<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> PSA ai cinesi? | Il Forum di Quattroruote

PSA ai cinesi?

Psa (Peugeot-Citroën), il colosso automobilistico francese, va male. Anzi, malissimo: la situazione delle vendite e sul fronte della solidità finanziaria è ancora peggiore di quella dei suoi concorrenti europei, Fiat compresa, tutti ostaggio della crisi. Psa ha bisogno di liquidità, di capitale. E con urgenza. Lo Stato francese ha già promesso, se necessario, di entrare nel capitale. Ma il suo apporto probabilmente non sarebbe sufficiente. Nella ricerca affannosa di nuovi investitori da parte di Philippe Varin, l?amministratore delegato, spalleggiato dalla famiglia Peugeot che ancora controlla il gruppo, alla fine sono spuntati, inevitabili, i cinesi. E in particolare Dongfeng.

Si tratta del terzo costruttore nel Paese asiatico, con oltre tre milioni di veicoli venduti l?anno scorso. In Cina è già partner di Peugeot-Citroën (una joint-venture produttiva), ma anche di altri marchi come il giapponese Nissan che a sua volta si trova nel girone del francese Renault. Tutto questo potrebbe porre qualche problema, ma non insormontabile. Secondo un?indiscrezione apparsa su Les Echos, il principale quotidiano economico francese, in genere bene informato, le trattative fra Psa e Dongfeng per un?alleanza più globale (con liquidità apportata dai cinesi) sarebbero già molto avanti. Due banche internazionali sono al lavoro per definire l?accordo. Stamani i vertici di Psa hanno opposto un ?no comment? rispetto alla notizia ma alla Borsa di Parigi l?azione Psa guadagnava. Tutti sembrano credere alla possibilità. O meglio ci sperano, ?perché è l?ultima spiaggia per Peugeot-Citroën ? ha sottolineato Bernard Jullien, direttore di Gerpisa (centro studi sull?industria automobilistica) ? non vedo chi altri possa immettere nuova liquidità in Psa a parte i cinesi di Dongfeng?.

Allo studio, come indicato da Les Echos, ci sono due possibilità. Primo: Dongfeng entrerebbe nel capitale del colosso francese mediante un aumento di capitale. Esiste a questo proposito un ostacolo: conciliare l?eventualità con la presenza all?interno di Psa di un altro gruppo esterno, l?americana General Motors. L?alleanza con Gm venne annunciata all?inizio del 2012 e ha portato al controllo da parte degli americani del 7% di Psa. L?intesa prevedeva, inoltre, che, nel caso un altro partner fosse entrato nel capitale superando la quota del 10%, Gm si sarebbe potuto opporre. Seconda opzione: creare una joint-venture esterna al gruppo fra Peugeot-Citroën e Dongfeng, attiva sui mercati emergenti, anche perché l?alleanza con General Motors (che ha deluso e non poco gli analisti del settore e probabilmente la stessa famiglia Peugeot) si è limitata a sinergie produttive solo in Europa e non è andata oltre, neanche verso la fusione fra Psa e Opel, controllata di Gm nel Vecchio continente, opzione prospettata inizialmente. Nel caso di questa nuova joint-venture con i cinesi, sarebbe da definire l?area di azione (Dongfeng vuole inserirci anche la Russia e l?America latina, mercati che vanno ancora molto bene e dove i cinesi ambiscono a svilupparsi). Ma, in ogni caso, anche questo tipo d?accordo prevederebbe l?apporto di cash da parte di Dongfeng. Perché di quello Psa ha bisogno. E a breve termine.

A parte i problemi strettamente finanziari, Psa non riesce a risollevarsi nelle vendite, soprattutto sul mercato europeo, che assorbe ancora il grosso della sua produzione. Proprio nei giorni scorsi Acea, l?Associazione europea dei costruttori automobilistici, ha pubblicato gli ultimi dati, relativi ad agosto, sulle vendite nel Vecchio continente. Ebbene, Psa ha accusato una riduzione del 17,9% su base annua. Dall?inizio dell?anno il calo è del 12,3% contro un meno 5,2% per il mercato europeo in generale. Nel frattempo il rivale Renault, grazie al successo delle vetture low cost della Dacia, ha visto le sue vendite calare ?solo? del 2,2 per cento. Come indicato dagli esperti del settore, uno degli handicap più forti per Psa è la quota ancora elevata della sua produzione concentrata in Francia, con costi di lavoro ai massimi a livello europeo.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/18/francia-peugeot-citroen-in-crisi-possibile-ingresso-dei-cinesi-nel-capitale/716222/
 
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/18/francia-peugeot-citroen-in-crisi-possibile-ingresso-dei-cinesi-nel-capitale/716222/

per gli elevati costi di produzione in Francia, dice l' articolo.....

chi ci riesce e chi no.....
chi resta e chi delocalizza.....aggiungo io
Che mondo di damer
 
arizona77 ha scritto:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/18/francia-peugeot-citroen-in-crisi-possibile-ingresso-dei-cinesi-nel-capitale/716222/

per gli elevati costi di produzione in Francia, dice l' articolo.....

chi ci riesce e chi no.....
chi resta e chi delocalizza.....aggiungo io
Che mondo di damer

.. e in Francia hanno costi energetici minori e migliori infrastrutture rispetto a noi.

Dove andremo a finire?
 
Certo che se si comportano con i clienti come hanno fatto con me, la cosa non mi stupisce. Vanno malissimo?
Beh, se ti spacciano una C3 come appena arrivata dalla Francia (in 5 giorni), mentre era ferma da loro da 2 mesi e quando glielo fai notare iniziano ad insultarti e a dire che quella data si riferisce a quando sono state prodotte le lamiere della macchina (non sapendo che ci sono almeno 10 siti internet dove inserendo il codice ORGA, ti viene detto il giorno esatto dell'effettiva produzione, con tanto di numero di linea e di totali vetture uscite da quella linea quel giorno).
Se poi la macchina tende a perdere il controllo quando prende delle piccole buche oppure l'asfalto non è perfetto, ti viene detto che devi lamentarti con chi ha prodotto la macchina (concessionaria dove l'hai acquistata), oppure che è normale che quell'auto si comporti così (altre officine), oppure che Citroen stessa nemmeno ti risponda se la contatti e ti dice solamente che crede alle loro officine perchè "hanno un parco circolante di 1,5 milioni di autovetture".
Oppure quando ti chiedono 600 euro per montare un antifurto e te lo montano da cani, spaccandoti i montanti del parabrezza e poi dando la colpa a te se ti lamenti, offendendoti se poi lo scrivi su un social network. Il tutto su una C3 di appena 1 anno, con 6000km e con problemi nati 10 giorni dopo averla ritirata.
Mi dirai...vai da altri concessionari. Sto ancora aspettando di provare una C3 nuova, dato che devono farla lasciare da un cliente per il tagliando :shock: . Cioè, se voglio provare una macchina, devono chiedere ad un cliente loro di lasciarla, in quanto loro non ne hanno?
Questa la situazione in Friuli Venezia Giulia. Concessionarie vuote, officine senza auto e quando vai a chiedere qualcosa, o non sanno cosa dire, oppure ti dicono che non c'è, devono ordinare (ho aspettato oltre 1 mese e mezzo per una maniglia...che poi era arrivata e si erano dimenticati di chiamarmi e per sostituirla dovevo lasciare la macchina tutto il giorno). Trovi venditori al limite della maleducazione, titolari che t'insultano, capiofficina che negano ogni difetto o problema e se ti provano la macchina è solo per loro concessione.
Questa è la mia esperienza con PSA. I loro problemi iniziano da qui. Tutti soffriamo questa crisi e tutte le Case hanno problemi. Se però, una Casa cerca di tenersi i clienti e li tratta bene, potrà vendere poco, ma i clienti sceglieranno sempre quel marchio, anche se devono acquistare auto usate.
Citroen pensa di vivere in un mondo di 30 anni fa. Non girano più soldi e la gente preferisce acquistare un bene che costa di più, ma è più durevole. Ormai le auto si tengono al minimo 7-8 anni, se non anche di più se non prendono fuoco. Inutile che una concessionaria mi dica che "tanto la macchina la tieni 2 anni e poi la cambi". Sì, una macchina che vale il 60% in meno e che nessuno te la vuole comprare (privatamente intendo), quando sente dove l'hai acquistata.
Perchè la dirigenza di Citroen Italia non ascolta queste cose e poi magari, ne può trarre una conseguenza del perchè VA MALISSIMO?
 
roger013 ha scritto:
Certo che se si comportano con i clienti come hanno fatto con me, la cosa non mi stupisce. Vanno malissimo?
Beh, se ti spacciano una C3 come appena arrivata dalla Francia (in 5 giorni), mentre era ferma da loro da 2 mesi e quando glielo fai notare iniziano ad insultarti e a dire che quella data si riferisce a quando sono state prodotte le lamiere della macchina (non sapendo che ci sono almeno 10 siti internet dove inserendo il codice ORGA, ti viene detto il giorno esatto dell'effettiva produzione, con tanto di numero di linea e di totali vetture uscite da quella linea quel giorno).
Se poi la macchina tende a perdere il controllo quando prende delle piccole buche oppure l'asfalto non è perfetto, ti viene detto che devi lamentarti con chi ha prodotto la macchina (concessionaria dove l'hai acquistata), oppure che è normale che quell'auto si comporti così (altre officine), oppure che Citroen stessa nemmeno ti risponda se la contatti e ti dice solamente che crede alle loro officine perchè "hanno un parco circolante di 1,5 milioni di autovetture".
Oppure quando ti chiedono 600 euro per montare un antifurto e te lo montano da cani, spaccandoti i montanti del parabrezza e poi dando la colpa a te se ti lamenti, offendendoti se poi lo scrivi su un social network. Il tutto su una C3 di appena 1 anno, con 6000km e con problemi nati 10 giorni dopo averla ritirata.
Mi dirai...vai da altri concessionari. Sto ancora aspettando di provare una C3 nuova, dato che devono farla lasciare da un cliente per il tagliando :shock: . Cioè, se voglio provare una macchina, devono chiedere ad un cliente loro di lasciarla, in quanto loro non ne hanno?
Questa la situazione in Friuli Venezia Giulia. Concessionarie vuote, officine senza auto e quando vai a chiedere qualcosa, o non sanno cosa dire, oppure ti dicono che non c'è, devono ordinare (ho aspettato oltre 1 mese e mezzo per una maniglia...che poi era arrivata e si erano dimenticati di chiamarmi e per sostituirla dovevo lasciare la macchina tutto il giorno). Trovi venditori al limite della maleducazione, titolari che t'insultano, capiofficina che negano ogni difetto o problema e se ti provano la macchina è solo per loro concessione.
Questa è la mia esperienza con PSA. I loro problemi iniziano da qui. Tutti soffriamo questa crisi e tutte le Case hanno problemi. Se però, una Casa cerca di tenersi i clienti e li tratta bene, potrà vendere poco, ma i clienti sceglieranno sempre quel marchio, anche se devono acquistare auto usate.
Citroen pensa di vivere in un mondo di 30 anni fa. Non girano più soldi e la gente preferisce acquistare un bene che costa di più, ma è più durevole. Ormai le auto si tengono al minimo 7-8 anni, se non anche di più se non prendono fuoco. Inutile che una concessionaria mi dica che "tanto la macchina la tieni 2 anni e poi la cambi". Sì, una macchina che vale il 60% in meno e che nessuno te la vuole comprare (privatamente intendo), quando sente dove l'hai acquistata.
Perchè la dirigenza di Citroen Italia non ascolta queste cose e poi magari, ne può trarre una conseguenza del perchè VA MALISSIMO?

scusa ma non ho capito se dopo tutte queste vicissitudini devi acquistare oppure possiedi una c3 :?:
 
mark_nm ha scritto:
roger013 ha scritto:
Certo che se si comportano con i clienti come hanno fatto con me, la cosa non mi stupisce. Vanno malissimo?
Beh, se ti spacciano una C3 come appena arrivata dalla Francia (in 5 giorni), mentre era ferma da loro da 2 mesi e quando glielo fai notare iniziano ad insultarti e a dire che quella data si riferisce a quando sono state prodotte le lamiere della macchina (non sapendo che ci sono almeno 10 siti internet dove inserendo il codice ORGA, ti viene detto il giorno esatto dell'effettiva produzione, con tanto di numero di linea e di totali vetture uscite da quella linea quel giorno).
Se poi la macchina tende a perdere il controllo quando prende delle piccole buche oppure l'asfalto non è perfetto, ti viene detto che devi lamentarti con chi ha prodotto la macchina (concessionaria dove l'hai acquistata), oppure che è normale che quell'auto si comporti così (altre officine), oppure che Citroen stessa nemmeno ti risponda se la contatti e ti dice solamente che crede alle loro officine perchè "hanno un parco circolante di 1,5 milioni di autovetture".
Oppure quando ti chiedono 600 euro per montare un antifurto e te lo montano da cani, spaccandoti i montanti del parabrezza e poi dando la colpa a te se ti lamenti, offendendoti se poi lo scrivi su un social network. Il tutto su una C3 di appena 1 anno, con 6000km e con problemi nati 10 giorni dopo averla ritirata.
Mi dirai...vai da altri concessionari. Sto ancora aspettando di provare una C3 nuova, dato che devono farla lasciare da un cliente per il tagliando :shock: . Cioè, se voglio provare una macchina, devono chiedere ad un cliente loro di lasciarla, in quanto loro non ne hanno?
Questa la situazione in Friuli Venezia Giulia. Concessionarie vuote, officine senza auto e quando vai a chiedere qualcosa, o non sanno cosa dire, oppure ti dicono che non c'è, devono ordinare (ho aspettato oltre 1 mese e mezzo per una maniglia...che poi era arrivata e si erano dimenticati di chiamarmi e per sostituirla dovevo lasciare la macchina tutto il giorno). Trovi venditori al limite della maleducazione, titolari che t'insultano, capiofficina che negano ogni difetto o problema e se ti provano la macchina è solo per loro concessione.
Questa è la mia esperienza con PSA. I loro problemi iniziano da qui. Tutti soffriamo questa crisi e tutte le Case hanno problemi. Se però, una Casa cerca di tenersi i clienti e li tratta bene, potrà vendere poco, ma i clienti sceglieranno sempre quel marchio, anche se devono acquistare auto usate.
Citroen pensa di vivere in un mondo di 30 anni fa. Non girano più soldi e la gente preferisce acquistare un bene che costa di più, ma è più durevole. Ormai le auto si tengono al minimo 7-8 anni, se non anche di più se non prendono fuoco. Inutile che una concessionaria mi dica che "tanto la macchina la tieni 2 anni e poi la cambi". Sì, una macchina che vale il 60% in meno e che nessuno te la vuole comprare (privatamente intendo), quando sente dove l'hai acquistata.
Perchè la dirigenza di Citroen Italia non ascolta queste cose e poi magari, ne può trarre una conseguenza del perchè VA MALISSIMO?

scusa ma non ho capito se dopo tutte queste vicissitudini devi acquistare oppure possiedi una c3 :?:

Sfortunatamente la possiedo dal giugno 2012. C3 1.4hdi Exclusive. Per questo sono intervenuto. Ripeto che se hanno questo atteggiamento verso i clienti (dei quali faccio parte), la cosa non è strana se sono arrivati a questo punto. Girando per la rete, ho notato che non sono l'unico ad aver ricevuto tale trattamento. L'unica cosa che potevano fare, oltre a quelle fatte, sarebbe stata quella di prendersi i soldi e non consegnare la macchina. Mancava solo questo. Sto pensando di venderla, anche se ora come ora, vale 9300 euro (dai 16.000 pagati)
 
Purtroppo il grosso delle sue vendite è concentrato nel vecchio continente in piena recessione. Mi stupisco che non sia già fallita da tempo!
 
Costo manodopera, fiscalità elevata, mercato fiacco, mancanza nuovi incentivi, e quindi perdita dei vecchi guadagni.

Molto meglio andare dove ti danno soldi (per un certo periodo leggi ex nazioni dell'est, Romania, Ungheria, Rep.Ceca, ecc, mica sono diventati i nuovi metalmeccanici tutta qualità questa gente; hanno avuto un periodo favorevole dettato dalla comunità Europea che ha sancito che i fondi comunitari -leggi soldi- andassero dalle nazioni ormai ricche (ra cui noi!) verso queste nazioni, ed allora tutti li ad aprire fabbriche...dunque solo questioni di interessi e basta).

A tutto il resto non c'è da crederci, tanto politici ed industriali possono raccontarci quello che vogliono...dal siamo in crisi...a, è finita la crisi...ecc,ecc.

Come è successo per le campagne, abbandonate dalle nuove generazioni, così succederà per le fabbriche.

Oggi la gente (costo manodopera ma affidabilità delle prestazioni) e il tram-tram della vita, con lo stipendio non vive più.
Fare l'operaio ti da giusto un sostentamento di solo vitto ed alloggio.
Le aziende non possono dare di più, di conseguenza anche il normale cittadino ormai non vede, nello stipendio, la fonte di vita, ma quella dei problemi.
Grazie alla politica sbagliata.

Ergo si è innescato il meccanismo letale che si va avanti senza più coinvolgimento e senza più appartenenza.

Ognuno sta tirando i remi in barca; la gente si sta scollando dal mondo del lavoro, gli industriali si stanno scollando dal mondo del lavoro (ma non dagli interessi)!
In silente attesa si aspettano (politici ciechi e maldestri) le novità, ma nel frattempo si sta svuotando ricchezza -per la gente- dall'Europa
Si l'Europa Unita...ma unita nell'agonìa.

Nei paesi emergenti, la gente apprezza 100 euro come fonte di ricchezza, apprezza il lavoro, il datore e le regole.
Si identifica nell'azienda la vede come fonte di ricchezza e di sviluppo.
In Europa (eccetto forse la Germania) le sensazioni sono opposte.

E' sotto gli occhi di tutti, orami le auto che compriamo sono (parlo di area di produzione, non solo di brand) coreane, brasiliane, thainlandesi, indiane, polacche, ungheresi, ecc.
E parliamo di marchi blasonati; Mercedes Classe A, ad esempio, si fa in Ungheria!

Come finirà...che ci sarà il cataclisma delle potenze verso le attuali poco ricche nazioni.
La storia ci insegna...avete presente quelle grandi nazioni dei libri di storia..la Persia, i Greci, gli Egiziani, I Fenici, la Prussia...nomi che all'epoca erano la potenza -ai loro tempi- indiscussa...mbè oggi dove sono?

Sui libri appunto, ma nella vita oggi muiono di fame, peggio di noi!
Così sarà tra molti anni, in qualche parte del mondo leggeranno dell'Europa, qualcuno racconterà di monumenti e di storia...e di artigianato europeo (faremo i tappeti e/o assegni da incorniciare)... :( :)
Ipotesi surreale e fantasiosa..
 
E' sotto gli occhi di tutti, orami le auto che compriamo sono (parlo di area di produzione, non solo di brand) coreane, brasiliane, thainlandesi, indiane, polacche, ungheresi, ecc.
tedesche, francesi, italiane, inglesi, spagnole ecc. ecc.

Dove lavoro io (produciamo diversi componenti per auto) il 30% di quello che facciamo va nel sud america, il 20% in russia e il restante 50% va per il 60% in italia ed il resto tra germania e francia. E siamo una piccola azienda di circa 150 persone....

Ciao.
 
chiaro_scuro ha scritto:
E' sotto gli occhi di tutti, orami le auto che compriamo sono (parlo di area di produzione, non solo di brand) coreane, brasiliane, thainlandesi, indiane, polacche, ungheresi, ecc.
tedesche, francesi, italiane, inglesi, spagnole ecc. ecc.

Dove lavoro io (produciamo diversi componenti per auto) il 30% di quello che facciamo va nel sud america, il 20% in russia e il restante 50% va per il 60% in italia ed il resto tra germania e francia. E siamo una piccola azienda di circa 150 persone....

Ciao.
Per ora e spero per sempre anzi ancor di più,...ma io ho scritto cose volutamente "edulcor-provocatorie"!

Di una cosa sono sicuro, che un po' alla volta le aziende spariscono per andare altrove; perdi oggi, perdi domani, alla fine ti resterà un paese dalle tasse alte e gente che non potrà far fronte alla quotidianità. perchè mancherà il flusso di denao, anche per pagre gli statali et simila.
E' un erosione lenta, poco evidente ma che nel giro di qualche anno darà i suoi frutti...leggi problemi.
Mi fa specie che nessuno faccia niente per invertire la rotta.
Mi riferisco a noi, all'Italia, ma vedo che gli latri non stanno meglio.

Tu che fai componenti, sai benissimo che tante aziende fornitrici per il settore auto, hanno spostato il loro business in Cina, parlo di componenti di fonderia (collettori, coppe olio,basamenti, teste clindri,ecc,ecc.) o in Brasile o Messico!
E vuoi che questa convenienza, non sia sempre di più apprezzata da chi si fornisce qui?
Ciao
 
Non sto dicendo che mi sta bene la politica industriale italiana (che in realtà non esiste) ma solo che dobbiamo metterci in mente che facciamo parte, e ne possiamo fare ancora più parte, di un'invisibile rete che connette tutte le aziende del mondo.
E' naturale che se pensiamo alle c@zzate invece di pensare a come essere competitivi e a come attrarre investimenti esteri, il declino, iniziato già da 20 anni a questa parte, non potrà fermarsi :twisted:

Ciao.
 
Evitiamo di scrivere cavolate varie... Il problema delle concessionarie che si comportano male con i clienti non riguardano soltanto PSA ma un po' tutte le marche automobilistiche, Fiat e Ford in testa. Succede perfino con i marchi premium...

Il problema del gruppo PSA che va male non è dovuto a quanto riportato sopra, ma piuttosto alle proprie strategie di mercato: tra i grandi gruppi europei è l'unico che punto ancora troppo sull'Europa, mentre Fiat, Audi, Wv ecc. ecc. hanno orizzonti più ampi nel mondo. E Ford è la filiale tedesca della Ford americana quindi...

E i costruttori statunitensi, giapponesi e coreani sono presenti in tutto il mondo quindi riescono ad andare a gonfie vele.

Quindi per PSA l'unica speranza di sopravvivenza credo sia quella di puntare quasi tutto fuori Europa, in particolare in Cina e nell'oriente asiatico. E provare a creare prodotti per il mercato statunitense.

Le potenzialità le hanno, hanno sempre prodotto ottime macchine, robuste e con buoni motori e rifinite meglio in generale delle Fiat, purtroppo qui in Italia hanno sempre venduto parecchio ma mai raggiunto risultati eccezionali (se si escluda la 206) in quanto noi italiani abbiamo sempre avuto i soliti pregiudizi da popolo chiuso di mente... e preferendo sempre le fiat (e poi sono i francesi nazionalisti....).
 
Back
Alto