<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> scontro Marchionne-Verheugen | Il Forum di Quattroruote

scontro Marchionne-Verheugen

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gieffeti

Guest
Non è stato certo tenero Sergio Marchionne nel rispondere al commissario europeo all'industria Günter Verheugen, che questa mattina ha espresso forti dubbi sulla possibilità per il Gruppo italiano di acquisire Opel. "Credevo che il ruolo di Verheugen a Bruxelles fosse chiaramente super partes, indipendentemente dalla sua nazionalità (tedesca, ndr)", si legge in una nota. "È la seconda volta nel giro di pochi mesi che il commissario esprime opinioni che non sono costruttive per l'industria dell'auto".

Verheugen, infatti, ha parlato a una radio bavarese della Fiat come di un Gruppo "fortemente indebitato", che non saprà trovare il denaro necessario a rilevare il marchio tedesco. Marchionne si dice deluso: "Queste affermazioni non aiutano nello scopo finale di ristabilire solide condizioni sulle quali costruire il futuro dell'industria dell'auto. Dal commissario responsabile per l'Impresa e l'Industria mi sarei aspettato un dialogo costruttivo con i produttori europei per risolvere i problemi che stanno impattando negativamente sull'industria invece di lanciare sentenze di morte, scegliendo unilateralmente chi debba sopravvivere".

Non è bastato il tentativo di calmare le acque da parte del commissario Ue, che attraverso le parole del suo portavoce ha fatto sapere: "Le dichiarazioni non avevano intenti ostili. È troppo presto per esprimere un giudizio perché non si conoscono sufficienti dettagli". Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha infatti sostenuto Marchionne giudicando le dichiarazioni del commissario Verheugen "un'interferenza nelle scelte industriali di soggetti privati, tanto più inaccettabile in quanto una delle aziende in questione è della stessa nazionalità del vice presidente della Commissione (la Opel è tedesca come Verheugen, ndr)". (

BRAVO MARCHIONNE :lol:
 
Proporremo Verheugen per un ruolo di Kapò in un film sui nazisti... :D

Ad ogni modo, la domanda del tedesco me l'ero posta pure io, senza avere risposte. Anche in questo caso Marchionne non ha dato chiarimenti in merito.
 
modus72 ha scritto:
Proporremo Verheugen per un ruolo di Kapò in un film sui nazisti... :D

Ad ogni modo, la domanda del tedesco me l'ero posta pure io, senza avere risposte. Anche in questo caso Marchionne non ha dato chiarimenti in merito.
E che risposte doveva dare? Al cda ha detto che non esistono trattative con Opel e che è solo una opportunità..
 
harada31 ha scritto:
modus72 ha scritto:
Proporremo Verheugen per un ruolo di Kapò in un film sui nazisti... :D

Ad ogni modo, la domanda del tedesco me l'ero posta pure io, senza avere risposte. Anche in questo caso Marchionne non ha dato chiarimenti in merito.
E che risposte doveva dare? Al cda ha detto che non esistono trattative con Opel e che è solo una opportunità..

secondo la CNN è più che una opportunità; però si usa sempre il condizionale.
 
La domanda è abbastanza interessante, ma è una domanda da bar!

Uno che occupa una carica del genere non può permettersi certe
affermazioni!

Se un italiano faceva una dichiarazione del genere sulla VW,
cosa succedeva???
:?:
 
modus72 ha scritto:
... Anche in questo caso Marchionne non ha dato chiarimenti in merito.

...mi avrebbe lasciato esterefatto i contrario, facendomi perdere l'alta cosiderazione che mi sono fatto sul suo intelletto. 8)
 
harada31 ha scritto:
modus72 ha scritto:
Proporremo Verheugen per un ruolo di Kapò in un film sui nazisti... :D

Ad ogni modo, la domanda del tedesco me l'ero posta pure io, senza avere risposte. Anche in questo caso Marchionne non ha dato chiarimenti in merito.
E che risposte doveva dare? Al cda ha detto che non esistono trattative con Opel e che è solo una opportunità..
Uhm, si... nella sua posizione... si, non era il caso che rispondesse.
 
modus72 ha scritto:
harada31 ha scritto:
modus72 ha scritto:
Proporremo Verheugen per un ruolo di Kapò in un film sui nazisti... :D

Ad ogni modo, la domanda del tedesco me l'ero posta pure io, senza avere risposte. Anche in questo caso Marchionne non ha dato chiarimenti in merito.
E che risposte doveva dare? Al cda ha detto che non esistono trattative con Opel e che è solo una opportunità..
Uhm, si... nella sua posizione... si, non era il caso che rispondesse.

e poi, francamente, cosa rispondeva?
se una trattativa è in corso al massimo può dire che c'è una trattativa, ma sui suoi contenuti vige il massimo riserbo.
il menagramo è stato quello che ha detto che la fiat non ha i soldi.
da quando in qua uno va a fare la spesa senza soldi?
 
Fiat-Opel: il triplice errore di Verheugen

Le critiche del commissario europeo Verheugen all?ipotesi di un interessamento della Fiat alla casa automobilistica Opel sono senza dubbio inopportune e gravi. E questo per almeno tre motivi.

Il primo è che la valutazione su una possibile operazione Fiat-Opel non spetta a Verheugen, che è commissario all?industria, ma semmai alla commissaria alla concorrenza, Neelie Kroes. E questa valutazione va fatta sulla base dei possibili effetti che una simile operazione può avere per la libertà del mercato, che è l?unico parametro su cui Bruxelles ha diritto di intervenire.

Il secondo motivo è che Verheugen, e a ragion maggiore perché commissario all?industria, non può assolutamente permettersi giudizi critici su un?impresa come quelli che ha pronunciato nei confronti di Fiat accusandola di essere indebitata o di &lt;non essere certo il gruppo messo meglio in Europa&gt;. Simili osservazioni danneggiano in modo ingiustificato una società industriale che Verheugen avrebbe invece il dovere di tutelare.

Il terzo motivo è che una dichiarazione come quella di Verheugen, su una ipotesi che finora è stata almeno ufficialmente smentita dai diretti interessati, assume tutta l?aria di un killeraggio preventivo. E allora i casi sono due. O il commissario vuole far cadere sul nascere ogni tentativo di salvare Opel, come ha rilevato Marchionne, e questo sarebbe contrario al suo mandato. Oppure cerca di ostacolare una soluzione targata Fiat, per favorirne un?altra. E questo sarebbe gravissimo

Infine c?è una questione di stile, se non di sostanza. Essendo tedesco, e avendo in più occasioni dimostrato di aver particolarmente a cuore le sorti dell?industria tedesca, Verheugen dovrebbe essere doppiamente prudente quando critica l?ipotesi di acquisizione di una industria tedesca da parte di una impresa italiana.

Il commissario, che evidentemente sa che non verrà riconfermato a Bruxelles e che dunque forse si preoccupa di ridorare la propria immagine in Germania, avrebbe potuto risparmiarsi una gaffe tanto grave quanto probabilmente inutile. E bene ha fatto il ministro degli esteri Frattini a intervenire con fermezza per chiedere il ripristino del rispetto delle regole europee così platealmente violate.
 
Come si incazzano quando a far parlare il mondo intero non sono le loro Krukken AZIENDE !

Anziché Gracchiare, il germanichello, pensi alla SPY story di qualche tempo fa che ha distrutto l'immagine di un campionato intero di Formula 1. Per esempio !
 
MultiJet150 ha scritto:
Come si incazzano quando a far parlare il mondo intero non sono le loro Krukken AZIENDE !

Anziché Gracchiare, il germanichello, pensi alla SPY story di qualche tempo fa che ha distrutto l'immagine di un campionato intero di Formula 1. Per esempio !

...e sarebbe il caso che completasse rassegnando anche solo simbolicamente le sue dimissioni e pur se fossimo anche solo a 24 ore dal voto. :hunf:

Tra le righe delle dichiarazioni di Verheugen c'era anche un'altro messaggio, questo è probabilmente un pò più grave di quello che lo nascondeva e ormai sarà un nodo che inevitabilmente verrà al pettine.

Il messaggio è:
Barak Obama, il più grande pollo del pianeta... e tutti quelli che lui sta rappresentando in questo affare anche peggio.

Vedremo gli sviluppi. :|
 
conan2001 ha scritto:
modus72 ha scritto:
harada31 ha scritto:
modus72 ha scritto:
Proporremo Verheugen per un ruolo di Kapò in un film sui nazisti... :D

Ad ogni modo, la domanda del tedesco me l'ero posta pure io, senza avere risposte. Anche in questo caso Marchionne non ha dato chiarimenti in merito.
E che risposte doveva dare? Al cda ha detto che non esistono trattative con Opel e che è solo una opportunità..
Uhm, si... nella sua posizione... si, non era il caso che rispondesse.

e poi, francamente, cosa rispondeva?
se una trattativa è in corso al massimo può dire che c'è una trattativa, ma sui suoi contenuti vige il massimo riserbo.
il menagramo è stato quello che ha detto che la fiat non ha i soldi.
da quando in qua uno va a fare la spesa senza soldi?

La crisi ci ha riportato a fare all'antica, si è tornati al baratto. "Ti concedo di usare la mia tecnologia, in cambio voglio una parte di te". Perlomeno con Chrysler sta funzionando così, non necessariamente con Opel deve essere la stessa cosa. Sempre se deve essere con Opel...
 
26/4/2009 (7:56) - IL CASO
Barroso: "L'Europa imparziale su Opel"

Il presidente si fa garante dopo l?attacco a Fiat
VANNI CORNERO
TORINO
Ogni offerta per Opel sarà valutata in maniera costruttiva e imparziale, con un approccio collegiale e rigoroso», il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, scende personalmente in campo per raffreddare la tensione generata dalle parole del Commissario Ue all?Industria, Guenter Verheugen, che venerdì si era chiesto dove la Fiat potesse trovare i soldi per condurre contemporaneamente le operazioni di partnership con Opel e Chrysler. «Svolgere trattative - sottolinea una nota - spetta alle parti interessate e la Commissione valuterà ogni dossier che le sarà sottoposto nel quadro delle sue competenze». Un richiamo all?imparzialità della quale lo stesso Barroso si fa garante.

Appello, a quanto pare, raccolto dal ministro tedesco dell?Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg, che, dalle pagine del settimanale «Der Spiegel» in uscita domani, assicura l?assoluta attenzione del governo federale ad un eventuale piano industriale della Fiat per la casa di Ruesselheim controllata da General Motors. E il suo collega ai Trasporti, Wolfgang Tiefensee, aggiunge col tono di avvertimento sul «Bild am Sonntag»: «Qualunque investitore dovrà rafforzare la Opel. Chi vuole chiudere impianti e tagliare posti di lavoro in Germania, non è un partner adatto». Guttenberg ha anche criticato la dura accoglienza riservata alla Fiat da parte dei sindacati, notando che così si indebolisce la posizione negoziale della Germania, ma il responsabile del consiglio di fabbrica di Opel, Klaus Franz, ha ribadito il suo «no» al Lingotto, perchè, secondo lui «Una partecipazione ad Opel darebbe modo a Fiat di risanarsi coi soldi dei nostri contribuenti, vista la sua situazione finanziaria drammatica».

Tra i contrari ad un possibile ingresso, comunque sinora smentito, del gruppo di Torino nella Opel c?è anche Roland Koch, governatore dell?Assia dove il marchio del fulmine è di casa. Koch, come parte del management Opel, preferirebbe l?opzione di partnership con il gruppo austriaco-canadese Magna, ma sottolinea anche, pur senza fare nomi, che ci sarebbero altre due società europee pronte ad entrare nella partita. Un?analisi della strategia del Lingotto sui fronti Chrysler e General Motors l?ha fatta intanto «International Herald Tribune», intitolandola: «La Fiat traccia l?audace strada per l?impero». Secondo il quotidiano «in un momento straordinario, in cui la crisi finanziaria globale ha messo i governi, più che i dirigenti dell?auto, al posto di guida, Marchionne potrebbe aver trovato il modo di costruire un impero senza spendere (quasi) un soldo».

Ma l?ad della Fiat non starebbe giocando questa complessa partita «per essere ricordato come il dirigente auto più audace della sua generazione», bensì per un fatto dimensionale. Sergio Marchionne, infatti, prosegue l?analisi «ha a lungo sostenuto che Fiat ha bisogno di essere molto più grande se vuole essere fortemente profittevole, producendo tra 5,5 e 6 milioni di auto l?anno, contro gli attuali 2,2 milioni. Obiettivo che con Opel e Chrysler sarebbe centrato perfettamente, in caso contrario «Fiat finirà col diventare una vittima del consolidamento del settore auto».
 
26/4/2009 (7:48) - LA TRATTATIVA AMERICANA
Chrysler-sindacati c?è il primo accordo

Intesa in Canada. Anche negli Usa alla stretta finale
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Chrysler sigla l?accordo con i sindacati canadesi e incassa il primo dei tre via libera necessari per l?alleanza con Fiat. La notizia giunge nella notte tra venerdì e sabato e rilancia l?ipotesi di una ristrutturazione del colosso di Auburn Hills, almeno nelle sue unità canadesi, fuori dalle aule di tribunale ovvero senza ricorrere alla procedura di bancarotta. «La ritengo una vittoria considerando le alternative a cui andavamo incontro», spiega il presidente del sindacato Ken Lewenza. Il rischio, in caso di bancarotta, era la liquidazione dei tre stabilimenti canadesi e il conseguente licenziamento di molti dei suoi 8 mila dipendenti. Al termine di una maratona negoziale di cinque giorni, il Caw ha ceduto alle richieste dell?azienda che chiedeva un abbattimento dei salari da 76 a 57 dollari canadesi, pari ai livelli retributivi dei dipendenti delle azienda giapponesi che operano in Nord America.

L?intesa prevede, secondo fonti informate, una riduzione di 19 dollari dei «benefici attivi», ovvero una serie di indennizzi contributivi - come i premi natalizi - che incidono per 31,32 dollari sul salario. Questo consentirà a Caw di risparmiare 240 milioni di dollari canadesi ogni anno (pari a 197 miloni di dollari Usa) e di agevolare il progetto di alleanza con Fiat, grazie al quale la società potrebbe incassare i 2,9 miliardi dollari che autorità federali e governo dell?Ontario sono disposti a stanziare, come ha ribadito il ministro delle Finanze canadese, Jim Flaherty. Tuttavia l?accordo da solo non garantisce la ristrutturazione fuori dai tribunali dell?intero gruppo ma «gli impianti canadesi sopravviveranno nel caso in cui sarà inevitabile il Chapter 11, - dice Lewenza - lavoreremo con Fiat e vogliamo che l?accordo vada in porto». Per la nascita dell?asse Detroit-Torino, che vedrebbe il Lingotto entrare nel capitale Chrysler con una quota iniziale del 20% in cambio di tecnologie e know-how, devono essere superati altri due scogli, l?accordo con il sindacato americano United Auto Workers e quello con le banche. Nel corso delle consultazioni, seguite da Sergio Marchionne per la quarta volta negli Usa in meno di un mese, è emersa una nuova proposta del Tesoro.

La metà dei 10,3 miliardi di dollari dell?esposizione legata alla copertura sanitaria dei pensionati sarebbe trasformata in quote azionarie (almeno il 20%) mentre la restante parte sarebbe liquidata dal governo o dalla Chrysler, nella forma di obbligazioni redimibili solo nel giro di qualche anno. L?ipotesi che tuttavia è stata accolta con una certa diffidenza dal sindacato, preoccupato per le sorti dei suoi 255 mila pensionati, e dalle banche, che temono un entrata troppo massiccia di Uaw nel capitale. Un ulteriore elemento che va a complicare il nodo della ristrutturazione del debito il più arduo da sciogliere. Venerdì il comitato dei 45 creditori guidato da Jp Morgan, Goldman Sachs e Morgan Stanley ha presentato al Tesoro Usa una nuova controfferta sul debito. Propongono il taglio del debito da 6,9 miliardi di dollari a 3,75 miliardi in cambio di una quota del 35% di azioni di Chrysler. Un gesto di disponibilità ma ben lontano dalle rigide richieste del governo. Intanto prosegue la ridda di voci e smentite sul futuro del gruppo di Auburn Hills: prende quota l?ipotesi della «soft bankruptcy», una bancarotta pilotata, per Chrysler, con l?opzione di far entrare Fiat nel capitale durante l?amministrazione controllata. L?ipotesi rimbalza sui media Usa che tessono le lodi di Fiat: per il Wall Street Journal, il Lingotto è il vero vincitore del negoziato tra creditori e Tesoro.
 

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