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Questo si che ha gli attributi !!!!!

Ragazzi, trovato su MSN NEWS:

http://notizie.it.msn.com/topnews/articolo.aspx?cp-documentid=148123716

lunedì 22 giugno 2009 17.40.44
Fiat; Ft: Procede aggressiva con riorganizzazione Chrysler
Impianti in lizza tra loro, fuori i manager che non si adeguano
.
© APCOM
Roma, 22 giu. (Apcom) - Fiat preme con determinazione sulla ristrutturazione di Chrysler, puntando a impartire una svolta all'organizzazione dei suoi impianti anche prima che ritornino in attività. Lo riporta il Financial Times, citando quanto riferito da fonti sindacali nord americane. L'obiettivo è mettere in piedi una struttura produttiva manifatturiera di "prima classe a livello mondiale", come quella gestita dalla rivale giapponese Toyota. Uno degli aspetti di questo piano consiste nel mettere i vari impianti in competizione tra loro, come lo stesso amministratore delegato Sergio Marchionne aveva spiegato in precedenza. "Non solo sostengo questo sistema, ma lo voglio. Senza possibilità di fraintendimenti", aveva detto.
E tra i vecchi manager Chrysler chi non si adegua può solo togliersi di mezzo. "Fiat ci ha chiarito che rimuoverà le barriere, inclusi i manager che non modificano i loro vecchi modi di operare", ha detto al quotidiano Rick Laporte, presidente della Canadian Auto Workers presso un impianto di minivan. "Non appena torneranno al lavoro" i dipendenti potranno rendersi conto della determinazione del gruppo del Lingotto.
Chrysler aveva chiuso i suoi impianti durante la procedura fallimentare negli Usa che si è conclusa con la presa di controllo da parte di Fait. Sette fabbriche dovrebbero riaprire la prossima settimana, anche se chiuderanno di nuovo a luglio per la normale pausa estiva. In ogni caso, più che gli operai a rischiare sono i manager Chrysler. "I problemi non dipendono mai dalle tute blu - aveva detto ancora Marchionne - ma dalle gente che gestisce l'attività giorno per giorno".
Ma in un altro articolo di commento su Fiat, nella rubrica Lex Column, l'Ft sottolinea che diversi ostacoli si frappongono tra Marchionne e i suoi piani di riassetto di tutto il gruppo. In particolare in Italia i sindacati, assieme a una "cultura del posto di lavoro a vita", e al ruolo che la stessa Fiat rappresenta nell'immaginario collettivo del Paese.
Il manager intende chiudere l'impianto siciliano di Termini Imerese e diminuire la produzione di quello nei pressi di Napoli per il 2011, ma la mancata ripresa di Opel rende più difficile spiegare il perché di queste riduzioni. E comunque la fabbrica siciliana rappresenta a malapena il 10 per cento della capacità produttiva del gruppo: "se questo è tutto quel che la 'rock star' dell'auto riesce a fare in patria - conclude il quotidiano - per i consolidamenti all'estero promette male".
Voz
 
MultiJet150 ha scritto:
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Roma, 22 giu. (Apcom) - Fiat preme con determinazione sulla ristrutturazione di Chrysler, puntando a impartire una svolta all'organizzazione dei suoi impianti anche prima che ritornino in attività. Lo riporta il Financial Times, citando quanto riferito da fonti sindacali nord americane. L'obiettivo è mettere in piedi una struttura produttiva manifatturiera di "prima classe a livello mondiale", come quella gestita dalla rivale giapponese Toyota. Uno degli aspetti di questo piano consiste nel mettere i vari impianti in competizione tra loro, come lo stesso amministratore delegato Sergio Marchionne aveva spiegato in precedenza. "Non solo sostengo questo sistema, ma lo voglio. Senza possibilità di fraintendimenti", aveva detto.
E tra i vecchi manager Chrysler chi non si adegua può solo togliersi di mezzo. "Fiat ci ha chiarito che rimuoverà le barriere, inclusi i manager che non modificano i loro vecchi modi di operare", ha detto al quotidiano Rick Laporte, presidente della Canadian Auto Workers presso un impianto di minivan. "Non appena torneranno al lavoro" i dipendenti potranno rendersi conto della determinazione del gruppo del Lingotto.
Chrysler aveva chiuso i suoi impianti durante la procedura fallimentare negli Usa che si è conclusa con la presa di controllo da parte di Fait. Sette fabbriche dovrebbero riaprire la prossima settimana, anche se chiuderanno di nuovo a luglio per la normale pausa estiva. In ogni caso, più che gli operai a rischiare sono i manager Chrysler. "I problemi non dipendono mai dalle tute blu - aveva detto ancora Marchionne - ma dalle gente che gestisce l'attività giorno per giorno".
Ma in un altro articolo di commento su Fiat, nella rubrica Lex Column, l'Ft sottolinea che diversi ostacoli si frappongono tra Marchionne e i suoi piani di riassetto di tutto il gruppo. In particolare in Italia i sindacati, assieme a una "cultura del posto di lavoro a vita", e al ruolo che la stessa Fiat rappresenta nell'immaginario collettivo del Paese.
Il manager intende chiudere l'impianto siciliano di Termini Imerese e diminuire la produzione di quello nei pressi di Napoli per il 2011, ma la mancata ripresa di Opel rende più difficile spiegare il perché di queste riduzioni. E comunque la fabbrica siciliana rappresenta a malapena il 10 per cento della capacità produttiva del gruppo: "se questo è tutto quel che la 'rock star' dell'auto riesce a fare in patria - conclude il quotidiano - per i consolidamenti all'estero promette male".
Voz

Non pensavo che Sergio Marchionne assomigliasse al Gen.Patton!
 
Civicovich ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
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E tra i vecchi manager Chrysler chi non si adegua può solo togliersi di mezzo. "Fiat ci ha chiarito che rimuoverà le barriere, inclusi i manager che non modificano i loro vecchi modi di operare", ha detto al quotidiano Rick Laporte, presidente della Canadian Auto Workers presso un impianto di minivan. "Non appena torneranno al lavoro" i dipendenti potranno rendersi conto della determinazione del gruppo del Lingotto.
Chrysler aveva chiuso i suoi impianti durante la procedura fallimentare negli Usa che si è conclusa con la presa di controllo da parte di Fait. Sette fabbriche dovrebbero riaprire la prossima settimana, anche se chiuderanno di nuovo a luglio per la normale pausa estiva. In ogni caso, più che gli operai a rischiare sono i manager Chrysler. "I problemi non dipendono mai dalle tute blu - aveva detto ancora Marchionne - ma dalle gente che gestisce l'attività giorno per giorno".
Ma in un altro articolo di commento su Fiat, nella rubrica Lex Column, l'Ft sottolinea che diversi ostacoli si frappongono tra Marchionne e i suoi piani di riassetto di tutto il gruppo. In particolare in Italia i sindacati, assieme a una "cultura del posto di lavoro a vita", e al ruolo che la stessa Fiat rappresenta nell'immaginario collettivo del Paese.
Il manager intende chiudere l'impianto siciliano di Termini Imerese e diminuire la produzione di quello nei pressi di Napoli per il 2011, ma la mancata ripresa di Opel rende più difficile spiegare il perché di queste riduzioni. E comunque la fabbrica siciliana rappresenta a malapena il 10 per cento della capacità produttiva del gruppo: "se questo è tutto quel che la 'rock star' dell'auto riesce a fare in patria - conclude il quotidiano - per i consolidamenti all'estero promette male".
Voz

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Sembra che siano stati costruiti tutti e due con ottimo acciaio inox AISI 316/L !!! :D
 
MultiJet150 ha scritto:
Civicovich ha scritto:
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E tra i vecchi manager Chrysler chi non si adegua può solo togliersi di mezzo. "Fiat ci ha chiarito che rimuoverà le barriere, inclusi i manager che non modificano i loro vecchi modi di operare", ha detto al quotidiano Rick Laporte, presidente della Canadian Auto Workers presso un impianto di minivan. "Non appena torneranno al lavoro" i dipendenti potranno rendersi conto della determinazione del gruppo del Lingotto.
Chrysler aveva chiuso i suoi impianti durante la procedura fallimentare negli Usa che si è conclusa con la presa di controllo da parte di Fait. Sette fabbriche dovrebbero riaprire la prossima settimana, anche se chiuderanno di nuovo a luglio per la normale pausa estiva. In ogni caso, più che gli operai a rischiare sono i manager Chrysler. "I problemi non dipendono mai dalle tute blu - aveva detto ancora Marchionne - ma dalle gente che gestisce l'attività giorno per giorno".
Ma in un altro articolo di commento su Fiat, nella rubrica Lex Column, l'Ft sottolinea che diversi ostacoli si frappongono tra Marchionne e i suoi piani di riassetto di tutto il gruppo. In particolare in Italia i sindacati, assieme a una "cultura del posto di lavoro a vita", e al ruolo che la stessa Fiat rappresenta nell'immaginario collettivo del Paese.
Il manager intende chiudere l'impianto siciliano di Termini Imerese e diminuire la produzione di quello nei pressi di Napoli per il 2011, ma la mancata ripresa di Opel rende più difficile spiegare il perché di queste riduzioni. E comunque la fabbrica siciliana rappresenta a malapena il 10 per cento della capacità produttiva del gruppo: "se questo è tutto quel che la 'rock star' dell'auto riesce a fare in patria - conclude il quotidiano - per i consolidamenti all'estero promette male".
Voz

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Sembra che siano stati costruiti tutti e due con ottimo acciaio inox AISI 316/L !!! :D

in fabbrica ne abbiamo qualche migliaio di kg e ti posso garantire che si lavorano come tutti gli altri acciai.
 
conan2001 ha scritto:
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Civicovich ha scritto:
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E tra i vecchi manager Chrysler chi non si adegua può solo togliersi di mezzo. "Fiat ci ha chiarito che rimuoverà le barriere, inclusi i manager che non modificano i loro vecchi modi di operare", ha detto al quotidiano Rick Laporte, presidente della Canadian Auto Workers presso un impianto di minivan. "Non appena torneranno al lavoro" i dipendenti potranno rendersi conto della determinazione del gruppo del Lingotto.
Chrysler aveva chiuso i suoi impianti durante la procedura fallimentare negli Usa che si è conclusa con la presa di controllo da parte di Fait. Sette fabbriche dovrebbero riaprire la prossima settimana, anche se chiuderanno di nuovo a luglio per la normale pausa estiva. In ogni caso, più che gli operai a rischiare sono i manager Chrysler. "I problemi non dipendono mai dalle tute blu - aveva detto ancora Marchionne - ma dalle gente che gestisce l'attività giorno per giorno".
Ma in un altro articolo di commento su Fiat, nella rubrica Lex Column, l'Ft sottolinea che diversi ostacoli si frappongono tra Marchionne e i suoi piani di riassetto di tutto il gruppo. In particolare in Italia i sindacati, assieme a una "cultura del posto di lavoro a vita", e al ruolo che la stessa Fiat rappresenta nell'immaginario collettivo del Paese.
Il manager intende chiudere l'impianto siciliano di Termini Imerese e diminuire la produzione di quello nei pressi di Napoli per il 2011, ma la mancata ripresa di Opel rende più difficile spiegare il perché di queste riduzioni. E comunque la fabbrica siciliana rappresenta a malapena il 10 per cento della capacità produttiva del gruppo: "se questo è tutto quel che la 'rock star' dell'auto riesce a fare in patria - conclude il quotidiano - per i consolidamenti all'estero promette male".
Voz

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Sembra che siano stati costruiti tutti e due con ottimo acciaio inox AISI 316/L !!! :D

in fabbrica ne abbiamo qualche migliaio di kg e ti posso garantire che si lavorano come tutti gli altri acciai.

Ma il /L non sta per al vanadio ??
 
MultiJet150 ha scritto:
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E tra i vecchi manager Chrysler chi non si adegua può solo togliersi di mezzo. "Fiat ci ha chiarito che rimuoverà le barriere, inclusi i manager che non modificano i loro vecchi modi di operare", ha detto al quotidiano Rick Laporte, presidente della Canadian Auto Workers presso un impianto di minivan. "Non appena torneranno al lavoro" i dipendenti potranno rendersi conto della determinazione del gruppo del Lingotto.
Chrysler aveva chiuso i suoi impianti durante la procedura fallimentare negli Usa che si è conclusa con la presa di controllo da parte di Fait. Sette fabbriche dovrebbero riaprire la prossima settimana, anche se chiuderanno di nuovo a luglio per la normale pausa estiva. In ogni caso, più che gli operai a rischiare sono i manager Chrysler. "I problemi non dipendono mai dalle tute blu - aveva detto ancora Marchionne - ma dalle gente che gestisce l'attività giorno per giorno".
Ma in un altro articolo di commento su Fiat, nella rubrica Lex Column, l'Ft sottolinea che diversi ostacoli si frappongono tra Marchionne e i suoi piani di riassetto di tutto il gruppo. In particolare in Italia i sindacati, assieme a una "cultura del posto di lavoro a vita", e al ruolo che la stessa Fiat rappresenta nell'immaginario collettivo del Paese.
Il manager intende chiudere l'impianto siciliano di Termini Imerese e diminuire la produzione di quello nei pressi di Napoli per il 2011, ma la mancata ripresa di Opel rende più difficile spiegare il perché di queste riduzioni. E comunque la fabbrica siciliana rappresenta a malapena il 10 per cento della capacità produttiva del gruppo: "se questo è tutto quel che la 'rock star' dell'auto riesce a fare in patria - conclude il quotidiano - per i consolidamenti all'estero promette male".
Voz

Non pensavo che Sergio Marchionne assomigliasse al Gen.Patton!

Sembra che siano stati costruiti tutti e due con ottimo acciaio inox AISI 316/L !!! :D

in fabbrica ne abbiamo qualche migliaio di kg e ti posso garantire che si lavorano come tutti gli altri acciai.

Ma il /L non sta per al vanadio ??

ti ripeto lo lavoriamo come gli altri.
forse ci vuole qualche inserto in più ma per il resto non cambia niente.
abbiamo una macchina francese, un pò vecchiotta per la verità che riesce a saldarlo a qualsiasi altro tipo di acciao, o ferraccio che dir si voglia, solo schiacciando i due pezzi assieme.
lo facciamo perchè siccome il 316 è più costoso, nella parte del motore elettrico mettiamo acciaio volgare e nella parte della pompa del nobile 316.
 
conan2001 ha scritto:
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E tra i vecchi manager Chrysler chi non si adegua può solo togliersi di mezzo. &quot;Fiat ci ha chiarito che rimuoverà le barriere, inclusi i manager che non modificano i loro vecchi modi di operare&quot;, ha detto al quotidiano Rick Laporte, presidente della Canadian Auto Workers presso un impianto di minivan. &quot;Non appena torneranno al lavoro&quot; i dipendenti potranno rendersi conto della determinazione del gruppo del Lingotto.
Chrysler aveva chiuso i suoi impianti durante la procedura fallimentare negli Usa che si è conclusa con la presa di controllo da parte di Fait. Sette fabbriche dovrebbero riaprire la prossima settimana, anche se chiuderanno di nuovo a luglio per la normale pausa estiva. In ogni caso, più che gli operai a rischiare sono i manager Chrysler. &quot;I problemi non dipendono mai dalle tute blu - aveva detto ancora Marchionne - ma dalle gente che gestisce l'attività giorno per giorno&quot;.
Ma in un altro articolo di commento su Fiat, nella rubrica Lex Column, l'Ft sottolinea che diversi ostacoli si frappongono tra Marchionne e i suoi piani di riassetto di tutto il gruppo. In particolare in Italia i sindacati, assieme a una &quot;cultura del posto di lavoro a vita&quot;, e al ruolo che la stessa Fiat rappresenta nell'immaginario collettivo del Paese.
Il manager intende chiudere l'impianto siciliano di Termini Imerese e diminuire la produzione di quello nei pressi di Napoli per il 2011, ma la mancata ripresa di Opel rende più difficile spiegare il perché di queste riduzioni. E comunque la fabbrica siciliana rappresenta a malapena il 10 per cento della capacità produttiva del gruppo: &quot;se questo è tutto quel che la 'rock star' dell'auto riesce a fare in patria - conclude il quotidiano - per i consolidamenti all'estero promette male&quot;.
Voz

Non pensavo che Sergio Marchionne assomigliasse al Gen.Patton!

Sembra che siano stati costruiti tutti e due con ottimo acciaio inox AISI 316/L !!! :D

in fabbrica ne abbiamo qualche migliaio di kg e ti posso garantire che si lavorano come tutti gli altri acciai.

Ma il /L non sta per al vanadio ??

ti ripeto lo lavoriamo come gli altri.
forse ci vuole qualche inserto in più ma per il resto non cambia niente.
abbiamo una macchina francese, un pò vecchiotta per la verità che riesce a saldarlo a qualsiasi altro tipo di acciao, o ferraccio che dir si voglia, solo schiacciando i due pezzi assieme.
lo facciamo perchè siccome il 316 è più costoso, nella parte del motore elettrico mettiamo acciaio volgare e nella parte della pompa del nobile 316.

Beh, allora diciamo che sono fatti di acciaio inox AISI 316 rivestito di Nitruro di Titanio da &gt 2000 HV di durezza.
 
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
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lunedì 22 giugno 2009 17.40.44
Fiat; Ft: Procede aggressiva con riorganizzazione Chrysler
Impianti in lizza tra loro, fuori i manager che non si adeguano
.
© APCOM
Roma, 22 giu. (Apcom) - Fiat preme con determinazione sulla ristrutturazione di Chrysler, puntando a impartire una svolta all'organizzazione dei suoi impianti anche prima che ritornino in attività. Lo riporta il Financial Times, citando quanto riferito da fonti sindacali nord americane. L'obiettivo è mettere in piedi una struttura produttiva manifatturiera di &quot;prima classe a livello mondiale&quot;, come quella gestita dalla rivale giapponese Toyota. Uno degli aspetti di questo piano consiste nel mettere i vari impianti in competizione tra loro, come lo stesso amministratore delegato Sergio Marchionne aveva spiegato in precedenza. &quot;Non solo sostengo questo sistema, ma lo voglio. Senza possibilità di fraintendimenti&quot;, aveva detto.
E tra i vecchi manager Chrysler chi non si adegua può solo togliersi di mezzo. &quot;Fiat ci ha chiarito che rimuoverà le barriere, inclusi i manager che non modificano i loro vecchi modi di operare&quot;, ha detto al quotidiano Rick Laporte, presidente della Canadian Auto Workers presso un impianto di minivan. &quot;Non appena torneranno al lavoro&quot; i dipendenti potranno rendersi conto della determinazione del gruppo del Lingotto.
Chrysler aveva chiuso i suoi impianti durante la procedura fallimentare negli Usa che si è conclusa con la presa di controllo da parte di Fait. Sette fabbriche dovrebbero riaprire la prossima settimana, anche se chiuderanno di nuovo a luglio per la normale pausa estiva. In ogni caso, più che gli operai a rischiare sono i manager Chrysler. &quot;I problemi non dipendono mai dalle tute blu - aveva detto ancora Marchionne - ma dalle gente che gestisce l'attività giorno per giorno&quot;.
Ma in un altro articolo di commento su Fiat, nella rubrica Lex Column, l'Ft sottolinea che diversi ostacoli si frappongono tra Marchionne e i suoi piani di riassetto di tutto il gruppo. In particolare in Italia i sindacati, assieme a una &quot;cultura del posto di lavoro a vita&quot;, e al ruolo che la stessa Fiat rappresenta nell'immaginario collettivo del Paese.
Il manager intende chiudere l'impianto siciliano di Termini Imerese e diminuire la produzione di quello nei pressi di Napoli per il 2011, ma la mancata ripresa di Opel rende più difficile spiegare il perché di queste riduzioni. E comunque la fabbrica siciliana rappresenta a malapena il 10 per cento della capacità produttiva del gruppo: &quot;se questo è tutto quel che la 'rock star' dell'auto riesce a fare in patria - conclude il quotidiano - per i consolidamenti all'estero promette male&quot;.
Voz

Non pensavo che Sergio Marchionne assomigliasse al Gen.Patton!

Sembra che siano stati costruiti tutti e due con ottimo acciaio inox AISI 316/L !!! :D

in fabbrica ne abbiamo qualche migliaio di kg e ti posso garantire che si lavorano come tutti gli altri acciai.

Ma il /L non sta per al vanadio ??

ti ripeto lo lavoriamo come gli altri.
forse ci vuole qualche inserto in più ma per il resto non cambia niente.
abbiamo una macchina francese, un pò vecchiotta per la verità che riesce a saldarlo a qualsiasi altro tipo di acciao, o ferraccio che dir si voglia, solo schiacciando i due pezzi assieme.
lo facciamo perchè siccome il 316 è più costoso, nella parte del motore elettrico mettiamo acciaio volgare e nella parte della pompa del nobile 316.

Beh, allora diciamo che sono fatti di acciaio inox AISI 316 rivestito di Nitruro di Titanio da &gt 2000 HV di durezza.

stavolta ti sei schiantato.
 
conan2001 ha scritto:
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MultiJet150 ha scritto:
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MultiJet150 ha scritto:
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http://notizie.it.msn.com/topnews/articolo.aspx?cp-documentid=148123716

lunedì 22 giugno 2009 17.40.44
Fiat; Ft: Procede aggressiva con riorganizzazione Chrysler
Impianti in lizza tra loro, fuori i manager che non si adeguano
.
© APCOM
Roma, 22 giu. (Apcom) - Fiat preme con determinazione sulla ristrutturazione di Chrysler, puntando a impartire una svolta all'organizzazione dei suoi impianti anche prima che ritornino in attività. Lo riporta il Financial Times, citando quanto riferito da fonti sindacali nord americane. L'obiettivo è mettere in piedi una struttura produttiva manifatturiera di &quot;prima classe a livello mondiale&quot;, come quella gestita dalla rivale giapponese Toyota. Uno degli aspetti di questo piano consiste nel mettere i vari impianti in competizione tra loro, come lo stesso amministratore delegato Sergio Marchionne aveva spiegato in precedenza. &quot;Non solo sostengo questo sistema, ma lo voglio. Senza possibilità di fraintendimenti&quot;, aveva detto.
E tra i vecchi manager Chrysler chi non si adegua può solo togliersi di mezzo. &quot;Fiat ci ha chiarito che rimuoverà le barriere, inclusi i manager che non modificano i loro vecchi modi di operare&quot;, ha detto al quotidiano Rick Laporte, presidente della Canadian Auto Workers presso un impianto di minivan. &quot;Non appena torneranno al lavoro&quot; i dipendenti potranno rendersi conto della determinazione del gruppo del Lingotto.
Chrysler aveva chiuso i suoi impianti durante la procedura fallimentare negli Usa che si è conclusa con la presa di controllo da parte di Fait. Sette fabbriche dovrebbero riaprire la prossima settimana, anche se chiuderanno di nuovo a luglio per la normale pausa estiva. In ogni caso, più che gli operai a rischiare sono i manager Chrysler. &quot;I problemi non dipendono mai dalle tute blu - aveva detto ancora Marchionne - ma dalle gente che gestisce l'attività giorno per giorno&quot;.
Ma in un altro articolo di commento su Fiat, nella rubrica Lex Column, l'Ft sottolinea che diversi ostacoli si frappongono tra Marchionne e i suoi piani di riassetto di tutto il gruppo. In particolare in Italia i sindacati, assieme a una &quot;cultura del posto di lavoro a vita&quot;, e al ruolo che la stessa Fiat rappresenta nell'immaginario collettivo del Paese.
Il manager intende chiudere l'impianto siciliano di Termini Imerese e diminuire la produzione di quello nei pressi di Napoli per il 2011, ma la mancata ripresa di Opel rende più difficile spiegare il perché di queste riduzioni. E comunque la fabbrica siciliana rappresenta a malapena il 10 per cento della capacità produttiva del gruppo: &quot;se questo è tutto quel che la 'rock star' dell'auto riesce a fare in patria - conclude il quotidiano - per i consolidamenti all'estero promette male&quot;.
Voz

Non pensavo che Sergio Marchionne assomigliasse al Gen.Patton!

Sembra che siano stati costruiti tutti e due con ottimo acciaio inox AISI 316/L !!! :D

in fabbrica ne abbiamo qualche migliaio di kg e ti posso garantire che si lavorano come tutti gli altri acciai.

Ma il /L non sta per al vanadio ??

ti ripeto lo lavoriamo come gli altri.
forse ci vuole qualche inserto in più ma per il resto non cambia niente.
abbiamo una macchina francese, un pò vecchiotta per la verità che riesce a saldarlo a qualsiasi altro tipo di acciao, o ferraccio che dir si voglia, solo schiacciando i due pezzi assieme.
lo facciamo perchè siccome il 316 è più costoso, nella parte del motore elettrico mettiamo acciaio volgare e nella parte della pompa del nobile 316.

Beh, allora diciamo che sono fatti di acciaio inox AISI 316 rivestito di Nitruro di Titanio da &gt 2000 HV di durezza.

stavolta ti sei schiantato.

Non capisco :?: :?:
 
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
se mi tiri fuori tutto l'assortimento degli acciai andiamo avanti fino all'anno prossimo.

Penso che più di 2000 gradi Vickers di durezza, possano bastare.

mi sorge un dubbio............non è che tutta quella roba così dura in mezzo alle gambe non dia fastidio?
 
conan2001 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
se mi tiri fuori tutto l'assortimento degli acciai andiamo avanti fino all'anno prossimo.

Penso che più di 2000 gradi Vickers di durezza, possano bastare.

mi sorge un dubbio............non è che tutta quella roba così dura in mezzo alle gambe non dia fastidio?

No, no, è la risposta a quell'austriaco della VW che ci ha definiti: "Claudicanti".
 
Il piano Fiat-Chrysler
per la 500 in America

L'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne

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Marchionne: «Con questi tassi i bond delle società sono un affarone»
LUCA FORNOVO
L?alleanza Fiat-Chrysler si concentra sul piano-prodotti e già nel weekend potrebbe essere deciso dove verrà realizzata in America l?auto simbolo dello sbarco degli italiani negli Usa, la Fiat 500. Lasciata Venezia, dove è stato nominato presidente della sezione italiana del Consiglio per le relazioni Italia-Usa, l?ad di Fiat Sergio Marchionne è volato a Vercelli. Qui il manager si è chiuso nelle stanze della sede di Balocco per una 2 giorni di full immersion con lo staff tecnico che segue il progetto Usa. Chiuso negli uffici di Balocco, dove ha sede la pista sperimentale della Fiat, Marchionne si è confrontato unicamente con gli uomini di produzione e di marketing del gruppo di lavoro italo-americano. Oltre allo sbarco della 500 ci sono da studiare i prodotti Chrysler, con motori e tecnologia Fiat, da promuovere sul mercato americano. Dove, ha ripetuto ieri l?ad del Lingotto, c?è la concorrenza di Honda e Toyota sul segmento medio da tenere a bada. Marchionne è convinto di poter «portare piattaforme e motori che gli servono per far tornare Chrysler competitiva in questo segmento», riducendo il tempo che sarebbe servito loro per produrre nuove piattaforme. Con l?ambizione di essere competitivi anche sui prezzi. Secondo indiscrezioni della stampa straniera, Chrysler sarebbe, infatti, al lavoro per installare in 7 suoi impianti tutti i meccanismi di produzione Fiat, prima dell?avvio delle operazioni, previsto in settimana. Della possibilità che come Eni anche Fiat intenda ricorrere a un prestito obbligazionario - secondo rumors da un miliardo - Marchionne si limita a osservare che «con questi tassi» questo tipo di operazioni «sono un affarone». E annuncia che nel caso di un?emissione Fiat, sarebbe sia sul mercato istituzionale sia quello retail, «oppure un misto». Intanto secondo il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), le trattative per la vendita della Opel sarebbero alle battute finali: a inizio settimana i contendenti dovrebbero presentare nuove offerte e la firma di un accordo preliminare vincolante è attesa per il 15 luglio. Proprio ieri Marchionne ha detto che il Lingotto è ancora interessato alla Opel, ma non presenterà una nuova offerta. Mentre oltre a Magna, favorita nell?acquisto di Opel, dovrebbero presentare offerte la cinese Baic e la belga Rhj (Ripplewood). A Termini Imerese, intanto, sale la tensione attorno a Fiat. Il leader della Fiom, Gianni Rinaldini, ha definito «inaccettabili» le parole di Marchionne, sulla chiusura dello stabilimento siciliano e della Cnh di Imola, «annunciate prima ancora che si apra il confronto con le istituzioni, come previsto nel precedente incontro di Palazzo Chigi».
 
MultiJet150 ha scritto:
Il piano Fiat-Chrysler
per la 500 in America

L'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne

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Marchionne: «Con questi tassi i bond delle società sono un affarone»
LUCA FORNOVO
L?alleanza Fiat-Chrysler si concentra sul piano-prodotti e già nel weekend potrebbe essere deciso dove verrà realizzata in America l?auto simbolo dello sbarco degli italiani negli Usa, la Fiat 500. Lasciata Venezia, dove è stato nominato presidente della sezione italiana del Consiglio per le relazioni Italia-Usa, l?ad di Fiat Sergio Marchionne è volato a Vercelli. Qui il manager si è chiuso nelle stanze della sede di Balocco per una 2 giorni di full immersion con lo staff tecnico che segue il progetto Usa. Chiuso negli uffici di Balocco, dove ha sede la pista sperimentale della Fiat, Marchionne si è confrontato unicamente con gli uomini di produzione e di marketing del gruppo di lavoro italo-americano. Oltre allo sbarco della 500 ci sono da studiare i prodotti Chrysler, con motori e tecnologia Fiat, da promuovere sul mercato americano. Dove, ha ripetuto ieri l?ad del Lingotto, c?è la concorrenza di Honda e Toyota sul segmento medio da tenere a bada. Marchionne è convinto di poter «portare piattaforme e motori che gli servono per far tornare Chrysler competitiva in questo segmento», riducendo il tempo che sarebbe servito loro per produrre nuove piattaforme. Con l?ambizione di essere competitivi anche sui prezzi. Secondo indiscrezioni della stampa straniera, Chrysler sarebbe, infatti, al lavoro per installare in 7 suoi impianti tutti i meccanismi di produzione Fiat, prima dell?avvio delle operazioni, previsto in settimana. Della possibilità che come Eni anche Fiat intenda ricorrere a un prestito obbligazionario - secondo rumors da un miliardo - Marchionne si limita a osservare che «con questi tassi» questo tipo di operazioni «sono un affarone». E annuncia che nel caso di un?emissione Fiat, sarebbe sia sul mercato istituzionale sia quello retail, «oppure un misto». Intanto secondo il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), le trattative per la vendita della Opel sarebbero alle battute finali: a inizio settimana i contendenti dovrebbero presentare nuove offerte e la firma di un accordo preliminare vincolante è attesa per il 15 luglio. Proprio ieri Marchionne ha detto che il Lingotto è ancora interessato alla Opel, ma non presenterà una nuova offerta. Mentre oltre a Magna, favorita nell?acquisto di Opel, dovrebbero presentare offerte la cinese Baic e la belga Rhj (Ripplewood). A Termini Imerese, intanto, sale la tensione attorno a Fiat. Il leader della Fiom, Gianni Rinaldini, ha definito «inaccettabili» le parole di Marchionne, sulla chiusura dello stabilimento siciliano e della Cnh di Imola, «annunciate prima ancora che si apra il confronto con le istituzioni, come previsto nel precedente incontro di Palazzo Chigi».

appunto, a palazzo chigi ha detto una cosa e dopo due giorni .........
 

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