<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Romiti su Marchionne | Il Forum di Quattroruote

Romiti su Marchionne

Un'intera intervista per far dire a Romiti:

- Io sono stato molto più figo di Marchionne. -

Gli si riconosca pure il merito di aver investito in Brasile e di aver guidato la Fiat in anni veramente drammatici dal punto di vista sociale, ma quando riconoscerà l'errore di aver cacciato Ghidella e di aver tolto risorse strategiche all'auto (conseguenze che soprattutto l'Alfa sta pagando tuttora)?

Eviti pure di sminuire la crisi del 2002-2004 dicendo che esistono i "cicli storici".

Per quanto riguarda il rapporto coi sindacati volente o nolente non ha capito quello che ha chiesto Marchionne con la fine delle contrapposizioni. E' ovvio che le differenze ci saranno sempre, ma se imprenditore e dipendenti guarderanno al bene dell'azienda a lungo termine anzichè agli interessi personali a breve ci guadagneranno tutti. Non è un'idea o un sogno romantico, ma realtà in moltissime aziende italiane ed estere (Chrysler compresa guarda caso).
 
156jtd. ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-18174.htm

e tu difendi romiti????
Vedi che odi l'alfa e il gruppo Fiat.!?

Non ho ancora scritto una sola parola di mio pugno, 156.

Ma forse tu sai cosa penso, prima che lo scriva. In tal caso ti assumo come segretario per scrivere le mie opinioni al posto mio.

O forse sei allo stadio terminale, quando si cominciano ad avere le visioni.

Io semplicemente leggo. Tutto. E se lo trovo interessante, lo condivido.

Ciao.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
156jtd. ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-18174.htm

e tu difendi romiti????
Vedi che odi l'alfa e il gruppo Fiat.!?

Non ho ancora scritto una sola parola di mio pugno, 156.

Ma forse tu sai cosa penso, prima che lo scriva. In tal caso ti assumo come segretario per scrivere le mie opinioni al posto mio.

O forse sei allo stadio terminale, quando si cominciano ad avere le visioni.

Io semplicemente leggo. Tutto. E se lo trovo interessante, lo condivido.

Ciao.

Mi sembra che qui si stia beatificando un pò troppo Marchionne... E' certamente un buon manager ed ha fatto buone cose per il gruppo Fiat, però sono stati fatti anche tanti errori, forse non direttamente per sua esclusiva responsabilità, ma comunque lui è chiamato a risponderne come AD (chi autorizza i vari restyling nel gruppo che sono sempre peggiorativi nei confronti del modello originale?, vi ricordate la storia della radio della Giulietta a pochi giorni dalla presentazione?)

Romiti me lo ricordo come un "duro", non mi sembra che avesse posizioni da bolscevico e se dichiara questo, nell'intervista al Corriere:

" D. Marchionne chiede un nuovo patto sociale.

R. Ecco il punto principale. Vede, la situazione che affrontammo noi nel 1980 era un po' più complicata di quella di oggi. Oggi per fortuna non scorre il sangue. Allora scorreva il sangue. Ci ammazzarono il vicedirettore della Stampa, Carlo Casalegno, e il responsabile della pianificazione, Carlo Ghiglieno. Le Br ci azzoppavano un caposquadra ogni settimana. Di fronte avevamo leader sindacali che si chiamavano Lama, Carniti, Benvenuto, Bertinotti; non voglio fare paragoni con quelli di oggi, ma diciamo che erano leader di un certo calibro. Eppure noi non ci siamo mai sognati di dividere il sindacato, o anche solo di provarci. Il sindacato lo puoi battere, non dividere. Dividere il sindacato è un errore grave, perché il sindacato escluso ti tormenterà nelle fabbriche; a maggior ragione se è il sindacato più grande. Ed è proprio quel che sta accadendo"

A me, su questo punto, sembra abbia ragione...

Ma tornando alla sua gestione....se io che pur guardo all'azienda con una certa benevolenza, voglio cambiare la mia seconda GT, sono costretto a comprare una Giulietta, per restare in AR e, tutto sommato, devo "scendere" di livello rispetto alla mia macchina, altrimenti cosa compro? La 159 la stanno facendo morire lentamente, GT ne ho già avute due e, comunque, non è più in produzione, Brera e Spider, non più in produzione. In Fiat cosa compro? e in Lancia? Praticamente stanno perdendo tutti quelli che potrebbero comprare una macchina tra i 35-40000 euro...
 
Condivido, Menech.

Bisogna partire dal presupposto che Romiti certamente non è uno che ha voluto bene ad Alfa Romeo, e si è visto.

Ma qui l'argomento è Fiat tutta quanta, di Alfa non si parla, c'entra solo di rimbalzo.

Concordo sulla visione sbagliata circa come gestire i sindacati; spaccandoli. Ma vado oltre, sospettando che l'errore fosse calcolato. Maglionne è troppo canadese ( 'mportasega se è nato in Abbbruzzo ), ha troppe rosee alternative produttive in tutto il mondo, per desiderare di rimanere a produrre ed investire in questo paese difficile.

E quindi, morto ormai l'avvocato, e con lui tutti i legami di varia "amicizia" che per decenni hanno aiutato Fiat a monopoleggiare, semplicemente ha trovato un modo di andarsene, dando la colpa a qualcuno.

Ed ecco la polpetta avvelenata: spacco il sindacato, creo la rissa, e poi alzo bandiera bianca per manifesta impossibilità a continuare, e cerco altri lidi con la coscienza linda. E non è detto che abbia fatto male, se questo era il piano iniziale: in america gli stendono tappeti rossi ed Obama gli offre le figlie in spose.

Interessante anche leggere come i semi di ciò che oggi si raccoglie sul mercato brasiliano, siano stati gettati quasi 20 anni fa, mentre ora, che ci sarebbe da seminare in Oriente, ci si trastulla.

Sulla situazione Alfa, nulla da aggiungere. Anche perchè un commento sarebbe imbarazzante da entrambe gli AD in causa.

P.S. Prego 156 di correggermi se dovessi aver sbagliato ad interpretare il mio pensiero ( ogni tanto faccio confusione ).
 
Menech ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
156jtd. ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-18174.htm

e tu difendi romiti????
Vedi che odi l'alfa e il gruppo Fiat.!?

Non ho ancora scritto una sola parola di mio pugno, 156.

Ma forse tu sai cosa penso, prima che lo scriva. In tal caso ti assumo come segretario per scrivere le mie opinioni al posto mio.

O forse sei allo stadio terminale, quando si cominciano ad avere le visioni.

Io semplicemente leggo. Tutto. E se lo trovo interessante, lo condivido.

Ciao.

Mi sembra che qui si stia beatificando un pò troppo Marchionne... E' certamente un buon manager ed ha fatto buone cose per il gruppo Fiat, però sono stati fatti anche tanti errori, forse non direttamente per sua esclusiva responsabilità, ma comunque lui è chiamato a risponderne come AD (chi autorizza i vari restyling nel gruppo che sono sempre peggiorativi nei confronti del modello originale?, vi ricordate la storia della radio della Giulietta a pochi giorni dalla presentazione?)

Romiti me lo ricordo come un "duro", non mi sembra che avesse posizioni da bolscevico e se dichiara questo, nell'intervista al Corriere:

" D. Marchionne chiede un nuovo patto sociale.

R. Ecco il punto principale. Vede, la situazione che affrontammo noi nel 1980 era un po' più complicata di quella di oggi. Oggi per fortuna non scorre il sangue. Allora scorreva il sangue. Ci ammazzarono il vicedirettore della Stampa, Carlo Casalegno, e il responsabile della pianificazione, Carlo Ghiglieno. Le Br ci azzoppavano un caposquadra ogni settimana. Di fronte avevamo leader sindacali che si chiamavano Lama, Carniti, Benvenuto, Bertinotti; non voglio fare paragoni con quelli di oggi, ma diciamo che erano leader di un certo calibro. Eppure noi non ci siamo mai sognati di dividere il sindacato, o anche solo di provarci. Il sindacato lo puoi battere, non dividere. Dividere il sindacato è un errore grave, perché il sindacato escluso ti tormenterà nelle fabbriche; a maggior ragione se è il sindacato più grande. Ed è proprio quel che sta accadendo"

A me, su questo punto, sembra abbia ragione...

Ma tornando alla sua gestione....se io che pur guardo all'azienda con una certa benevolenza, voglio cambiare la mia seconda GT, sono costretto a comprare una Giulietta, per restare in AR e, tutto sommato, devo "scendere" di livello rispetto alla mia macchina, altrimenti cosa compro? La 159 la stanno facendo morire lentamente, GT ne ho già avute due e, comunque, non è più in produzione, Brera e Spider, non più in produzione. In Fiat cosa compro? e in Lancia? Praticamente stanno perdendo tutti quelli che potrebbero comprare una macchina tra i 35-40000 euro...

Ciao Menech
condivido quello che dici, ma come ti chiedi cosa comprare, aspetti il 2013 e avrai la spider addirittura con la TP!!! ;)
Scherzi a parte è folle non avere prodotti in quella fascia di prezzo, se vedi in un altro post i dati di vendita di Audi ti rendi conto del fallimento totale della dirigenza fiat.
 
Dopo Ghidella.......difficile capire se per l'Alfa e' stato peggio Romiti o Marchionne.

Milano. Se uno vuole una data precisa dell'inizio della crisi Fiat non deve guardare agli anni recenti, al 2002 o al 2001, ma deve spingersi più indietro esattamente al 1990. L'anno prima la Fiat aveva avuto i più alti guadagni della sua storia: il 10,7 per cento di utile corrente sul fatturato. Un vero e proprio record. Nel 1980, tanto per fare un confronto, l'utile corrente sul fatturato era stato di appena l'1,4 per cento. Nel giro di dieci anni i profitti, insomma, si moltiplicano per dieci. Basta conoscere un po' di storia interna Fiat per accorgersi che i mitici anni Ottanta, gli anni in cui ogni anno gli utili sono più alti dell'anno precedente, fino a arrivare a quell'incredibile 10,7 per cento, sono gli anni di Vittorio Ghidella. Sono gli anni in cui sopra l'auto Fiat comanda il tecnico preso dalla Riv, più tardi conosciuto come il papà della Uno.
Ma se nel 1989 la Fiat tocca i massimi della sua storia recente, quanto a guadagni, nel 1990 comincia subito la crisi. L'utile corrente sul fatturato si dimezza infatti di colpo e scende al 5,6 per cento. Nel 1993, cioè subito dopo, siamo già alla catastrofe: la Fiat perde il 4,4 per cento sul fatturato. Rispetto allo straordinario risultato del 1989 c'è una perdita di redditività di oltre il 15 per cento: da più 10,7 a -4,4. Dopo, ci sarò ancora un anno discreto, il 1997, con utili pari al 4,6 per cento del fatturato. Ma per il resto sarà solo un lento declino. Fino al primo trimestre del 2002 in cui la Fiat torna a perdere il 4,1 per cento rispetto al fatturato. Fino a quando, cioè, la Fiat torna agli anni bui.

Ma che cosa succede nel 1990? La risposta è semplice: dalla Fiat se ne va (o meglio: viene spinto fuori) Vittorio Ghidella. E il declino dell'auto, complice anche un po' di cattiva congiuntura, è quasi immediato.
In proposito c'è um aneddoto che spiega bene come sono andate le cose. Nel 1988 l'auto Fiat registra il suo maggior successo storico. Nell'insieme guadagna infatti 4 mila miliardi (di vecchie lire, ovviamente). Ghidella va dall'Avvocato Agnelli e gli illustra i risultati, comprensibilmente orgoglioso. E avverte: "Tutti questi soldi vanno immediatamente reinvestiti nell'auto perché sono in arrivo tempi brutti". L'Avvocato Agnelli sorride e consola Ghidella: "Lei è il solito allarmista". Dietro questo semplice scambio di battute c'è tutto il dramma successivo. La Fiat è una holding e nelle holding è evidente che i capi dei vari settori tirano a avere la quota maggiore di stanziamenti. Poi sta ai capi della holding dividere i denari. Nella Fiat il capo dell'auto era Ghidella, il capo della holding Cesare Romiti. E quindi, se Ghidella voleva i soldi per l'auto, Romiti, invece, vedeva l'auto come una delle tante attività della Fiat globale. Probabilmente, pensava anche, come fanno tutti i capi della holding, che era meglio fare anche dell'altro, invece di mettere tutti i soldi in uno stesso cesto.

Nel caso della Fiat, comunque, questa dialettica interna dura poco perché Ghidella alla fine degli anni Ottanta viene mandato via e i pieni poteri passano a Romiti, che di fatto diviene anche il capo dell'auto. E Romiti non è uno che capisce molto di auto. E' un amministrativo, è uno abituato a contare gli incassi e a lesinare, se si può, sulle spese. Soprattutto se si vede una congiuntura non troppo buona. E quindi si sta molto attenti ai soldi. E l'auto comincia a essere gestita al risparmio. Si deve fare una nuova Uno, ma nessuno la vedrà mai perché non viene fatta. Si deve fare un'Alfaromeo con trazione posteriore (usando i pianali della Maserati), ma anche questa non la vedrà mai nessuno perché non verrà mai fatta.
Insomma, si cerca di fare il bilancio con quello che c'è, stando molto attenti a risparmiare. Per di più ci si accorge che Ghidella non aveva un vero e proprio staff all'altezza di una casa come la Fiat Auto: era un accentratore e faceva tutto lui. Quando se ne va, si lascia alle spalle poco, come uomini di prodotto. "I suoi numeri 2 - si racconta sarebbero stati i numeri 20 in qualsiasi altra industria automobilistica". Ma a lui andava bene così.
Romiti, invece, un po' cerca di fare un mestiere che non è il suo (il fabbricante di automobili), un po' dentro Fiat Auto effettivamente non trova persone e strutture valide. E così l'auto Fiat, poco a poco, deperisce, si attorciglia intorno agli stessi modelli, invecchia insieme a Romiti e all'Avvocato.

Il risultato netto di tutto ciò è che gli utili Fiat si riducono drasticamente e che nel 1993 si rischia un vero e proprio collasso dell'azienda torinese.
La crisi (e la fine) dell'auto Fiat nasce, insomma, in quei 7-8 anni in cui Cesare Romiti è l'unica guida della Fiat, auto compresa. Al punto che quelli che arrivano dopo (e in particolare Paolo Cantarella, che diventerà amministratore delegato della casa torinese) sono certo colpevoli per quello che è successo, ma più che altro sono colpevoli di non essersi accorti che Romiti aveva passato loro un cerino acceso. Cerino che nella primavera del 2002 ha cominciato davvero a bruciare e a scottare le mani del vertice Fiat.
Insomma, la crisi è scoppiata adesso, ma le sue origini vanno ricercate negli anni Novanta, nel dopo-Ghidella, negli anni di Cesare Romiti. Dopo è successo semplicemente quello che era inevitabile che accadesse.

(11 ottobre 2002)
 
blackshirt ha scritto:
Kren ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-18174.htm
'Sto Impunito. Ha pure il coraggio di autoincensarsi...

troppo lungo da leggere, in sintesi cosa dice?
Mandi Teo! Dopo tanto tempo è bello rileggerti :D
In sintesi dice che è merito suo se la Fiat è sbarcata in Brasile (dove adesso fa utili a palate). Sostiene che ai suoi tempi i rapporti con il sindacato erano migliori e che comunque lui il sindacato lo ha sconfitto così come le Brigate rosse. Dice di aver riportato l'ordine in fabbrica e che, nel '98 ha lasciato la Fiat in condizioni ottime, portandosi via RCS con la liquidazione (aggiungo io).
Mi aspettavo qualcosa di più: speravo sostenesse che sul Piave fu lui a fermare e sconfiggere gli austriaci nel 18.
Ma che vada a ........ :twisted:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Condivido, Menech.

Bisogna partire dal presupposto che Romiti certamente non è uno che ha voluto bene ad Alfa Romeo, e si è visto.

Ma qui l'argomento è Fiat tutta quanta, di Alfa non si parla, c'entra solo di rimbalzo.

Concordo sulla visione sbagliata circa come gestire i sindacati; spaccandoli. Ma vado oltre, sospettando che l'errore fosse calcolato. Maglionne è troppo canadese ( 'mportasega se è nato in Abbbruzzo ), ha troppe rosee alternative produttive in tutto il mondo, per desiderare di rimanere a produrre ed investire in questo paese difficile.

E quindi, morto ormai l'avvocato, e con lui tutti i legami di varia "amicizia" che per decenni hanno aiutato Fiat a monopoleggiare, semplicemente ha trovato un modo di andarsene, dando la colpa a qualcuno.

Ed ecco la polpetta avvelenata: spacco il sindacato, creo la rissa, e poi alzo bandiera bianca per manifesta impossibilità a continuare, e cerco altri lidi con la coscienza linda. E non è detto che abbia fatto male, se questo era il piano iniziale: in america gli stendono tappeti rossi ed Obama gli offre le figlie in spose.

Interessante anche leggere come i semi di ciò che oggi si raccoglie sul mercato brasiliano, siano stati gettati quasi 20 anni fa, mentre ora, che ci sarebbe da seminare in Oriente, ci si trastulla.

Sulla situazione Alfa, nulla da aggiungere. Anche perchè un commento sarebbe imbarazzante da entrambe gli AD in causa.

P.S. Prego 156 di correggermi se dovessi aver sbagliato ad interpretare il mio pensiero ( ogni tanto faccio confusione ).

Brillante.

ti quoto convinto.

Toscano?
 

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