GIUSTIZIA: 11 AUTO BLINDATE SU 36 ROTTE IN PROCURA PALERMO
MANCANO SOLDI PER RIPARARLE; PM COSTRETTI A USARLE A TURNO
Un terzo delle auto rotte - alcune
non riparabili - la concessionaria Bmw che dovrebbe occuparsi di
quelle in garanzia fallita e il ministero che tarda a mandare i
soldi per pagare le officine: e' il disastrato quadro del parco
macchine della Procura di Palermo con pm sottoposti a tutela che
restano a piedi e magistrati costretti a prestare le loro
blindate funzionanti a colleghi meno fortunati.
Una situazione allarmante dovuta principalmente alla mancanza
di fondi necessari alle riparazioni.
In tutto sono 36 le macchine in dotazione all'ufficio
inquirente. Due non sono blindate. Undici sono rotte da tempo. E
inutilizzabili per motivi di sicurezza. Cinque sono talmente
malridotte che neppure vale la pena aggiustarle: la spesa
sarebbe superiore al loro valore. Il ministero della Giustizia
tarda a trasferire il denaro per le riparazioni e le macchine -
spesso le officine si rifiutano di metterci le mani visto che
non incassano - restano ferme.
Per quelle in garanzia, tutte Bmw, accade poi che la
concessionaria ha chiuso i battenti ed e' necessario trovarne
un'altra a cui affidare il servizio.
Intanto i pm, molti dei quali devono andare in altre province
a fare udienze di competenza della direzione distrettuale
antimafia, cercano di arrangiarsi. Prestandosi le blindate e
approfittando delle ferie dei colleghi per usare le poche auto
in funzione.
''Una volta - racconta un pm da poco sotto tutela - in
macchina la scorta trovo' un post-it giallo lasciato da chi
l'aveva guidata prima con scritto 'attenzione accelera da
sola''''. Per andare in aeroporto, visto che la sua auto e'
rotta, ha chiesto aiuto al procuratore aggiunto Ignazio De
Francisci che per consentirgli di spostarsi in sicurezza, per
quel giorno gli prestera' la sua.
MANCANO SOLDI PER RIPARARLE; PM COSTRETTI A USARLE A TURNO
Un terzo delle auto rotte - alcune
non riparabili - la concessionaria Bmw che dovrebbe occuparsi di
quelle in garanzia fallita e il ministero che tarda a mandare i
soldi per pagare le officine: e' il disastrato quadro del parco
macchine della Procura di Palermo con pm sottoposti a tutela che
restano a piedi e magistrati costretti a prestare le loro
blindate funzionanti a colleghi meno fortunati.
Una situazione allarmante dovuta principalmente alla mancanza
di fondi necessari alle riparazioni.
In tutto sono 36 le macchine in dotazione all'ufficio
inquirente. Due non sono blindate. Undici sono rotte da tempo. E
inutilizzabili per motivi di sicurezza. Cinque sono talmente
malridotte che neppure vale la pena aggiustarle: la spesa
sarebbe superiore al loro valore. Il ministero della Giustizia
tarda a trasferire il denaro per le riparazioni e le macchine -
spesso le officine si rifiutano di metterci le mani visto che
non incassano - restano ferme.
Per quelle in garanzia, tutte Bmw, accade poi che la
concessionaria ha chiuso i battenti ed e' necessario trovarne
un'altra a cui affidare il servizio.
Intanto i pm, molti dei quali devono andare in altre province
a fare udienze di competenza della direzione distrettuale
antimafia, cercano di arrangiarsi. Prestandosi le blindate e
approfittando delle ferie dei colleghi per usare le poche auto
in funzione.
''Una volta - racconta un pm da poco sotto tutela - in
macchina la scorta trovo' un post-it giallo lasciato da chi
l'aveva guidata prima con scritto 'attenzione accelera da
sola''''. Per andare in aeroporto, visto che la sua auto e'
rotta, ha chiesto aiuto al procuratore aggiunto Ignazio De
Francisci che per consentirgli di spostarsi in sicurezza, per
quel giorno gli prestera' la sua.