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PETROLIO: ACCORDO SEGRETO, BASTA DOLLARI PER GREGGIO

PETROLIO: ACCORDO SEGRETO, BASTA DOLLARI PER GREGGIO
Londra, 00:35
"La fine del dollaro". Cosi' titola in prima pagina il britannico 'The Independent' che in un ampio articolo dell'inviato speciale Robert Fisk rivela l'esistenza di un accordo segreto per delineare un nuovo ordine mondiale in cui la moneta Usa non sia piu' il centro dell'economia mondiale. Il tutto passando dalle contrattazioni per l'acquisto del petrolio. Protagonisti del "complotto", scrive Fisk, sono i Paesi arabi, la Russia, i principali Paesi produttori di greggio, aiutati dalla Cina e dalla Francia.

(06 ottobre 2009)
www.repubblica.it

L'articolo su "The Indipendent"
http://www.independent.co.uk/news/business/news/the-demise-of-the-dollar-1798175.html

Che cose grosse bollissero in pentola lo si era intuito nei mesi scorsi dopo l'intercettazione di due funzionari legati alla banca centrale giapponese che provavavo a varcare la frontiera tra Italia e Svizzera con buoni del tesoro americani per in controvalore di centinaia di miliardi di dollari. Ho scritto bene: centinaia di miliardi.
E che per due mesi non si fosse venuti a capo dell'autenticità dei titoli sembrava piu' una barzelletta per il popolino (mondiale) che una reale difficoltà tecnica.

Evidentemente sono in via di redifinizione gli equilibri mondiali.
E come sempre quando la nave affonda i topi scappano.

L'abbandono del Dollaro nelle contrattazioni del petrolio provocherebbe la svalutazione repentina dello stesso e la definizione di nuovi assetti planetari.

Auguriamoci che se cio' deve avvenire avvenga in modo pacifico.

P.S. Ringraziamo ancora una volta il Presidente Prodi che ha agganciato l'Italia all'Euro. Malgrado berlusconi ed i suoi sodali.
 
Ho letto che poco prima della seconda guerra del golfo Saddam Hussein aveva manifestato intenzione di passare all'euro nelle transazioni commerciali inerenti il petrolio. Sarà vero? Sarà un motivo più valido delle mai trovate armi di distruzione di massa?
 
Se la questiona fosse vera,
Scavate una profonda cantina, puntellate bene e riempitela di cibi a lunghissima scadenza ed acqua, non dimenticate nastro per le finestre sacchi di sabbia ecc. ecc. ecc.
 
ETeLoVojoDi ha scritto:
P.S. Ringraziamo ancora una volta il Presidente Prodi che ha agganciato l'Italia all'Euro. Malgrado Berlusconi ed i suoi sodali.
così fosse l'euro rischia di essere il classico vaso di coccio tra più vasi di ferro

Cina e Giappone detengono quantitativi spaventosi di Treasury Bonds, con cui, specie la prima, stabilizzano la loro moneta.

Russia ed i Paesi del Golfo hanno le materie prime (la Russia molto di più)
Il Giappone ha elevatissima tecnologia e capacità tecnica di trasformazione
La Cina ha circa 1,3 miliardi di Cinesi

L'UE non ha grandi risorse naturali (e chi ce le ha, guarda caso, non è in zona euro e si guarda bene dall'entrarci); non ha una popolazione particolarmente elevata (1/2 miliardo circa); non ha un sistema giuridico omogeneo (27 paesi); non ha una lingua comune (sempre 27 paesi); non ha una politica estera e militare comune (27 paesi); ha, di converso, notevoli capacità tecnologiche, ma nel contempo spreca molte, troppe risorse.

Spero di sbagliarmi, ma mi sa che siamo il classico vaso di coccio
 
|Mauro65| ha scritto:
Spero di sbagliarmi, ma mi sa che siamo il classico vaso di coccio

Io mi fido della Bundesbank ( ovvero della Bce :p ). In fondo il marco ha tenuto duro per anni, speriamo lo faccia anche la sua versione moderna
 
Cometa Rossa ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
Spero di sbagliarmi, ma mi sa che siamo il classico vaso di coccio
Io mi fido della Bundesbank ( ovvero della Bce :p ). In fondo il marco ha tenuto duro per anni, speriamo lo faccia anche la sua versione moderna
Fin che la Bundesbank ordinava ai Tedeschi il da farsi, era ragionevole attendersi che gli ordini fossero eseguiti :D
Ma, su 27 Paesi, di cui alcuni non - euro, quanti sono disposti a condividere decisioni impopolari?

Per me l'UE rischia di fare la stessa fine dello Zollverein

http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/z/z010.htm
 
ETeLoVojoDi ha scritto:
Il tutto passando dalle contrattazioni per l'acquisto del petrolio. Protagonisti del "complotto", scrive Fisk, sono i Paesi arabi, la Russia, i principali Paesi produttori di greggio, aiutati dalla Cina e dalla Francia.
ammesso e non concesso, non vedo cosa ci sia da gioire per l'euro.

prima di tutto, se gli artefici sono la russia e la cina, pensare che la moneta di scambio possa essere l'euro è ragionevole come ipotizzare che lo diventi il tallero sloveno (che non c'è più)

la Cina poi, che ha in tasca montagne di investimenti in dollari, tutto vorrà fuorché svalutarlo

l'europa è competitor commerciale e industriale degli USA, non dei Paesi asiatici
pensare di vedere il dollaro svalutato (ancora di più) vuol dire soffocare la produzione ed esportazione europea
una moneta "troppo forte" se la può permettere la Svizzera, forse, mica noi europei che dobbiamo produrre e vendere.
 
ammesso e non concesso, non vedo cosa ci sia da gioire per l'euro.

prima di tutto, se gli artefici sono la russia e la cina, pensare che la moneta di scambio possa essere l'euro è ragionevole come ipotizzare che lo diventi il tallero sloveno (che non c'è più)

la Cina poi, che ha in tasca montagne di investimenti in dollari, tutto vorrà fuorché svalutarlo

l'europa è competitor commerciale e industriale degli USA, non dei Paesi asiatici
pensare di vedere il dollaro svalutato (ancora di più) vuol dire soffocare la produzione ed esportazione europea
una moneta "troppo forte" se la può permettere la Svizzera, forse, mica noi europei che dobbiamo produrre e vendere.[/quote]

in questo ti do ragione ..la cina sta sostenendo il debito usa...
tutta la storia del complotto e` risibile....
meno risibile il fatto che iraq forse e iran di sicuro volevano istituire una borsa del petrolio svincolata dal dollaro in caduta libera ed agganciata all' euro...
non a caso saddam ha fatto la fine che ha fatto e l' iran `e preso di mira di brutto dagli usa (certo l 'iran ci mette del suo con la storia del nucleare)..
 
skid32 ha scritto:
in questo ti do ragione ..la cina sta sostenendo il debito usa...
tutta la storia del complotto e` risibile....
meno risibile il fatto che iraq forse e iran di sicuro volevano istituire una borsa del petrolio svincolata dal dollaro in caduta libera ed agganciata all' euro...
non a caso saddam ha fatto la fine che ha fatto e l' iran `e preso di mira di brutto dagli usa (certo l 'iran ci mette del suo con la storia del nucleare)..

aò di fati un cors su zimut quotà?!? :D :D :D
 
Ho trovato una traduzione in Italiano dell'articolo, per gli ostici all'inglese, o parzialmente ostici :D
se interessa eccola :

Sta per arrivare la morte del dollaro
di Robert Fisktutti gli articoli dell'autore

Quasi a simboleggiare il nuovo ordine mondiale, gli Stati arabi hanno avviato trattative segrete con Cina, Russia e Francia per smettere di usare la valuta americana per le transazioni petrolifere.

Mettendo in atto la piu? radicale trasformazione finanziaria della recente storia del Medio Oriente gli Stati arabi stanno pensando ? insieme a Cina, Russia, Giappone e Francia ? di abbandonare il dollaro come valuta per il pagamento del petrolio adottando al suo posto un paniere di valute tra cui lo yen giapponese, lo yuan cinese, l?euro, l?oro e una nuova moneta unica prevista per i Paesi aderenti al Consiglio per la cooperazione del Golfo, tra cui Arabia Saudita, Abu Dhabi, Kuwait e Qatar.

Incontri segreti hanno gia? avuto luogo tra i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali della Russia, della Cina, del Giappone e del Brasile per mettere a punto il progetto che avra? come conseguenza il fatto che il prezzo del greggio non sara? piu? espresso in dollari.

Il progetto, confermato al nostro giornale da fonti bancarie arabe dei Paesi del Golfo Persico e cinesi di Hong Kong, potrebbe contribuire a spiegare l?improvviso rincaro del prezzo dell?oro, ma preannuncia anche nei prossimi nove anni un esodo senza precedenti dai mercati del dollaro.

Gli americani, che sono al corrente degli incontri ? pur non conoscendone i dettagli ? sono certi di poter sventare questo intrigo internazionale di cui fanno parte leali alleati come il Giappone e i Paesi del Golfo. Sullo sfondo di questi incontri valutari, Sun Bigan, ex inviato speciale della Cina in Medio Oriente, ha sottolineato il rischio di approfondire le divisioni tra Cina e Stati Uniti in ordine alla loro influenza politica e petrolifera in Medio Oriente. ?Le dispute e gli scontri bilaterali sono inevitabili?, ha detto all?Africa and Asia Review. ?Non possiamo abbassare la guardia in merito all?ostilita? che fronteggiamo in Medio Oriente sugli interessi energetici e la sicurezza?.

Questa frase ha tutta l?aria di una previsione pericolosa su una futura guerra economica tra Stati Uniti e Cina per il petrolio mediorientale ? con il pericolo di trasformare i conflitti della regione in una lotta di supremazia delle grandi potenze. L?incremento della domanda di petrolio e? piu? marcato in Cina che negli Stati Uniti in quanto la crescita cinese e? meno efficiente sotto il profilo energetico. Abbandonando il dollaro i pagamenti, stando a fonti bancarie cinesi, potrebbero essere effettuati in via transitoria in oro. Una indicazione della gigantesca quantita? di denaro di cui si parla puo? essere desunta dalla ricchezza di Abu Dhabi, Arabia Saudita, Kuwait e Qatar che insieme hanno, stando alle stime, riserve in dollari per 2.100 miliardi.

Il declino della potenza economica americana strettamente connesso all?attuale recessione globale e? stato riconosciuto dal presidente della Banca Mondiale Robert Zoellick. ?Una delle conseguenze di questa crisi potrebbe essere l?accettazione del fatto che sono cambiati i rapporti di forza economici?, ha detto a Istanbul prima delle riunioni di questa settimana del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Ma e? stato il nuovo straordinario potere finanziario della Cina ? non disgiunto dalla rabbia sia dei Paesi produttori che dei Paesi consumatori di petrolio nei confronti del potere di interferenza degli Stati Uniti nel sistema finanziario internazionale ? a stimolare i recenti colloqui con i Paesi del Golfo.

Brasile e India si sono mostrati interessati a far parte di un sistema di pagamenti non piu? basato sul dollaro. Allo stato la Cina appare la piu? entusiasta tra le potenze finanziarie, non fosse altro che per il suo gigantesco interscambio commerciale con il Medio Oriente.

La Cina importa il 60% del petrolio che consuma, per lo piu? dal Medio Oriente e dalla Russia. I cinesi hanno concessioni petrolifere in Iraq ? bloccate fino a quest?anno dagli Stati Uniti ? e dal 2008 hanno un accordo da 8 miliardi di dollari con l?Iran per lo sviluppo delle capacita? di raffinazione e delle risorse di gas. La Cina ha contratti petroliferi in Sudan (dove ha sostituito gli Stati Uniti) e da tempo sta negoziando concessioni petrolifere in Libia dove tradizionalmente questo genere di accordi e? del tipo joint venture.

Inoltre le esportazioni cinesi verso la regione ammontano ora a non meno del 10% delle importazioni di tutti i Paesi del Medio Oriente e includono una vasta gamma di prodotti che vanno dalle automobili agli armamenti, ai generi alimentari, al vestiario e persino alle bambole. Riconoscendo esplicitamente il crescente peso finanziario della Cina, il presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, ha chiesto l?altro ieri a Pechino di consentire alla yuan di apprezzarsi sul dollaro e, di conseguenza, di diminuire la dipendenza della Cina dalla politica monetaria americana contribuendo cosi? a riequilibrare l?economia mondiale e ad alleggerire la pressione al rialzo sull?euro.

Dagli accordi di Bretton Woods ? gli accordi conclusi dopo la seconda guerra mondiale che ci hanno tramandato l?architettura del moderno sistema finanziario internazionale ? i partner commerciali degli Stati Uniti hanno dovuto affrontare le conseguenze della posizione di controllo di Washington e, negli anni piu? recenti, dell?egemonia del dollaro in quanto principale valuta di riserva.

I cinesi credono, ad esempio, che siano stati gli americani a convincere la Gran Bretagna a non entrare nell?euro per impedire una fuga dal dollaro. Ma secondo le fonti bancarie cinesi i colloqui sono andati troppo avanti per poter essere bloccati. ?Non e? da escludere che nel paniere delle monete entri anche il rublo?, ha detto un importante broker di Hong Kong all?Indipendent. ?La Gran Bretagna e? presa in mezzo e finira? per entrare nell?euro. Non ha scelta in quanto non potra? piu? usare il dollaro americano?.

Le fonti finanziarie cinesi sono convinte che il presidente Barack Obama sia troppo occupato a rimettere in piedi l?economia americana per concentrarsi sulle straordinarie implicazioni della transizione dal dollaro ad altre valute nel volgere di nove anni. Al momento la data fissata per l?abbandono del dollaro e? il 2018.

Gli Stati Uniti hanno fatto appena cenno a questo problema in occasione del G20 di Pittsburgh. Il governatore della Banca centrale cinese e altri funzionari da anni sono preoccupati per la situazione del dollaro e non ne fanno mistero. Il loro problema e? che gran parte della ricchezza nazionale e? in dollari.

?Questi progetti cambieranno il volto delle transazioni finanziarie internazionali?, ha detto un banchiere cinese. ?Stati Uniti e Gran Bretagna debbono essere molto preoccupati. Vi accorgerete di quanto sono preoccupati dalla pioggia di smentite che questa notizia scatenera??.

Alla fine del mese scorso l?Iran ha annunciato che le sue riserve in valuta estera saranno in futuro in euro e non in dollari. I banchieri ricordano, naturalmente, quanto e? capitato all?ultimo Paese produttore di petrolio del Medio Oriente che ha tentato di vendere il petrolio in euro e non in dollari. Pochi mesi dopo che Saddam Hussein aveva comunicato la sua decisione ai quattro venti, gli americani e gli inglesi hanno invaso l?Iraq.

© The Independent
 
|Mauro65| ha scritto:
ETeLoVojoDi ha scritto:
P.S. Ringraziamo ancora una volta il Presidente Prodi che ha agganciato l'Italia all'Euro. Malgrado Berlusconi ed i suoi sodali.
così fosse l'euro rischia di essere il classico vaso di coccio tra più vasi di ferro

Non è l'Euro il vaso di coccio, tant'è vero che da quando la notizia ha cominciato a circolare (e io l'ho intercettata praticamente quasi in diretta), si è apprezzatosul Dollaro. Come del resto è accaduto all'oro.

Che poi l'Italia nell'ambito Euro sia il vaso di coccio questo è pacifico.
 
belpietro ha scritto:
ETeLoVojoDi ha scritto:
Il tutto passando dalle contrattazioni per l'acquisto del petrolio. Protagonisti del "complotto", scrive Fisk, sono i Paesi arabi, la Russia, i principali Paesi produttori di greggio, aiutati dalla Cina e dalla Francia.
ammesso e non concesso, non vedo cosa ci sia da gioire per l'euro.

prima di tutto, se gli artefici sono la russia e la cina, pensare che la moneta di scambio possa essere l'euro è ragionevole come ipotizzare che lo diventi il tallero sloveno (che non c'è più)

la Cina poi, che ha in tasca montagne di investimenti in dollari, tutto vorrà fuorché svalutarlo

l'europa è competitor commerciale e industriale degli USA, non dei Paesi asiatici
pensare di vedere il dollaro svalutato (ancora di più) vuol dire soffocare la produzione ed esportazione europea
una moneta "troppo forte" se la può permettere la Svizzera, forse, mica noi europei che dobbiamo produrre e vendere.

Mi hai sentito gioire o lamentarmi?
Penso che te lo sei immaginato.

E poi Il piano sarebbe a medio termine (9 anni) per permettere, appunto, ai grandi creditori (Cina, Giappone ed Arabia Saudita) di rientrare, in tutto o in parte, delle enormi riserve in titoli di stato americani.

In ogni caso non puo' esistere un paese che vive, come fanno gli Stati Uniti da anni a questa parte, semplicemnete stampando pezzi di carta che altri paesi accetttano come pagamento.

Il punto è che nessuno crede piu' che gli Stati Uniti potranno mai rimborsare l'enorme debito accomulato.
 
Cometa Rossa ha scritto:
Ho letto che poco prima della seconda guerra del golfo Saddam Hussein aveva manifestato intenzione di passare all'euro nelle transazioni commerciali inerenti il petrolio. Sarà vero? Sarà un motivo più valido delle mai trovate armi di distruzione di massa?

C'è parecchia gente che sostiene che sia stata proprio questa la vera causa scatenante della guerra.

E considerando che anche l'Iran ha manifestato questa intenzione non c'è da stare tranquilli....
 

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