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Secondo lavoro a domicilio....

Cristiano, scusa le bischerate, eh...
Io credo che G.Fabbri e G.Bortolo abbiano ragione.

Finché una persona si offre in cambio di denaro, il problema é etico, suo e di chi le si accompagna.

Ma quando qualcun altro guadagna per sé grazie all'attività ginnica altrui, non va bene, é uno sfruttamento. Anche fosse solo di un centesimo.
Quello sfruttamento va combattuto con forza.
Perché le grandi organizzazioni criminali prosprano anche grazie a questo.
 
beh, è un lavoro come un altro.
direi che non e' un lavoro come un altro,lo sarebbe se pagassero i contributi e magari pure le tasse.
non vorrei sconfinare ahime' nella politica, ma un referendum per abolire la legge Merlin.
pensa che in tempi nei quali anche i centri commerciali rallentano "attività" come queste, tirano :emoji_relaxed:...e non si può nemmeno dire che sono poco redditizie, perché viste le cifre riportate si desume che le entrate superano le uscite, in tutti i sensi! :emoji_sweat_smile:
 
Però... oltre 10.000 al mese... io per portare a casa quei soldi, al netto di spese e tasse, dovrei fatturarne diverse centinaia di migliaia al mese...
dovevo andare a fare il gigolò, una decina d'anni e campavo di rendita :emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
 
quando qualcun altro guadagna per sé grazie all'attività ginnica altrui, non va bene, é uno sfruttamento. Anche fosse solo di un centesimo.

Sarà. Io vedo molto più sfruttamento nei posti letto affittati a studenti a 350-400 euro. Il discorso tasse...... vabbè, dipendesse da me, sarebbe una professione a tutti gli effetti con tanto di tasse, contributi e scontrino fiscale detraibile, ma tant'è. Qui si parla di un affitto di 2000 euro mensili, ma a fronte di una redditività di 10000, non mi pare proprio che si possa parlare di "sfruttamento". A proposito, quanto paga di affitto un notaio?
 
Aggiornamento:

La persona denunciata è un imprenditore 48enne di Albignasego che metteva a disposizione una casa di sua proprietà a Villatora di Saonara, il cambio della biancheria, detergenti intimi, bevande, accessori e indumenti sessuali. A prostituirsi erano due padovane quarantenni. A scoprire tutto sono stati i carabinieri di Legnaro, che hanno sequestrato l'appartamento e deferito l'uomo per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
I militari hanno raccolto le indiscrezioni dei vicini e hanno fatto irruzione nell'appartamento proprio mentre una delle due donne era in abiti succinti con un operaio 54enne della zona. Dalle indagini è emerso che la donna, un'impiegata di 43 anni in aspettativa non retribuita, felicemente sposata con figli, aveva pubblicato un annuncio su un sito di escort e iniziato a prostituirsi lo scorso gennaio, incontrando in media 3-4 clienti al giorno dal lunedì al venerdì in cambio di 150 euro a prestazione. Ogni mese, in pratica, la donna guadagnava oltre 10mila euro e ne versava 2 mila al proprietario dell'appartamento. I carabinieri hanno accertato anche la presenza saltuaria di una seconda donna, una casalinga di 42 anni, che versava una cifra giornaliera di 120 euro e chiedeva 150 euro a prestazione come la «collega». In tutto i militari hanno stimato varie decine di frequentatori.​

Insisto: dove sta lo sfruttamento?


Non e' detto che poi finisca cosi' una volta in tribunale:
da gnurant, penso ci sia solo favoreggiamento
 
No, dovevi nascere con la patata, fidati. Con la pinga si fa molta piu' fatica a fare soldi ;)

non voglio neanche immaginare come fai a saperlo...
:emoji_wink:

Proprio ieri sono incappato in una replica delle Iene (italia2?), proprio nel mezzo dell' intervista ad un signora sulla 50na, che dopo alterne vicende s'è adattata "ad offrire compagnia". In quello specifico caso non c'era sfruttamento e la signora dava l' impressione di farlo anche, non dico volentieri, ma "facilmente", nel senso che, realisticamente, non poteva più ambire ad altro (almeno secondo lei) e visto che s'era ormai creata un giro di clienti fidelizzati, anche per il proprio modo molto "empatico" di concedersi, traeva dalla situazione il maggior vantaggio possibile, compatibilmente con la cura di 2 figli (ormai grandicelli, ma non sistemati) avuti in gioventù con un briccone scappato con un' altra.
Posso supporre che se quella "vita" fosse regolamentata, la signora gradirebbe molto pensare di ottenere anche solo una minima pensione sociale, quando non ce la facesse più, ecc. Ad oggi deve "darsi" da fare per metter via il più possibile e sperare di non beccarsi qualche brutto male o una coltellata dal "galantuomo" di turno.

Oggi, pare, abbiamo approvato una legge sul fine vita: forse tra 10-20 anni riusciranno a scrollarsi di dosso un po' di ipocrisia e tasseranno anche le lucciole, fosse anche solo per metter soldi nell' INPS. Ma siccome troppi son c_lo e camicia con gentaglia della peggior specie...piuttosto mettono un'altra accisa sui carburanti.

Preciso che non sono a favore della prostituzione, nè volontaria, né tanto meno forzata. Ma ci vuole anche un po' di realismo e senso pratico. E di educazione civica e sessuale, così, magari, il "fenomeno" si regolerebbe al ribasso. Perchè se c'è offerta, è anche perché c'è domanda, altrimenti i prezzi della suddetta "compagnia" sarebbero da 3x2 ecc.
 
In quello specifico caso non c'era sfruttamento

Ma porca paletta, in questo caso il padrone di casa intascava un affitto, alla fine. Se, ceteris paribus, questa signora invece di andare a letto coi clienti gli avesse stirato le camicie, a parte l'aspetto fiscale, sarebbe stato "sfruttamento" perchè il padrone di casa offriva un caffè durante l'attesa?
 
Bisogna vedere se quei 2.000 al mese, come affitto, erano equi in rapporto alla zona e all'ampiezza dell'appartamento.
Se per esempio quell'appartamento vale 1.000 euro al mese, gli altri 1.000 sono sfruttamento mascherato da affitto.
Guardando strettamente la legge, avresti ragione: la prostituzione "autogestita" è assolutamente legale, così come lo è affittare consapevolmente un appartamento a una prostituta; il sospetto di sfruttamento può sorgere se il canone di affitto è di gran lunga superiore alla media dei prezzi del luogo: in questo caso, il giudice può sospettare che dietro tale maggiorazione vi sia una partecipazione dello sfruttatore agli utili della donna (se invece in tre camere da letto ci metti sei studenti universitari a 350 euro ciascuno......). Comunque, per me è solo una questione di natura imprenditoriale (e ovviamente fiscale). Lasciamo perdere gli aspetti etici e facciamo un altro esempio: io do lezioni private di musica, ma a casa non lo posso fare perchè rompo i maroni ai vicini. Affitto un locale, ci metto un pianoforte mi faccio pagare dagli allievi e pago una cifra al padrone di casa. ma non è che il proprietario dell'appartamento "sfrutta" il mio lavoro, mi offre semplicemente un posto dove svolgerlo ed è giusto che glielo paghi, anche perchè ne traggo un reddito e gli arreco un disturbo dovuto al va e vieni di gente e al rumore. Per me è semplicemente un costo di impresa, nulla di più.
 
Se invece guadagni un notevole surplus facendo pagare un affitto spropositato a una prostituta, perché sai che guadagna una barca di soldi, affitto che non faresti pagare così tanto a una qualsiasi altra persona comune, che non guadagna così tanto... questo è sfruttamento della prostituzione!

Solo perchè la prostituzione non è considerata un lavoro pur essendolo di fatto, altrimenti sarebbe esattamente la stessa cosa. Poi ripeto: a Legnaro i posti letto per gli studenti girano sui 350 euro, quindi quel prezzo non è affatto così fuori mercato, anzi.......
 
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