorno fa, era arrivato l'invito di Federmeccanica ad aprire subito un tavolo tra le parti 1. Oggi dai diretti interessati arriva un primo distinguo. Disponibilità a parlare, ma nell'ambito del contratto nazionale già esistente. "Il nostro compito non è quello di fare un contratto per l'auto. Dobbiamo soltanto rendere più flessibile il contratto nazionale adattandolo alle specificità dei diversi settori merceologici a partire dall'auto". La precisazione arriva dal segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, che conferma che il confronto con Federmeccanica partirà a settembre, mentre per ora ci sono colloqui telefonici per fissare il calendario degli incontri. "Il nostro obiettivo", spiega Farina", "è provare a dare risposte, nell'ambito del contratto nazionale, alle esigenze specifiche del settore auto. E' quello che abbiamo già fatto per la siderurgia". Qualche giorno fa la Fiom era stata molto critica sull'eventualità di "uscire dal contratto nazionale", sottolineando la pericolosità di questa soluzione.

Nessun incontro in settimana. Sulla stessa linea della Fim anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Non è previsto un incontro a breve con la Federmeccanica. Affronteremo la questione senza particolari emergenze e tensioni, con i tempi necessari". Disponibilità, insomma, ma senza fretta. La discussione si dovrebbe aprire nei primi giorni di settembre.

"L'importante", ha aggiunto Palombella, "è arrivare in autunno a definire quelle deroghe che consentano l'applicazione dell'accordo di Pomigliano". Un accordo non sottoscritto dalla Fiom che, nelle intenzioni della Uilm, dovrebbe essere applicato anche allo stabilimento di Termini Imerese. "Nei prossimi giorni proporremo a Fiat di realizzare lo stesso accordo di Pomigliano per Termini, in cambio della sua permanenza su quel territorio". Il segretario generale lo ha spiegato in una lettera inviata a tutti i segretari territoriali e alle Rsu della sua organizzazione prima della pausa estiva.

"Con l'accordo di Pomigliano", si legge nella lettera, "abbiamo garantito 700 milioni di investimenti di euro sulla già segnata realtà campana e circa 20 miliardi sui restanti stabilimenti Fiat, e salvati complessivamente circa 15 mila posti di lavoro in Campania, in cambio di una garanzia a produrre, entro il 2014, circa 270 mila nuove Panda. L'unico vero rammarico, ma su questo continueremo a batterci", prosegue Palombella, "riguarda le sorti dello stabilimento di Termini Imerese" dove "2.500 lavoratori rischiano il loro futuro occupazionale".

Preoccupazione per il calo delle immatricolazioni. Su tutto aleggiano i dati del settore, anticipati ieri da Federauto 2. La flessione del 26% nelle vendite di luglio non induce certo all'ottimismo. "Dobbiamo cercare di mettere a riparo questo importante settore- commenta Palombella - Il mercato presenta ancora grandi incognite. Siamo ben lontani da una ripresa stabile e dobbiamo fare in modo che qualsiasi segnale positivo venga colto dalla Fiat per concorrere con altri Paesi come la Germania che si stanno organizzando". Quanto al governo, per il leader delle tute blu della Uil "deve rientrare a pieno titolo nella discussione sul settore auto perchè è stato latitante e ci sono stati ritardi". Senza nuovi incentivi perché "portano a un sistema drogato".

No a nuovi incentivi. Una posizione condivisa dalla Fiom. Per Enzo Masini, segretario nazionale auto dei metalmeccanici della Cgil, "ora bisogna investire in innovazione e ricerca, facendo scelte industriali precise. I primi mesi dell'anno sono stati falsati dalla coda della rottamazione. Era evidente che poi ci sarebbe stato un crollo delle vendite ed era prevedibile che la Fiat non avendo modelli innovativi avrebbe pagato un prezzo maggiore dei concorrenti". Anche i metalmeccanici della Cgil bocciano l'ipotesi di nuovi incentivi. "Occorrerebbe fare quello che fin dall'anno scorso avevamo richiesto, cioè una scelta da parte della politica in termini di industria, assumendo il tema dell'innovazione e mobilità ecocompatibile come scelta prioritaria del Paese".

Pur rispettando le idee di tutti, ma con molto realismo, mi permetto di dire: cosa investiamo in ricerca, innovazione, sviluppo, ecc... se prima non produciamo, sbaragliamo un po' di concorrenza allo scopo di aumentare il fatturato che comprimendo un po' i costi genererà più profitti operativi che, appunto, potranno essere investiti in ricerca, sviluppo e innovazione. Sembra un circolo vizioso, ma sono le elementari leggi dell'economia di mercato.

il prodotto è quello.......cosa pretendi di vendere?
 
pittigasabasca ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
Yd.rss2025 ha scritto:
02/08/2010

Fiat, lo stop dei sindacati
"Non ci sarà un contratto per l'auto"


Un nuovo contratto per il settore dell'auto non è tra gli obiettivi dei sindacati di categoria. Qualche giorno fa, era arrivato l'invito di Federmeccanica ad aprire subito un tavolo tra le parti 1. Oggi dai diretti interessati arriva un primo distinguo. Disponibilità a parlare, ma nell'ambito del contratto nazionale già esistente. "Il nostro compito non è quello di fare un contratto per l'auto. Dobbiamo soltanto rendere più flessibile il contratto nazionale adattandolo alle specificità dei diversi settori merceologici a partire dall'auto". La precisazione arriva dal segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, che conferma che il confronto con Federmeccanica partirà a settembre, mentre per ora ci sono colloqui telefonici per fissare il calendario degli incontri. "Il nostro obiettivo", spiega Farina", "è provare a dare risposte, nell'ambito del contratto nazionale, alle esigenze specifiche del settore auto. E' quello che abbiamo già fatto per la siderurgia". Qualche giorno fa la Fiom era stata molto critica sull'eventualità di "uscire dal contratto nazionale", sottolineando la pericolosità di questa soluzione.

Nessun incontro in settimana. Sulla stessa linea della Fim anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Non è previsto un incontro a breve con la Federmeccanica. Affronteremo la questione senza particolari emergenze e tensioni, con i tempi necessari". Disponibilità, insomma, ma senza fretta. La discussione si dovrebbe aprire nei primi giorni di settembre.

"L'importante", ha aggiunto Palombella, "è arrivare in autunno a definire quelle deroghe che consentano l'applicazione dell'accordo di Pomigliano". Un accordo non sottoscritto dalla Fiom che, nelle intenzioni della Uilm, dovrebbe essere applicato anche allo stabilimento di Termini Imerese. "Nei prossimi giorni proporremo a Fiat di realizzare lo stesso accordo di Pomigliano per Termini, in cambio della sua permanenza su quel territorio". Il segretario generale lo ha spiegato in una lettera inviata a tutti i segretari territoriali e alle Rsu della sua organizzazione prima della pausa estiva.

"Con l'accordo di Pomigliano", si legge nella lettera, "abbiamo garantito 700 milioni di investimenti di euro sulla già segnata realtà campana e circa 20 miliardi sui restanti stabilimenti Fiat, e salvati complessivamente circa 15 mila posti di lavoro in Campania, in cambio di una garanzia a produrre, entro il 2014, circa 270 mila nuove Panda. L'unico vero rammarico, ma su questo continueremo a batterci", prosegue Palombella, "riguarda le sorti dello stabilimento di Termini Imerese" dove "2.500 lavoratori rischiano il loro futuro occupazionale".

Preoccupazione per il calo delle immatricolazioni. Su tutto aleggiano i dati del settore, anticipati ieri da Federauto 2. La flessione del 26% nelle vendite di luglio non induce certo all'ottimismo. "Dobbiamo cercare di mettere a riparo questo importante settore- commenta Palombella - Il mercato presenta ancora grandi incognite. Siamo ben lontani da una ripresa stabile e dobbiamo fare in modo che qualsiasi segnale positivo venga colto dalla Fiat per concorrere con altri Paesi come la Germania che si stanno organizzando". Quanto al governo, per il leader delle tute blu della Uil "deve rientrare a pieno titolo nella discussione sul settore auto perchè è stato latitante e ci sono stati ritardi". Senza nuovi incentivi perché "portano a un sistema drogato".

No a nuovi incentivi. Una posizione condivisa dalla Fiom. Per Enzo Masini, segretario nazionale auto dei metalmeccanici della Cgil, "ora bisogna investire in innovazione e ricerca, facendo scelte industriali precise. I primi mesi dell'anno sono stati falsati dalla coda della rottamazione. Era evidente che poi ci sarebbe stato un crollo delle vendite ed era prevedibile che la Fiat non avendo modelli innovativi avrebbe pagato un prezzo maggiore dei concorrenti". Anche i metalmeccanici della Cgil bocciano l'ipotesi di nuovi incentivi. "Occorrerebbe fare quello che fin dall'anno scorso avevamo richiesto, cioè una scelta da parte della politica in termini di industria, assumendo il tema dell'innovazione e mobilità ecocompatibile come scelta prioritaria del Paese".

Pur rispettando le idee di tutti, ma con molto realismo, mi permetto di dire: cosa investiamo in ricerca, innovazione, sviluppo, ecc... se prima non produciamo, sbaragliamo un po' di concorrenza allo scopo di aumentare il fatturato che comprimendo un po' i costi genererà più profitti operativi che, appunto, potranno essere investiti in ricerca, sviluppo e innovazione. Sembra un circolo vizioso, ma sono le elementari leggi dell'economia di mercato.

il rispetto delle regole invece e' la prima elementare regola della democrazia

Certo, questo vale per la politica e per la vita sociale di ognuno di noi.

Quando parli di Impresa, purtroppo, anche io sono un dipendente, ti ricordo che lavoriamo con un contratto e i contratti hanno una scadenza e soprattutto possono anche venire modificati.

La cosa che va sottolineata è che i contratti devono essere concordati nelle eventuali modifiche dalle parti con serietà e serenità, il muro contro muro, OGGI è perdente.

Inoltre, concludo invitando ancora una volta a non confondere per contratto di categoria, lo statuto dei lavoratori. Lo dico perché mi sono reso conto che ultimamente, anche la stampa, spesso, confonde le due cose, ma che sono completamente diverse, soprattutto nei diritti.
 
conan2001 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
Yd.rss2025 ha scritto:
02/08/2010

Fiat, lo stop dei sindacati
"Non ci sarà un contratto per l'auto"


Un nuovo contratto per il settore dell'auto non è tra gli obiettivi dei sindacati di categoria. Qualche giorno fa, era arrivato l'invito di Federmeccanica ad aprire subito un tavolo tra le parti 1. Oggi dai diretti interessati arriva un primo distinguo. Disponibilità a parlare, ma nell'ambito del contratto nazionale già esistente. "Il nostro compito non è quello di fare un contratto per l'auto. Dobbiamo soltanto rendere più flessibile il contratto nazionale adattandolo alle specificità dei diversi settori merceologici a partire dall'auto". La precisazione arriva dal segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, che conferma che il confronto con Federmeccanica partirà a settembre, mentre per ora ci sono colloqui telefonici per fissare il calendario degli incontri. "Il nostro obiettivo", spiega Farina", "è provare a dare risposte, nell'ambito del contratto nazionale, alle esigenze specifiche del settore auto. E' quello che abbiamo già fatto per la siderurgia". Qualche giorno fa la Fiom era stata molto critica sull'eventualità di "uscire dal contratto nazionale", sottolineando la pericolosità di questa soluzione.

Nessun incontro in settimana. Sulla stessa linea della Fim anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Non è previsto un incontro a breve con la Federmeccanica. Affronteremo la questione senza particolari emergenze e tensioni, con i tempi necessari". Disponibilità, insomma, ma senza fretta. La discussione si dovrebbe aprire nei primi giorni di settembre.

"L'importante", ha aggiunto Palombella, "è arrivare in autunno a definire quelle deroghe che consentano l'applicazione dell'accordo di Pomigliano". Un accordo non sottoscritto dalla Fiom che, nelle intenzioni della Uilm, dovrebbe essere applicato anche allo stabilimento di Termini Imerese. "Nei prossimi giorni proporremo a Fiat di realizzare lo stesso accordo di Pomigliano per Termini, in cambio della sua permanenza su quel territorio". Il segretario generale lo ha spiegato in una lettera inviata a tutti i segretari territoriali e alle Rsu della sua organizzazione prima della pausa estiva.

"Con l'accordo di Pomigliano", si legge nella lettera, "abbiamo garantito 700 milioni di investimenti di euro sulla già segnata realtà campana e circa 20 miliardi sui restanti stabilimenti Fiat, e salvati complessivamente circa 15 mila posti di lavoro in Campania, in cambio di una garanzia a produrre, entro il 2014, circa 270 mila nuove Panda. L'unico vero rammarico, ma su questo continueremo a batterci", prosegue Palombella, "riguarda le sorti dello stabilimento di Termini Imerese" dove "2.500 lavoratori rischiano il loro futuro occupazionale".

Preoccupazione per il calo delle immatricolazioni. Su tutto aleggiano i dati del settore, anticipati ieri da Federauto 2. La flessione del 26% nelle vendite di luglio non induce certo all'ottimismo. "Dobbiamo cercare di mettere a riparo questo importante settore- commenta Palombella - Il mercato presenta ancora grandi incognite. Siamo ben lontani da una ripresa stabile e dobbiamo fare in modo che qualsiasi segnale positivo venga colto dalla Fiat per concorrere con altri Paesi come la Germania che si stanno organizzando". Quanto al governo, per il leader delle tute blu della Uil "deve rientrare a pieno titolo nella discussione sul settore auto perchè è stato latitante e ci sono stati ritardi". Senza nuovi incentivi perché "portano a un sistema drogato".

No a nuovi incentivi. Una posizione condivisa dalla Fiom. Per Enzo Masini, segretario nazionale auto dei metalmeccanici della Cgil, "ora bisogna investire in innovazione e ricerca, facendo scelte industriali precise. I primi mesi dell'anno sono stati falsati dalla coda della rottamazione. Era evidente che poi ci sarebbe stato un crollo delle vendite ed era prevedibile che la Fiat non avendo modelli innovativi avrebbe pagato un prezzo maggiore dei concorrenti". Anche i metalmeccanici della Cgil bocciano l'ipotesi di nuovi incentivi. "Occorrerebbe fare quello che fin dall'anno scorso avevamo richiesto, cioè una scelta da parte della politica in termini di industria, assumendo il tema dell'innovazione e mobilità ecocompatibile come scelta prioritaria del Paese".

Pur rispettando le idee di tutti, ma con molto realismo, mi permetto di dire: cosa investiamo in ricerca, innovazione, sviluppo, ecc... se prima non produciamo, sbaragliamo un po' di concorrenza allo scopo di aumentare il fatturato che comprimendo un po' i costi genererà più profitti operativi che, appunto, potranno essere investiti in ricerca, sviluppo e innovazione. Sembra un circolo vizioso, ma sono le elementari leggi dell'economia di mercato.

il prodotto è quello.......cosa pretendi di vendere?

Il prodotto, con la disponibilità di TUTTI, può subire una continua evoluzione migliorativa, altrimenti, se ognuno si trincera sulle proprie posizioni, sarà una continua discesa per l'intero sistema produttivo.
 
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
Yd.rss2025 ha scritto:
02/08/2010

Fiat, lo stop dei sindacati
"Non ci sarà un contratto per l'auto"


Un nuovo contratto per il settore dell'auto non è tra gli obiettivi dei sindacati di categoria. Qualche giorno fa, era arrivato l'invito di Federmeccanica ad aprire subito un tavolo tra le parti 1. Oggi dai diretti interessati arriva un primo distinguo. Disponibilità a parlare, ma nell'ambito del contratto nazionale già esistente. "Il nostro compito non è quello di fare un contratto per l'auto. Dobbiamo soltanto rendere più flessibile il contratto nazionale adattandolo alle specificità dei diversi settori merceologici a partire dall'auto". La precisazione arriva dal segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, che conferma che il confronto con Federmeccanica partirà a settembre, mentre per ora ci sono colloqui telefonici per fissare il calendario degli incontri. "Il nostro obiettivo", spiega Farina", "è provare a dare risposte, nell'ambito del contratto nazionale, alle esigenze specifiche del settore auto. E' quello che abbiamo già fatto per la siderurgia". Qualche giorno fa la Fiom era stata molto critica sull'eventualità di "uscire dal contratto nazionale", sottolineando la pericolosità di questa soluzione.

Nessun incontro in settimana. Sulla stessa linea della Fim anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Non è previsto un incontro a breve con la Federmeccanica. Affronteremo la questione senza particolari emergenze e tensioni, con i tempi necessari". Disponibilità, insomma, ma senza fretta. La discussione si dovrebbe aprire nei primi giorni di settembre.

"L'importante", ha aggiunto Palombella, "è arrivare in autunno a definire quelle deroghe che consentano l'applicazione dell'accordo di Pomigliano". Un accordo non sottoscritto dalla Fiom che, nelle intenzioni della Uilm, dovrebbe essere applicato anche allo stabilimento di Termini Imerese. "Nei prossimi giorni proporremo a Fiat di realizzare lo stesso accordo di Pomigliano per Termini, in cambio della sua permanenza su quel territorio". Il segretario generale lo ha spiegato in una lettera inviata a tutti i segretari territoriali e alle Rsu della sua organizzazione prima della pausa estiva.

"Con l'accordo di Pomigliano", si legge nella lettera, "abbiamo garantito 700 milioni di investimenti di euro sulla già segnata realtà campana e circa 20 miliardi sui restanti stabilimenti Fiat, e salvati complessivamente circa 15 mila posti di lavoro in Campania, in cambio di una garanzia a produrre, entro il 2014, circa 270 mila nuove Panda. L'unico vero rammarico, ma su questo continueremo a batterci", prosegue Palombella, "riguarda le sorti dello stabilimento di Termini Imerese" dove "2.500 lavoratori rischiano il loro futuro occupazionale".

Preoccupazione per il calo delle immatricolazioni. Su tutto aleggiano i dati del settore, anticipati ieri da Federauto 2. La flessione del 26% nelle vendite di luglio non induce certo all'ottimismo. "Dobbiamo cercare di mettere a riparo questo importante settore- commenta Palombella - Il mercato presenta ancora grandi incognite. Siamo ben lontani da una ripresa stabile e dobbiamo fare in modo che qualsiasi segnale positivo venga colto dalla Fiat per concorrere con altri Paesi come la Germania che si stanno organizzando". Quanto al governo, per il leader delle tute blu della Uil "deve rientrare a pieno titolo nella discussione sul settore auto perchè è stato latitante e ci sono stati ritardi". Senza nuovi incentivi perché "portano a un sistema drogato".

No a nuovi incentivi. Una posizione condivisa dalla Fiom. Per Enzo Masini, segretario nazionale auto dei metalmeccanici della Cgil, "ora bisogna investire in innovazione e ricerca, facendo scelte industriali precise. I primi mesi dell'anno sono stati falsati dalla coda della rottamazione. Era evidente che poi ci sarebbe stato un crollo delle vendite ed era prevedibile che la Fiat non avendo modelli innovativi avrebbe pagato un prezzo maggiore dei concorrenti". Anche i metalmeccanici della Cgil bocciano l'ipotesi di nuovi incentivi. "Occorrerebbe fare quello che fin dall'anno scorso avevamo richiesto, cioè una scelta da parte della politica in termini di industria, assumendo il tema dell'innovazione e mobilità ecocompatibile come scelta prioritaria del Paese".

Pur rispettando le idee di tutti, ma con molto realismo, mi permetto di dire: cosa investiamo in ricerca, innovazione, sviluppo, ecc... se prima non produciamo, sbaragliamo un po' di concorrenza allo scopo di aumentare il fatturato che comprimendo un po' i costi genererà più profitti operativi che, appunto, potranno essere investiti in ricerca, sviluppo e innovazione. Sembra un circolo vizioso, ma sono le elementari leggi dell'economia di mercato.

il prodotto è quello.......cosa pretendi di vendere?

Il prodotto, con la disponibilità di TUTTI, può subire una continua evoluzione migliorativa, altrimenti, se ognuno si trincera sulle proprie posizioni, sarà una continua discesa per l'intero sistema produttivo.

voglio dire che tu puoi fare anche l'auto perfetta.
ma se è obsoleta poniamo come prestazioni o in genere chi la compera?
ma lo vuoi capire che fiat deve ampliare e soprattutto accelerare il rinnovamento della gamma?
 
conan2001 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
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Yd.rss2025 ha scritto:
02/08/2010

Fiat, lo stop dei sindacati
"Non ci sarà un contratto per l'auto"


Un nuovo contratto per il settore dell'auto non è tra gli obiettivi dei sindacati di categoria. Qualche giorno fa, era arrivato l'invito di Federmeccanica ad aprire subito un tavolo tra le parti 1. Oggi dai diretti interessati arriva un primo distinguo. Disponibilità a parlare, ma nell'ambito del contratto nazionale già esistente. "Il nostro compito non è quello di fare un contratto per l'auto. Dobbiamo soltanto rendere più flessibile il contratto nazionale adattandolo alle specificità dei diversi settori merceologici a partire dall'auto". La precisazione arriva dal segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, che conferma che il confronto con Federmeccanica partirà a settembre, mentre per ora ci sono colloqui telefonici per fissare il calendario degli incontri. "Il nostro obiettivo", spiega Farina", "è provare a dare risposte, nell'ambito del contratto nazionale, alle esigenze specifiche del settore auto. E' quello che abbiamo già fatto per la siderurgia". Qualche giorno fa la Fiom era stata molto critica sull'eventualità di "uscire dal contratto nazionale", sottolineando la pericolosità di questa soluzione.

Nessun incontro in settimana. Sulla stessa linea della Fim anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Non è previsto un incontro a breve con la Federmeccanica. Affronteremo la questione senza particolari emergenze e tensioni, con i tempi necessari". Disponibilità, insomma, ma senza fretta. La discussione si dovrebbe aprire nei primi giorni di settembre.

"L'importante", ha aggiunto Palombella, "è arrivare in autunno a definire quelle deroghe che consentano l'applicazione dell'accordo di Pomigliano". Un accordo non sottoscritto dalla Fiom che, nelle intenzioni della Uilm, dovrebbe essere applicato anche allo stabilimento di Termini Imerese. "Nei prossimi giorni proporremo a Fiat di realizzare lo stesso accordo di Pomigliano per Termini, in cambio della sua permanenza su quel territorio". Il segretario generale lo ha spiegato in una lettera inviata a tutti i segretari territoriali e alle Rsu della sua organizzazione prima della pausa estiva.

"Con l'accordo di Pomigliano", si legge nella lettera, "abbiamo garantito 700 milioni di investimenti di euro sulla già segnata realtà campana e circa 20 miliardi sui restanti stabilimenti Fiat, e salvati complessivamente circa 15 mila posti di lavoro in Campania, in cambio di una garanzia a produrre, entro il 2014, circa 270 mila nuove Panda. L'unico vero rammarico, ma su questo continueremo a batterci", prosegue Palombella, "riguarda le sorti dello stabilimento di Termini Imerese" dove "2.500 lavoratori rischiano il loro futuro occupazionale".

Preoccupazione per il calo delle immatricolazioni. Su tutto aleggiano i dati del settore, anticipati ieri da Federauto 2. La flessione del 26% nelle vendite di luglio non induce certo all'ottimismo. "Dobbiamo cercare di mettere a riparo questo importante settore- commenta Palombella - Il mercato presenta ancora grandi incognite. Siamo ben lontani da una ripresa stabile e dobbiamo fare in modo che qualsiasi segnale positivo venga colto dalla Fiat per concorrere con altri Paesi come la Germania che si stanno organizzando". Quanto al governo, per il leader delle tute blu della Uil "deve rientrare a pieno titolo nella discussione sul settore auto perchè è stato latitante e ci sono stati ritardi". Senza nuovi incentivi perché "portano a un sistema drogato".

No a nuovi incentivi. Una posizione condivisa dalla Fiom. Per Enzo Masini, segretario nazionale auto dei metalmeccanici della Cgil, "ora bisogna investire in innovazione e ricerca, facendo scelte industriali precise. I primi mesi dell'anno sono stati falsati dalla coda della rottamazione. Era evidente che poi ci sarebbe stato un crollo delle vendite ed era prevedibile che la Fiat non avendo modelli innovativi avrebbe pagato un prezzo maggiore dei concorrenti". Anche i metalmeccanici della Cgil bocciano l'ipotesi di nuovi incentivi. "Occorrerebbe fare quello che fin dall'anno scorso avevamo richiesto, cioè una scelta da parte della politica in termini di industria, assumendo il tema dell'innovazione e mobilità ecocompatibile come scelta prioritaria del Paese".

Pur rispettando le idee di tutti, ma con molto realismo, mi permetto di dire: cosa investiamo in ricerca, innovazione, sviluppo, ecc... se prima non produciamo, sbaragliamo un po' di concorrenza allo scopo di aumentare il fatturato che comprimendo un po' i costi genererà più profitti operativi che, appunto, potranno essere investiti in ricerca, sviluppo e innovazione. Sembra un circolo vizioso, ma sono le elementari leggi dell'economia di mercato.

il prodotto è quello.......cosa pretendi di vendere?

Il prodotto, con la disponibilità di TUTTI, può subire una continua evoluzione migliorativa, altrimenti, se ognuno si trincera sulle proprie posizioni, sarà una continua discesa per l'intero sistema produttivo.

voglio dire che tu puoi fare anche l'auto perfetta.
ma se è obsoleta poniamo come prestazioni o in genere chi la compera?
ma lo vuoi capire che fiat deve ampliare e soprattutto accelerare il rinnovamento della gamma?

Certo, FIAT DEVE FARE DI TUTTO E DI PIU' !

Mentre gli stranieri, cambiano un fanalino, una calandra, un numero nel nome, ecc.. E voi tutti esterefatti per cotanta novità altamente tecnologica.

C'era solamente una persona che faceva i miracoli, è vissuto circa 2000 anni fa e lo hanno messo in Croce !
 

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