Essendo ora in primis interessato a quest'argomento sono andato a recuperarmi i vecchi post. Sperando di aver fatto cosa gradita.
Se c'è altro che merita in particolar modo chiedetemi pure e proverò a recuperarlo...
Chiariamo alcuni punti fondamentali in modo da formare la base per i
successivi assunti.
Prima cosa: i motori non sono assolutamente rodati
quando la vettura viene consegnata. Anzi, oggi le tolleranze di
accoppiamento sono molto più ristrette di un tempo, ma contestualmente la
lavorazione superficiale delle parti a contatto è molto più accurata. Il
primo aspetto, darebbe luogo ad una esigenza di effettuare il rodaggio
molto marcata, la seconda smussa gli effetti sicuramente deleteri di una
guida che non ne tenga conto. In ciò entrano in gioco, e facendo una parte
assai rilevante, gli odierni lubrificanti che hanno caratteristiche molto
progredite ed efficaci.
Quindi, il rodaggio c'è, e c'è più di prima. Ma se
non viene fatto, si rischiano inconvenienti meno di un tempo. Ma è meglio
farlo. Ok?
Come si fa? tenendo in prima considerazione le norme della buona
guida, che valgono sempre, anche a rodaggio concluso. Effettuare, con cura,
un congruo "warm-up", ovvero far scaldare gradualmente il motore,
tenendo il giusto rapporto inserito ed il giusto regime di rotazione che
deve essere contenuto ma non troppo basso per non innescare fenomeni di
sottosforzo; meglio un rapporto più corto con un carico minore (ovvero
premendo meno l'acceleratore) che un rapporto più lungo con un carico
troppo marcato. Purchè il regime rimanga nei limiti, ovvero, tra i
1500/1800 ed i 2000/2500.
Una volta svolta la fase di riscaldamento nelle
modalità suddette, marciare senza forzare, nè in basso, nè in alto, con un
regime massimo circa pari ai 2/3 di quello in cui viene erogata la potenza
massima. Tale regime è di norma posto intorno ai 5500/6000 rpm, quindi, in
larga stima, si può ipotizzare un regime massimo pari a circa 3500-4000rpm.
Ma è meglio dare gradualità all'uso del motore, e quindi arrivare a questo
regime a carico parzializzato, in leggera progressione, senza veemenza.
Con l'avanzare della percorrenza, si avvertirà con chiarezza che il motore
si "scioglie" sempre di più; sarà allora il "buon
orecchio" ad accompagnarci nella condotta di guida, senza forzare,
senza esagerare, né in un senso, né nell'altro. Va tenuto presente,
infatti, che il rodaggio è un processo graduale, progressivo, è una
condizione che sussiste nella massima proporzione alla prima accensione del
motore e declina piano piano fino ad un kilometraggio...che non è possibile
definire in partenza, nè per noi, nè per chi ha fatto il motore. Per il
semplice motivo che dipende dall'uso, dal clima e da molto altro. In linea
di principio, si può stimare intorno ai 1500-3000km per un ciclo
"Otto" e può anche triplicare per un buon Diesel costruito con
cura.
Se possibile, una ulteriore accortezza è quella di non spegnere il
motore se si effettua una brevissima sosta, come "scendere per
comprare le sigarette", se questo può essere eseguito in sicurezza.
Meglio lasciare il motore al minimo, con il freno di stazionamento
azionato, in folle. Se ciò può essere ritenuto deleterio sotto l'aspetto
dei consumi, si tenga presente che qualsiasi motore, all'atto
dell'accensione, richiede una notevole quantità di carburante; la tal
situazione può benissimo equivalere qualche istente al minimo, spesso anche più.
Se c'è altro che merita in particolar modo chiedetemi pure e proverò a recuperarlo...
Chiariamo alcuni punti fondamentali in modo da formare la base per i
successivi assunti.
Prima cosa: i motori non sono assolutamente rodati
quando la vettura viene consegnata. Anzi, oggi le tolleranze di
accoppiamento sono molto più ristrette di un tempo, ma contestualmente la
lavorazione superficiale delle parti a contatto è molto più accurata. Il
primo aspetto, darebbe luogo ad una esigenza di effettuare il rodaggio
molto marcata, la seconda smussa gli effetti sicuramente deleteri di una
guida che non ne tenga conto. In ciò entrano in gioco, e facendo una parte
assai rilevante, gli odierni lubrificanti che hanno caratteristiche molto
progredite ed efficaci.
Quindi, il rodaggio c'è, e c'è più di prima. Ma se
non viene fatto, si rischiano inconvenienti meno di un tempo. Ma è meglio
farlo. Ok?
Come si fa? tenendo in prima considerazione le norme della buona
guida, che valgono sempre, anche a rodaggio concluso. Effettuare, con cura,
un congruo "warm-up", ovvero far scaldare gradualmente il motore,
tenendo il giusto rapporto inserito ed il giusto regime di rotazione che
deve essere contenuto ma non troppo basso per non innescare fenomeni di
sottosforzo; meglio un rapporto più corto con un carico minore (ovvero
premendo meno l'acceleratore) che un rapporto più lungo con un carico
troppo marcato. Purchè il regime rimanga nei limiti, ovvero, tra i
1500/1800 ed i 2000/2500.
Una volta svolta la fase di riscaldamento nelle
modalità suddette, marciare senza forzare, nè in basso, nè in alto, con un
regime massimo circa pari ai 2/3 di quello in cui viene erogata la potenza
massima. Tale regime è di norma posto intorno ai 5500/6000 rpm, quindi, in
larga stima, si può ipotizzare un regime massimo pari a circa 3500-4000rpm.
Ma è meglio dare gradualità all'uso del motore, e quindi arrivare a questo
regime a carico parzializzato, in leggera progressione, senza veemenza.
Con l'avanzare della percorrenza, si avvertirà con chiarezza che il motore
si "scioglie" sempre di più; sarà allora il "buon
orecchio" ad accompagnarci nella condotta di guida, senza forzare,
senza esagerare, né in un senso, né nell'altro. Va tenuto presente,
infatti, che il rodaggio è un processo graduale, progressivo, è una
condizione che sussiste nella massima proporzione alla prima accensione del
motore e declina piano piano fino ad un kilometraggio...che non è possibile
definire in partenza, nè per noi, nè per chi ha fatto il motore. Per il
semplice motivo che dipende dall'uso, dal clima e da molto altro. In linea
di principio, si può stimare intorno ai 1500-3000km per un ciclo
"Otto" e può anche triplicare per un buon Diesel costruito con
cura.
Se possibile, una ulteriore accortezza è quella di non spegnere il
motore se si effettua una brevissima sosta, come "scendere per
comprare le sigarette", se questo può essere eseguito in sicurezza.
Meglio lasciare il motore al minimo, con il freno di stazionamento
azionato, in folle. Se ciò può essere ritenuto deleterio sotto l'aspetto
dei consumi, si tenga presente che qualsiasi motore, all'atto
dell'accensione, richiede una notevole quantità di carburante; la tal
situazione può benissimo equivalere qualche istente al minimo, spesso anche più.