Stai quindi dicendo, se ho ben capito, che se una cosa per qualche ragione ti piace e ti suscita emozioni tu sei disposto a pagarla anche 5 o 10 o X volte di più di quello che è il suo effettivo costo in termini di materiali, energia, manodopera ecc., perché ritieni che si tratti sempre e comunque di soldi "spesi bene".deffma ha scritto:...invece deve darti piacere di guida e suscitare emozioni ... se mi piace sono sempre soldi spesi bene...
Io invece ritengo che anche le cose che danno piacere dovrebbero essere pagate il giusto. Se mi piace tanto la cioccolata ma a un certo punto essa diventa oggetto di speculazioni spudorate tanto da farla costare un'esagerazione, allora la cioccolata comincia a piacermi meno, perché il piacere di mangiarla viene intaccato dal dispiacere di sapere che l'ho pagata troppo di più di quello che vale, a beneficio di gente che specula sul mio amore per la cioccolata. Se poi la cioccolata diventa anche meno buona, magari perché ci vengono aggiunti degli additivi di un certo tipo per abbassare i costi di produzione, la dose di dispiacere aumenta. Se poi si introducono delle leggi che, per la nobile causa della salute pubblica, stabiliscono in maniera poco sensata come e quando e quanto e dove si può mangiare la cioccolata, con annessi controlli e castighi di vario genere, ecco che il piacere diminuisce ancora.
In altre parole, secondo me c'è e ci deve essere un punto superato il quale il bilancio tra piacere effettivo (non quello mentale, legato ai ricordi o alle ambizioni) e dispiacere diventa oggettivamente negativo e bisogna razionalmente prenderne atto. Altrimenti ci si ritrova a fare la parte del masochista, che non solo paga per farsi prendere in giro ma addirittura considera la cosa come una fonte di piacere.