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Meno 20% la corrispondenza ordinaria. Colpa di email e social Network. La notizia, data in anteprima dall'Ansa, rischia di mettere in allarme le Poste Italiane. E in particolare i suoi lavoratori. Secondo una stima della Cisl-Poste, sono a rischio 10600 p osti di lavoro tra i postini.
A parte la posta elettronica, la vera minaccia per i portalettere sta nel progetto dell'azienda Poste di affidare ai tabaccai una parte dei servizi finanziari adesso svolti dagli uffici postali.
Dalle Poste si affrettano a buttare acqua sul fuoco. La corrispondenza tradizionale è in calo in tutto il mondo, ma nessun posto di lavoro è a rischio e gli addetti alla corrispondenza, ha detto l'amministratore delegato delle Poste all'Ansa, potranno essere impiegati in altre attività del gruppo.
La vera rivoluzione potrebbe essere organizzativa. Le Poste hanno intenzione di rendere più flessibile la consegna lungo la giornata, ma di rinunciare alle consegne il sabato. In cambio, l'orario dei postini si allungherebbe, a fronte della settimana corta, da sei ore a sette ore e 12 minuti. La riorganizzazione di cui si sta discutendo nella trattativa tra azienda e sindacato in vista della liberalizzazione del mercato prevista per l'inizio del 2011, vuole tenere conto sia della riduzione della «massa» di corrispondenza tradizionale a fronte del boom di internet, della posta elettronica e dei social network (-20% nel 2009 sul 2008), sia delle mutate esigenze degli utenti, soprattutto nelle grandi città. In casa infatti spesso i postini la mattina non trovano nessuno e la consegna «flessibile» lungo il giorno potrebbe rendere più efficace il servizio.
A parte la posta elettronica, la vera minaccia per i portalettere sta nel progetto dell'azienda Poste di affidare ai tabaccai una parte dei servizi finanziari adesso svolti dagli uffici postali.
Dalle Poste si affrettano a buttare acqua sul fuoco. La corrispondenza tradizionale è in calo in tutto il mondo, ma nessun posto di lavoro è a rischio e gli addetti alla corrispondenza, ha detto l'amministratore delegato delle Poste all'Ansa, potranno essere impiegati in altre attività del gruppo.
La vera rivoluzione potrebbe essere organizzativa. Le Poste hanno intenzione di rendere più flessibile la consegna lungo la giornata, ma di rinunciare alle consegne il sabato. In cambio, l'orario dei postini si allungherebbe, a fronte della settimana corta, da sei ore a sette ore e 12 minuti. La riorganizzazione di cui si sta discutendo nella trattativa tra azienda e sindacato in vista della liberalizzazione del mercato prevista per l'inizio del 2011, vuole tenere conto sia della riduzione della «massa» di corrispondenza tradizionale a fronte del boom di internet, della posta elettronica e dei social network (-20% nel 2009 sul 2008), sia delle mutate esigenze degli utenti, soprattutto nelle grandi città. In casa infatti spesso i postini la mattina non trovano nessuno e la consegna «flessibile» lungo il giorno potrebbe rendere più efficace il servizio.