Sostituire gli ammortizzatori originali con altri, compatibili dimensionalmente ma recanti differenti tarature, può far sorgere l?inconveniente suddetto. Di solito, passare da un ammortizzatore idraulico (sempre meno diffusi) ad uno a gas (che è ancora idraulico, ma con del gas precompresso al suo interno) comporta che il valore di smorzamento in fase di compressione sia più alto. Questo fatto, se non vengono adeguatamente ricondizionati con opportune modifiche gli attacchi degli ammortizzatori medesimi alla scocca e ai bracci inferiori delle sospensioni, sollecita i componenti medesimi in modalità sostanzialmente ascrivibile in due fattori principali: il primo che il silent-block dell?attacco superiore, usualmente costituito in polimero, si deformi eccessivamente fino al punto che consenta al cilindretto di guida dell?attacco dello stelo di toccare le parti periferiche, generando, come è ovvio, il rumore; l?altro, meno evidente ma sussistente in molti casi, è che il gioco del guidastelo dell?ammortizzatore non sia compatibile, per entità, al movimento imposto dalla legge di deformazione del cinematismo sospensivo nel suo complesso.
Come è facile intuire, questo problema può ben manifestarsi anche dalla parte opposta, ovvero in corrispondenza degli attacchi ai bracci delle sospensioni. In quest?ultimo caso, però, è di solito più facile attuare gli opportuni interventi correttivi: basta scorciare, mediante l?uso di una apposita mola, il cilindretto contenuto all?interno della boccola in modo che questa, dopo il congruo serraggio del componente, non vada a toccare le parti limitrofe con la conseguente formazione del rumore. Nel primo caso, invece, se si tratta del gioco interno al silent-block superiore, si può ragionevolmente intervenire come sopra, ovvero scorciando anche in questo caso il cilindretto contenuto all?interno del tampone e che funge da guida per lo stelo; se si tratta, invece, di un gioco del guidastelo contenuto nella sommità dell?ammortizzatore dalla quale fuoriesce lo stelo medesimo, il problema è assai più complesso e richiederebbe di modificare tale componente con uno di migliore fattura, il che richiede, a sua volta, di trasformare l?ammortizzatore in uno scomponibile, qualora non lo sia già, per procedere con la sostituzione del guidastelo stesso.
Si tratta, pertanto, di problemi associabili, in ultima analisi, alla ?corsa? dei componenti, sia di quelli deputati al funzionamento dell?elemento smorzante, sia di quelli implementati nei punti di fissaggio. La maggior reattività dell?ammortizzatore manda a ?fine corsa? gli attacchi che rumoreggiano a volte anche pesantemente. Analogamente, se la legge di deformazione della cinematica del comparto sospensivo di ciascun assale impone un movimento non perfettamente compatibile con le specifiche di progetto del nuovo componente, come, ad esempio, si verifica allorquando le forze in gioco che determinano tale movimento abbiano componenti trasversali di entità considerevole, si raggiunge ugualmente il fine corsa, ma in questo caso in senso laterale, con esiti del tutto similari.