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Si deve sempre accettare il responso delle urne, anche quando è &#34;scomodo&#34;?

Per scomodo non si intende Polpotiano (Khmer Rossi di Cambogia comandati da Pol Pot) o Nazista.

Pol Pot come Adolf Hitler intraprese azioni di sterminio di massa.
 
In un regime dittatoriale.....
e' piu' conveniente abbozzare, il contrario e' a rischio ;)
in un regime democratico volenti o nolenti il responso delle urne e' sacro.....
poi possiamo discutere, solo discutere all' infinito, sulla cause del perche'
di un certo voto.... :cry: :D
 
birillo21 ha scritto:
Per scomodo non si intende Polpotiano (Khmer Rossi di Cambogia comandati da Pol Pot) o Nazista.

Pol Pot come Adolf Hitler intraprese azioni di sterminio di massa.

Per prima cosa bisogna intendersi sul significato di scomodo
 
Tutti, chi più chi meno, sono stati all'opposizione.
Stare all'opposizione è generalmente una posizione scomoda, mentre stare al governo è un pochetto più comodo.
 
non e' detto....
gusto o voglia o necessita' ( per non andare in galera ) di potere a parte,
in certi momenti ( tipo l' andazzo di oggi ) e piu' scomodo stare al potere
che non ;)
 
Non parliamo del particolare delle anomalie italiane.

In generale chi governa, in un paese normale, con una corretta gestione delle finanze, si trova in una posizione più vantaggiosa rispetto a chi sta alla opposizione, non foss'altro perchè si trova in una posizione dominante.

Poi sicuramente le capacità o le incapacità della Leadership al potere fanno una differenza, che può incrementare il vantaggio oppure portare un deciso svantaggio, che si risolve con la chiamata alle urne degli elettori.

Ma si tratta di paesi normali, per l'Italia un comportamento del genere è da MetaPolitica.
In fondo la classe politica, che in questi 60 anni (1948-2011)si è insediata in Parlamento, ha insegnato una certa disonesta intellettuale che è lo specchio del paese.
 
Dipende da cosa si intende per "scomodo". Se e' scomodo nel senso di un partito di minoranza che assurge alla ribalta, nel normale ambito dei processi democratici di una nazione, allora certamente si'.
Se con "scomodo" si intende un partito con dichiarate intenzioni antidemocratiche, o democratico di facciata, ma con evidenti intenzioni antidemocratiche, con un risultato ottenuto con processi indemocratici alle spalle (che non significa brogli, ma anche solo larghe intimidazioni) allora ovviamente no, perche' l'intera cosa sarebbe niente piu' che una "messa in scena" di democrazia al fine di mascherare un regime (vedansi elezioni indette da Saddam, o le elezioni tenutesi piu' recentemente in Palestina o Libano).
 
99octane ha scritto:
Dipende da cosa si intende per "scomodo". Se e' scomodo nel senso di un partito di minoranza che assurge alla ribalta, nel normale ambito dei processi democratici di una nazione, allora certamente si'.
Se con "scomodo" si intende un partito con dichiarate intenzioni antidemocratiche, o democratico di facciata, ma con evidenti intenzioni antidemocratiche, con un risultato ottenuto con processi indemocratici alle spalle (che non significa brogli, ma anche solo larghe intimidazioni) allora ovviamente no, perche' l'intera cosa sarebbe niente piu' che una "messa in scena" di democrazia al fine di mascherare un regime (vedansi elezioni indette da Saddam, o le elezioni tenutesi piu' recentemente in Palestina o Libano).

Quoto. Ben scritta risposta a domanda retorica .
 
La perdita della memoria storica genera nuove antiche scomodità.

Oggi grazie alle nuove Tecnologie ed ai Mass-Media si può annebbiare la percezione di comodità o scomodità.

Voglio dire che il livello di percezione della scomodità risulta variabile a seconda delle aree geografiche e della pressione demografica che si concentra in esse.

Questo significa che le zone rurali e di provincia risulteranno generalmente più comode delle grandi aree metropolitane in cui si concentrano ogni genere di tensioni.

Questo fatto genera incomprensione tra campagne e città, portando come risultato una nuova scomodità, data dall'impossibilità per gli uni di comprendere gli altri od al limite di condividerne le istanze.

Oggi non è possibile identificare con certezza se un regime è realmente Democratico, od è solo una vernice di facciata, quindi l'unica soluzione è guardare al livello di scomodità della popolazione in generale.

:D :XD:
 
Il voto democratico è intoccabile finchè sussitono i presupposti per definirlo tale, il che automaticamente esclude le elezioni farsa citate da octane.

Ma se uno scandalo, di qualsiasi natura esso sia, fa crollare il sostegno popolare buonsenso e buon gusto impongono le dimissioni.
Appellarsi al mandato dato dal popolo lascia il tempo che trova perchè se il consenso lo si aveva qualche anno prima non è detto di avercelo ancora.

Non è per commentare la stringente attualità, è un discorso generale (penso a clinton ad esempio).
 
Il "voto democratico" lo si accetta sempre e se non lo si condivide dal giorno dopo si inizia a combatterlo con argomenti e proposte.
Se il "voto democratico" è solo un riflesso di una vera espressione popolare (Octane dixit e, aggiungo, firme false) allora si ha il dovere di pretendere che i giusti siano incaricati di guidare il governo (locale o centrale che sia).
 
Sembra che siano ricomparse le BR, con un volantino pieno di slogan e minacce di morte a D'Alema, Ichino e Bassolino.

http://www.unita.it/italia/minacce-di-morte-br-br-a-d-alema-ichino-e-bassolino-1.270852

A fagiuolo,
 

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