keyone
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marimasse ha scritto:Come dicevo, bisogna vedere se riteniamo tale speranza sensata o meno.key-one ha scritto:...In quanto alla possibilità di un capitalismo sensibile ( alle sorti dell'umanità e del pianeta) e intelligente ( sul come eliminare i difetti e valorizzare i pregi del modo di produzione industriale e la sua finanza ) essa resta allo stato attuale allo stadio di speranza...
In caso negativo, ovvero se siamo alla vigilia di una catastrofe "naturale" governata da leggi "fisiche" contro le quali nulla possiamo fare se non cantare una utopica bella canzone, non ci resta che aspettare la fine, smettendo di preoccuparci o lamentarci e tentando di goderci il più possibile il tempo restante; potremmo dare fondo ai risparmi prima che il cataclisma li faccia evaporare o magari, meglio ancora, riempirci di debiti per concederci tutti i capricci che ci passano per la testa.
In caso positivo, ci sarà pure qualcosa che possiamo fare.
In fin dei conti, se non vado errato, il capitalismo si fonda sul comportamento dei venditori e dei compratori, che fino a prova contraria siamo noi.
Siamo noi , ma qualcuno ,parafrasando Orwell dalla fattoria degli animali, è più "noi" degli altri.
Non per fare i ciniconi ad oltranza , ma questi "super-noi" non credo abbiano alcuna intenzione di rinunciare ai loro super-profitti e super-speculazioni, ammesso che ciò possa servire a migliorare la situazione , senza cadere in altri tipi poco raccomandabili, e qui già citati, di oligarchie.
E anche i "noi" normali o piccoli piccoli , prova a toccarli sul portafoglio o sul condominio :!: :evil:
E poi come già successo, a volte sembra che si possa far qualcosa , invece si stanno semplicemente privilegiando frazioni , lobbies o determinati "poteri forti" a scapito di altri.
Le cose se cambiano , cambiano lentamente e per lunghi processi di decantazione , come successo per esempio allo schiavismo e feudalesimo.
Saluti