1o100 ha scritto:
Tornado al sodo dite la vostra , qual è il modello su cui LANCIA deve ripartire
ripeto, io penso un SUV Q5 o X1, chiunque che voglia fare qualcosa per questa casa automobilistica dica la sua o mandi disegni o progetti al forum.
Bisogna FARE QUALCOSA anche una parola una frase ma non giratevi dall'altra parte e far finta di niente,che tutto vada bene .. o che sia il destino a decidere.
Lottiamo per Lancia ma anche per noi italiani.
Lancia è una cosa italiana che fa parte di noi.
Al nostro "eroe" 8) maglionato possiamo portare un treno merci di progetti di nuovi modelli a gratis, la musica non cambierà, è ormai chiaro e palese che alla proprietà non frega più nulla della produttività made in Italy e che non intendono investire soldi nella ricerca e nello sviluppo di nuovi modelli, se no non si spiegherebbero assurdità tipo la Chrysler 200 rimarchiata in modo a dir poco blasfemo Lancia Flavia cabrio con un solo motore a benzina di 2,4 litri e solo 170 cv con consumi di tipo aereonautico o la Chrysler 300 rimarchiata Lancia Thema, auto vecchia basata sulla meccanica della vecchia Classe E Mercedes-Benz, che sarebbe ancora un'auto valida, ma guarda caso proposta solo come berlina e non come SW, tafazzata pazzesca se pensiamo che la Chrysler 300 ebbe un discreto successo in Europa proprio in configurazione SW.
Aggiungiamoci poi quell'obbrobrio di lancia Delta di cui sono pieni i piazzali dove invecchiano invendute, la Fiat bravo lasciata al suo destino, la Punto ormai con 8 anni sulle spalle e si capisce tutto il resto, non si può pensare di reggere tutto sulla panda, l'unica best seller ancora costruita nel Belpaese, sulla Lancia Ypsilon e sulla 500 e le sue derivate, costruite tra Polonia e Serbia che poi guardacaso si vendono quasi esclusivamente in Italia.
Anche in America le cose non vanno benissimo, infatti le Chrysler e le Jeep non sfondano, con la Dart che è già reputata un vero flop e la nuova Jeep Cherokee che è già stata stroncata dalla stampa specialistica, e le 500 che vengono viste come auto di nicchia e continuano a restare nelle posizioni basse della classifica di vendita e l'impianto messicano di Toluca non le produce più, importandole dalla Polonia, in Cina la Fiat Viaggio non va proprio, come mi ha riferito una persona che vi si reca spesso per lavoro, in quanto i cinesi abbienti vogliono solo auto tedesche e, in seconda scelta, giapponesi, mentre le Fiat le reputano all'altezza della loro produzione locale, in Brasile stanno perdendo quote di mercato rapidamente in quanto non capiscono che non si può vivere di luce riflessa, ora che la concorrenza sta lanciando lì un'offensiva costituita da nuovi prodotti più in linea con gli standard estetici e meccanici delle auto vendute in Europa e Nordamerica mentre la produzione locale è ferma essenzialmente a standard costruttivi da anni 90, in India, altro grande mercato emergente, l'alleanza con Tata si sta dimostrando un capestro a tutto vantaggio degli indiani.
Fino ad oggi le teorie di Marchionne hanno dato soddisfazione alla proprietà, con un buon profitto senza spese di ricerca e sviluppo, ma ora la musica sta cambiando.
Passando spesso per Torino e percorrendo Corso Orbassano e Corso Settembrini e vedendo quei parcheggi di fronte all'impianto di Mirafiori, un tempo pieni di auto degli operai parcheggiate e ora desolatamente vuoti, credo che non ci siano speranze di risollevare le sorti dei nostri marchi nazionali.