<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> povera fiat... | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

povera fiat...

conan2001 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
Multijet150 ha scritto:
Primo) di valige non ne ho ancora viste.

Secondo) e dai con questo made in Italy, ma se tu la odi indipendentemente da dove produce ..........

Terzo) Non so perché hanno interrotto le trattative, dimmelo tu che sei così informato.

quando vedrai le valigie sarà già troppo tardi.
a me sta bene anche il made in china, ma non con la scritta made in italy.
l a fiat ha interrotto unilateralmente le trattative perchè ad un certo punto ha visto che erano d'accordo anche quelli della fiom e si rischiava seriamente di doverle chiudere.

hai sentito?
marchionne ha pronto il piano B, porta tutto in merica!!!
ma non è quello che ho detto io?
come mai tu non lo sapevi, o intimo del maglioncino!!!

Fiat, per Mirafiori diversi piani B
Marchionne: "Ma non è una minaccia"
Marchionne detta i tempi per l'accordo a Mirafiori. "Non so se ci sarà entro Natale - ha detto l'amministratore delegato di Fiat -. Il dialogo è in corso ho diversi piani B, ma non è una minaccia". "Produrre negli Usa è un'opzione, ma ce ne sono altre", ha precisato. "Entrare o uscire da Confindustria è un dettaglio, non importa: quello che importa è garantire a Fiat la governabilità dell'impianto", ha aggiunto Marchionne.

"Io non ho preconcetti, lavoro nel contesto che ho ma Fiat è in società con Chrysler e dobbiamo garantire a loro il successo degli investimenti", ha proseguito. L'amministratore delegato di Fiat e Chrysler ha poi confermato l'impegno a l'ipo per la casa automobilistica americana nella seconda parte del 2011 e il ritorno di Alfa Romeo negli Stati Uniti.

in pratica lui vuole carta bianca.
lui deve garantire il successo degli investimenti a quelli della chrysler!!!
ma non è la chrysler che deve garantire a fiat?
ma che investimenti ha fatto in america?
zero mi risulta.

Pensa se tu avessi tenuto le zioni FIAT, sai quanti soldi ti garantiva ?!?!?! Siamo già oltre i 14 ? e tu le hai vendute ..... :twisted: :twisted: :twisted:

le ho vendute perchè mi servivano quei soldi ed erano le uniche che erano in pareggio perchè acquistate per ultime un anno fa.
altre azioni comperate molto prima stanno rendendo molto di più.
mica sono scemo, io vendo quelle che mi danno maggior fiducia.
comunque in margine a questo discorso il fatto che fiat sale in borsa non vuol dire che tratta bene i suoi operai.

Mai detto che il buon andamento in borsa corrisponda ad un migliore reddito per i dipendenti.

Sono sempre i maggiori azionisti che potendo controllare il CDA, tracciano la strada maestra. Successivamente, i Manager, applicano a livello operativo tali decisioni, compresa la politica retributiva. In media, oltre la media, sotto la media.
 
Sono sempre i maggiori azionisti che potendo controllare il CDA, tracciano la strada maestra. Successivamente, i Manager, applicano a livello operativo tali decisioni, compresa la politica retributiva. In media, oltre la media, sotto la media.
[/quote]

allora il marchio è solamente quello che fa il lavoro sporco.
la vera mente è altrove.
 
conan2001 ha scritto:
Multijet150 ha scritto:
Sono sempre i maggiori azionisti che potendo controllare il CDA, tracciano la strada maestra. Successivamente, i Manager, applicano a livello operativo tali decisioni, compresa la politica retributiva. In media, oltre la media, sotto la media.

allora il marchio è solamente quello che fa il lavoro sporco.
la vera mente è altrove.

NO, te l'ho appena scritto, LUI è la mente, gli azionisti dicono cosa si aspettano come ritorno dai loro investimenti, LUI deve fare lavorare le meningi e trovare le soluzioni operative.

Quindi, Marchionne prende in mano una FIAT nel 2004 con i conti devastati e promette di risanarla, oggi nel 2010, siamo pronti a tornare negli USA, i conti seguono l'andamento promesso agli azionisti, lo SPIN-OFF è una realtà, ha aggiunto altri marchi al gruppo, viene corteggiato da VW per l'Alfa Romeo, OBAMA va personalmente per ben 2 volte in visita negli stabilimenti Chrysler, ecc.

Ovviamente in un mondo che non cresce più come una volta, gli spazi di manovra si riducono e inevitabilmente devi andare a mettere mano anche ai costi, inclusi quelli del personale, alla produttività, alla certezza che gli investimenti garantiranno un ritorno, ecc.

Tutte cose che Marchionne non ha mai nascosto anche se spesso viene frainteso. Per esempio, quando dice che FIAT, intendendo i conti, senza l'Italia, avrebbe fatto meglio, TUTTI gli saltano addosso come dei SUPER NAZIONALISTI offesi. Non importa se un secondo dopo il 70 % degli offesi entrano nelle concessionarie di altri marchi. In realtà, bisognerebbe avere l'onestà di riconoscere ciò che sappiamo tutti ma facendo finta di non sapere che OGGI, investire in Italia, non è più conveniente. Quindi a ognuno il suo, la politica deve creare le condizioni per attrarre nuovamente gli investimenti, gli imprenditori investire per fare impresa, le Banche tornare a credere anche nel progetto industriale e non solamente nelle speculazioni e il pubblico, alla fine, creerà automaticamente il mercato.

Ora, dovrai riconoscere che non esiste paese al mondo, dove, nelle condizioni in cui siamo (come paese), un Manager che propone investimenti miliardari, viene ignorato dalla politica, preso a schiaffi dai sindacati e snobbato da più del 70 % della potenziale clientela.

Io personalmente credo, in tutta onestà, che ognuno di noi, vestendo i suoi panni, sarebbe già andato altrove.
 
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
Multijet150 ha scritto:
Sono sempre i maggiori azionisti che potendo controllare il CDA, tracciano la strada maestra. Successivamente, i Manager, applicano a livello operativo tali decisioni, compresa la politica retributiva. In media, oltre la media, sotto la media.

allora il marchio è solamente quello che fa il lavoro sporco.
la vera mente è altrove.

NO, te l'ho appena scritto, LUI è la mente, gli azionisti dicono cosa si aspettano come ritorno dai loro investimenti, LUI deve fare lavorare le meningi e trovare le soluzioni operative.

Quindi, Marchionne prende in mano una FIAT nel 2004 con i conti devastati e promette di risanarla, oggi nel 2010, siamo pronti a tornare negli USA, i conti seguono l'andamento promesso agli azionisti, lo SPIN-OFF è una realtà, ha aggiunto altri marchi al gruppo, viene corteggiato da VW per l'Alfa Romeo, OBAMA va personalmente per ben 2 volte in visita negli stabilimenti Chrysler, ecc.

Ovviamente in un mondo che non cresce più come una volta, gli spazi di manovra si riducono e inevitabilmente devi andare a mettere mano anche ai costi, inclusi quelli del personale, alla produttività, alla certezza che gli investimenti garantiranno un ritorno, ecc.

Tutte cose che Marchionne non ha mai nascosto anche se spesso viene frainteso. Per esempio, quando dice che FIAT, intendendo i conti, senza l'Italia, avrebbe fatto meglio, TUTTI gli saltano addosso come dei SUPER NAZIONALISTI offesi. Non importa se un secondo dopo il 70 % degli offesi entrano nelle concessionarie di altri marchi. In realtà, bisognerebbe avere l'onestà di riconoscere ciò che sappiamo tutti ma facendo finta di non sapere che OGGI, investire in Italia, non è più conveniente. Quindi a ognuno il suo, la politica deve creare le condizioni per attrarre nuovamente gli investimenti, gli imprenditori investire per fare impresa, le Banche tornare a credere anche nel progetto industriale e non solamente nelle speculazioni e il pubblico, alla fine, creerà automaticamente il mercato.

Ora, dovrai riconoscere che non esiste paese al mondo, dove, nelle condizioni in cui siamo (come paese), un Manager che propone investimenti miliardari, viene ignorato dalla politica, preso a schiaffi dai sindacati e snobbato da più del 70 % della potenziale clientela.

Io personalmente credo, in tutta onestà, che ognuno di noi, vestendo i suoi panni, sarebbe già andato altrove.

ti ho già detto che quella dei 20 miliardi è aria fritta ed i fatti mi stanno dando ragione.
ha posto dei paletti così alti che è impossibile accettare le sue richieste.
questo lui lo sapeva fin dall'inizio.
è inutile ppoi dare la colpa all'altro.
vestendo i suoi panni farei come fanno gli altri imprenditori che in italia ancora lavorano e ci guadagnano e non chiedono di cambiare i contratti.
e, te lo dico per l'ultima volta, se ha raddrizzato un pò di conti dal 2004 è solo perchè ha venduto non perchè la fiat abbia costruito e venduto più auto.
e adesso con la chiusura definitiva delle fabbriche italiane, stai calmo succederà, andremo tutti in america dove conviene fare le auto in questo momento.
tra qualche anno quando l'euro varrà meno del dollaro ne riparliamo, ok?
 
conan2001 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
Multijet150 ha scritto:
Sono sempre i maggiori azionisti che potendo controllare il CDA, tracciano la strada maestra. Successivamente, i Manager, applicano a livello operativo tali decisioni, compresa la politica retributiva. In media, oltre la media, sotto la media.

allora il marchio è solamente quello che fa il lavoro sporco.
la vera mente è altrove.

NO, te l'ho appena scritto, LUI è la mente, gli azionisti dicono cosa si aspettano come ritorno dai loro investimenti, LUI deve fare lavorare le meningi e trovare le soluzioni operative.

Quindi, Marchionne prende in mano una FIAT nel 2004 con i conti devastati e promette di risanarla, oggi nel 2010, siamo pronti a tornare negli USA, i conti seguono l'andamento promesso agli azionisti, lo SPIN-OFF è una realtà, ha aggiunto altri marchi al gruppo, viene corteggiato da VW per l'Alfa Romeo, OBAMA va personalmente per ben 2 volte in visita negli stabilimenti Chrysler, ecc.

Ovviamente in un mondo che non cresce più come una volta, gli spazi di manovra si riducono e inevitabilmente devi andare a mettere mano anche ai costi, inclusi quelli del personale, alla produttività, alla certezza che gli investimenti garantiranno un ritorno, ecc.

Tutte cose che Marchionne non ha mai nascosto anche se spesso viene frainteso. Per esempio, quando dice che FIAT, intendendo i conti, senza l'Italia, avrebbe fatto meglio, TUTTI gli saltano addosso come dei SUPER NAZIONALISTI offesi. Non importa se un secondo dopo il 70 % degli offesi entrano nelle concessionarie di altri marchi. In realtà, bisognerebbe avere l'onestà di riconoscere ciò che sappiamo tutti ma facendo finta di non sapere che OGGI, investire in Italia, non è più conveniente. Quindi a ognuno il suo, la politica deve creare le condizioni per attrarre nuovamente gli investimenti, gli imprenditori investire per fare impresa, le Banche tornare a credere anche nel progetto industriale e non solamente nelle speculazioni e il pubblico, alla fine, creerà automaticamente il mercato.

Ora, dovrai riconoscere che non esiste paese al mondo, dove, nelle condizioni in cui siamo (come paese), un Manager che propone investimenti miliardari, viene ignorato dalla politica, preso a schiaffi dai sindacati e snobbato da più del 70 % della potenziale clientela.

Io personalmente credo, in tutta onestà, che ognuno di noi, vestendo i suoi panni, sarebbe già andato altrove.

ti ho già detto che quella dei 20 miliardi è aria fritta ed i fatti mi stanno dando ragione.
ha posto dei paletti così alti che è impossibile accettare le sue richieste.
questo lui lo sapeva fin dall'inizio.
è inutile ppoi dare la colpa all'altro.
vestendo i suoi panni farei come fanno gli altri imprenditori che in italia ancora lavorano e ci guadagnano e non chiedono di cambiare i contratti.
e, te lo dico per l'ultima volta, se ha raddrizzato un pò di conti dal 2004 è solo perchè ha venduto non perchè la fiat abbia costruito e venduto più auto.
e adesso con la chiusura definitiva delle fabbriche italiane, stai calmo succederà, andremo tutti in america dove conviene fare le auto in questo momento.
tra qualche anno quando l'euro varrà meno del dollaro ne riparliamo, ok?

Allora, visto che tu sei convinto che la chiusura è imminente, cosa avremmo avuto da perdere provando a dire di SI alle sue condizioni ??? Se fosse vera la tua tesi, dicendo di SI, l'avrebbero spiazzato, la'vrebbero portato allo scoperto. Al contrario, se invece fosse sincero, comunque, farebbe gii investimenti promessi e molte famiglie eviterebbero la catastrofe.

Il vero problema è che si è persa di vista la logica, oggi, è facile fare i conti con il portafoglio degli altri (per non essere volgare), intanto, quelli che si ostinano a dire di NO, lo stipendio continueranno ad averlo anche dopo. :evil:

Ti ricordo che si diceva così anche dell'OLIVETTI, vai a vedere cosa è rimasto in Piemonte, in particolare a IVREA, di quel colosso e dell'indotto che creava. E tutti quelli che sbraitavano contro quella azienda, oggi, dove sono finiti ???? Mentre quelli che hanno perso il posto, hanno dovuto arrangiarsi.
 
Allora, visto che tu sei convinto che la chiusura è imminente, cosa avremmo avuto da perdere provando a dire di SI alle sue condizioni ??? Se fosse vera la tua tesi, dicendo di SI, l'avrebbero spiazzato, la'vrebbero portato allo scoperto. Al contrario, se invece fosse sincero, comunque, farebbe gii investimenti promessi e molte famiglie eviterebbero la catastrofe.

Il vero problema è che si è persa di vista la logica, oggi, è facile fare i conti con il portafoglio degli altri (per non essere volgare), intanto, quelli che si ostinano a dire di NO, lo stipendio continueranno ad averlo anche dopo. :evil:

Ti ricordo che si diceva così anche dell'OLIVETTI, vai a vedere cosa è rimasto in Piemonte, in particolare a IVREA, di quel colosso e dell'indotto che creava. E tutti quelli che sbraitavano contro quella azienda, oggi, dove sono finiti ???? Mentre quelli che hanno perso il posto, hanno dovuto arrangiarsi. [/quote]

a pomigliano mi pare che gli abbiano risposto affermativamente.
ed allora perchè ha tirato fuori il piano b?
perchè voleva la maggioranza schiacciante?
guarda che quando si tratta con gli operai non è come essere davanti al proprio entourage dove tutti dicono di si perchè alla fine comanda lui.
 
conan2001 ha scritto:
Multijet150 ha scritto:
Allora, visto che tu sei convinto che la chiusura è imminente, cosa avremmo avuto da perdere provando a dire di SI alle sue condizioni ??? Se fosse vera la tua tesi, dicendo di SI, l'avrebbero spiazzato, la'vrebbero portato allo scoperto. Al contrario, se invece fosse sincero, comunque, farebbe gii investimenti promessi e molte famiglie eviterebbero la catastrofe.

Il vero problema è che si è persa di vista la logica, oggi, è facile fare i conti con il portafoglio degli altri (per non essere volgare), intanto, quelli che si ostinano a dire di NO, lo stipendio continueranno ad averlo anche dopo. :evil:

Ti ricordo che si diceva così anche dell'OLIVETTI, vai a vedere cosa è rimasto in Piemonte, in particolare a IVREA, di quel colosso e dell'indotto che creava. E tutti quelli che sbraitavano contro quella azienda, oggi, dove sono finiti ???? Mentre quelli che hanno perso il posto, hanno dovuto arrangiarsi.

a pomigliano mi pare che gli abbiano risposto affermativamente.
ed allora perchè ha tirato fuori il piano b?
perchè voleva la maggioranza schiacciante?
guarda che quando si tratta con gli operai non è come essere davanti al proprio entourage dove tutti dicono di si perchè alla fine comanda lui.

Guarda che, da che mondo è mondo, hanno sempre comandato quelli come lui, al massimo chiude e va a produrre altrove.

Negli anni 60, non è che comandavano i dipendenti, semplicemente, l'economia volava, le aziende nuove nascevano come i funghi, quindi, avevamo solamente più forza contrattuale, ecco perché si otteneva di tutto. Mi meraviglio che questa cosa non si riesca a comprendere nell'interesse di chi ci lavora e della collettività che si dovrà fare carico dei costi di una eventuale chiusura delle produzioni Italiane.
 
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
Multijet150 ha scritto:
Allora, visto che tu sei convinto che la chiusura è imminente, cosa avremmo avuto da perdere provando a dire di SI alle sue condizioni ??? Se fosse vera la tua tesi, dicendo di SI, l'avrebbero spiazzato, la'vrebbero portato allo scoperto. Al contrario, se invece fosse sincero, comunque, farebbe gii investimenti promessi e molte famiglie eviterebbero la catastrofe.

Il vero problema è che si è persa di vista la logica, oggi, è facile fare i conti con il portafoglio degli altri (per non essere volgare), intanto, quelli che si ostinano a dire di NO, lo stipendio continueranno ad averlo anche dopo. :evil:

Ti ricordo che si diceva così anche dell'OLIVETTI, vai a vedere cosa è rimasto in Piemonte, in particolare a IVREA, di quel colosso e dell'indotto che creava. E tutti quelli che sbraitavano contro quella azienda, oggi, dove sono finiti ???? Mentre quelli che hanno perso il posto, hanno dovuto arrangiarsi.

a pomigliano mi pare che gli abbiano risposto affermativamente.
ed allora perchè ha tirato fuori il piano b?
perchè voleva la maggioranza schiacciante?
guarda che quando si tratta con gli operai non è come essere davanti al proprio entourage dove tutti dicono di si perchè alla fine comanda lui.

Guarda che, da che mondo è mondo, hanno sempre comandato quelli come lui, al massimo chiude e va a produrre altrove.

Negli anni 60, non è che comandavano i dipendenti, semplicemente, l'economia volava, le aziende nuove nascevano come i funghi, quindi, avevamo solamente più forza contrattuale, ecco perché si otteneva di tutto. Mi meraviglio che questa cosa non si riesca a comprendere nell'interesse di chi ci lavora e della collettività che si dovrà fare carico dei costi di una eventuale chiusura delle produzioni Italiane.

spiegami perchè la collettività deve farsi carico del guadagno degli agnelli.
e poi negli anni 60 non è che si è ottenuto di tutto.
si è ottenuto una vita migliore per tutti.
la stessa che ora qualcuno vuole toglierci.
e ti ricordo che se tutti stavano meglio c'erano più soldi che giravano ed alla fine stava meglio anche chi produceva e vendeva.
adesso che va male si vuole far pagare solo ed esclusivamente l'operaio.
 
conan2001 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
Multijet150 ha scritto:
Allora, visto che tu sei convinto che la chiusura è imminente, cosa avremmo avuto da perdere provando a dire di SI alle sue condizioni ??? Se fosse vera la tua tesi, dicendo di SI, l'avrebbero spiazzato, la'vrebbero portato allo scoperto. Al contrario, se invece fosse sincero, comunque, farebbe gii investimenti promessi e molte famiglie eviterebbero la catastrofe.

Il vero problema è che si è persa di vista la logica, oggi, è facile fare i conti con il portafoglio degli altri (per non essere volgare), intanto, quelli che si ostinano a dire di NO, lo stipendio continueranno ad averlo anche dopo. :evil:

Ti ricordo che si diceva così anche dell'OLIVETTI, vai a vedere cosa è rimasto in Piemonte, in particolare a IVREA, di quel colosso e dell'indotto che creava. E tutti quelli che sbraitavano contro quella azienda, oggi, dove sono finiti ???? Mentre quelli che hanno perso il posto, hanno dovuto arrangiarsi.

a pomigliano mi pare che gli abbiano risposto affermativamente.
ed allora perchè ha tirato fuori il piano b?
perchè voleva la maggioranza schiacciante?
guarda che quando si tratta con gli operai non è come essere davanti al proprio entourage dove tutti dicono di si perchè alla fine comanda lui.

Guarda che, da che mondo è mondo, hanno sempre comandato quelli come lui, al massimo chiude e va a produrre altrove.

Negli anni 60, non è che comandavano i dipendenti, semplicemente, l'economia volava, le aziende nuove nascevano come i funghi, quindi, avevamo solamente più forza contrattuale, ecco perché si otteneva di tutto. Mi meraviglio che questa cosa non si riesca a comprendere nell'interesse di chi ci lavora e della collettività che si dovrà fare carico dei costi di una eventuale chiusura delle produzioni Italiane.

spiegami perchè la collettività deve farsi carico del guadagno degli agnelli.
e poi negli anni 60 non è che si è ottenuto di tutto.
si è ottenuto una vita migliore per tutti.
la stessa che ora qualcuno vuole toglierci.
e ti ricordo che se tutti stavano meglio c'erano più soldi che giravano ed alla fine stava meglio anche chi produceva e vendeva.
adesso che va male si vuole far pagare solo ed esclusivamente l'operaio.

Forse ti sei dimenticato che nel frattempo è venuto giù un muro e che adesso il mondo è cambiato, inoltre, quelli che una volta erano clienti, oggi, sono concorrenti e sono tantissimi. Nemmeno l'Europa più gli USA, numericamente parlando possono creare un mercato come quello Cinese di 1.300.000.000 di persone + se aggiungi 1.000.000.000 di Indiani, che parlano perfettamente l'inglese e sono molto specializzati nelle tecnologie IT .......

Mi dici che potere contrattuale possiamo avere con un contorno di questo tipo e soprattutto amministrati da politicucci che al 90 % non sanno una parola di Inglese e non vedono più in la del loro naso e del loro portafoglio ?
 
Forse ti sei dimenticato che nel frattempo è venuto giù un muro e che adesso il mondo è cambiato, inoltre, quelli che una volta erano clienti, oggi, sono concorrenti e sono tantissimi. Nemmeno l'Europa più gli USA, numericamente parlando possono creare un mercato come quello Cinese di 1.300.000.000 di persone + se aggiungi 1.000.000.000 di Indiani, che parlano perfettamente l'inglese e sono molto specializzati nelle tecnologie IT .......

Mi dici che potere contrattuale possiamo avere con un contorno di questo tipo e soprattutto amministrati da politicucci che al 90 % non sanno una parola di Inglese e non vedono più in la del loro naso e del loro portafoglio ?[/quote]

intanto quello che ha tirato in ballo gli anni 60 sei stato tu.
i tempi sono cambiati ma l'unico che non se ne rende conto è marchionne.
sta facendo una crociata personale contro la cgil e la fiom in particolare a tutto danno di quelle che sono le prerogative storiche della fabbrica che lui dirige.
bada bene che il sottoscritto se ha qualcuno che gli sta sui gangheri è proprio la cgil e la fiom.
ma non trovo giusti questi sistemi.
stanno, anzi stiamo, pagando tutti.
comanda lui ed è giusto che faccia quello che vuole ma così hanno fatto anche i dittatori.
ed alla fine chi ha pagato di più non sono stati loro.
 
conan2001 ha scritto:
Multijet150 ha scritto:
Forse ti sei dimenticato che nel frattempo è venuto giù un muro e che adesso il mondo è cambiato, inoltre, quelli che una volta erano clienti, oggi, sono concorrenti e sono tantissimi. Nemmeno l'Europa più gli USA, numericamente parlando possono creare un mercato come quello Cinese di 1.300.000.000 di persone + se aggiungi 1.000.000.000 di Indiani, che parlano perfettamente l'inglese e sono molto specializzati nelle tecnologie IT .......

Mi dici che potere contrattuale possiamo avere con un contorno di questo tipo e soprattutto amministrati da politicucci che al 90 % non sanno una parola di Inglese e non vedono più in la del loro naso e del loro portafoglio ?

intanto quello che ha tirato in ballo gli anni 60 sei stato tu.
i tempi sono cambiati ma l'unico che non se ne rende conto è marchionne.
sta facendo una crociata personale contro la cgil e la fiom in particolare a tutto danno di quelle che sono le prerogative storiche della fabbrica che lui dirige.
bada bene che il sottoscritto se ha qualcuno che gli sta sui gangheri è proprio la cgil e la fiom.
ma non trovo giusti questi sistemi.
stanno, anzi stiamo, pagando tutti.
comanda lui ed è giusto che faccia quello che vuole ma così hanno fatto anche i dittatori.
ed alla fine chi ha pagato di più non sono stati loro.

Intanto ho messo a posto per l'ennesima volta il quote che tu come al solito hai incasinato ........
 
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
Multijet150 ha scritto:
Forse ti sei dimenticato che nel frattempo è venuto giù un muro e che adesso il mondo è cambiato, inoltre, quelli che una volta erano clienti, oggi, sono concorrenti e sono tantissimi. Nemmeno l'Europa più gli USA, numericamente parlando possono creare un mercato come quello Cinese di 1.300.000.000 di persone + se aggiungi 1.000.000.000 di Indiani, che parlano perfettamente l'inglese e sono molto specializzati nelle tecnologie IT .......

Mi dici che potere contrattuale possiamo avere con un contorno di questo tipo e soprattutto amministrati da politicucci che al 90 % non sanno una parola di Inglese e non vedono più in la del loro naso e del loro portafoglio ?

intanto quello che ha tirato in ballo gli anni 60 sei stato tu.
i tempi sono cambiati ma l'unico che non se ne rende conto è marchionne.
sta facendo una crociata personale contro la cgil e la fiom in particolare a tutto danno di quelle che sono le prerogative storiche della fabbrica che lui dirige.
bada bene che il sottoscritto se ha qualcuno che gli sta sui gangheri è proprio la cgil e la fiom.
ma non trovo giusti questi sistemi.
stanno, anzi stiamo, pagando tutti.
comanda lui ed è giusto che faccia quello che vuole ma così hanno fatto anche i dittatori.
ed alla fine chi ha pagato di più non sono stati loro.

Intanto ho messo a posto per l'ennesima volta il quote che tu come al solito hai incasinato ........

l'importante è che tu abbia capito.
io quoto sempre uguale ma ogni tanto va per i cavoli suoi.
evidentemente non sono ancora un informatico perfetto.
 
questa l'ho letta poco fa, che ne dici?

Bonanni contestato e insultato dai precari
Scontri all'Auditorium di via Rieti durante la protesta di studenti e lavoratori al grido di «servi» e «ladri»
LA MANIFESTAZIONE

Bonanni contestato e insultato dai precari

Scontri all'Auditorium di via Rieti durante la protesta di studenti e lavoratori al grido di «servi» e «ladri»

La contestazione a Raffaele Bonanni
ROMA - Un gruppo di 40-50 studenti, lavoratori e precari ha fatto il suo ingresso nell'Auditorium di Via Rieti, dove'era in corso la presentazione del libro del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. «Il tempo della semina». Evento a cui partecipano anche i leader di Cgil e Uil, Camusso e Angeletti. I manifestanti e il servizio d'ordine sono venuti a contatto.

ALLONTANATI CON LA FORZA - I contestatori, che si sono definiti lavoratori autoconvocati, hanno inneggiato allo sciopero generale e urlato slogan contro la Cisl: si sono rivolti ai presenti gridando «fascisti», «il contratto non si tocca» e «vergogna, vergogna», «ladri» e «servi». Alcuni manifestanti sono stati allontanati con la forza da parte del servizio d'ordine, davanti all'auditorium hanno esposto lo striscione «Contro il patto sociale sciopero generale» e «noi la crisi non la paghiamo». Nel parapiglia sono cadute piante e transenne e un uomo di 74 anni si è fatto male a una spalla ed è dovuto ricorrere a cure mediche. All'esterno il gruppo di manifestanti se ne è andato.

SACCONI E MARCEGAGLIA - Poco dopo la fine della contestazione da parte di alcuni lavoratori autonomi nel corso della presentazione del libro di Raffaele Bonanni, sono arrivati, entrando da una porta secondaria il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. La situazione è si è tranquillizzata e il convegno è potuto iniziare.

FIAT E MIRAFIORI - Nel frattempo, il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha dichiarato di voler «fare un accordo e salvare Mirafiori, rilanciandolo». Angeletti ha concluso osservando che «si tratta di capire che garanzie vuole Marchionne per investire». Sul tema è intervenuto anche il «padrone di casa», Raffaele Bonanni: «Marchionne chiarisca sugli investimenti e troveremo un intesa, come per Pomigliano». Il segretario della Cisl si è detto disponibile a discutere di una contratto specifico per il settore auto, che resti però «all'interno della cornice nazionale e del modello contrattuale sottoscritto nel 2009»: «Una volta che si acclara che c'è l'investimento, poi discutiamo le forme che dovranno reggere il rapporto tra loro e noi».
 
conan2001 ha scritto:
questa l'ho letta poco fa, che ne dici?

Bonanni contestato e insultato dai precari
Scontri all'Auditorium di via Rieti durante la protesta di studenti e lavoratori al grido di «servi» e «ladri»
LA MANIFESTAZIONE

Bonanni contestato e insultato dai precari

Scontri all'Auditorium di via Rieti durante la protesta di studenti e lavoratori al grido di «servi» e «ladri»

La contestazione a Raffaele Bonanni
ROMA - Un gruppo di 40-50 studenti, lavoratori e precari ha fatto il suo ingresso nell'Auditorium di Via Rieti, dove'era in corso la presentazione del libro del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. «Il tempo della semina». Evento a cui partecipano anche i leader di Cgil e Uil, Camusso e Angeletti. I manifestanti e il servizio d'ordine sono venuti a contatto.

ALLONTANATI CON LA FORZA - I contestatori, che si sono definiti lavoratori autoconvocati, hanno inneggiato allo sciopero generale e urlato slogan contro la Cisl: si sono rivolti ai presenti gridando «fascisti», «il contratto non si tocca» e «vergogna, vergogna», «ladri» e «servi». Alcuni manifestanti sono stati allontanati con la forza da parte del servizio d'ordine, davanti all'auditorium hanno esposto lo striscione «Contro il patto sociale sciopero generale» e «noi la crisi non la paghiamo». Nel parapiglia sono cadute piante e transenne e un uomo di 74 anni si è fatto male a una spalla ed è dovuto ricorrere a cure mediche. All'esterno il gruppo di manifestanti se ne è andato.

SACCONI E MARCEGAGLIA - Poco dopo la fine della contestazione da parte di alcuni lavoratori autonomi nel corso della presentazione del libro di Raffaele Bonanni, sono arrivati, entrando da una porta secondaria il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. La situazione è si è tranquillizzata e il convegno è potuto iniziare.

FIAT E MIRAFIORI - Nel frattempo, il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha dichiarato di voler «fare un accordo e salvare Mirafiori, rilanciandolo». Angeletti ha concluso osservando che «si tratta di capire che garanzie vuole Marchionne per investire». Sul tema è intervenuto anche il «padrone di casa», Raffaele Bonanni: «Marchionne chiarisca sugli investimenti e troveremo un intesa, come per Pomigliano». Il segretario della Cisl si è detto disponibile a discutere di una contratto specifico per il settore auto, che resti però «all'interno della cornice nazionale e del modello contrattuale sottoscritto nel 2009»: «Una volta che si acclara che c'è l'investimento, poi discutiamo le forme che dovranno reggere il rapporto tra loro e noi».

Post chiaramente provocatorio e fuori tema.

NO COMMENT !
 
MultiJet150 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
questa l'ho letta poco fa, che ne dici?

Bonanni contestato e insultato dai precari
Scontri all'Auditorium di via Rieti durante la protesta di studenti e lavoratori al grido di «servi» e «ladri»
LA MANIFESTAZIONE

Bonanni contestato e insultato dai precari

Scontri all'Auditorium di via Rieti durante la protesta di studenti e lavoratori al grido di «servi» e «ladri»

La contestazione a Raffaele Bonanni
ROMA - Un gruppo di 40-50 studenti, lavoratori e precari ha fatto il suo ingresso nell'Auditorium di Via Rieti, dove'era in corso la presentazione del libro del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. «Il tempo della semina». Evento a cui partecipano anche i leader di Cgil e Uil, Camusso e Angeletti. I manifestanti e il servizio d'ordine sono venuti a contatto.

ALLONTANATI CON LA FORZA - I contestatori, che si sono definiti lavoratori autoconvocati, hanno inneggiato allo sciopero generale e urlato slogan contro la Cisl: si sono rivolti ai presenti gridando «fascisti», «il contratto non si tocca» e «vergogna, vergogna», «ladri» e «servi». Alcuni manifestanti sono stati allontanati con la forza da parte del servizio d'ordine, davanti all'auditorium hanno esposto lo striscione «Contro il patto sociale sciopero generale» e «noi la crisi non la paghiamo». Nel parapiglia sono cadute piante e transenne e un uomo di 74 anni si è fatto male a una spalla ed è dovuto ricorrere a cure mediche. All'esterno il gruppo di manifestanti se ne è andato.

SACCONI E MARCEGAGLIA - Poco dopo la fine della contestazione da parte di alcuni lavoratori autonomi nel corso della presentazione del libro di Raffaele Bonanni, sono arrivati, entrando da una porta secondaria il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. La situazione è si è tranquillizzata e il convegno è potuto iniziare.

FIAT E MIRAFIORI - Nel frattempo, il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha dichiarato di voler «fare un accordo e salvare Mirafiori, rilanciandolo». Angeletti ha concluso osservando che «si tratta di capire che garanzie vuole Marchionne per investire». Sul tema è intervenuto anche il «padrone di casa», Raffaele Bonanni: «Marchionne chiarisca sugli investimenti e troveremo un intesa, come per Pomigliano». Il segretario della Cisl si è detto disponibile a discutere di una contratto specifico per il settore auto, che resti però «all'interno della cornice nazionale e del modello contrattuale sottoscritto nel 2009»: «Una volta che si acclara che c'è l'investimento, poi discutiamo le forme che dovranno reggere il rapporto tra loro e noi».

Post chiaramente provocatorio e fuori tema.

NO COMMENT !

specialmente le due ultime righe, vero?
 
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