modus72 ha scritto:La flessiblità è un enrome vantaggio per il datore di lavoro, che la può usare sia come "cassa di compensazione" in base alle richieste del mercato, sia come forma di ricatto nei confronti del lavoratore avendone in mano il destino lavorativo. E' invece uno svantaggio per il lavoratore, che può solo mettersi a disposizone del proprio datore.moogpsycho ha scritto:quoto entrambi, in un momento storico in cui la flessibilità diventa uno strumento da cui trarre vantaggio competivo, non è accettabile l'atteggiamento di alcuni sindacati e dei lavoratori che li seguono
Quindi va bene la flessibilità ma che le cose vadano a vantaggio di entrambe le categorie, se l'azienda chiede elasticità allora la compensi in termini economici.
Oh ...... questa volta sono d'accordo con te ! Al 300 % !
Non si capisce perché, in questo paese, i giovani neo assunti con contrattini che non danno loro nessuna garanzia, una futura pensione, ferie pagate, aspettativa per maternità (è già tanto se l'INPS passa loro l'assegno per i 5 mesi canonici), nessun affidamento dalle banche per mutui ....... ebbene debbano guadagnare molto di meno rispetto a quelli come me a tempo indeterminato.
Possibile che qui vada sempre tutto al contrario ???