Paolo_ ha scritto:
Questa soluzione ha il vantaggio di consumare pochissimo per i primi 60/80 km, cioè in modalità elettrica ed avere un'autonomia praticamente illimitata con un consumo non esagerato.
Si, infatti stavo proprio approfondendo in merito alla circostanza. Il motore termico, almeno nel dichiarato, è asservito, su Ampera, solo al generatore di ricarica delle batterie. E pare che per la percorrenza citata, partendo - attenzione! - da una situazione di batterie cariche, il termico possa stare fermo. Dopo un certo tempo ed una certa percorrenza, il termico rientra in funzione per muovere la dinamo che ricarica le batterie. Quindi, in dipendenza della frequenza di utilizzo e del gravame richiesto, ovvero da quanto spesso e quanta corrente richiedono le batterie per mantenersi ad uno stato di carica confacente con l'uso specifico, si possono avere valori di consumo anche sensibilmente diversi: da bassissimi, in modalità di mantenimento, a piuttosto alti quando un precedente attingimento di energia elettrica dalle batterie richiede un certo sforzo per ricaricarle.
L'autonomia non è illimitata, in quanto occorrerà comunque rimpinguare il serbatoio di tanto in tanto ma credo che, effettivamente, in certi ambiti di utilizzo particolarmente confacenti, si possano apprezzare notevoli risparmi di gestione.... fatto salvo, come è ovvio, l'ammortamento del prezzo di acquisto che è decisamente superiore ad una vettura tradizionale che, utilizzando esclusivamente combustibile, in questo aspetto può gravare drasticamente di meno; oltre a questo, l'uso della vettura protratto a lungo in maniera indipendente da fonte di approvvigionamento elettrico esterno (la spina del garage) potrebbe rivelarsi assai gravoso perché potrebbe richiedere un uso del termico, e quindi del combustibile fossile, così marcato da allinearlo, nei consumi, ai valori necessari a far avanzare la vettura se direttamente alimentata in maniera tradizionale.
E' un confronto impari, in quanto i prodotti di larga serie arrivano a costare molto meno, circa la metà, a ben vedere; e con i 20mila euro che "avanzano", si può acquistare un considerevole numero di litri di derivati dal petrolio. L'approccio, quindi, ad un prodotto del genere richiede un'attenzione particolarmente viva verso quegli aspetti che ne escono avvantaggiati, almeno nei presupposti.
Chi cerca il risparmio nudo e crudo, è meglio che si rivolga altrove. Sarà assai arduo trovare un punto di pareggio in tempi congrui con una vita media di utilizzo della vettura.
E, nondimeno, anche per gli ecologisti e ambientalisti più sfegatati, c'è da tener conto di un altro aspetto, a mio avviso fondamentale: il contenimento dell'inquinamento, così tanto sbandierato, e giustamente, peraltro, dai promotori di questa tecnologia od altre assimilabili, si avrà solo e soltanto se l'energia elettrica impiegata per ricaricare le batterie provenga da fonti rinnovabili. Diversamente, la corrente impiegata per caricare le batterie proverrà da dispositivi utilizzanti fonti fossili, lontani dagli occhi, si, ma non per questo meno invasivi, sotto il profilo ambientale, dei sistemi di propulsione tradizionali.