<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Rifare l'assetto della Civic... | Il Forum di Quattroruote

Rifare l'assetto della Civic...

Avverto che l'auto ha perso (83.000 km) quella rapidità e sincerità nei trasferimenti di carico ed ora mi pare più lenta, tiene la strada sì ma mi sembra un pò "gondola".
Un mio amico ha cambiato gli ammo (non le molle) della sua Passat a 100.000 km, avendola strapazzata in montagna (+ o - come me) e dice che è rinata.
Secondo voi è una cazzata?
Vorrei trovare una soluzione che copi meglio le sconnessioni ma allo stesso tempo non faccia perdere qualità all'assetto.

I MONROE regolabili sono proibitivi a livello di $?

Oppure BILSTEIN B6... :rolleyes:
 
E' una valutazione estremamente complessa.
Di sicuro, non è indicativo riferirsi ad una certa marca o ad un certo modello di ammortizzatori; non solo, occorre sapere quali erano i valori di smorzamento iniziali e interfacciarli con un'accurata analisi del comportamento stradale della vettura per poter fare una stima, di larga massima, su quali potrebbero essere le differenze da preferire e quindi eventualmente cercare in un dispositivo di concorrenza. Fatte salve, come è ovvio, le altre - molte - variabili in gioco, come rigidezza delle molle, delle barre stabilizzatrici e delle boccole.
Di solito, una percezione di limitata capacità di assorbimento da parte delle sospensioni può essere associata ad uno scarso valore di smorzamento a compressione degli ammortizzatori. Per un costruttore, è facile propendere verso questo settaggio perché in tal modo si vanno a caricare di più le molle che possono ripartire su una superficie molto più ampia le sollecitazioni; l'ammortizzatore le dovrebbe scaricare sullo stelo e da qui sull'attacco del vincolo alla scocca. Ciò provoca facilmente deformazioni che portano il componente (l'attacco alla scocca) a fondo corsa e, stante il suo usuale dimensionamento ed una normale conformazione, può usurarsi velocemente e provocare rumori anche ben sensibili. Non solo, ma far lavorare tali componenti al limite delle loro possibilità può causare l'insorgere di componenti trasversali delle forze in gioco che possono mettere in crisi anche componenti interni dell'ammortizzatore, in primis i guida stelo, con conseguente usura anomala e, di nuovo, rumore. Occorre, pertanto, moltissima attenzione a sovradimensionare i valori di smorzamento in modo che i medesimi restino comunque compatibili con quanto "digeribile" dai vari dispositivi di vincolo.
Come vedi, è una faccenda assai complessa. Si può, tuttavia, arguire che un produttore di ammortizzatori destinati ad una certa vettura, che non siano quelli originali, debba aver valutato la situazione nel suo insieme e fornisca un oggetto dimensionato correttamente. Ma, di solito, consiglia, anche per motivi commerciali, ma non solo, l'abbinata con molle differenti, per i motivi vagamente esposti più sopra.
Una molla più cedevole farà lavorare di più l'ammortizzatore dal momento che la stessa si deformerà con più facilità, rendendo indispensabile un maggiore lavoro di smorzamento. Quindi, in concomitanza di molle più morbide (le cito, perché sono di solito quelle che vengono utilizzate per abbassare la vettura: a parità di peso sostenuto, si schiacciano di più se mantengono un'estensione, senza carico, paragonabile o maggiore a quelle originali) l'ammortizzatore dovrà fornire valori di smorzamento in compressione (ed uno proporzionalmente settato in estensione) maggiore di quanto non fosse determinato in origine. Maggiori reazioni, quindi, che si scaricano sui vincoli che possono, pertanto, trovarsi alle corde.
La faccenda si complica ulteriormente se si va a considerare che il settaggio degli ammortizzatori non si limita ai due valori sopra esposti in cui si trovano a lavorare nelle due situazioni tipo, ovvero, in relazione al movimento, compressione ed estensione; vi è anche un altro valore che, se non correttamente impostato, può recare un certo disagio e la percezione di una limitata funzionalità del comparto smorzante e sospensivo. Si tratta della cosiddetta "regolazione del valore minimo", ovvero del minimo valore di sollecitazione sotto il quale lo stantuffo dell'ammortizzatore non si muove. Ma questo, come è ovvio, va valutato in condizioni dinamiche e difatti esistono apposite macchine, dette "dyna" o termine similare, che consentono di misurare tale comportamento, insieme agli altri due, comprimendo e distendendo l'ammortizzatore con battute cicliche, la cui frequenza, più o meno alta a stima del competente preparatore assettista, dà la misura della maggiore o minore propensione per un certo tipo di utilizzo, nonché la stabilità alla fatica e la variabilità (fattore assai importante) in relazione alla temperatura.
I migliori risultati, a mio avviso, si hanno disponendo di un treno di ammortizzatori originali, nuovi, e sottoponendoli al vaglio della dyna. Se si evincono, come è usuale, dei valori di smorzamento troppo esigui, l'artigiano capace li rende scomponibili qualora non lo siano già, e con un sapiente dosaggio tra elementi viscosi (l'olio), il gas, (se la tipologia del dispostivo lo consente o possa essere modificata ad hoc), elementi elastici (le molle che sovrintendono l'apertura delle valvole di deflusso-afflusso tra camera e camera all'interno del corpo dell'ammortizzatore), nonché, eventualmente, sostituendo lo stelo con altro di maggior diametro e relativo guidastelo, nonché modificando il relativo alloggiamento sullo stantuffo vero e proprio, riesce a modificare tali valori secondo la sua esperienza; ma sarà l'utente, con la sua sensibilità, a valutare la liceità di quanto eseguito, sia in ambito di resa alla guida, sia, nondimeno, in ambito di corretta funzionalità delle parti vincolari che non dovranno in alcun modo "risentirsi" della nuova situazione, spia del fatto che qualcosa è stato cambiato in maniera troppo drastica. Vanno, quindi, effettuate diverse prove, diverse regolazioni, finché non si trova quella che più ci aggrada, eventualmente ponendo mano anche agli attacchi, qualora siano ragionevolmente duttili da modificare.
Al di là di questo, occorre affidarsi all'esperienza di coloro che hanno già provato ad adottare componenti già presenti in "pronto" sul mercato, tenendo ben presente che una buona parte della percezione del frangente di specie si basa su parametri squisitamente soggettivi e pertanto difficilmente uniformabili tra un guidatore e l'altro.
 
meipso ha scritto:
E' una valutazione estremamente complessa.
Di sicuro, non è indicativo riferirsi ad una certa marca o ad un certo modello di ammortizzatori; non solo, occorre sapere quali erano i valori di smorzamento iniziali e interfacciarli con un'accurata analisi del comportamento stradale della vettura per poter fare una stima, di larga massima, su quali potrebbero essere le differenze da preferire e quindi eventualmente cercare in un dispositivo di concorrenza. Fatte salve, come è ovvio, le altre - molte - variabili in gioco, come rigidezza delle molle, delle barre stabilizzatrici e delle boccole.
Di solito, una percezione di limitata capacità di assorbimento da parte delle sospensioni può essere associata ad uno scarso valore di smorzamento a compressione degli ammortizzatori. Per un costruttore, è facile propendere verso questo settaggio perché in tal modo si vanno a caricare di più le molle che possono ripartire su una superficie molto più ampia le sollecitazioni; l'ammortizzatore le dovrebbe scaricare sullo stelo e da qui sull'attacco del vincolo alla scocca. Ciò provoca facilmente deformazioni che portano il componente (l'attacco alla scocca) a fondo corsa e, stante il suo usuale dimensionamento ed una normale conformazione, può usurarsi velocemente e provocare rumori anche ben sensibili. Non solo, ma far lavorare tali componenti al limite delle loro possibilità può causare l'insorgere di componenti trasversali delle forza in gioco che possono messere in crisi anche componenti interni dell'ammortizzatore, in primis i guida stelo, con conseguente usura anomala e, di nuovo, rumore. Occorre, pertanto, moltissima attenzione a sovradimensionare i valori di smorzamento in modo che i medesimi restino comunque compatibili con quanto "digeribile" dai vari dispositivi di vincolo.
Come vedi, è una faccenda assai complessa. Si può, tuttavia, arguire che un produttore di ammortizzatori destinati ad una certa vettura, che non siano quelli originali, debba aver valutato la situazione nel suo insieme e fornisca un oggetto dimensionato correttamente. Ma, di solito, consiglia, anche per motivi commerciali, ma non solo, l'abbinata con molle differenti, per i motivi vagamente esposti più sopra.
Una molla più cedevole farà lavorare di più l'ammortizzatore dal momento che la stessa si deformerà con più facilità, rendendo indispensabile un maggiore lavoro di smorzamento. Quindi, in concomitanza di molle più morbide (le cito, perché sono di solito quelle che vengono utilizzate per abbassare la vettura: a parità di peso sostenuto, si schiacciano di più se mantengono un'estensione, senza carico, paragonabile o maggiore a quelle originali) l'ammortizzatore dovrà fornire valori di smorzamento in compressione (ed uno proporzionalmente settato in estensione) maggiore di quanto non fosse determinato in origine. Maggiori reazioni, quindi, che si scaricano sui vincoli che possono, pertanto, trovarsi alle corde.
La faccenda si complica ulteriormente se si va a considerare che il settaggio degli ammortizzatori non si limita ai due valori sopra esposti in cui si trovano a lavorare nelle due situazioni tipo, ovvero, in relazione al movimento, compressione ed estensione; vi è anche un altro valore che, se non correttamente impostato, può recare un certo disagio e la percezione di una limitata funzionalità del comparto smorzante e sospensivo. Si tratta della cosiddetta "regolazione del valore minimo", ovvero del minimo valore sotto il quale lo stantuffo dell'ammortizzatore non si muove. Ma questo, come è ovvio, va valutato in condizioni dinamiche e difatti esistono apposite macchine, dette "dyna" o termine similare, che consentono di misurare tale comportamento, insieme agli altri due, comprimendo e distendendo l'ammortizzatore con battute cicliche, la cui frequenza, più o meno alta a stima del competente preparatore assettista, dà la misura della maggiore o minore propensione per un certo tipo di utilizzo, nonché la stabilità alla fatica e la variabilità (fattore assai importante) in relazione alla temperatura.
I migliori risultati, a mio avviso, si hanno disponendo di un treno di ammortizzatori originali, nuovi, e sottoponendoli al vaglio della dyna. Se si evincono, come è usuale, dei valori di smorzamento troppo esigui, l'artigiano capace li rende scomponibili qualora non lo siano già, e con un sapiente dosaggio tra elementi viscosi (l'olio), il gas, (se la tipologia del dispostivo lo consente o possa essere modificata ad hoc), elementi elastici (le molle che sovrintendono l'apertura delle valvole di deflusso-afflusso tra camera e camera all'interno del corpo dell'ammortizzatore), nonché, eventualmente, sostituendo lo stelo con altro di maggior diametro e relativo guidastelo, nonché modificando il relativo alloggiamento sullo stantuffo vero e proprio, riesce a modificare tali valori secondo la sua esperienza; ma sarà l'utente, con la sua sensibilità, a valutare la liceità di quanto eseguito, sia in ambito di resa alla guida, sia, nondimeno, in ambito di corretta funzionalità delle parti vincolari che non dovranno in alcun modo "risentirsi" della nuova situazione, spia del fatto che qualcosa è stato cambiato in maniera troppo drastica. Vanno, quindi, effettuate diverse prove, diverse regolazioni, finché non si trova quella che più ci aggrada, eventualmente ponendo mano anche agli attacchi, qualora siano ragionevolmente duttili da modificare.
Al di là di questo, occorre affidarsi all'esperienza di coloro che hanno già provato ad adottare componenti già presenti in "pronto" sul mercato, tenendo ben presente che una buona parte della percezione del frangente di specie si basa su parametri squisitamente soggettivi e pertanto difficilmente uniformabili tra un guidatore e l'altro.

Aspetta, non ho letto ma immagino... ...trasferirò il sapere enciclopedico in altra sede per assimilarlo gradualmente!!! ;)

Grazie per la risposta intanto.
 
Quindi, se ho ben capito, il problema verte su tre elementi che devono andare in simbiosi:

- MOLLE
- AMMORTIZZATORI
- PREDISPOSIZIONE TELAIO x AMMORTIZZATORI + POTENTI

Se metto ammortizzatori nuovi e originali ritorno al vecchio assetto in teoria, cioè a meno che le molle esistenti non si siano fiaccate.
Se metto SOLO ammortizzatori tosti rischio di non poterli supportare sia per il vincolo, sia per l'originaria durezza delle molle che coesisterebbero.

Cambiare tutto, oltre la spesa, diventa rischioso per l'inadeguatezza dei supporti esistenti.

La cosa migliore è mettere ammo originali nuovi tarandoli per lavorare insieme alle molle che ho già ed ottenere la risposta migliore.

Mi informo, anche presso un assettista, ma quando "c'ho i sordi!" :-o (...se mai ritengo di spendere tali cifre per il solo appagamento... ...visti i tempi che corrono)
 
elancia ha scritto:
Quindi, se ho ben capito, il problema verte su tre elementi che devono andare in simbiosi:

- MOLLE
- AMMORTIZZATORI
- PREDISPOSIZIONE TELAIO x AMMORTIZZATORI + POTENTI

Se metto ammortizzatori nuovi e originali ritorno al vecchio assetto in teoria, cioè a meno che le molle esistenti non si siano fiaccate.
Se metto SOLO ammortizzatori tosti rischio di non poterli supportare sia per il vincolo, sia per l'originaria durezza delle molle che coesisterebbero.

Cambiare tutto, oltre la spesa, diventa rischioso per l'inadeguatezza dei supporti esistenti.

La cosa migliore è mettere ammo originali nuovi tarandoli per lavorare insieme alle molle che ho già ed ottenere la risposta migliore.

Mi informo, anche presso un assettista, ma quando "c'ho i sordi!" :-o (...se mai ritengo di spendere tali cifre per il solo appagamento... ...visti i tempi che corrono)

Si, in buona sostanza, è così. L'aspetto considerato è estremamente delicato ed occorre una cura particolarissima per ottenere i benefici cercati.
 
elancia ha scritto:
Quindi, se ho ben capito, il problema verte su tre elementi che devono andare in simbiosi:

- MOLLE
- AMMORTIZZATORI
- PREDISPOSIZIONE TELAIO x AMMORTIZZATORI + POTENTI

Se metto ammortizzatori nuovi e originali ritorno al vecchio assetto in teoria, cioè a meno che le molle esistenti non si siano fiaccate.
Se metto SOLO ammortizzatori tosti rischio di non poterli supportare sia per il vincolo, sia per l'originaria durezza delle molle che coesisterebbero.

Cambiare tutto, oltre la spesa, diventa rischioso per l'inadeguatezza dei supporti esistenti.

La cosa migliore è mettere ammo originali nuovi tarandoli per lavorare insieme alle molle che ho già ed ottenere la risposta migliore.

Mi informo, anche presso un assettista, ma quando "c'ho i sordi!" :-o (...se mai ritengo di spendere tali cifre per il solo appagamento... ...visti i tempi che corrono)

Secondo me, se vuoi rimontare gli ammortizzatori di serie, ti converrebbe farli rigenerare magari ritarandoli, non acquistarne una serie nuova per poi ritararla: sarebbe antieconomico.

Mi pare che abiti sull'Appennino tosco-emiliano: dalle tue parti dovrebbe esserci la ORAP che rigenera e produce ammortizzatori: non ho mai avuto esperienze con loro, ma potresti provare. C'è anche Giraldi a Pistoia che è un noto preparatore specializzato negli assetti.
 
Meipso, pur apprezzando enormemente la tua immensa preparazione tecnica, non mi "torna" un passaggio del tuo intervento:

meipso ha scritto:
Come vedi, è una faccenda assai complessa. Si può, tuttavia, arguire che un produttore di ammortizzatori destinati ad una certa vettura, che non siano quelli originali, debba aver valutato la situazione nel suo insieme e fornisca un oggetto dimensionato correttamente. Ma, di solito, consiglia, anche per motivi commerciali, ma non solo, l'abbinata con molle differenti, per i motivi vagamente esposti più sopra.
Una molla più cedevole farà lavorare di più l'ammortizzatore dal momento che la stessa si deformerà con più facilità, rendendo indispensabile un maggiore lavoro di smorzamento. Quindi, in concomitanza di molle più morbide (le cito, perché sono di solito quelle che vengono utilizzate per abbassare la vettura: a parità di peso sostenuto, si schiacciano di più se mantengono un'estensione, senza carico, paragonabile o maggiore a quelle originali) l'ammortizzatore dovrà fornire valori di smorzamento in compressione (ed uno proporzionalmente settato in estensione) maggiore di quanto non fosse determinato in origine. Maggiori reazioni, quindi, che si scaricano sui vincoli che possono, pertanto, trovarsi alle corde.

Quanto evidenziato in neretto non l'ho riscontrato personalmente nella realta: le cosidette molle da assetto abbassano la vettura non perché più morbide e cedevoli, ma proprio perché più corte: tutto ciò è facilmente verificabile confrontando visivamente una molla da assetto classica, come per esempio le Eibach Pro-kit, che garantisce un abbassamento pari a circa 25/30 mm, con una molla di serie.

Posto un'imagine, relativa a VW Bora:

Springs-Front.jpg


Le molle ribassate in genere hanno una taratura più rigida di quelle di serie, sia per limitare il coricamento, e ottenere una dinamica di guida più sportiva nei trasferimenti di carico, sia per compensare la minore escursione complessiva della sospensione data dal ribassamento (che porterebbe più facilmente a dei fondo corsa con valori elastici invariati).
Tanto che alcune case, come la Bilstein, producono ammortizzatori specifici per assetti ribassati, come i B8, proprio per adeguarne il funzionamento alla minore escursione.
Bisognerebbe anche evidenziare che un assetto "serio" dovrebbe trovare la sua ragione di essere nel miglioramento della dinamica di guida più che nei motivi estetici; lo stesso abbassamento corrisponde, funzionalmente, a un abbassamento del baricentro complessivo della vettura.

Per quanto riguarda le sollecitazioni dei vincoli, cioè degli attacchi sospensione, non mi sembra un problema così sentito sulle auto moderne, che hanno valori di resistenza torsionale molto elevati, e con assetti anche modificati ma stradali; se si avvertono fenomeni di torsione (che possono verificarsi naturalmente anche con gli elementi elastici-ammortizzanti di serie) si può irrigidire la struttura con una barra duomi o, eventualmente, anche con barre di irrigidimento posizionate nella zona del sottoscocca in prossimità degli attacchi sospensione; i problemi maggiori mi sembra che siano dati, su molte automobili, dalla qualità generalmente non eccelsa delle idrauliche degli ammortizzatori di serie, che hanno precisi vincoli di costo e sono un compromesso tra molteplici esigenze, e a volte (ma questo mi pare un problema poco sentito sulle Honda) anche dall'eccessiva elasticità o bassa qualità dei supporti elastici delle sospensioni, che generano giochi, rumorisità e imprecisioni nella cinematica della sospensione, ai quali si può ovviare montando elementi più rigidi (anche in poliuretano) più orientati ad un utilizzo sportivo che turistico, a patto di avere un assorbimento più "secco " delle asperità.
 
Jambana ha scritto:
elancia ha scritto:
Quindi, se ho ben capito, il problema verte su tre elementi che devono andare in simbiosi:

- MOLLE
- AMMORTIZZATORI
- PREDISPOSIZIONE TELAIO x AMMORTIZZATORI + POTENTI

Se metto ammortizzatori nuovi e originali ritorno al vecchio assetto in teoria, cioè a meno che le molle esistenti non si siano fiaccate.
Se metto SOLO ammortizzatori tosti rischio di non poterli supportare sia per il vincolo, sia per l'originaria durezza delle molle che coesisterebbero.

Cambiare tutto, oltre la spesa, diventa rischioso per l'inadeguatezza dei supporti esistenti.

La cosa migliore è mettere ammo originali nuovi tarandoli per lavorare insieme alle molle che ho già ed ottenere la risposta migliore.

Mi informo, anche presso un assettista, ma quando "c'ho i sordi!" :-o (...se mai ritengo di spendere tali cifre per il solo appagamento... ...visti i tempi che corrono)

Secondo me, se vuoi rimontare gli ammortizzatori di serie, ti converrebbe farli rigenerare magari ritarandoli, non acquistarne una serie nuova per poi ritararla: sarebbe antieconomico.

Mi pare che abiti sull'Appennino tosco-emiliano: dalle tue parti dovrebbe esserci la ORAP che rigenera e produce ammortizzatori: non ho mai avuto esperienze con loro, ma potresti provare. C'è anche Giraldi a Pistoia che è un noto preparatore specializzato negli assetti.

Si, l'acquisto di un nuovo treno di ammortizzatori comporta un certo onere economico; tuttavia, è l'unico sistema per conoscere le tarature originarie. Un ammortizzatore di oltre 80mila km è sicuramente caratterizzato da valori di smorzamento drasticamente differenti rispetto all'origine e tali da non poter più essere presi come riferimento. Questa è un'iniziativa che ho condotto, più volte, al tempo che avevo la civic 7, completamente sballata di assetto che, dopo una buona dozzina di interventi, sono riuscito a farla andare quasi bene; salvo, poi, dover correre ai ripari per la scarsa resistenza dei componenti di attacco alla scocca degli elementi smorzanti.
Della ORAP ho sentito parlare bene ma non mi ci sono mai servito direttamente; invece, da Giraldi ci sono passato; è un abile preparatore che opera anche sugli impianti frenanti, ma è solito impostare delle tarature estremamente uniformi e generalizzate su praticamente tutti i veicoli. L'effetto, di drastico irrigidimento (praticamente, resta solo la carcassa del pneumatico, o poco oltre, ad effettuare parte del movimento in orgine di pertinenza all'ammo) attua un comportamento della vettura molto piacevole, nel breve termine; si può guidare sempre di "traverso" senza avere particolari patemi sul controllo e sul recupero della vettura. L'intervento viene integrato anche con una decisa revisione degli angoli caratteristici della convergenza, che viene, insolitamente, chiusa sia davanti che dietro, oltre che in una reimpostazione del valore della pressione di gonfiaggio. L'insieme conferisce alla vettura un comportamento estremamente reattivo, ma le tarature di smorzamento, specie in compressione, imprimono delle sollecitazioni tali che dopo poche centinaia di km gli attacchi vanno solennemente a farsi friggere, tanto che sembra di avere "sassi" in macchina, specie al retrotreno. Guidasteli, attacchi, silent-blocks et similia non reggono il colpo.
Ecco che occorre provvedere nelle modalità descritte sommariamente più sopra, cioè per poter irrigidire, ritarare, reimpostare ma finché si può. Non oltre. E non è affar semplice, tutt'altro.
 
Jambana ha scritto:
elancia ha scritto:
Quindi, se ho ben capito, il problema verte su tre elementi che devono andare in simbiosi:

- MOLLE
- AMMORTIZZATORI
- PREDISPOSIZIONE TELAIO x AMMORTIZZATORI + POTENTI

Se metto ammortizzatori nuovi e originali ritorno al vecchio assetto in teoria, cioè a meno che le molle esistenti non si siano fiaccate.
Se metto SOLO ammortizzatori tosti rischio di non poterli supportare sia per il vincolo, sia per l'originaria durezza delle molle che coesisterebbero.

Cambiare tutto, oltre la spesa, diventa rischioso per l'inadeguatezza dei supporti esistenti.

La cosa migliore è mettere ammo originali nuovi tarandoli per lavorare insieme alle molle che ho già ed ottenere la risposta migliore.

Mi informo, anche presso un assettista, ma quando "c'ho i sordi!" :-o (...se mai ritengo di spendere tali cifre per il solo appagamento... ...visti i tempi che corrono)

Secondo me, se vuoi rimontare gli ammortizzatori di serie, ti converrebbe farli rigenerare magari ritarandoli, non acquistarne una serie nuova per poi ritararla: sarebbe antieconomico.

Mi pare che abiti sull'Appennino tosco-emiliano: dalle tue parti dovrebbe esserci la ORAP che rigenera e produce ammortizzatori: non ho mai avuto esperienze con loro, ma potresti provare. C'è anche Giraldi a Pistoia che è un noto preparatore specializzato negli assetti.

Mmmmhh, vedrò... ...un mio amico è andato a Pavullo nel Frignano... magari è un bidone. Grazie intanto.

P.S. durante la settimana sono a Bologna & limitrofi, però! ;)
 
meipso ha scritto:
Jambana ha scritto:
elancia ha scritto:
Quindi, se ho ben capito, il problema verte su tre elementi che devono andare in simbiosi:

- MOLLE
- AMMORTIZZATORI
- PREDISPOSIZIONE TELAIO x AMMORTIZZATORI + POTENTI

Se metto ammortizzatori nuovi e originali ritorno al vecchio assetto in teoria, cioè a meno che le molle esistenti non si siano fiaccate.
Se metto SOLO ammortizzatori tosti rischio di non poterli supportare sia per il vincolo, sia per l'originaria durezza delle molle che coesisterebbero.

Cambiare tutto, oltre la spesa, diventa rischioso per l'inadeguatezza dei supporti esistenti.

La cosa migliore è mettere ammo originali nuovi tarandoli per lavorare insieme alle molle che ho già ed ottenere la risposta migliore.

Mi informo, anche presso un assettista, ma quando "c'ho i sordi!" :-o (...se mai ritengo di spendere tali cifre per il solo appagamento... ...visti i tempi che corrono)

Secondo me, se vuoi rimontare gli ammortizzatori di serie, ti converrebbe farli rigenerare magari ritarandoli, non acquistarne una serie nuova per poi ritararla: sarebbe antieconomico.

Mi pare che abiti sull'Appennino tosco-emiliano: dalle tue parti dovrebbe esserci la ORAP che rigenera e produce ammortizzatori: non ho mai avuto esperienze con loro, ma potresti provare. C'è anche Giraldi a Pistoia che è un noto preparatore specializzato negli assetti.

Si, l'acquisto di un nuovo treno di ammortizzatori comporta un certo onere economico; tuttavia, è l'unico sistema per conoscere le tarature originarie. Un ammortizzatore di oltre 80mila km è sicuramente caratterizzato da valori di smorzamento drasticamente differenti rispetto all'origine e tali da non poter più essere presi come riferimento. Questa è un'iniziativa che ho condotto, più volte, al tempo che avevo la civic 7, completamente sballata di assetto che, dopo una buona dozzina di interventi, sono riuscito a farla andare quasi bene; salvo, poi, dover correre ai ripari per la scarsa resistenza dei componenti di attacco alla scocca degli elementi smorzanti.
Della ORAP ho sentito parlare bene ma non mi ci sono mai servito direttamente; invece, da Giraldi ci sono passato; è un abile preparatore che opera anche sugli impianti frenanti, ma è solito impostare delle tarature estremamente uniformi e generalizzate su praticamente tutti i veicoli. L'effetto, di drastico irrigidimento (praticamente, resta solo la carcassa del pneumatico, o poco oltre, ad effettuare parte del movimento in orgine di pertinenza all'ammo) attua un comportamento della vettura molto piacevole, nel breve termine; si può guidare sempre di "traverso" senza avere particolri patemi sul controllo e sul recupero della vettura. L'intervento viene integrato anche con una decisa revisione degli angoli caratteristici della convergenza, che viene, insolitamente, chiusa sia davanti che dietro, oltre che in una reimpostazione del valore della pressione di gonfiaggio. L'insieme conferisce alla vettura un comportamento estremamente reattivo, ma le tarature di smorzamento, specie in compressione, imprimono delle sollecitazioni tali che dopo poche centinaia di km gli attacchi vanno solennemente a farsi friggere, tanto che sembra di avere "sassi" in macchina, specie al retrotreno. Guidasteli, attacchi, silent-blocks et similia non reggono il colpo.
Ecco che occorre provvedere nelle modalità descritte sommariamente più sopra, cioè per poter irrigidire, ritarare, reimpostare ma finché si può. Non oltre. E non è affar semplice, tutt'altro.

Effettivamente, mi ricordo di una Peugeot 205 1.9 GTI di un amico alla quale si era addirittura dissaldata una lamierato sottoporta....

Io ho intenzione di seguire una strada diversa: devo sistemare l'assetto di una Golf, che è una vera barca (sospensioni troppo morbide, ammortizzatori scadenti) e quello della Civic EJ, che invece va benissimo nonostante i km, più per sfizio e per diminuire un po' il rollio che per vera necessità: penso che mi rivolgerò a componenti in commercio note e migliorative (molle da assetto e ammortizzatori con taratura leggermente più rigida, e forse nel caso della Civic coilovers completi di molle e regolabili) anche perché vorrei componenti nuove costruite in fabbrica e non modificate artigianalmente con tutte le alea del caso.
 
Jambana ha scritto:
Meipso, pur apprezzando enormemente la tua immensa preparazione tecnica, non mi "torna" un passaggio del tuo intervento:

meipso ha scritto:
Come vedi, è una faccenda assai complessa. Si può, tuttavia, arguire che un produttore di ammortizzatori destinati ad una certa vettura, che non siano quelli originali, debba aver valutato la situazione nel suo insieme e fornisca un oggetto dimensionato correttamente. Ma, di solito, consiglia, anche per motivi commerciali, ma non solo, l'abbinata con molle differenti, per i motivi vagamente esposti più sopra.
Una molla più cedevole farà lavorare di più l'ammortizzatore dal momento che la stessa si deformerà con più facilità, rendendo indispensabile un maggiore lavoro di smorzamento. Quindi, in concomitanza di molle più morbide (le cito, perché sono di solito quelle che vengono utilizzate per abbassare la vettura: a parità di peso sostenuto, si schiacciano di più se mantengono un'estensione, senza carico, paragonabile o maggiore a quelle originali) l'ammortizzatore dovrà fornire valori di smorzamento in compressione (ed uno proporzionalmente settato in estensione) maggiore di quanto non fosse determinato in origine. Maggiori reazioni, quindi, che si scaricano sui vincoli che possono, pertanto, trovarsi alle corde.

Quanto evidenziato in neretto non l'ho riscontrato personalmente nella realta: le cosidette molle da assetto abbassano la vettura non perché più morbide e cedevoli, ma proprio perché più corte: tutto ciò è facilmente verificabile confrontando visivamente una molla da assetto classica, come per esempio le Eibach Pro-kit, che garantisce un abbassamento pari a circa 25/30 mm, con una molla di serie.

Le molle ribassate in genere hanno una taratura più rigida di quelle di serie, sia per limitare il coricamento, e ottenere una dinamica di guida più sportiva nei trasferimenti di carico, sia per compensare la minore escursione complessiva della sospensione data dal ribassamento (che porterebbe più facilmente a dei fondo corsa con valori elastici invariati).
Tanto che alcune case, come la Bilstein, producono ammortizzatori specifici per assetti ribassati, come i B8, proprio per adeguarne il funzionamento alla minore escursione.

Per quanto riguarda le sollecitazioni dei vincoli, cioè degli attacchi sospensione, non mi sembra un problema così sentito sulle auto moderne, che hanno valori di resistenza torsionale molto elevati, e con assetti anche modificati ma stradali; se si avvertono fenomeni di torsione si può irrigidire la struttura con una barra duomi o, eventualmente, anche con barre di irrigidimento posizionate nella zona del sottoscocca in prossimità degli attacchi sospensione; i problemi maggiori mi sembra che siano dati, su molte automobili, dalla qualità generalmente non eccelsa delle idrauliche degli ammortizzatori di serie, che hanno precisi vincoli di costo e sono un compromesso tra molteplici esigenze, e a volte (ma questo mi pare un problema poco sentito sulle Honda) anche dall'eccessiva elasticità o bassa qualità dei supporti elastici delle sospensioni, che generano giochi, rumorisità e imprecisioni nella cinematica della sospensione, ai quali si può ovviare montando elementi più rigidi (anche in poliuretano) più orientati ad un utilizzo sportivo che turistico, a patto di avere un assorbimento più "secco " delle asperità.

Difatti, avevo posto un limite alla mia affermazione, dovuto proprio al fatto che esistono molti articoli in commercio di caratteristiche anche molto diverse tra loro. Ho avuto modo di provare, in passato, delle Eibach a passo variabile ed erano molto più cedevoli delle originali ma, al contempo, più lunghe. Il risultato era che, a parità di peso della vettura, la medesima risultava di circa 3,5 cm più bassa. E' chiaro che la costante elastica era di minor entità. Tuttavia, questa scelta, non fu casuale e mi fu consigliata dall'artigiano preparatore cui mi rivolgevo al tempo, tal Antonio, della M.A. Meccanica di Capalle (Campi Bisenzio), il quale mi predispose degli ammortizzatori, ricavati da componenti originali NUOVI, tarati specificatamente per queste molle. Il risultato, dopo gli inevitabili ritocchi, era certamente apprezzabile, specie considerando il punto di partenza, lacunoso e indiscutibilmente scadente.
Nell'ambito degli stessi, interminabili, disperati, tentativi di far andare la vettura decentemente, si era pure provveduto a modificare un treno di molle originali, scorciandole senza tagliare le spire, attraverso un complesso processo di rinvenimento e ritempratura, non semplice e che, peraltro, non è riuscito al primo tentativo (il primo treno fu "perso" durante l'operazione, con gravame a carico dell'assettista menzionato -persona veramente squisita e di cui conservo un ricordo veramente ottimo e che, qualora leggesse, ringrazio ancora sentitamente per lo zelo, l'umanità e la profonda competenza dimostrata - e dei suoi collaboratori esterni). In tal caso, agendo sulle modalità di rinvenimento e della tempratura, si riusciva a variare la costante elastica delle molle senza renderle soggette a rottura, ovvero lontano dai limiti di fragilità. In ultimo, la civic era equipaggiata con molle Eibach all'anteriore e ammo tarati a 120 kg in estensione e circa 45 kg in compressione (su dyna impostata a 48 cicli al minuto) in configurazione solo idraulica (senza gas) mentre al retrotreno vi erano due molle originali ma modificate come sommariamente descritto sopra (in realtà, le implementazioni furono ulteriori e complesse), ovvero "scorciate" e ammo originali in cui era stato sostituito l'olio interno (che era penoso), aggiunto azoto, e ritarati su 65 kg in compressione e circa 35 in estensione. E' il risultato di oltre un anno di prove, di affinamenti, aggiustature che sono servite in parte a rendere la vettura sicura, reattiva ed accettabilmente confortevole, in parte a non sollecitare le giunture di vincolo a scocca e braccetti oltre il loro limite fisiologico, sebbene anche su questi si sia dovuto, in una certa misura, implementare delle modifiche. Non mi riferisco, con questo, alla rigidità della scocca, che pareva essere soddisfacente (entro certi limiti) ma proprio a quanto letteralmente indicato.

Edit: p.s.:i valori di smorzamento dei componenti nuovi erano assimilabili a componenti avariati, rotti. Erano così ridotti che, nel migliore dei casi, la misurazione assai di rado raggiungeva i 15-20 kg e decadeva dopo pochissime battute. E gli altri, erano addirittura inferiori.....
 
Io non sarei mica in grado di sostenere un'avventura simile però!

Il problema è che vorrei tenere l'auto fino a 250.000 km, purtroppo è un'operazione che, anche se non ora, dovrò comunque fare.

BINGO, gli ORAP li fanno a Pavullo nel Frignano, a neppure mezz'ora da dove sto... mmmhhh... mi informerò, farò sapere.
 

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