Unica, modestissima cosa che mi sentirei di rimproverare a Schumacher è il fatto di avere detto, qualche anno fa, "Mi ritiro dalla F.1" e di aver poi cambiato idea : ma è ben evidente per tutti, credo, che lui è in numerosa compagnia su questo - ovviamente parlando in generale, senza limitarsi alla F.1 - e che il rispettare nei fatti quanto dichiarato anni prima è comportamento da gentiluomo d'altri tempi, ormai raro nella nostra società involgarita.
A parte questo, ed a parte la famosa "ruotata" con cui nel '97 tentò di mandare fuori pista J. Villeneuve (una cosa di cui Schumacher in seguito, ne sono sicuro, si è pentito : a tutti noi è capitato, nella vita, di far qualcosa di cui poi ci pentiamo... io compreso, e del resto Ayrton Senna, pur giustamente considerato un grandissimo del volante, con Prost fece di peggio...) Michael Schumacher è stato ed è non soltanto un pilota eccezionale, ma anche un vero esempio di determinazione, ostinazione, professionalità : uno che, se si mette in testa di raggiungere un certo traguardo, fa davvero tutto quello che gli è umanamente possibile per riuscirci, senza tirarsi indietro anche se deve lavorare duro... uno dalla volontà di ferro, insomma.
E' ben per questo che penso che lui sarà sempre lo Schumacher dei bei tempi : 41 anni (età a cui sono arrivati a giocare alcuni calciatori professionisti, e nel calcio l'efficienza fisica della giovinezza, poco ma sicuro, conta più che in F.1) non sono certo un'età proibitiva in F.1, dove è richiesta una buona efficienza fisica generale ed una certa resistenza ma solo il collo, in effetti, viene sottoposto a sforzi - e richiede quindi un allenamento - davvero inusuali.
E l'età in genere rende più accorti, più attenti a calibrare i rischi e gli sforzi là dove servono davvero, evitando quell'eccesso di spavalderia, quella tendenza a sentirsi imbattibili tipica di molti giovani campioni (ed a cui lo stesso Michael Schumacher non era estraneo, in gioventù) che però, non di rado, è la prima causa di certe clamorose sconfitte ad opera di avversari magari meno "superdotati", ma più lucidi e pronti ad approfittare del minimo errore dell'avversario : un'arte, questa, in cui eccelleva Alain Prost, ma che anche Schumacher ha dimostrato di conoscere bene.
Dopodichè, detto questo, resta il fatto che, in F.1, la vettura conta più del pilota, quindi non è possibile far pronostici adesso su chi vincerà il titolo ; ma il ritorno di Michael Schumacher aggiunge indubbiamente pepe ad un campionato spesso noioso, che aveva bisogno di un po' d'adrenalina.
Lucio