<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Pax mafiosa | Il Forum di Quattroruote

Pax mafiosa

A un certo punto del loro racconto, Nicola Biondo e Sigfrido Ranucci buttano lì una frase che è la chiave del libro: «Sarà un caso, ma dal 1994 in Italia non si è più verificata una strage». Poco più avanti, ricordano quando Salvatore Riina, dalla gabbia del processo Scopelliti, il 25 maggio 1994 diede la linea al primo governo Berlusconi appena insediato: «C?è tutta questa combriccola, il signor Caselli, il signor Violante, questo Arlacchi che scrive libri... Ecco, secondo me il nuovo governo si deve guardare dagli attacchi di questi comunista (sic)». Cinque mesi dopo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dichiarò da Mosca: «Speriamo di non fare più queste cose sulla mafia, perché questo è stato un disastro che abbiamo combinato insieme in giro per il mondo. Dalla Piovra in giù.
Non ce ne siamo resi conto, ma tutto questo ha dato del nostro paese un?immagine veramente negativa. Quanti sono gli italiani mafiosi? Noi non vogliamo che un centinaio di persone diano un?immagine negativa nel mondo». Sei giorni dopo, dalla solita gabbia, Riina gli rispose a tono: «È vero, ha ragione il presidente Berlusconi. Queste cose sono invenzioni, tutte cose da tragediatori che discreditano l?Italia e la nostra bella Sicilia. Si dicono tante cose cattive con questa storia di Cosa nostra, della mafia, che fanno scappare la gente. Ma quale mafia, quale piovra! Sono romanzi...
Andreotti è un tragediato come sono tragediato io. E Carnevale più tragediato ancora. Questi pentiti accusano perché sono pagati, prendono soldi».

M. Travaglio
 
Io mi chiedo come faccia (lui o chi per lui) a scrivere tanti libri di 800 pagine in così poco tempo... L'indomani della stroia di Noemi già era pronto il libro su Papi e puttanopoli. Ma fa in tempo a rileggerli e correggere le bozze, almeno?
 
Sinceramente non concepisco certi attacchi a travaglio... è uno dei pochi giornalisti che cita fonti e controfonti (hai voglia a smentirlo, raramente si sbaglia), che sa spiegare i tramacci più complicati in maniera digeribile ai più, che non si fa problemi a criticare i potenti, di qualunque colore siano (basta leggere i suoi libri, ne ha per tutti... se poi ne ha di più per qualcuno, e solo perchè questo qualcuno ha più scheletri nell'armadio)... sinceramente, se paragonato al resto del giornalismo italiano, composto perlopiù da prezzolati parolai, svetta per correttezza ed indipendenza...
 
In generale diffido di chi dà l'aria di svegliarsi la mattina solo ed unicamente per trovare il marcio nelle persone.

Quando poi nemmeno lo si fa correttamente...

E' vero, Travaglio dice cose esatte, cita fonti, ma non basta questo ad essere corretto. Chiunque può rappresentare la realtà così com'è, ma se lo fa solo in maniera superficiale o, peggio ancora, provando ad andare a fondo, ma non arrivando in fondo, non dice la verità, anche se in buona fede.
 
controilbanditismo ha scritto:
A un certo punto del loro racconto, Nicola Biondo e Sigfrido Ranucci buttano lì una frase che è la chiave del libro: «Sarà un caso, ma dal 1994 in Italia non si è più verificata una strage». Poco più avanti, ricordano quando Salvatore Riina, dalla gabbia del processo Scopelliti, il 25 maggio 1994 diede la linea al primo governo Berlusconi appena insediato: «C?è tutta questa combriccola, il signor Caselli, il signor Violante, questo Arlacchi che scrive libri... Ecco, secondo me il nuovo governo si deve guardare dagli attacchi di questi comunista (sic)». Cinque mesi dopo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dichiarò da Mosca: «Speriamo di non fare più queste cose sulla mafia, perché questo è stato un disastro che abbiamo combinato insieme in giro per il mondo. Dalla Piovra in giù.
Non ce ne siamo resi conto, ma tutto questo ha dato del nostro paese un?immagine veramente negativa. Quanti sono gli italiani mafiosi? Noi non vogliamo che un centinaio di persone diano un?immagine negativa nel mondo». Sei giorni dopo, dalla solita gabbia, Riina gli rispose a tono: «È vero, ha ragione il presidente Berlusconi. Queste cose sono invenzioni, tutte cose da tragediatori che discreditano l?Italia e la nostra bella Sicilia. Si dicono tante cose cattive con questa storia di Cosa nostra, della mafia, che fanno scappare la gente. Ma quale mafia, quale piovra! Sono romanzi...
Andreotti è un tragediato come sono tragediato io. E Carnevale più tragediato ancora. Questi pentiti accusano perché sono pagati, prendono soldi».

M. Travaglio

E se lo dice Travaglio... :rolleyes: direi che si puo' passare a parlare di un altro grande problema italiano: il chupacabra.

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