Visto che un post interessantissimo e' stato chiuso per litigi e provocazioni, lo riapro qui.
Per favore, invito tutti (e mi invito anche io) a evitare insulti ed estremismi, e cerchiamo di discutere la cosa civilmente.
[admin]
Ti ricordo soltanto che in questo forum NON SONO AMMESSI post a sfondo RAZZISTA, che ISTIGHINO ALLA VIOLENZA o a DELINQUERE in qualsiasi modo.
[/admin]
Sono assolutamente d'accordo con questa politica, mi pare il minimo.
Riprendo i miei due interventi, visto che non contenevano ne' insulti, ne' commenti razzisti, ne' istigazioni alla violenza (non e' certo istigazione alla violenza esortare a difendere la propria vita, la propria salute e quella dei propri cari con la forza, se necessario, opponendosi a un uso, QUELLO SI', illegittimo, prevaricatorio e abusivo della violenza da parte di un criminale), ne' istigazioni a delinquere, ma semplici considerazioni sullo stato delle cose in Italia ad oggi.
Elimino, in ossequio a una discussione pacata, ogni provocazione.
Dunque:
E' facile giudicare gli altri standosene comodi dietro una tastiera.
E' un po' piu' difficile trovarsi in casa sconosciuti entrati a forza con pessime intenzioni.
E' una delle esperienze piu' traumatiche che si possano avere, perche' viola e distrugge il senso di sicurezza di cui ciascuno di noi ha diritto nella propria casa che e', biologicamente ancor prima che psicologicamente, il "rifugio" per eccellenza. Il "posto sicuro".
Il permissivismo dimostrato dallo Stato ha portato a uno stato di cose molto grave, dove quello che e' uno dei piu' odiosi reati viene considerato con leggerezza e indifferenza dalla legge.
La realta', pura e semplice, consta in Italia di due fattori:
PRIMO
La legittima difesa e' un DIRITTO, ossia e' qualcosa che esiste fino a prova contraria. Fa parte dei diritti fondamentali dell'uomo, perche' e' cio' che da' un senso al diritto alla Vita e alla Salute.
In Italia, invece, la legittima difesa e' un'esimente. Tradotto dal legalese degli azzeccagarbugli di manzoniana memoria, intanto sei colpevole di un crimine, e poi si vedra' se c'e' un motivo per rilasciarti. Questo fa ricadere sull'aggredito, gia' vittima di un abuso e di violenza, e che ha tutto da perdere in un procedimento legale, il peso e le conseguenze legali della stessa, che invece dovrebbero ricadere sull'aggressore, che viceversa non ha niente da perdere!
SECONDO
La legge italiana mette su pari livello di diritti l'aggredito, che ha gia' subito un grave torto, e l'aggressore, che ha scelto la violenza come sistema di vita (e con le tutele di cui la legge italiana lo copre, non stupisce).
Viceversa, altrove l'aggredito ha ragione ed e' nel suo diritto a difendersi fino a prova contraria, e l'aggressore ha torto per definizione, fino a prova contraria.
E' evidente come lo Stato commetta un'enorme ingiustizia e prevaricazione dei diritti del cittadino, adottando questi due criteri, che di fatto vanno a pesare solo su chi rispetta la legge, mentre sono ininfluenti (anzi, avvantaggianti!) per il criminale di professione.
Ma non deve stupire. In Italia, come in molti paesi europei, il diritto a dotarsi degli strumenti necessari a difendere la propria vita, la propria salute e quelle dei propri cari e' una CONCESSIONE che lo Stato fa, arbitrariamente, ad alcuni.
Altrove, e' un DIRITTO che qualsiasi cittadino ha, purche' non abbia commesso azioni tali da farlo revocare.
E la differenza tra un paese CIVILE e un regime e' anche questa.
Qualcuno ha detto, molto appropriatamente: "Se lo stato non si fida delle armi nelle mie mani, perche' io dovrei fidarmi di quelle nelle sue?".
Ma qui si divaga e si va oltre, a discutere di massimi sistemi, cosa che non porta nulla alla realta' quotidiana dei fatti: se osi difenderti, in Italia la Legge te la fara' pagare CARISSIMA.
Se un delinquente ti aggredisce, avra' al piu' qualche incomodo.
Triste, ma vero.
Aggiungo un paio di cose, a quanto detto sopra, in merito al furto in casa.
Oltre alla violazione della propria SACRA dimora, a chi sostiene che un ladro, in fondo, prende solo valori e non e' giustificato sparargli solo perche' ruba, rispondo con un paio di riflessioni.
IO, A DIFFERENZA DEL LADRO, NON RUBO
I "valori" che ho non mi sono piovuti dal cielo. Sono costati ANNI di fatica, di sudore della fronte, di tempo passato a LAVORARE che avrei potuto spendere in altro modo coi miei cari, a divertirmi, a fare quello che VOGLIO invece di quello che DEVO.
Chi mi porta via questi "valori" mi porta via un pezzo significativo della mia vita. Condensata, distillata e cristallizzata in quei "valori".
Proibire di difendere questi valori, implica in sostanza dare ragione al ladro.
Per fortuna, di recente le cose han compiuto un PICCOLO passo nella direzione giusta, con la legge che consente di sparare, non per uccidere, a chi cerca di derubare la nostra casa (vedi in fondo).
NON TUTTO HA UN PREZZO
In questo mondo dove si mette un etichetta con gli euro a qualsiasi cosa, esistono ancora cose che non hanno prezzo. L'orologio che mia moglie mi ha regalato vale TOT euro per l'assicurazione che mi rifonde del furto (meno la franchigia, meno le clausole varie, meno quello che non viene correttamente identificato, meno il ricarico sul premio assicurativo che subiro' essendo a rischio aumentato). Ma NESSUNO mi ridara' MAI il valore affettivo che mi e' stato tolto.
Dunque, si fa presto a parlare con superficialita' e sufficienza delle conseguenze di un semplice "furto".
Questo, senza contemplare anche l'umiliazione e lo svilimento nella propria dignita' umana di essere privati con la forza dei propri beni da uno scarto della societa' che la nostra societa' tutela piu' di te, che ti sbatti tanto per rispettarne le regole. E anche questo conta, perche' un essere umano ha diritto alla sua DIGNITA', e a non sentirsi impotente di fronte alla violenza degli ingiusti.
ULTIMA CONSIDERAZIONE:
Giudicare con calma e al sicuro, come dicevo, e' FACILE.
Viceversa, chi veda invasa la propria abitazione ha POCHI SECONDI per decidere una questione POTENZIALMENTE DI VITA O DI MORTE.
In Italia gli italici azzeccagarbugli pretendono che il cittadino, TERRORIZZATO, SCONVOLTO, analizzi freddamente e pacatamente la situazione, stabilisca se il criminale vuole davvero ammazzarlo, o magari solo derubarlo, o magari (come sostenuto in un processo) passa di li' per caso ( :shock: :shock: :shock: ) con la medesima flemma che impiegano i nostri giudici (che impiegano 5 anni per processarti).
Ossia: di nuovo l'onere della violazione della legalita' commessa dal delinquente, RICADE SUL CITTADINO.
Altrove vale la "Castle doctrine", ossia, spiegata in soldoni: "La mia casa e' il mio castello". Chiunque ne violi i confini indesiderato lo fa A SUO RISCHIO E PERICOLO, e le conseguenze ricadono sulla SUA testa.
Ossia: il cittadino che si trovi in casa quando vi entra un estraneo illegalmente non e' tenuto a cercare di capire se lo vuole DAVVERO uccidere (valutazione entro la quale, se ti vuole davvero uccidere, sei morto!) ma puo' reagire con tutta la forza che reputa necessaria, compresa la forza letale, per difendersi da una ingiusta aggressione.
Questo perche' e' INAMMISSIBILE che vengano commesse sistematicamente aggressioni nella casa stessa della gente.
Ove questo principio e' stato adottato, non solo sono calati drammaticamente i casi di aggressioni domestiche, ma anche le vittime di tali aggressioni si sono praticamente azzerate.
A testimonianza del vecchio ma saggio detto "Si vis pacem, para bellum", ossia: se vuoi vivere in pace, sii pronto a combattere.
Per favore, invito tutti (e mi invito anche io) a evitare insulti ed estremismi, e cerchiamo di discutere la cosa civilmente.
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Ti ricordo soltanto che in questo forum NON SONO AMMESSI post a sfondo RAZZISTA, che ISTIGHINO ALLA VIOLENZA o a DELINQUERE in qualsiasi modo.
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Sono assolutamente d'accordo con questa politica, mi pare il minimo.
Riprendo i miei due interventi, visto che non contenevano ne' insulti, ne' commenti razzisti, ne' istigazioni alla violenza (non e' certo istigazione alla violenza esortare a difendere la propria vita, la propria salute e quella dei propri cari con la forza, se necessario, opponendosi a un uso, QUELLO SI', illegittimo, prevaricatorio e abusivo della violenza da parte di un criminale), ne' istigazioni a delinquere, ma semplici considerazioni sullo stato delle cose in Italia ad oggi.
Elimino, in ossequio a una discussione pacata, ogni provocazione.
Dunque:
E' facile giudicare gli altri standosene comodi dietro una tastiera.
E' un po' piu' difficile trovarsi in casa sconosciuti entrati a forza con pessime intenzioni.
E' una delle esperienze piu' traumatiche che si possano avere, perche' viola e distrugge il senso di sicurezza di cui ciascuno di noi ha diritto nella propria casa che e', biologicamente ancor prima che psicologicamente, il "rifugio" per eccellenza. Il "posto sicuro".
Il permissivismo dimostrato dallo Stato ha portato a uno stato di cose molto grave, dove quello che e' uno dei piu' odiosi reati viene considerato con leggerezza e indifferenza dalla legge.
La realta', pura e semplice, consta in Italia di due fattori:
PRIMO
La legittima difesa e' un DIRITTO, ossia e' qualcosa che esiste fino a prova contraria. Fa parte dei diritti fondamentali dell'uomo, perche' e' cio' che da' un senso al diritto alla Vita e alla Salute.
In Italia, invece, la legittima difesa e' un'esimente. Tradotto dal legalese degli azzeccagarbugli di manzoniana memoria, intanto sei colpevole di un crimine, e poi si vedra' se c'e' un motivo per rilasciarti. Questo fa ricadere sull'aggredito, gia' vittima di un abuso e di violenza, e che ha tutto da perdere in un procedimento legale, il peso e le conseguenze legali della stessa, che invece dovrebbero ricadere sull'aggressore, che viceversa non ha niente da perdere!
SECONDO
La legge italiana mette su pari livello di diritti l'aggredito, che ha gia' subito un grave torto, e l'aggressore, che ha scelto la violenza come sistema di vita (e con le tutele di cui la legge italiana lo copre, non stupisce).
Viceversa, altrove l'aggredito ha ragione ed e' nel suo diritto a difendersi fino a prova contraria, e l'aggressore ha torto per definizione, fino a prova contraria.
E' evidente come lo Stato commetta un'enorme ingiustizia e prevaricazione dei diritti del cittadino, adottando questi due criteri, che di fatto vanno a pesare solo su chi rispetta la legge, mentre sono ininfluenti (anzi, avvantaggianti!) per il criminale di professione.
Ma non deve stupire. In Italia, come in molti paesi europei, il diritto a dotarsi degli strumenti necessari a difendere la propria vita, la propria salute e quelle dei propri cari e' una CONCESSIONE che lo Stato fa, arbitrariamente, ad alcuni.
Altrove, e' un DIRITTO che qualsiasi cittadino ha, purche' non abbia commesso azioni tali da farlo revocare.
E la differenza tra un paese CIVILE e un regime e' anche questa.
Qualcuno ha detto, molto appropriatamente: "Se lo stato non si fida delle armi nelle mie mani, perche' io dovrei fidarmi di quelle nelle sue?".
Ma qui si divaga e si va oltre, a discutere di massimi sistemi, cosa che non porta nulla alla realta' quotidiana dei fatti: se osi difenderti, in Italia la Legge te la fara' pagare CARISSIMA.
Se un delinquente ti aggredisce, avra' al piu' qualche incomodo.
Triste, ma vero.
Aggiungo un paio di cose, a quanto detto sopra, in merito al furto in casa.
Oltre alla violazione della propria SACRA dimora, a chi sostiene che un ladro, in fondo, prende solo valori e non e' giustificato sparargli solo perche' ruba, rispondo con un paio di riflessioni.
IO, A DIFFERENZA DEL LADRO, NON RUBO
I "valori" che ho non mi sono piovuti dal cielo. Sono costati ANNI di fatica, di sudore della fronte, di tempo passato a LAVORARE che avrei potuto spendere in altro modo coi miei cari, a divertirmi, a fare quello che VOGLIO invece di quello che DEVO.
Chi mi porta via questi "valori" mi porta via un pezzo significativo della mia vita. Condensata, distillata e cristallizzata in quei "valori".
Proibire di difendere questi valori, implica in sostanza dare ragione al ladro.
Per fortuna, di recente le cose han compiuto un PICCOLO passo nella direzione giusta, con la legge che consente di sparare, non per uccidere, a chi cerca di derubare la nostra casa (vedi in fondo).
NON TUTTO HA UN PREZZO
In questo mondo dove si mette un etichetta con gli euro a qualsiasi cosa, esistono ancora cose che non hanno prezzo. L'orologio che mia moglie mi ha regalato vale TOT euro per l'assicurazione che mi rifonde del furto (meno la franchigia, meno le clausole varie, meno quello che non viene correttamente identificato, meno il ricarico sul premio assicurativo che subiro' essendo a rischio aumentato). Ma NESSUNO mi ridara' MAI il valore affettivo che mi e' stato tolto.
Dunque, si fa presto a parlare con superficialita' e sufficienza delle conseguenze di un semplice "furto".
Questo, senza contemplare anche l'umiliazione e lo svilimento nella propria dignita' umana di essere privati con la forza dei propri beni da uno scarto della societa' che la nostra societa' tutela piu' di te, che ti sbatti tanto per rispettarne le regole. E anche questo conta, perche' un essere umano ha diritto alla sua DIGNITA', e a non sentirsi impotente di fronte alla violenza degli ingiusti.
ULTIMA CONSIDERAZIONE:
Giudicare con calma e al sicuro, come dicevo, e' FACILE.
Viceversa, chi veda invasa la propria abitazione ha POCHI SECONDI per decidere una questione POTENZIALMENTE DI VITA O DI MORTE.
In Italia gli italici azzeccagarbugli pretendono che il cittadino, TERRORIZZATO, SCONVOLTO, analizzi freddamente e pacatamente la situazione, stabilisca se il criminale vuole davvero ammazzarlo, o magari solo derubarlo, o magari (come sostenuto in un processo) passa di li' per caso ( :shock: :shock: :shock: ) con la medesima flemma che impiegano i nostri giudici (che impiegano 5 anni per processarti).
Ossia: di nuovo l'onere della violazione della legalita' commessa dal delinquente, RICADE SUL CITTADINO.
Altrove vale la "Castle doctrine", ossia, spiegata in soldoni: "La mia casa e' il mio castello". Chiunque ne violi i confini indesiderato lo fa A SUO RISCHIO E PERICOLO, e le conseguenze ricadono sulla SUA testa.
Ossia: il cittadino che si trovi in casa quando vi entra un estraneo illegalmente non e' tenuto a cercare di capire se lo vuole DAVVERO uccidere (valutazione entro la quale, se ti vuole davvero uccidere, sei morto!) ma puo' reagire con tutta la forza che reputa necessaria, compresa la forza letale, per difendersi da una ingiusta aggressione.
Questo perche' e' INAMMISSIBILE che vengano commesse sistematicamente aggressioni nella casa stessa della gente.
Ove questo principio e' stato adottato, non solo sono calati drammaticamente i casi di aggressioni domestiche, ma anche le vittime di tali aggressioni si sono praticamente azzerate.
A testimonianza del vecchio ma saggio detto "Si vis pacem, para bellum", ossia: se vuoi vivere in pace, sii pronto a combattere.