<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Profondo Rosso tra le generaliste... e non solo... | Il Forum di Quattroruote

Profondo Rosso tra le generaliste... e non solo...

http://www.iltempo.it/2012/07/26/1354542-crisi_mercato_europeo_dell_auto_arresta_tutte_case_cominciano_pagare_duro_prezzo.shtml

i risultati operativi di Ford e Psa per il primo semestre 2012, parlano di una grandissima crisi... Fiat tiene meglio grazie a Chrysler... ma non per questo è salva...

e torna prepotentemente il tema della sovraproduzione in Europa largamente discusso da Marchionne...

il mercato è chiaramente saturo...

chi si salverà...?

8000 addetti di Psa stanno per essere fatti fuori a breve, Ford e Opel stanno riorganizzando i loro impianti e per la prossima generazione dell'Astra la Opel ha appena annunciato che il modello non verrà più prodotto in Germania... e questo è solo l'inizio...

forse è arrivata veramente la fine del modo di concepire e produrre l'auto come è stato fino ad oggi...
 
la cosa che nessuno dice è il mercato dell'auto non è in contrazione non a causa della crisi globale, ma perchè l'auto è un prodotto che è a fine ciclo...non ha senso cambiare macchina, quelle che abbiamo sono già accessoriate, comode...e non le cambiamo...e questo vale per l'Italia, come per il resto dell'Europa...senza contare il fatto che il traffico è insostenibile, e nuove forme di mobilità efficienti e smart stanno togliendo importanza alle 4ruote
 
autofede2009 ha scritto:
http://www.iltempo.it/2012/07/26/1354542-crisi_mercato_europeo_dell_auto_arresta_tutte_case_cominciano_pagare_duro_prezzo.shtml

i risultati operativi di Ford e Psa per il primo semestre 2012, parlano di una grandissima crisi... Fiat tiene meglio grazie a Chrysler... ma non per questo è salva...

e torna prepotentemente il tema della sovraproduzione in Europa largamente discusso da Marchionne...

il mercato è chiaramente saturo...

chi si salverà...?

8000 addetti di Psa stanno per essere fatti fuori a breve, Ford e Opel stanno riorganizzando i loro impianti e per la prossima generazione dell'Astra la Opel ha appena annunciato che il modello non verrà più prodotto in Germania... e questo è solo l'inizio...

forse è arrivata veramente la fine del modo di concepire e produrre l'auto come è stato fino ad oggi...

Il mercato è saturo ed è vero, ma nessuno (e dico nessuno) fa nulla per cercare un giro di vite! E' saturo ok, ma come? Vediamo qui in Italia: mercato saturo ma con un 30% almeno che ha oltre 10-12 anni e un altro 30% con un chilometraggio superiore a 100-150 mila km.
Che iniziassero a far costare le auto come un tempo, senza andare tanto lontano...Vero che è migliorato tutto, dai materiali alla costruzione, ma non possono far pagare 2000 euro un navigatore, 2000 euro un cambio automatico (lo metterei a 5000 così nessuno lo compra...personalmente sono contrario), 1000 euro 4 cerchioni in lega, 100 euro i tappetini, ma soprattutto non possono far pagare 50 euro la manodopera per i tagliandi. La gente giustamente, non cambia.
 
è vero... le auto di ora sono migliori del passato... e oggi rottamare un'utilitaria degli anni 90 solo perché è "vecchia"... rappresenta per molti un azzardo...

nel 98 mia madre cambiò la sua vecchia panda 750 fire con una polo... la panda aveva pochi km ma aveva la carrozzeria con diversi punti di ruggine... abbiamo rifatto completamente la carrozzeria e non la rottamammo ma dopo pochi anni la ruggine ricomparse...

sempre nel 98 mia moglie comperò una panda 900... il modello vecchio (lo stesso della 750)... sono passati 14 anni ma la macchina non ha ancora un filo di ruggine... in questi giorni l'abbiamo messa in vendita con dispiacere ma non la adoperiamo più da tanto tempo...

questo esempio per far capire che qualitativamente le auto negli anni 90 sono molto migliorate... e oggi ci sono ancora tante auto di ogni categoria che anche se hanno 10/12 anni svolgono benissimo il loro lavoro...

l'auto nuova molto spesso non ci serve affatto...

e l'auto... da simbolo di libertà, indipendenza e crescita economica... del boom degli anni 60...

oggi è diventata quasi una schiavitù... tasse, balzelli vari, carburante alle stelle, problemi di parcheggi, zone a traffico limitato, furti, assicurazioni, rate, interessi, ecc...

forse abbiamo esagerato...
 
Diciamo che cambiar auto ogni 3-4 anni è un lusso che molti hanno deciso di non permettersi più, anche in virtù dell'aver cambiato auto da non molto grazie agli incentivi che, come previsto, hanno semplicemente ritardato il problema.
Io sono a 150000km in 6 anni con la mia, e non mostrando problemi di sorta mi pare logico continuare a tenerla...
Ad ogni modo, il profondo rosso non riguarda tutti i costruttori, anche fra i generalisti: come al solito, è una questione di cosa viene proposto e a quanto, se VW e Hyunday fanno festa vuol dire che a loro le cose non vanno troppo male.

Ah, leggo ora...
http://www3.lastampa.it/economia/sezioni/articolo/lstp/463686/

E' messo male, davvero.
 
VW sta scrollando l'albero, per vedere quali sono le prime mele a cadere!!! altro che aiuti della UE, che in questo momento ha altre preoccupazioni, in altri tempi si sarebbe detto, è il mercato baby....

Poi ovvio che se uno ha pochi margini, un'offerta carente, debba preoccuparsi dell'offensiva VW....
 
giuliogiulio ha scritto:
la cosa che nessuno dice è il mercato dell'auto non è in contrazione non a causa della crisi globale, ma perchè l'auto è un prodotto che è a fine ciclo...non ha senso cambiare macchina, quelle che abbiamo sono già accessoriate, comode...e non le cambiamo...e questo vale per l'Italia, come per il resto dell'Europa...senza contare il fatto che il traffico è insostenibile, e nuove forme di mobilità efficienti e smart stanno togliendo importanza alle 4ruote

Ti quoto integralmente.. e aggiungo che i 18enni non considerano l patente il momento fatale che distingue l'infanzia dalla vita adulta. e l'inizio della libertà. Hanno pochissima fretta di dare l'esame, la prima auto non è più un miraggio, i pochi soldi contano, ma il disamore, ben giustificato, per il mondo dell'automobile in genere conta di più
t.
 
giuliogiulio ha scritto:
la cosa che nessuno dice è il mercato dell'auto non è in contrazione non a causa della crisi globale, ma perchè l'auto è un prodotto che è a fine ciclo...non ha senso cambiare macchina, quelle che abbiamo sono già accessoriate, comode...e non le cambiamo...e questo vale per l'Italia, come per il resto dell'Europa...senza contare il fatto che il traffico è insostenibile, e nuove forme di mobilità efficienti e smart stanno togliendo importanza alle 4ruote

Concordo!
Il problema dell'auto è proprio il fatto che ormai siamo alla saturazione totale! Ma non da oggi, è già da un po che il fenomeno esiste ed è stato tamponato parzialmente da ecoincentivi, km0, aziendali ecc...ecc.. col solo scopo di drogare e narcotizzare un malato senza curarlo... :rolleyes:
Ora, siamo alla resa dei conti che la crisi non ha fatto altro che anticipare senza esserne la causa diretta.
Credo che, purtroppo, la soluzione sia una sola: ridimensionamento!
Lo so, è brutto e doloroso e costerà lacrime e sangue...ma non vedo altre vie d'uscita!
 
il problema non è il prezzo delle auto che aumenta ma il prezzo della benzina e delle tasse legate all'auto che aumenta e degli stipendi rimasti invariati (quando ancora ci sono gli stipendi). E' normale che in questo periodo di magra chiunque (io per primo) preferisce spendere 300 euro sulla macchina vecchia per renderla efficiente fino alla fine e non cambiarla con una macchina nuova che poi....spesso e volentieri...con tutta la tecnologia odierna ci da più problemi di quella che abbiamo buttato.
 
Il mercato è saturo? Non direi proprio visto che parliamo di un bene mobile e deteriorabile che, fatto salvo l'appellativo di veicolo storico, mantiene un suo natuarale ciclo di vita per poi alla fine esaurirsi e quindi essere sostituito.

Rimanendo nei confini nostrani credo sia quanto mai esemplificativa la suddivisione del parco circolante, 44.9% suddiviso in Euro4-5-6 ed il 55.1% suddiviso in Euro 0-1-2-3.

Il mercato europeo è in crisi? Direi proprio di si... ma non per tutti. L'auto in Italia è un bene ormai ad alto costo di esercizio? Direi proprio di si.

Incolpare gli altri perchè fanno bene e non si sa fare altrettanto denota solo incapacità e non arguzia o lungimiranza.

Il mercato Europeo zoppica ma i costruttori tedeschi, al momento, riescono a contenere la flessione dovuta alla crisi e grazie alle politiche passate di esportazioni in altri Paesi riescono ad equilibrare gli scompensi.

Purtroppo il Gruppo Fiat da quell'orecchio non vuole sentirci e se il tuo immatricolato è ad oggi per circa il 54% in Italia ed il resto in tutta Europa è chiaro che se perdi quell'unico canale europeo che ti porta introiti te la passi male.
Il problema alla base non sono ne gli sconti, ne i margini bensì il prodotto, è lui alla base di tutto ed è lui che determina margini e sconti. Se non si hanno prodotti da opporre alla concorrenza non si ha la possibilità ne di fare sconti ne di fare margini.
Gli interventi maquillage vanno bene nel breve/medio termine ma quando il terreno di scontro diventa duro devi avere un'ossatura e tecnica per controbattere altrimenti finisci al tappeto.

Ultima parentesi per la situazione italiana, dire che siamo spremuti è veramente poco.
 
oh povero sergio, gli altri fanno gli sconti e lui non riesce a guadagnarci quanto vorrebbe? ma non è lui che parla sempre di economia di mercato, mercato del lavoro libero, niente vincoli e bla bla bla e poi vorrebbe un cartello sui prezzi delle vetture? ti piace vincere facile eh? ci manca solo il cartello sul prezzo delle vetture dopo quello sui carburanti,assicurazioni etc etc etc...
 
FurettoS ha scritto:
Il mercato è saturo? Non direi proprio visto che parliamo di un bene mobile e deteriorabile che, fatto salvo l'appellativo di veicolo storico, mantiene un suo natuarale ciclo di vita per poi alla fine esaurirsi e quindi essere sostituito.

Rimanendo nei confini nostrani credo sia quanto mai esemplificativa la suddivisione del parco circolante, 44.9% suddiviso in Euro4-5-6 ed il 55.1% suddiviso in Euro 0-1-2-3.

Il mercato europeo è in crisi? Direi proprio di si... ma non per tutti. L'auto in Italia è un bene ormai ad alto costo di esercizio? Direi proprio di si.

Incolpare gli altri perchè fanno bene e non si sa fare altrettanto denota solo incapacità e non arguzia o lungimiranza.

Il mercato Europeo zoppica ma i costruttori tedeschi, al momento, riescono a contenere la flessione dovuta alla crisi e grazie alle politiche passate di esportazioni in altri Paesi riescono ad equilibrare gli scompensi.

Purtroppo il Gruppo Fiat da quell'orecchio non vuole sentirci e se il tuo immatricolato è ad oggi per circa il 54% in Italia ed il resto in tutta Europa è chiaro che se perdi quell'unico canale europeo che ti porta introiti te la passi male.
Il problema alla base non sono ne gli sconti, ne i margini bensì il prodotto, è lui alla base di tutto ed è lui che determina margini e sconti. Se non si hanno prodotti da opporre alla concorrenza non si ha la possibilità ne di fare sconti ne di fare margini.
Gli interventi maquillage vanno bene nel breve/medio termine ma quando il terreno di scontro diventa duro devi avere un'ossatura e tecnica per controbattere altrimenti finisci al tappeto.

Ultima parentesi per la situazione italiana, dire che siamo spremuti è veramente poco.
per me c'è stato un eccesso di modelli nuovi,mi spiego: una volta il ciclo di vita di ogni vettura durava molto di più rispetto adesso e parliamo dei tempi in cui l'europeo aveva i soldi per comprare la macchina nuova e poteva spendere senza preoccupazioni,tant'è che c'era chi comprava una Escort e 5 anni dopo la cambiava con un'altra escort restyling. Adesso escono restyling e novità a raffica,il ciclo di vita di ogni vettura s'è accorciato notevolmente e questo porta ad un aumento vertiginoso dei costi per i produttori,un abbassamento delle quotazioni dell'usato e non fa altro che ridurre i margini di guadagno sia del nuovo che dell'usato,aggiungiamo quello che ho scritto prima e cioè stipendi invariati e aumenti di tasse e benzina e la frittata è fatta. Che Marchionne abbia alcune colpe è fuori di dubbio ma se gli studi parlano di sopracapacità produttiva e punta il dito verso chi appunto produce più di quello che vende è ovvio che lui cerca di abbassare la produttività in modo da vendere poco ma in utile e non tanto ma in perdita. Se ho una gelateria e produco 5 vaschette di gelato al cioccolato al giorno ma ne vendo 3 alla lunga col guadagno di quelle 3 non riesco a coprire le spese di produzione delle 5,se ne produco 3,5 (in modo da nonr estare senza) col guadagno delle 3 vaschette riesco a coprire quell'altra mezza in eccesso. E se invece abbasso il prezzo e vendo tutte e 5 le vaschette? che ci ho concluso? il mio guadagno resta uguale ma ho lavorato il doppio. Ma se abbasso il prezzo per venderne 5 e invece ne vendo sempre 3? io cerco di semplificare i ragionamenti con questi esempi scemi :D
 
FurettoS ha scritto:
Il mercato è saturo? Non direi proprio visto che parliamo di un bene mobile e deteriorabile che, fatto salvo l'appellativo di veicolo storico, mantiene un suo natuarale ciclo di vita per poi alla fine esaurirsi e quindi essere sostituito.

Qui non sono d'accordo, il mercato è saturo proprio per quel motivo:
La produzione di automobili, intesa come fabbriche e volumi produttivi, è rimasta quasi la stessa degli anni del boom, ovvero, quando la gente acquistava la prima auto, poi è arrivata "l'esigenza" della seconda auto in famiglia ecc...ecc...
Una volta motorizzati tutti, cani e porci, il mercato si è fermato diventando un mercato di sostituzione e, quindi, con tempi molto diversi da quelli del boom.
Le case, per non rinunciare a quei volumi, con la complicità dei governi (che volevano tutelare migliaia di posti di lavoro) hanno cominciato a drogare il mercato coi vari ecoincentivi, km0 ecc..ecc..
Si è sempre saputo che questi sono pagliativi per tirare a campare in attesa di una soluzione che "piovesse da cielo"...
La saturazione, quindi, c'è e come!
La crisi, l'ha solo accentuata allungando ulteriormente i tempi di sostituzione.
Addirittura, oggi, si parla di demotorizzazione! :rolleyes:
Poi, di sicuro, entrano in gioco tutti gli altri fattori citati, tra cui fiscalità ecc..ecc...ma resta il fatto che il problema numero uno per il settore automotive è la saturazione!
Per questo Marchionne insiste tanto sul limitare la produzione. Infatti, concordano tutti i costruttori (tranne i tedeschi).
Per questo, molti stanno abbandonando l'Europa per mercati più fiorenti e hanno congelato investimenti nel vecchio continente (non solo Fiat).
La soluzione, mi ripeto, purtroppo sarà solo una: ridimensionamento!
Piaccia o no, la situazione è questa...
 
Che il mercato dell'auto in Europa sia da tempo un mercato di sostituzione è cosa nota, decisamente non opinabile. E' ovvio che vendere in un mercato di sostituzione è più complesso che vendere in un mercato di primo acquisto.
La crisi economica ha semplicemente portato alla luce un problema di fondo che comunque prima o poi sarebbe emerso: per mantenere gli attuali volumi di mercato il ciclo di sostituzione dell'automobile non può essere di dieci anni o più, ma dovrebbe essere quattro o cinque anni al massimo. Peccato che il reddito medio non permette di mantenere questo ritmo di sostituzione. La gente una volta cambiava le auto ogni dieci/dodici anni. Poi ha cominciato a cambiarle dopo quattro/sei anni, ma indebitandosi. La crisi ha fatto capire a molti che non puoi continuare a indebitarti e tanto per continuare a cambiare l'automobile. Quindi o il prezzo dell'automobile scende e di parecchio (oggi un'utilitaria mediamente accessoriata costa trenta milioni delle vecchie lire, mica bruscolini) oppure la gente torna a far durare l'auto il più possibile e la sostituisce oltre i dieci anni, come faceva in passato. Oppure si aumentano, ma di parecchio, le retribuzioni medie. In assenza di queste cose è evidente che il mercato è destinato a un ridimensionamento strutturale, con eccezione quei paesi dove il reddito è sufficientemente alto da permettere un ricambio più frequente.
Il costo della benzina, le tasse, tutte aggravanti, ma il problema base resta altrove.
In questo scenario è evidente che non tutti se la passano allo stesso modo. E chi è in posizione di forza, visto che la concorrenza esiste, fa bene a cercare di bastonare i concorrenti e buttarli suori dal mercato. Mi spiace perchè sono italiano, ma Marchionne non può lamentarsi se ci sono concorrenti che fanno una politica aggressiva e lui si prende le relative bastonate. Sul mercato bisogna saperci stare con i fatti e con i prodotti, le sue interviste e relative dichiarazioni abbondano, ma i fatti concreti aimè latitano...
 
Luperto65 ha scritto:
Che il mercato dell'auto in Europa sia da tempo un mercato di sostituzione è cosa nota, decisamente non opinabile. E' ovvio che vendere in un mercato di sostituzione è più complesso che vendere in un mercato di primo acquisto.
La crisi economica ha semplicemente portato alla luce un problema di fondo che comunque prima o poi sarebbe emerso: per mantenere gli attuali volumi di mercato il ciclo di sostituzione dell'automobile non può essere di dieci anni o più, ma dovrebbe essere quattro o cinque anni al massimo. Peccato che il reddito medio non permette di mantenere questo ritmo di sostituzione. La gente una volta cambiava le auto ogni dieci/dodici anni. Poi ha cominciato a cambiarle dopo quattro/sei anni, ma indebitandosi. La crisi ha fatto capire a molti che non puoi continuare a indebitarti e tanto per continuare a cambiare l'automobile. Quindi o il prezzo dell'automobile scende e di parecchio (oggi un'utilitaria mediamente accessoriata costa trenta milioni delle vecchie lire, mica bruscolini) oppure la gente torna a far durare l'auto il più possibile e la sostituisce oltre i dieci anni, come faceva in passato. Oppure si aumentano, ma di parecchio, le retribuzioni medie. In assenza di queste cose è evidente che il mercato è destinato a un ridimensionamento strutturale, con eccezione quei paesi dove il reddito è sufficientemente alto da permettere un ricambio più frequente.
Il costo della benzina, le tasse, tutte aggravanti, ma il problema base resta altrove.
In questo scenario è evidente che non tutti se la passano allo stesso modo. E chi è in posizione di forza, visto che la concorrenza esiste, fa bene a cercare di bastonare i concorrenti e buttarli suori dal mercato. Mi spiace perchè sono italiano, ma Marchionne non può lamentarsi se ci sono concorrenti che fanno una politica aggressiva e lui si prende le relative bastonate. Sul mercato bisogna saperci stare con i fatti e con i prodotti, le sue interviste e relative dichiarazioni abbondano, ma i fatti concreti aimè latitano...

Concordo su tutto tranne l'ultima considerazione: Marchionne sta dicendo cose condivise da TUTTI i costruttori tranne i Tedeschi.
Sicuramente, ognuno dei due ha le proprie ragioni e i propri interessi...ne più ne meno di quello che accade tra la Merkel e il resto d'Europa. ;)
 
Back
Alto