Cosa cambierà con l’auto elettrica, addio ai ‘vecchi mestieri’
Come la macchina a vapore fu soppiantata dal motore a scoppio in quasi tutti i mezzi di trasporto terrestre, così adesso il Parlamento Europeo ha decretato che questo debba cedere il posto al motore elettrico, entro il 2035.
E allora, per capire ripercussioni e conseguenze, facciamo un esercizio istruttivo, simile a quello di prima. Andiamo a fare i flâneur un po’ più lontano da Largo Argentina, verso quartieri più residenziali, dove si trovano grandi officine per la manutenzione delle auto. In una che conosco io, i servizi prestati sono scritti a caratteri di scatola direttamente sulla saracinesca, come fosse un menù. Meccanico, “radiatorista”, “carburatorista”, “elettrauto”, “marmittaio”, “gommista”. Ovvero, operai specializzati nella riparazione e nel ricambio 1. di componenti meccanici quali a) cambio, b) frizione, c) organi del motore, d) freni; 2. del radiatore per il raffreddamento della testata; 3. del carburatore (ormai iniettore)per la miscela dell’aria e della benzina e l’immissione di questa nei cilindri; 4. del motorino di avviamento e del sistema elettrico; 5. del collettore dei gas combusti e del tubo di scappamento; 6. degli pneumatici.L’auto elettrica ha un quinto dei pezzi meccanici di quella con motore a scoppio (o “endotermico”). Meno pezzi presenti, meno probabilità di rottura, perché… non si può guastare quello che non c’è! All’atto pratico, la meccanica dell’auto elettrica è quasi indistruttibile. Per non parlare del resto. L’auto elettrica non ha cambio, e quindi non gli occorre neanche la frizione e olio relativo; il motore gira nello stesso modo in cui girano le ruote (mentre i pistoni del motore endotermico hanno un moto lineare alternativo, cioè vanno su e giù, e non circolare), quindi non ha bisogno di conversione del movimento; ha freni principalmente magnetici, per cui una coppia di pasticche dura per tutta la vita dell’auto;lavora a temperatura ambiente, perciò non ha bisogno di radiatore per il raffreddamento; non usa benzina e dunque non ha iniettore, né olio motore; si avvia come una lavatrice e, di conseguenza, non ha bisogno del motorino di avviamento; il sistema elettrico è integrato e, se va proprio male male, si può fulminare al più una lampadina, un fusibile o una scheda elettronica; non ha marmitta, perché non emette gas.Resta il gommista, unico superstite.
Estratto da https://www.ilriformista.it/cosa-ca...-puo-coglierci-impreparati-305756/?refresh_ce
Come la macchina a vapore fu soppiantata dal motore a scoppio in quasi tutti i mezzi di trasporto terrestre, così adesso il Parlamento Europeo ha decretato che questo debba cedere il posto al motore elettrico, entro il 2035.
E allora, per capire ripercussioni e conseguenze, facciamo un esercizio istruttivo, simile a quello di prima. Andiamo a fare i flâneur un po’ più lontano da Largo Argentina, verso quartieri più residenziali, dove si trovano grandi officine per la manutenzione delle auto. In una che conosco io, i servizi prestati sono scritti a caratteri di scatola direttamente sulla saracinesca, come fosse un menù. Meccanico, “radiatorista”, “carburatorista”, “elettrauto”, “marmittaio”, “gommista”. Ovvero, operai specializzati nella riparazione e nel ricambio 1. di componenti meccanici quali a) cambio, b) frizione, c) organi del motore, d) freni; 2. del radiatore per il raffreddamento della testata; 3. del carburatore (ormai iniettore)per la miscela dell’aria e della benzina e l’immissione di questa nei cilindri; 4. del motorino di avviamento e del sistema elettrico; 5. del collettore dei gas combusti e del tubo di scappamento; 6. degli pneumatici.L’auto elettrica ha un quinto dei pezzi meccanici di quella con motore a scoppio (o “endotermico”). Meno pezzi presenti, meno probabilità di rottura, perché… non si può guastare quello che non c’è! All’atto pratico, la meccanica dell’auto elettrica è quasi indistruttibile. Per non parlare del resto. L’auto elettrica non ha cambio, e quindi non gli occorre neanche la frizione e olio relativo; il motore gira nello stesso modo in cui girano le ruote (mentre i pistoni del motore endotermico hanno un moto lineare alternativo, cioè vanno su e giù, e non circolare), quindi non ha bisogno di conversione del movimento; ha freni principalmente magnetici, per cui una coppia di pasticche dura per tutta la vita dell’auto;lavora a temperatura ambiente, perciò non ha bisogno di radiatore per il raffreddamento; non usa benzina e dunque non ha iniettore, né olio motore; si avvia come una lavatrice e, di conseguenza, non ha bisogno del motorino di avviamento; il sistema elettrico è integrato e, se va proprio male male, si può fulminare al più una lampadina, un fusibile o una scheda elettronica; non ha marmitta, perché non emette gas.Resta il gommista, unico superstite.
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