Boh, ma sotto 10 euro non mi pare una cosa così grave pagare coi contanti... sto Satispay mi sembra una di quelle cose che ti può venire comodo una o due volte nella vita.
Ovvio che 6 euro ed il relativo modestissimo margine che ha (ache perché subisce il taglieggiamento da parte dei gestori dei buoni pasto) sono pochi per pagare con il bancomat, il circuito bancartio ti ammazza di commissioni.dipende, io ad esempio ora lavoro in una zona abbastanza isolata, per pranzo usufruisco di un ristorante che fa una serie di menu, prendo sempre quello da 6 euro, i buoni pasto elettronici non li prende, mi resta comodo pagare con il bancomat soprattutto se sono a corto di liquidi altrimenti poi dovrei girare per trovare un bancomat, ma ogni volta è una discussione perchè per lui l'importo è basso
Ovvio che 6 euro ed il relativo modestissimo margine che ha (ache perché subisce il taglieggiamento da parte dei gestori dei buoni pasto) sono pochi per pagare con il bancomat, il circuito bancartio ti ammazza di commissioni.
Anche perché se le banche stanno abbassando le commissioni percentuali sotto la spinta dei vari governi, in compenso stanno alzando in modo folle i canoni mensili di noleggio e assistenza. Ben vangano dunque questi sistemi alternativi, forse il cartello bancario abbasserà la cresta. Per altro la cosa curiosa è che (come ho sempre sotenuto ... d'altra parte è il mio mestiere) per evader davevro serve l'appoggio diu una banca, e le transazioni elettroniche sono un ottimo modo per evadere (che la maggioranza delel persone nortmali rimanga stupita da questa constatazione, ci sta, ma chi propugna le transazini elettroniche sa perfettamenet che lo scopo non è quello di ridurre l'evasione ma unicamente di tracciare e profilare il parco buoi pardon i clienti).
P.S. sui buoni pasto, vedo che sempre più esercenti stanno disdettando le convenzioni oppure ricaricano il 10% a titolo spese, interessi passivi e commissioni ... e fanno bene. Quela dei buoni pasto è una delel tante tipiche "italianità" ... all'estero porti la nota spese e ti rimborsano senza problemi di deducibilità.
Se sei in condizioni di trattare con la tua banca da posizioni di forza, ci rientra anche il caffè pagato con la carta. Il limite più basso che abbia visto al di fuori delle grandi catene mi pare sia di 5 euro o forse addirittura di 3 (ma parliamo appunto di soggetti in posizione di forza con le banche).Da ignorante della materia mi chiedo però perche alcuni esercenti ormai anche per un caffe accettano le carte ed altri no, ma è una mia personale curiosità senza alcun spirito provocatorio
Questo problema nasce dall'azione delle lobbies che hanno indotto a produrre norme di favore per determinate modalità di acquisto (esempio buoni pasto anziché note spese)o non entro in merito alla correttezza o meno del comportamento dell'esercente, so che le carte e i buoni pasto creano tutta una serie di problemi agli esercenti che non sta a me giudicare e risolvere, spero che ne vengano a capo perchè se a me l'azienda paga con i buoni pasto elettronici non deve poi essere un modo per cui poi a rimetterci devo essere io , ne tanto meno altri soggetti, e idem dicasi con le carte
Questo probema nasce dall'azine delle lobbies che hanno indotto a produrre norme di favore per determinate modalità di acquisto (esempio buoni pasto anziché note spese)
Tanto per rendere l'idea, quando avevo dipendenti ed acquistavo i ticket, io li pagavo ad esempio 100 euro + Iva 4% + spese di produzione e spedizione, l'esercente incassava un facciale nomnale di 100 euro Iva inclusa (quindi 90,91) - e già qui sono 9,09 Iva inclusa di margine puro per l'emittente, dopo di che per ottenere il rimborso dei 100 Ivati doveva pagare (in detrazione dei 100 euro) una commissione media del 10% (la commissione che variava a seconda dei giorni di incasso, se li voleva "subito" arrivava anche al 20%, se attendeva 6 mesi si scendeva al 5%). Oltre a tutto, la burocrazia per il rimborso era scoraggiante, sembrava fatta apposta per raggruppare i buoni e produrre le richieste ogni 3-4 mesi (altri giorni banca regalati all'emittente). Questo per me che ero uno microbo da circa 2.000 euro l'anno di ticket: con le grandi organizzazioni pubbliche e private, ci sono le gare al ribasso per cui il datore di lavoro li paga "sotto la pari" ... cioè tu hai un buono da 10 euro che al datore è costato 10 meno X% di sconto ... e poi ovviamente chi salda il conto è l'esercente di turno. Ripeto, vivedo a contatto con paesi infinitamente più civili del nostro sotto il profilo burocratico amministrativo, 'ste cose mi fanno uscire il fumo da naso e orecchie.
Questo problema nasce dall'azione delle lobbies che hanno indotto a produrre norme di favore per determinate modalità di acquisto (esempio buoni pasto anziché note spese)
Tanto per rendere l'idea, quando avevo dipendenti ed acquistavo i ticket, io li pagavo ad esempio 100 euro + Iva 4% + spese di produzione e spedizione, l'esercente incassava un facciale nomnale di 100 euro Iva inclusa (quindi 90,91) - e già qui sono 9,09 Iva inclusa di margine puro per l'emittente, dopo di che per ottenere il rimborso dei 100 Ivati doveva pagare (in detrazione dei 100 euro) una commissione media del 10% (la commissione che variava a seconda dei giorni di incasso, se li voleva "subito" arrivava anche al 20%, se attendeva 6 mesi si scendeva al 5%). Oltre a tutto, la burocrazia per il rimborso era scoraggiante, sembrava fatta apposta per raggruppare i buoni e produrre le richieste ogni 3-4 mesi (altri giorni banca regalati all'emittente). Questo per me che ero uno microbo da circa 2.000 euro l'anno di ticket: con le grandi organizzazioni pubbliche e private, ci sono le gare al ribasso per cui il datore di lavoro li paga "sotto la pari" ... cioè tu hai un buono da 10 euro che al datore è costato 10 meno X% di sconto ... e poi ovviamente chi salda il conto è l'esercente di turno. Ripeto, vivedo a contatto con paesi infinitamente più civili del nostro sotto il profilo burocratico amministrativo, 'ste cose mi fanno uscire il fumo da naso e orecchie.
Dipende. Certi posti diurni lavorano solo così e recuperano risparmiando a mille sugli ingredienti di base (un meù completo a 6 euro come diceva Algepa fa, con rispetto parlando, semplicemente ridere, è roba da Kebab); chi ha anche lavoro serale, generalmente usa il giro diurno dei buoni pasto per coprire le spese vive e fa margini con il lavoro serale; i supermercati stanno più o meno tutti (almeno dalle mie parti) di fatto scoraggiando l'utilizzo dei buoni (limitandoli nel numero di pezzi spendibili contemporaneamente e/o disapplicando le offerte speciali a chi paga con i ticket). Per altro i locali che lavorano bene tendono a disdettarli. La soluzione migliore che ho visto dgià diversi anni fa (dal punto di vista dell'esercente che voleva eliminare quel giro) è un cartello "servizio 10% - gratuito per chi paga con bancomat o contanti" (mi diceva che doveva attendere una scadenza contrattuale per la disdetta, ma che si era rotto le scatole)Va bene ma a quel punto l'esercente disdice e bona. Non è costretto ad accettare i buoni pasto, come è invece costretto ad avere ad esempio il POS.
Quando i Qui ticket hanno iniziato ad avere difficoltà, ristoranti panetterie e il supermercato da cui vado hanno semplicemente smesso di accettarli.
non capisco perche' uno con i buoni pasto devi farci la spesa,se si chiama buono pasto,ci fai un pasto,altrimenti si sarebbe chiamato buono spesa.Va bene ma a quel punto l'esercente disdice e bona. Non è costretto ad accettare i buoni pasto, come è invece costretto ad avere ad esempio il POS.
Quando i Qui ticket hanno iniziato ad avere difficoltà, ristoranti panetterie e il supermercato da cui vado hanno semplicemente smesso di accettarli.
non capisco perche' uno con i buoni pasto devi farci la spesa
cuorern - 30 minuti fa
GuidoP - 5 ore fa
quicktake - 2 anni fa
omniae - 7 ore fa