Ma smettiamola, "passione per le auto" un par di zebedei.
Questo genere di fenomeno molto diffuso in ItaGLIa è un animale che frequenta diversi habitat, in primo luogo la prateria da aperitivo.
Qui l'esemplare tipico di tamarrus squattrinatus sfoggia il suo sfavillante acquisto in leasing, immatricolato autocarro e intestato all'azienda, generalmente bianco, diesel, ma con targhette rimosse e Mpack/kit RS, per marchiare il territorio e mostrarsi alle femmine e agli altri maschi del branco, che generalmente mostrano il loro apprezzamento con urla di approvazione che risuonano in tutta la foresta.
Queste urla, molto note agli studiosi, variano al cambiare dell'area geografica: si va dalla più classica ed elegante bestemmia fino ad arrivare ai più sofisticati "'nchiaaa oooo pauuuura" man mano che ci si avvicina alla pianura padana.
La cosa si ripete svariate volte finché l'aspirante maschio alfa non trova parcheggio.
Ma il rischio è in agguato: al tredicesimo passaggio le cromature e i luccichii iniziano ad essere snobbati dalle femmine di tamarrus, mentre gli altri maschi attaccano con fischi e pernacchie, e quindi la leadership del nuovo arrivato può essere messa in dubbio.
L'esemplare decide quindi di abbandonare la ricerca e lasciare il veicolo direttamente davanti al bar, possibilmente su un passo carrabile/passaggio per ambulanze/divieto di sosta/parcheggio per gli andicappati/uscita di emergenza in caso di tsunami/corpo di una vecchietta, possibilmente tutti insieme.
Questo gli fa subito riguadagnare, al grido di "fak de polis", il rispetto del branco, che nel frattempo è fradicio di spritz essendo passate 2 ore e mezza.
Le femmine di tamarrus, già di per sé molto lascive e decisamente poco "selezionatrici di speme" (fatto che sta portando gli studiosi a pensare che il destino della specie è segnato), imbreache come cucuzze, si mostrano già piuttosto propense alla riproduzione, ma il maschio alfa, non essendo ancora ubriaco, le schifa con una smorfia di orrore.
E' noto infatti che gli esemplari femmina di questa specie sono poco gradevoli alla vista, o perché semplicemente brutte come il peccato, o perché agghindate come troioni slavi, altra specie della quale ci occuperemo in uno speciale dedicato.
Altro ambiente nel quale si può trovare il tamarrus squattrinatus è la savana da ballo.
Generalmente si trova vicina al bar di cui sopra, visto che la caratteristica di questa specie è non averne manco uno in tasca per ciò che serve, e che quindi il carburante dei loro mezzi non supera mai i 7 euro e 50, costituiti dai 5 euro di rifornimento più riserva.
Una volta guadagnata la leadership del branco quindi, il maschio alfa guida il gruppo in una vicina discoteca, dove poter cacciare.
All'arrivo il branco viene fatto parcheggiare a due passi dall'ingresso per dare un tono al locale, e il nostro amico si rallegra che il buttafuori non abbia notato i cerchi in acciaio e la puzza di nafta.
Una volta dentro il maschi del branco si innaffiano con litri di sostanze che sembrano cocktail, ma in realtà si tratta di acqua sporca e rum, pagati 20 euro l'uno (il che fa domandare agli studiosi perché non li abbiano spesi in gasolio) e iniziano il rituale della caccia-rissa: selezionano una vittima in base alla sua faccia spaesata e ai muscoli da allacciatore di scarpe, tanto al buio non lo nota nessuno, e in netta superiorità numerica, subendo comunque qualche perdita a causa dei sensi annebbiati dagli alcolici, riescono a pestarlo con il pretesto di una spallata mai esistita.
Durante questo rituale, per mettersi in mostra con le femmine, evidenziano i pacchiani tatuaggi spallari, che possono variare dal peggiore dei tribali fino a "pane" e "scarpa" scritti in giapponese (ma non fateglielo notare, diventeranno aggressivi e vi diranno che il tatuatore gli ha assicurato che significano "forza" e "onore" ), qualche temerario azzarda una stella sulle scapole.
La serata dei tamarrus si conclude nella foresta bagno della disco: qui il rituale dell'accoppiamento raggiunge il suo apice.
Ormai privi di ogni cognizione di tempo, spazio o buon gusto, i maschi si gettano sulle femmine con incredibile veemenza: queste fingono inizialmente di rifiutare, ma poi cedono alle romanticherie degli esemplari più audaci: "fammi un pom*ino" e "sei troppo f*ga" sono gli agganci più utilizzati, e la loro efficacia è direttamente proporzionale alla bruttezza dell'esemplare femmina prescelto.
Gli studiosi hanno infatti notato che le femmine più brutte tendono a sciogliersi più facilmente e anche ad avere più partner per sera.
Finito il rituale dell'accoppiamento il branco si ritira soddisfatto verso le tane.
Spesso si possono osservare interi branchi barcollare nei parcheggi delle savane di tutta Italia ad orario caffé del mattino.
I più deboli e giovani si affidano a tristi pullman della vergogna, dove comunque si sprecano alcolici e droghe residue, intervallati da pisolini comatosi e accoppiamenti dell'ultimo minuto.
I capibranco più smaliziati invece si avviano alle dimore con i loro mezzi, dei quali abbiamo parlato in precedenza.
Non conoscendo però la differenza tra un bullone e una brugola, e men che meno le parole sotto e sovrasterzo, avendo acquistato le loro auto solo per scena, i loro riflessi ormai completamente annebbiati vengono sorpresi da spettacolari uscite di strada, che nei casi più fortunati si concludono con lucenti fiammate e fuochi d'artificio, accompagnati dalla rituale "telefonata al papi" o, in caso di età più matura "telefonata con la coda tra le gambe alla moglie appena tradita".
Nei casi più sfortunati (ma gli studiosi qui hanno diversi punti di vista) il tutto finisce in seconda o terza pagina del giornale locale, con gigantografia delle lamiere accartocciate e sottotitolo standard <<la bisnonna in lacrime: era un bravo ragazzo>>.
Qui si conclude la nostra puntata di SuperQuark di oggi, arrivederci alla prossima settimana