<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quali sono le lingue più studiate nel mondo ? | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Quali sono le lingue più studiate nel mondo ?

Rispetto alla nostra scrittura, quella cinese tende a volte a riprodurre l’immagine di una situazione o a suggerire un’idea: per esempio, la parola “luce” è data dal pittogramma di sole, più quello di luna. Il sistema di scrittura cinese, infatti, costituisce una raffinata evoluzione della pittografia, la scrittura per disegni, il primo stadio di scrittura di molte civiltà, tra le quali la più nota fu quella egizia.
Ecco qualche esempio di costruzione di un carattere, partendo da altri due. La pace è rappresentata da una donna sotto il tetto; le idee brillanti le ha chi sa guardare lontano..

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Foto: © Focus
 
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Se consideriamo la prima attestazione scritta di una lingua che siamo riusciti a decifrare, questa è la classifica delle lingue più antiche del mondo:

  1. Lingua sumera (ca. 2900 a.C.)
  2. Lingua egizia antica (ca. 2700 a.C.)
  3. Lingua accadica (ca. 2400 a.C.)
  4. Lingua eblaita (ca. 2400 a.C.)
  5. Lingua elamica (ca. 2300 a.C.)
Le lingue più antiche del mondo ancora in uso, ad ogni modo, sono:

  1. Tamil (circa 5000 anni)
  2. Sanscrito (circa 3500 anni)
  3. Greco (circa 3400 anni)
  4. Cinese (circa 3200 anni)
  5. Aramaico (circa 3100 anni)
 
Molto interessante il video, cosi oggi ho imparato che il cinese ha circa 85000 caratteri , ma ne bastano ''solo'' 3500 per comunicare in modo corretto..:emoji_grin:

gruppi-cinesi.jpg


Il cinese può essere considerata una delle lingue orientali più affascinanti. Ma siete sicuri di conoscere proprio tutto su questa lingua? Ecco 7 curiosità che di sicuro non conoscete!

  1. La lingua cinese è suddivisa in sette gruppi dialettali diversi, con differenze paragonabili a quelle che vi sono fra le lingue europee. È la lingua più parlata al mondo (la usa per comunicare circa 1,3 miliardi di persone) e una delle sei ufficiali delle Nazioni Unite.
  2. Il mandarino non ha alfabeto. È scritto con i simboli conosciuti come ideogrammi.
  3. Il Mandarino ha più di 50.000 ideogrammi, anche se un dizionario moderno completo raramente ne elenca oltre 20.000 in uso. Una persona istruita cinese ne conosce circa 8.000, ma c’è bisogno solo di circa 2-3.000 per essere in grado di leggere un giornale.
  4. Rispetto alla nostra scrittura, quella cinese tende a volte a riprodurre l’immagine di una situazione o a suggerire un’idea: per esempio, la parola “luce” è data dal pittogramma di sole, più quello di luna.
  5. La grammatica cinese è estremamente semplice. Non ci sono coniugazioni verbali e i tempi sono espressi utilizzando espressioni di tempo come “domani, ieri, in futuro” etc. Non è necessario distinguere tra sostantivi singolari e plurali, o per genere. E non c’è… il maiuscolo.
  6. Il cinese è una lingua tonale. Lo stesso monosillabo, cioè, si può pronunciare con quattro diversi toni di voce (più uno senza tono, neutro) e può significare così quattro parole diverse.
  7. Ma come fanno a scrivere al pc o sullo smartphone? Facile, proprio grazie al Pinyin. Grazie alla memoria del computer e passando attraverso il nostro alfabeto, i cinesi riescono a scrivere con il computer ottomila caratteri. Digitano, per esempio, la sillaba bai (che a seconda del tono può significare bianco ma anche altre parole) con i caratteri latini della tastiera e, dopo aver lanciato un “enter”, vedono apparire sullo schermo gli ideogrammi corrispondenti a tutti i significati di bai. A quel punto si sceglie, evidenziandolo con il cursore, il carattere che serve. Così la frase a ideogrammi si compone sullo schermo.
A costo di ripetere una cosa ovvia, la lingua cinese è estremamente complessa, ma un metodo semplice per distinguere i caratteri cinesi è che sono quadrati anziché curvi. Le lettere giapponesi risultano più tonde e curve.

La grafica giapponese e coreana è anche più aperta ed espansiva rispetto a quella cinese, che è più densa.

Un altro modo per identificare l’alfabeto coreano è attraverso le sue forme circolari di base, che sono uniche e non sono presenti nel giapponese o nel cinese.

Cinese semplificato:

创译

Giapponese:

クリエイティブ トランスレーション

Coreano:

크리에이티브 트랜스레이션

Se si proviene da un background linguistico non asiatico, è necessario abituarsi alla pronuncia e al parlato, indipendentemente dalla lingua che si sceglie di imparare. La lingua cinese si basa su quattro toni, che possono alterare radicalmente il significato di una parola o di una frase se vengono pronunciati in modo errato e possono suscitare perplessità all’inizio.

Mentre la grammatica giapponese è difficile, il parlare risulta meno arduo. Una volta superata l’intonazione notevolmente più alta dei madrelingua giapponesi, la comprensione risulterà semplice grazie alla presenza di sole 5 vocali, tutte utilizzate in inglese.

La lingua coreana è composta da suoni radicalmente diversi rispetto a quelli del giapponese e del cinese, il che la rende relativamente facile da riconoscere per un orecchio non allenato. Il coreano è più facile da imparare perché non è una lingua tonale, ma i suoi suoni gutturali, come “eo” ed “er”, possono essere difficili da padroneggiare.

Il cinese, il giapponese e il coreano presentano strutture grammaticali molto varie, alcune delle quali sono più impegnative di altre. La grammatica cinese è molto più semplice di quella delle lingue europee e l’ordine delle parole è estremamente simile a quello dell’inglese, cosa che farà piacere a chi deciderà di imparare il cinese.

Ci sono pochissime eccezioni alle regole grammaticali e non ci sono coniugazioni di verbi o tempi complessi (per fortuna).

Per quanto riguarda la grammatica, invece, il giapponese e il coreano presentano delle difficoltà maggiori. Uno degli aspetti più impegnativi dell’apprendimento di una di queste lingue è l’elevato livello di cortesia, poiché entrambe presentano forme onorifiche.

Il cinese presenta il sistema grammaticale più semplice dei tre, che consente agli studenti di concentrarsi sulle componenti più difficili della lingua.


Sai che tastiere

ahahahahahahahaha

ahahahahahahahahahahah

ahahahahahahahahahahahahah

ahahahahahahahahahahahahahahah

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Le faranno mica modificando dei pianoforti a coda?
 
Molto interessante il video, cosi oggi ho imparato che il cinese ha circa 85000 caratteri , ma ne bastano ''solo'' 3500 per comunicare in modo corretto..:emoji_grin:

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Il cinese può essere considerata una delle lingue orientali più affascinanti. Ma siete sicuri di conoscere proprio tutto su questa lingua? Ecco 7 curiosità che di sicuro non conoscete!

  1. La lingua cinese è suddivisa in sette gruppi dialettali diversi, con differenze paragonabili a quelle che vi sono fra le lingue europee. È la lingua più parlata al mondo (la usa per comunicare circa 1,3 miliardi di persone) e una delle sei ufficiali delle Nazioni Unite.
  2. Il mandarino non ha alfabeto. È scritto con i simboli conosciuti come ideogrammi.
  3. Il Mandarino ha più di 50.000 ideogrammi, anche se un dizionario moderno completo raramente ne elenca oltre 20.000 in uso. Una persona istruita cinese ne conosce circa 8.000, ma c’è bisogno solo di circa 2-3.000 per essere in grado di leggere un giornale.
  4. Rispetto alla nostra scrittura, quella cinese tende a volte a riprodurre l’immagine di una situazione o a suggerire un’idea: per esempio, la parola “luce” è data dal pittogramma di sole, più quello di luna.
  5. La grammatica cinese è estremamente semplice. Non ci sono coniugazioni verbali e i tempi sono espressi utilizzando espressioni di tempo come “domani, ieri, in futuro” etc. Non è necessario distinguere tra sostantivi singolari e plurali, o per genere. E non c’è… il maiuscolo.
  6. Il cinese è una lingua tonale. Lo stesso monosillabo, cioè, si può pronunciare con quattro diversi toni di voce (più uno senza tono, neutro) e può significare così quattro parole diverse.
  7. Ma come fanno a scrivere al pc o sullo smartphone? Facile, proprio grazie al Pinyin. Grazie alla memoria del computer e passando attraverso il nostro alfabeto, i cinesi riescono a scrivere con il computer ottomila caratteri. Digitano, per esempio, la sillaba bai (che a seconda del tono può significare bianco ma anche altre parole) con i caratteri latini della tastiera e, dopo aver lanciato un “enter”, vedono apparire sullo schermo gli ideogrammi corrispondenti a tutti i significati di bai. A quel punto si sceglie, evidenziandolo con il cursore, il carattere che serve. Così la frase a ideogrammi si compone sullo schermo.
A costo di ripetere una cosa ovvia, la lingua cinese è estremamente complessa, ma un metodo semplice per distinguere i caratteri cinesi è che sono quadrati anziché curvi. Le lettere giapponesi risultano più tonde e curve.

La grafica giapponese e coreana è anche più aperta ed espansiva rispetto a quella cinese, che è più densa.

Un altro modo per identificare l’alfabeto coreano è attraverso le sue forme circolari di base, che sono uniche e non sono presenti nel giapponese o nel cinese.

Cinese semplificato:

创译

Giapponese:

クリエイティブ トランスレーション

Coreano:

크리에이티브 트랜스레이션

Se si proviene da un background linguistico non asiatico, è necessario abituarsi alla pronuncia e al parlato, indipendentemente dalla lingua che si sceglie di imparare. La lingua cinese si basa su quattro toni, che possono alterare radicalmente il significato di una parola o di una frase se vengono pronunciati in modo errato e possono suscitare perplessità all’inizio.

Mentre la grammatica giapponese è difficile, il parlare risulta meno arduo. Una volta superata l’intonazione notevolmente più alta dei madrelingua giapponesi, la comprensione risulterà semplice grazie alla presenza di sole 5 vocali, tutte utilizzate in inglese.

La lingua coreana è composta da suoni radicalmente diversi rispetto a quelli del giapponese e del cinese, il che la rende relativamente facile da riconoscere per un orecchio non allenato. Il coreano è più facile da imparare perché non è una lingua tonale, ma i suoi suoni gutturali, come “eo” ed “er”, possono essere difficili da padroneggiare.

Il cinese, il giapponese e il coreano presentano strutture grammaticali molto varie, alcune delle quali sono più impegnative di altre. La grammatica cinese è molto più semplice di quella delle lingue europee e l’ordine delle parole è estremamente simile a quello dell’inglese, cosa che farà piacere a chi deciderà di imparare il cinese.

Ci sono pochissime eccezioni alle regole grammaticali e non ci sono coniugazioni di verbi o tempi complessi (per fortuna).

Per quanto riguarda la grammatica, invece, il giapponese e il coreano presentano delle difficoltà maggiori. Uno degli aspetti più impegnativi dell’apprendimento di una di queste lingue è l’elevato livello di cortesia, poiché entrambe presentano forme onorifiche.

Il cinese presenta il sistema grammaticale più semplice dei tre, che consente agli studenti di concentrarsi sulle componenti più difficili della lingua.
Davvero ottimo articolo questo dal quale ho ad esempio scoperto una caratteristica molto interessante legata alla lingua cinese come proprio l'influenza del tono sul (plurimo) significativo di un dato carattere e idem per la maggior semplicità della sua grammatica di base rispetto ai "vicini di casa" coreani e giapponesi.

Riguardo poi la raffigurazione dei caratteri (ideogrammi / pittogrammi) di queste, imho affascinanti nazioni, e nella fattispecie quella giapponese, quella da te agevolata è certamente la più "distintiva"(quella coreana lo è sicuramente "di default" così come già riportavo) ma esiste, per l'appunto, anche un'altro "ceppo"(da approfondire) che la rende pressoché indistinguibile dalla grafica cinese e quantomeno per i "non avvezzi" e sostanzialmente idem per la lingua parlata fra invece giapponese e coreano che, per quanto diversa per tante cose, non risulta poi così immediato da distinguere...

Per la cronaca; Non ho ancora finito di visionare il video da me riportato...
 
Ultima modifica:
Qui si da proprio un'infarinatura (da parte di una giapponese) riguardo le differenze fra cinese e giapponese sia parlato / pronunciato che scritto (che come si può notare si accomunano!)...

Qui comprensivo di coreano dove, come nel primo video, ci si sofferma sui simbologismi (Kanji) che parrebbero accomunare le tre lingue scritte e nel caso sottolineare quanto siano importanti, quando non fondamentali, alla comprensione di tutte queste lingue le quali tuttavia nella sostanza differiscono sicuramente anche nel loro alfabeto e non certamente da meno da tono e pronuncia che può infatti fare la differenza fra un significato ed un'altro...

Questo video esplicativo del cinese da parte di una madrelingua (una famiglia che vive a Padova) mi pare davvero degno di nota per quel poco che ho potuto notare...
 
Classifica delle lingue più difficili del mondo

Tra le 20 lingue più difficili al mondo, spiccano le seguenti:
  1. Basco
  2. Giapponese
  3. Ungherese
  4. Islandese
  5. Polacco
  6. Arabo
  7. Cinese mandarino
  8. Finlandese
  9. Coreano
  10. Turco
  11. Albanese
  12. Danese
  13. Olandese
  14. Tedesco
  15. Portoghese
  16. Greco
  17. Afrikaans
  18. Hindi
  19. Malese
  20. Yoruba
Basco
Viene parlata come madrelingua dal 20,3% dei baschi[ (537 747 di 2 648 998). Considerando anche i parlanti che lo adottano come seconda lingua, il basco è conosciuto e parlato da 714 136 persone nel Paese basco.

La lingua basca (nome nativo: euskara [euˈs̺kaɾa]; in spagnolo: euskera o vasco) è una lingua paleoeuropea parlata nel Paese basco, cioè in aree geografiche situate nel nord della Spagna (Paese basco spagnolo Hegoalde: regione della Navarra e Comunità autonoma dei Paesi Baschi) e nell'estremo sud-ovest della Francia (Iparralde, Paese basco francese, nel dipartimento dei Pirenei Atlantici).

Il basco, anche detto euskera o euskara, è una lingua agglutinante: per dire quello che vuoi dire, aggiungi dei suffissi alle parole base, come pure in turco o finlandese.


    • Non ha genere grammaticale.
    • È una lingua di casi, come il latino, il tedesco o il russo.
    • Ha tre numeri grammaticali: el determinato singolare, il determinato plurale, l’indeterminato.
Il basco è una lingua ergativo-assolutiva e in questo si differenzia da tutte le lingue indoeuropee, che presentano un allineamento nominativo-accusativo. L'unica lingua con cui il basco ha una parentela accertata è l'estinta lingua aquitana. I glottologi, per mezzo della tecnica conosciuta come ricostruzione interna, hanno provato a ricostruire una lingua proto-basca, tuttavia, poiché i dati di cui si è attualmente in possesso non hanno ancora consentito di scoprire l'origine di queste lingue, la loro famiglia linguistica viene considerata isolata e non imparentata con nessun altro gruppo linguistico.
Alcuni studiosi, già dagli anni Quaranta del XX secolo, trovarono alcune similitudini tra le radici basche e i relitti del paleosardo rinvenibili nella lingua sarda attuale. Fu Vittorio Bertoldi il primo ad accorgersi che la parola "agrifoglio" era praticamente identica nelle due lingue: golostri/kolostri (Eus.) / golostru/kolostru.

Il lessico basco è costituito per la maggior parte da parole di origine sconosciuta, ma anche da prestiti linguistici dai vicini: possiede parole derivanti dal latino, dallo spagnolo e dal guascone.
Kaixo = Ciao ...
Egun on = Buongiorno
Arratsalde on = Buona sera
Gabon = Buona notte
Aspaldiko = Oh, ci si rivede
Topa = Cin cin!



Polacco (Numero di madrelingua: 44 milioni)
Cosa la rende difficile: Vi sono ben 9 vocali, tra cui anche due nasali, (il polacco è l'unica lingua slava ad aver conservato le antiche vocali nasali - Ą e Ę). , e due semivocali: Jj, Łł. Che ovviamente non trovano i loro corrispettivi italiani. In polacco sono presenti sette gruppi consonantici ( Ch, Cz, Dz, Dź, Dż, Rz, Sz )
Inoltre possiede ben 35 consonanti. Non esistono gli articoli, ci sono tre generi e sette casi. Aggettivi: per quanto riguarda il singolare, i generi sono così disposti: maschile, femminile, neutro. Al plurale si distinguono i sostantivi animati di persona (
męskoosobowy) da tutti gli altri (niemęskoosobowy).
Masculine: dwa domy (due case)
Feminine: dwie kobiety (due donne)
Neuter: dwoje dzieci (due bambini)
Masculine: dwóch pracowników (due lavoratori)
Masculine/Feminine: dwoje pracowników (due lavoratori , uomo e donna)
Partendo dalla forma corretta del nominativo, facciamo attenzione alle complicate variazioni di caso! Ad esempio, la forma corretta del dativo suonerà rispettivamente: dwóm, dwojgu, dwóm. ecc..

jedna dziewczynka - una ragazza
jeden chlopiec - un ragazzo
jedno dziecko - un bambino
jedne drzwi - una porta
jedni chlopcy - alcuni ragazzi

Konstantynopolitańczykowianeczka - una piccola residente di Costantinopoli.
gżegżółka - cuculo
Szczebrzeszyn - La cittadina in Polonia


Ungherese
(Numero di madrelingua:13,6 milioni)
Cosa la rende difficile: distinguere le vocali lunghe e corte nella pronuncia. Un sistema consonantico che si allontana molto da quello italiano.
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, l'ungherese vanta un numero consistente di parlanti. Inoltre è la lingua non indoeuropea più parlata nel nostro continente.
Come le lingue imparentate finlandese e l'estone, anche l'ungherese è una lingua agglutinante. Queste tre lingue agglitunanti sono i più noti rappresentanti della famiglia ugrofinnica. Le lingue agglutinanti hanno la caratteristica di esprimere un significato realizzando parole anche molto lunghe aggiungendo post-posizioni specifiche alla parola. (per es. in ungherese a ház "la casa", a ház -ak "le case", a ház -ban "nella casa", a ház -ak -ban "nelle case", a ház-am "la mia casa", a ház -am -ban "nella mia casa")

La lingua ungherese presenta sulla carta 17 casi dei nomi (che arrivano anche a 35 se si considerano quelli che si applicano alle preposizioni)...: nominativo, dativo, accusativo, strumentale, strumentale-comitativo, causativo, traslativo, inessivo, superessivo, adessivo, delativo, illativo, elativo, allativo, ablativo, terminativo, formativo, essivo. In realtà ognuno di questi casi è una particella che viene aggiunta in fondo alla parola. Ad esempio per esprimere l'ablativo di Marco si aggiunge la postposizione tól creando così Marcotól.



Quali sono le lingue più difficili al mondo da imparare? (soundtrad.com)
 
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