<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Proposta inchiesta per 4R | Il Forum di Quattroruote

Proposta inchiesta per 4R

Gentile Redazione,

ho letto l'articolo che tratta dei sistemi S&S sulla Rivista e - notando come le perplessità mie siano le stesse di molti altri lettori - proporrei una inchiesta complementare a quella già da voi svolta: appurato che in un ciclo urbano "pesante" il sistema S&S è conveniente dal punto di vista dei consumi, sarebbe interessante conoscere le spese di riparazione dei componenti che - con buona probabilità - nel tempo andranno sostituiti, ossia la batteria, un eventuale ricondizionamento del motorino di avviamento (collettore e spazzole), la riparazione dell'alternatore e - qualora fosse presente - del volano bimassa.

Allo stesso modo, crederei utile valutare in termini di impatto ambientale complessivo cosa vuol dire:

avere un motore che si riavvia più spesso (combustione non ottimale) ;
produrre/smaltire batterie più prestazionali;
produrre/smaltire alternatori e motorini di avviamento più robusti;
produrre/smaltire elettronica di controllo e potenza;

Tralasciando l'elettronica e la lubrificazione motore (che do per adeguati coscienziosamente...), ho citato tutti componenti che sono particolarmente stressati durante l'avviamento e dall'utilizzo normale dell'auto e che nel tempo talvolta si dimostrano critici anche nelle versioni "normali" (soprattutto la batteria) e che quindi nel medio periodo potrebbero risentire della modalità di ripetuto riavvio.

Ovviamente le Case hanno pieni interesse a diffondere questi sistemi (immagine, omologazione, etc.), ma credo sia importante valutarne la reale convenienza per chi l'auto la compra e utilizza anche per anni dopo la scadenza della garanzia.

Grazie,

C00
 
cognizionezerozero ha scritto:
Gentile Redazione,

ho letto l'articolo che tratta dei sistemi S&S sulla Rivista e - notando come le perplessità mie siano le stesse di molti altri lettori - proporrei una inchiesta complementare a quella già da voi svolta: appurato che in un ciclo urbano "pesante" il sistema S&S è conveniente dal punto di vista dei consumi, sarebbe interessante conoscere le spese di riparazione dei componenti che - con buona probabilità - nel tempo andranno sostituiti, ossia la batteria, un eventuale ricondizionamento del motorino di avviamento (collettore e spazzole), la riparazione dell'alternatore e - qualora fosse presente - del volano bimassa.

Allo stesso modo, crederei utile valutare in termini di impatto ambientale complessivo cosa vuol dire:

avere un motore che si riavvia più spesso (combustione non ottimale) ;
produrre/smaltire batterie più prestazionali;
produrre/smaltire alternatori e motorini di avviamento più robusti;
produrre/smaltire elettronica di controllo e potenza;

Tralasciando l'elettronica e la lubrificazione motore (che do per adeguati coscienziosamente...), ho citato tutti componenti che sono particolarmente stressati durante l'avviamento e dall'utilizzo normale dell'auto e che nel tempo talvolta si dimostrano critici anche nelle versioni "normali" (soprattutto la batteria) e che quindi nel medio periodo potrebbero risentire della modalità di ripetuto riavvio.

Ovviamente le Case hanno pieni interesse a diffondere questi sistemi (immagine, omologazione, etc.), ma credo sia importante valutarne la reale convenienza per chi l'auto la compra e utilizza anche per anni dopo la scadenza della garanzia.

Grazie,

C00

Condivido. Inoltre, sarebbe interessante sapere i reali risparmi in termini di consumi in una città media: non tutti abitano a Milano, Roma o Napoli!
Almeno effertuare una prova di quei modelli, tipo la 500, che offrono il sistema come optional o su una versione specifica. Inoltre, aggiungerei al brillante post che riporto, che sarebbero da verificare i costi della manutenzione ordinaria, se maggiore a quella delle versioni tradizionali: insomma, calcolare una sorta di "punto di pareggio", come avviene per il confronto benzina-gasolio, basato sul numero di km cittadini, e le eventuali spese in più che comporta un'auto con start&stop.
 
Proposte davvero brillanti e interessanti le vostre.
Le raccolgo molto volentieri e le giro ai colleghi che si sono occupati dell'argomento, che sono certo saranno felici di approfondire nei prossimi numeri della rivista.

Lo spirito collaborativo e propositivo che dimostrate è proprio ciò che ci attendiamo da questo forum, in modo tale che si possa instaurare un dialogo sempre più frequente tra noi della redazione e voi lettori.

Vi ringrazio ancora. Vi terrò aggiornati
Buona continuazione
 
Anche io mi associo all'OP, mi sembra un argomento molto interessante. In particolare quello dedicato al "punto di pareggio", dato che in certe situazioni d'uso (es. brevi tratte urbane) lo start-stop non viene usato piu' di tanto ....
 
Oltre alle interessanti annotazioni di cognizionezerozero includerei anche l'usura della turbina.
Da profano di meccanica mi sembra che le turbine vadano fatte girare un po' al minimo a caldo, previa rottura o usura maggiore del normale.
E' una leggenda metropolitana, magari di auto vecchia-concezione, o è vero?
Perchè se così fosse, il punto di pareggio economico fra auto con sistemi stop&start e auto senza si allontarebbe visti i costi delle turbine che equipaggiano ormai gran parte delle vetture in commercio...
 
condivido tutto quanto a critiche mosse alla "trovata" ,lasciatemelo dire in siciliano,"dumma e stuta". Varrebbe per i semafori ma tanti stiamo in provincia.Poi prolificano le rotonde e cmq la cosa a me non piace per niente! saluti
 
Le vecchie auto a carburatore, dopo un po' di sosta in coda si spegnevano, s'ingolfavano ed era un problema riaviare il motore. Ora, sapere che c'è un dispositivo che provvede a spegnere il motore, non mi lascerebbe tranquillo.
Se questo problema psicologico può essere superato dopo pochi km in città, il problema tecnico è reale. Condivido in pieno gli altri commenti. Nel terzo millenio mi aspetterei qualcosa di meno brutale di un motorino d'avviamento e batteria rinforzati, seguiti da tanta elettronica. Quello che non c'è non si guasta.

Il principio S&S è valido per contenere consumi ed inquinamento ma l'applicazione tecnica non mi sembra al passo coi tempi.

Cordiali saluti a tutti.
 
claudiotari ha scritto:
Oltre alle interessanti annotazioni di cognizionezerozero includerei anche l'usura della turbina.
Da profano di meccanica mi sembra che le turbine vadano fatte girare un po' al minimo a caldo, previa rottura o usura maggiore del normale.
E' una leggenda metropolitana, magari di auto vecchia-concezione, o è vero?
Perchè se così fosse, il punto di pareggio economico fra auto con sistemi stop&start e auto senza si allontarebbe visti i costi delle turbine che equipaggiano ormai gran parte delle vetture in commercio...
se sei in coda in città dubito che tu possa avere la turbina 'rovente'
 
Ho una BMW 118d e lo Start&Stop funziona molto bene, ma ogni volte che la guido lo disabilito per sentirmi più tranquillo. Infatti, per istinto, quando sento il motore spegnersi schiaccio la frizione (vecchia abitudine, quando sento qualcosa di anomalo cerco di evitare guai) e così riavvio il motore quando è quasi fermo ed il volano bimassa viene sollecitato al massimo attorno ai 200-300 giri/min. ...a parte lo shock alle bronzine.
Inoltre in Italia il verde non è preceduta dal giallo, come in Germania etc., e quindi per evitare colpi di clakson... insomma, lo disattivo sempre.
Sono l'unico?
 
paganip ha scritto:
Ho una BMW 118d e lo Start&Stop funziona molto bene, ma ogni volte che la guido lo disabilito per sentirmi più tranquillo. Infatti, per istinto, quando sento il motore spegnersi schiaccio la frizione (vecchia abitudine, quando sento qualcosa di anomalo cerco di evitare guai) e così riavvio il motore quando è quasi fermo ed il volano bimassa viene sollecitato al massimo attorno ai 200-300 giri/min. ...a parte lo shock alle bronzine.
Inoltre in Italia il verde non è preceduta dal giallo, come in Germania etc., e quindi per evitare colpi di clakson... insomma, lo disattivo sempre.
Sono l'unico?

Domanda, assolutamente NON provocatoria: a che serve lo start e stop se può essere disabilitato?
 
Anche la risposta non vuole essere provocatoria. Lo S&S serve a consumare meno ed a ridurre le emissioni, non solo nel ciclo di omologazione (e questo serve ai costruttori per rientrare negli incentivi) ma anche in certi percorsi (e questo serve ai clienti). Per fortuna la politica BMW consente al guidatore di disabilitarlo, se il percorso o lo stile di guida consigliano di farlo. Purtroppo si deve fare questa operazione dopo ogni singolo avviamento motore, perchè di default viene riattivato. Questo succede anche con altri servizi tipo Traction Control, sensore pioggia, etc.
 
cognizionezerozero ha scritto:
Tralasciando l'elettronica e la lubrificazione motore (che do per adeguati coscienziosamente...), ho citato tutti componenti che sono particolarmente stressati durante l'avviamento e dall'utilizzo normale dell'auto e che nel tempo talvolta si dimostrano critici anche nelle versioni "normali" (soprattutto la batteria) e che quindi nel medio periodo potrebbero risentire della modalità di ripetuto riavvio.
Come forse qlcuno ricorda l'antesignano dello s&s fu installato da Fiat a inizio anni '80 sulla Regata Energy Saving, se nn ricordo male; si chiamava Citymatic. Era abbinato al motore 1301 a carburatore.
Sarebbe interessante conoscere l'affidabilità negli anni di tale dispositivo e della meccanica ad esso collegata (motorino & c.); nessuno ne ha mai posseduta una?
 
Credo che dietro a un'idea brillante (anche se molto vecchia come avete citato nel caso della "Regata Citymatic") ci sia molto interesse commerciale e di immagine da parte delle case costruttrici, piu' che un reale e consapevole risultato di uno studio costi / benefici delle casse stesse.

Tuttavia stiamo a vedere, abbiamo la cartina tornasole dei tassisti: se si diffonderanno tra loro vorra' dire che sono realmente sistemi utili ed affidabilti.
 

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