<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> per il &#34;lucchettatore&#34;, chiarimento | Il Forum di Quattroruote

per il &#34;lucchettatore&#34;, chiarimento

non ho capito per quale motivo il mio post:
-la scala mobile venne abolita dal governo del pregiudicato craxi( buonanima)...
ovviamente da buon "socialista" era il migliore alleato dei padroni....
sia stato considerato contro le regole del forum...tanto da chiudere l'argomento.
qualcuno aveva parlato di scala mobile e ho citato l'artefice della sua abolizione...
ho aggiunto "pregiudicato"...che significa condannato con sentenza definitiva..... e ho virgolettato la parola "socialista"( che assume un valenza diversa da quella originaria)
le condanne sono state inflitte dalla magistratura italiana nei sui tre gradi di giudizio;
in quello che ho detto non c'è alcuna connotazione politica , si tratta di fatti...al massimo giudiziari...
mi domando e domando, qual è il punto dolente?
saluti e grazie
 
Caro "fu",
qualcuno potrebbe (è un esempio accademico) replicare che le condanne sono state inflitte da magistrati faziosi collusi con una determinata area di pensiero. Ciò alimenterebbe immediatamente un potente flame di natura politica, quindi contrario alle regole attuali del forum.
Visti i pregressi del forum, in caso di dubbio il lucchetto preventivo viene assunto quale inevitabile medicina. (della serie meglio la dieta che una purga a posteriori)
 
|Mauro65| ha scritto:
Caro "fu",
qualcuno potrebbe (è un esempio accademico) replicare che le condanne sono state inflitte da magistrati faziosi collusi cion una determinata area di pensiero. Ciò alimenterebbe immediatamente un potente flame di natura politica, quindi contrario alle regole attuali del forum
caro mauro, ognuno è libero di pensare come vuole e ne hatutto il diritto, io mi sono rifatto alle sentenze ufficiali che come tali non hanno alcun significato politico, ciao
 
Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,

muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.

Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha:

vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sùbito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.

Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.

Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.

La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch'era follia sperar;

tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.

Ei si nomò: due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio, ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.

E sparve, e i dì nell'ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibil odio
e d'indomato amor.

Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;

tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese,
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!

Oh quante volte, al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!

E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.

Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;

e l'avvïò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.

Bella Immortal! benefica
Fede ai trïonfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.

Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.

;)
 

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