L'approvazione del primo e del secondo quesito da parte degli elettori(in caso di superamento del quorum), oltre ad introdurre uno sbarramento del 4% alla Camera dei Deputati e dell'8% al Senato della Repubblica, porterà all'assegnazione del premio di maggioranza alla lista che avrà ottenuto più voti, e non più alla coalizione di partiti. Secondo i referendari ciò dovrebbe condurre all'affermazione di un sistema politico sostanzialmente bipolare tipico delle democrazie maggioritarie e decidenti. Chi ostacola il referendum paragona il sistema che si affermerebbe in caso di esito positivo della consultazione a quello introdotto nel 1923 con la legge Acerbo(la lista che avesse ottenuto più voti, a patto che fosse raggiunta almeno la soglia del 25%, avrebbe avuto la maggioranza in parlamento). Il terzo quesito riguarda l'abrogazione delle candidature multiple.