Jambana ha scritto:
fabiologgia ha scritto:
Se invece intendiamo per alta qualità il basso numero di rotture, allora stiamo introducendo un'altra variabile che, anch'essa, non ha nulla a che vedere con la qualità dell'auto: il proprietario/utilizzatore.
Se cio' fosse vero, cioe' se le rotture dipendessero solo dall'utilizzatore, e non anche dalla qualita' del progetto e della realizzazione meccanica, cio' vorrebbe dire che tutte le vetture avrebbero identica affidabilita'...non ci vogliono decenni di patente per verificare che non é cosi'.
Aggiungerei che in genere le vetture particolarmente affidabili sono anche a prova di utilizzatore maldestro.
http://www.youtube.com/watch?v=Or5qif80xQo
(astenersi appassionati con cuore sensibile)
Io non ho detto che il basso numero di rotture dipende SOLO dall'utilizzatore, ho scritto testualmente che "
introduciamo un'altra variabile" ossia che dipende ANCHE dall'utilizzatore.
Il concetto che voglio esprimere io è che parlare di durata delle auto è come parlare della vita degli esseri umani. Possiamo dire senz'altro che la vita media di un uomo italiano oggi è di 81 anni (se non erro), ma quel dato non è e non può essere in alcun modo un'assicurazione sulla vita di ognuno di noi.
Ci sono bambini che nascono malaticci, crescono malaticci, vivono malaticci passando da un medico all'altro ed arrivano, sempre instabili, sino a cent'anni, come ci sono grandi sportivi privi di vizi, dei veri supermen, che muoiono a 30 anni (e non parlo di incidenti).
Possiamo senz'altro dire che ci sono auto fatte meglio di altre, possiamo dire che certe scelte progettuali o realizzative favoriscono la durata ed altre invece sono fallimentari da quel punto di vista, ma tutto finisce lì.
Stilare una classifica delle auto che durano 13 o 14 anni è roba da adolescenti che hanno quell'età e non certo da persone adulte. Perchè chiunque di noi, se solo vuole, può prendere l'ultima in classifica e farla durare 40 anni dimostrando l'insensatezza di tale classifica.
Saluti